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ADRIANO TANGO

E ci risiamo: riscaldamenti a manetta e porte spalancate

Per la prima volta siamo tutti contenti dell’arrivo di un po’ di freddo, ma neanche tanto poi, una parvenza di normalità stagionale. E noi come reagiamo al sollievo per la temporanea sospensiva dell’immanente pericolo planetario? Semplice, aggravando il problema, fregandocene del DPR 551/99, che regolamenta quanto consentito, anche in ambito privato, come temperature! “Tanto, al massimo spenderò di più” molta gente si dice! Ma intanto sono io che pago, in cattiva salute e in aspettative sempre meno rosee, non ti sembra amico freddoloso? Ho la fortuna di abitare in una casa monofamiliare, e posso tener basso quanto mi pare (17°, e compenso con gli inverter che scaldano “pulito” rapidamente e solo il locale in cui soggiorno, e per lo stretto tempo necessario, non sono un Eschimese!)

Il mio secondo figlio, quello residente a Crema, vive in condominio, e non ha ancora acceso l’impianto neanche un minuto: usufruisce di calore riflesso! Ciò dà l’idea degli altiforni abitativi da cui è circondato. E pensate, su sua delega ho partecipato a riunioni di condominio in cui si chiedeva all’amministratore come si potesse ottenere un permesso per entrare in casa degli altri per un sopralluogo, perché era impossibile che ci fosse chi denunciava zero consumo per il termico: sicuramente c’era una truffa, una manomissione dei contatori individuali! Il livello di maturità civica e ambientalistica mi sembra proprio sia decaduto in malo modo!

Ma c’è di peggio: il caldo viene usato come esca per attrarre clienti nei negozi, secondo il vecchio  richiamo della porta aperta. Messaggio occulto: “entra, scaldati, e vedrai che comperi”.

Forse un po’ di meno quest’anno, ma i negozi che hanno a che fare con l’immagine, sono quasi tutti a porte spalancate!

Toc-toc, Amministrazione comunale che si fa?

Non so se la specifica ordinanza vada rinnovata di anno in anno, ma credo che la normativa generale vieti permanentemente questo comportamento, di cui beneficiano solo i passerotti infreddoliti appollaiati sulle gronde dei sovrastanti sottotetti.

E noi, che possiamo fare come cittadini? Metterci a litigare ogni volta col gestore? Chiamare il fantasma del vigile di quartiere? Io, dopo aver percorso oggi il centro, mi limito alla critica e alla documentazione, discreta e con obliterazione elle fonti di riconoscibilità troppo facile. E così ho trovato anche i bravi, nettamente distinti per categoria, esercizi che potrei definire genericamente dediti agli articoli di prima utilità.

In testa ai virtuosi poi banche e gioiellerie! Ma che stupido, il motivo non è ecologico! Spero che la sensazione di essere osservati e criticati possa servire da deterrente, e conto sulle Autorità. Ma se poi vogliamo essere proprio severi un’arma ce l’abbiamo: il boicottaggio! Già, perché il detto sessantottino “la politica si fa anche acquistando un paio di mutande” vale ancora.

ADRIANO TANGO

20 Nov 2017 in La città

8 commenti

Commenti

  • Le porte spalancate dei negozi sono davvero uno scandalo (appena passi davanti, senti un vento caldo) che l’Amministrazione comunale deve al più presto impedire.
    L’ha fatto lo scorso anno ed è ora che lo faccia anche quest’anno.

    Non risolveremo certo il problema dell’inquinamento, ma almeno su questo fronte il Comune ha poteri.

    Può anche imporre una temperatura nelle abitazioni inferiore ai 20 gradi? Penso di sì, ma chi andrebbe a controllare?
    Si diano da fare invece le istituzioni a controllare i loro luoghi chiusi (dal Palazzo comunale all’ospedale).

    Di sicuro molto si potrebbe fare con interventi strutturali finalizzati a evitare la dispersione di calore, ma che cosa può fare il Comune?

    Non sarebbe utile investire nella cultura del risparmio energetico a partire dalla scuola?
    Perché non programmare assemblee pubbliche per illustrare i vantaggi economici (anche se non nell’immediato) causati dal ricorso agli incentivi statali per il risparmio energetico?
    È un’idea.
    Chi ne ha una migliore?

  • Adriano, io propongo di fare come i bambini birichini. Quando vediamo delle porte aperte, semplicemente le chiudiamo e poi c’è ne andiamo. E se proprio dobbiamo farla, ci voltiamo a vedere le facce stupite dei commercianti. 🙂

    • Sarà stato un caso, ma ripercorendo la sera un tratto di una di quelle vie ho trovato molte più porte di esercizi chiuse. Vuoi vedere chge si è sparsa la voce? Ottimo comunque il suggerimento di giornate scolastiche sul calore e il risparmio energetico domestico.

    • Carina questa, un po’ alla Nanni Loi, e in risposta alle eventuali rimostranze del gestore rispondere: “mi scusi, ma devo aspettare qui un amico, è ho tanto caldo!”, il tutto ebitamente filmato

  • ….il punto è che a fronte delle mie rimostranze (sul blog) l’anno scorso, il Sindaco Bonaldi mi ha risposto che aveva fatto un’Ordinanza!
    Benissimo, ma le Ordinanze vanno fatte poi rispettare, se no nn servono a un bel nulla, o no?!? E’ come quell’altra del non tenere il motore acceso in sosta in città, o iddirittura della durissima Legge (dello Stato) che vieta l’uso dei telefonini alla guida: mai visto un vigile/poliziotto/carabiniere che le faccia rispettare!!!!
    Nel “buffo stivale” va così! Siamo subissati di leggi che non si fanno rispettare…..

  • Sono totalmente d’accordo. Quattro anni fa ho fatto partire una petizione ” Stop scaldare il cielo” che è circolata a livello nazionale e oltre con Change. Ben pochi hanno aderito, credo che mi abbiano preso per matta.

    • …Sindaco Stefania, stai leggendo le rimostranze di CremAscolta per il ripetersi dello scandalo “porte negozi spalancate” in inverno a ….riscaldare l’aria delle città?
      Ti sembra accettabile un comportamento così scriteriato e irrispettoso dei più elementari criteri di sostenibilità ambientale?
      Urge un’ordinanza in proposito, che preveda provvedimenti contro i trasgressori e, soprattutto, disposizioni cogenti alla vigilanza perchè sia fatta rispettare!
      Ci aspettiamo un risposta operativa a questa chiamata Stefania Sindaco, grazie!!!!

    • Ho rifatto quella strada, casualmente, con Fabio Bergamaschi: mi ha risposto chiaramente che per fortuna non è un suo settoe, perché il “vizietto” rispunta anche dopo la multa. legge del profitto!

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