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FRANCESCO TORRISI

La dove c’era l’erba

La dove c’era l’erba …..
L’impegno di tutti (a parole) è per l’Alt al consumo di suolo, stop al cemento, in favore del riuso al meglio dell’esistente, nell’ottica della salvaguardia del Pianeta.
Una Legge di “SALVIAMO IL PAESAGGIO” è parkeggiata in Parlamento in attesa di essere presa in esame, “…fermare il consumo di suolo (spreco di suolo) il quale va completamente eliminato attraverso un’adeguata politica di sostegno che promuova la rigenerazione urbana…..” è un impegno preciso sottoscritto nel Contratto per il Governo del Paese.
Nella seguitissima trasmissione mattutina di Rai3 di di ieri “TUTTA LA CITTA’ NE PARLA”, il tema portante è stato: Ambiente, consumo di suolo e cementificazione .
Ma quanto sta accadendo nel nostro territorio è in sintonia con queste bellissime dichiarazioni di intenti ?
Il settore “cosmetica” è diventato un’attività produttiva di grosso rilievo sia come qualità che quantità, con ricadute importanti anche sul piano occupazionale e pareva che la sensibilità imprenditoriale, in sintonia con le scelte degli amministratori locali Cremaschi, avessero scelto, per lo sviluppo delle loro attività produttive, proprio di coniugare il riutilizzo dell’esistente, affidando a progettisti sensibili e professionalmente qualificati addirittura la “rivitalizzazione” di parte delle ex “Officine” Olivetti!
Un processo virtuoso che metteva in atto, inverava le ….buone intenzioni, le dichiarazioni di intenti molto/troppo spesso restate “sulla carta” e clamorosamente contraddette dalla realtà fattuale!
Ma ecco che, quasi a controbilanciare (in negativo) quel modo virtuoso di procedere, a due passi da Crema, nella vicina Offanengo, e proprio ancora nel settore “trainante” della cosmetica è annunciato prima, ed a speron battuto, già in fase avanzata di attuazione (non senza sottolineatura di soddisfazione per il risultato …. “portato a casa” da parte del Sindaco, soprattutto grazie al “pacchetto attrattività” di cui si è dotato il Comune) l’accordo per la realizzazione di un mega/progetto (area 100.000 mq!).


Un Progetto che, ignorando totalmente la presenza a poca distanza (praticamente di fronte, dall’altro lato della Statale) di strutture produttive dismesse, da anni abbandonate i disuso, coprirà/sta coprendo con una colata di cemento una vastissima area libera, verde, prati/alberi, addirittura attraversata da una roggia, (da “Il Nuovo Torrazzo”: ….La Dunas, Consorzio Dugali Naviglio Adda Serio, ha concesso le modifiche del tracciato della roggia Lizzolo che passa attraverso i campi che non ci saranno più….) della quale si prevede la deviazione!
Leggo addirittura dal quotidiano provinciale che il Progettista sia lo stesso Tecnico comunale che, ovviamente, avrà visto con un …. occhio di particolare riguardo la proposta progettuale (!), ma non è questo il punto che mi preme.
Quello che mi preme sottolineare, lo ripeto, è che a fronte di tanto “costruito” industriale esistente inutilizzato che resta li inoperoso col solo risultato di impegnare, coprire inutilmente terreno, la scelta sia quella di andare ancora a cementificare, lottizzare, (in)urbanizzare aree libere, verdi fuori da ogni sensata considerazione di salvaguardia del territorio, del paesaggio.
Si certo i “posti di lavoro” e gli annessi e connessi hanno la loro indubbia importanza, ma in un Paese civile, che avrebbe dovuto oramai considerare superata la fase del “….purchè si faccia”, il “modo e il dove” si fa, secondo quale programmazione di utilizzo del territorio è ancora “chiedere troppo”?!?

FRANCESCO TORRISI

20 Lug 2018 in Ambiente

2 commenti

Commenti

  • Hai colto bene, Francesco: quando c’è di mezzo la creazione di opportunità di lavoro, non si bada a null’altro (Offanengo, poi, è stato il Paese in qualche misura apripista negli anni Sessanta di questa filosofia).
    Il comparto della cosmesi assorbe nel nostro territorio circa 4500 dipendenti (più Olivetti messi insieme): non c’è nessun Comune che non faccia ponti d’oro a nuove imprese (o nuovi stabilimenti).

    Non conosco i dettagli dell’operazione di Offanengo e non so se l’insediamento avrebbe potuto realizzarsi altrove (in uno stabilimento dismesso, come scrivi tu).

  • Si può dire che rimpiango i tempi dell’ecoterrorismo o è incitazione a… o apologia… o qualche altro reato? Ma è solo un opinione! Eppure anche qui, quando la baia di domenica si riempie di schifose seminavi da diporto, che alla partenza lavano in mare i comparti delle acque nere, c’è qualche testa calda locale che progetta incursioni subacquee con scalpelli pneumatici per forare gli scafi. (E li hanno realmente perché fino a tempi recenti servivano a rompere la roccia sui fondali per la raccolta illegale dei datteri di mare).

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