menu

FRANCESCO TORRISI

… e il massacro continua!

Presi come siamo dalle nostre vicende di Governo “del cambiamento”, abbiamo rimosso le migliaia di persone che continuano a morire (e non solo!) in mare, nel deserto, nei campi di concentramento libici, in fuga dall’Africa.

Proprio oggi, in rete mi sono imbattuto in un potente report di Milena Gabanelli, approdata al Corriere della Sera (dove cura “dataroom”) dopo che “mammaRai” ha ritenuto opportuno non giovarsi più della sua professionalità giornalistica.

Ritengo che “tenere la luce accesa” su questa tragedia che segna pesantemente la fase iniziale di questi anni 2000 sia una responsabilità alla quale non sia lecito sottrarsi:

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/libia-migranti-europa-italia-coste-mediterraneo-barconi/26e1d110-d169-11e8-81a5-27b20bf95b8c-va.shtml?refresh_ce-cp

La fonte: Il Corriere della Sera, credo possa essere un ….viatico anche per coloro che rifuggono gli approcci “barricadieri”!

FRANCESCO TORRISI

17 Ott 2018 in Società

8 commenti

Commenti

  • La questione migranti, Franco, è una questione eminentemente elettorale e non penso proprio che questo governo abbia davvero intenzione di affrontarla alla radice: ai due leader al governo interessa… fermare (o meglio, bloccare con grande clamore mediatico dei barconi) i migranti, giusto per accrescere il consenso.
    … Fermarli in Libia e lasciarli salvare dai libici e riportarli nei “centri dell’orrore” di cui parla la Gabanelli.
    E non si tratta solo del sovranista Salvini, ma un po’ di tutti i capi di governo. A nessuno interessano le condizioni disumane dei… campi di concentramento che ci sono in Libia e in Turchia: a noi basta sganciare dei soldi purché rimangano lontano da noi.
    E a nessuno interessa davvero un Piano Marshall di cui parla il presidente dell’europarlamento da tempo (un Piano da 44 miliardi di euro): il… buonismo (la volontà, in altre parole, di risolvere alla radice il problema) non porta voti (ne porta molti di più la faccia dura).

    Tutti attendono le elezioni europee.
    E intanto le centinaia di migliaia di persone che sarebbero pronte a partire per l’Europa si moltiplicheranno.

    La politica, quella alta, quella vera, guarda non nell’immediato (il guadagno hic et nunc), ma a risolvere i problemi (problemi che richiedono tempi lunghi, tempi che non hanno le scadenze elettorali).

  • ….Piero, il mio post mirava alle “persone”, che vengono menate per il naso dai media, a loro piacimento, con il pessimo risultato di far perdere la percezione degli accadimenti ….”veri”!
    Il mio target sono coloro che non hanno rinunciato/non vogliono rinunciare a prendere in considerazione l’altro come persona, comunque.
    Le problematiche di tipo elettorale, mettono in gioco tutt’altro, ma ciò non è oggetto di questo mio post, che vuole essere solo un richiamo alla tragica realtà dei fatti, dai quali troppo spesso siamo fuorviati!

    • Per quanto si possano “prendere in considerazione le persone”, nessuno, individuo o Stato che sia, può permettersi il lusso di farsi carico dei mali del mondo. Tu Franco, io, Piero o chicchessia, non portiamo a casa nostra i numerosi clochard che incrociamo per strada e prepariamo per loro la camera degli ospiti. In virtù di quale ragionamento pretendiamo dunque che un comportamento che non va bene per noi e la nostra famiglia possa essere adottato dagli Stati? Non è un controsenso? O uno scaricabarile, dipende da quale prospettiva lo si guarda.

      Non ci saranno più baldi giovani africani pronti a salpare per l’Europa quando sarà chiaro a tutti che le porte d’Europa sono chiuse. Finché uno entra e altri cinque o sei no (mentre i politicanti discutono di questioni di lana caprina), è chiaro che gli schiavi continueranno ad affluire. Si tratta, pertanto, di diramare ai quattro venti e mettere in pratica un messaggio elementare: nessuno entra in Europa se non ha la certezza di un lavoro. Punto. Non si viene qui a cercare il leggendario Eldorado; prima lo si rintraccia attraverso le ambasciate (che sono lì a grattarsi) dislocate nei paesi di origine, e poi si prende l’aereo. E se qui non c’è niente, allora vorrà dire che le ricerche dovranno essere dirette verso l’America, l’Australia, Dubai e gli Emirati, la Cina o la Russia. Nel mondo c’è sempre qualche richiesta di lavoro, ma non qui. Vivendo costantemente connessi a internet, i giovani di belle speranze dovrebbero sapere che in Europa siamo alla canna del gas. Il Piano Marshall da 44 miliardi di euro serve agli europei, impoveriti da vent’anni di austerity, chi più e chi meno, non agli africani.

  • Già, Franco, sono “persone” che noi (sto parlando dell’Europa) preferiamo lasciare a ricacciare nei centri dell’orrore della Libia e della Turchia…
    La politica alta è quella che punta a risolvere i problemi alla radice (problemi che altrimenti, si moltiplicheranno… contro di noi). La politica di corto respiro è quella di non farli entrare: full stop.
    Ma… se le loro condizioni di vita continueranno ad essere invivibili, ci assedieranno.
    Dobbiamo guardare avanti, non alla scadenza elettorale di maggio.
    L’Europa, che ha la sua responsabilità nell’avere contribuito a creare queste condizioni invivibili, il secondo continente più ricco del mondo, può permettersi di stare alla finestra a guardare?

    • Piero, non sei tu quello che “punta a risolvere i problemi alla radice”? Bene: se i ragazzotti africani smetteranno di lasciare i loro Paesi d’origine, dove non soffrono affatto la fame (basta guardarli quando arrivano!) e non scappano affatto dalla guerra (anche tra Somalia ed Eritrea adesso è scoppiata la pace), non correranno più il rischio di finire in un carcere libico o turco, dove dovrebbero mettere i malfattori che li hanno illusi negli ultimi anni per proprio tornaconto.

  • Sai bene, Rita, che coloro che scappano, non scappano solo dalle guerre: anche la povertà uccide, anche la desertificazione uccide, anche i nostri saccheggi nel ruolo di colonizzatori e di neo-colonizzatori (parlo dell’Europa e in generale, dell’Occidente) uccidono.

    I Verdi in Baviera hanno vinto con ben altro programma.
    Così Valigiablu (https://www.valigiablu.it/germania-baviera-elezioni-verdi/
    Licenza cc-by-nc-nd valigiablu.it):
    La formazione che fu di Joschka Fischer si fa portavoce di una posizione apertamente europeista e, sulla questione dei migranti, incarna una linea solidale e liberale: no al riconoscimento degli Stati del Maghreb come “Paesi di origine sicuri“, no alla criminalizzazione delle Ong, sì a un sistema europeo di salvataggi nel Mediterraneo e a un nuovo meccanismo europeo sul diritto d’asilo.

    Ricorda di citare la fonte:

  • Quel… pericoloso comunista che è Alberto Negri che scrive sul quotidiano di Confindustria sostiene che il fenomeno della immigrazione altro non è che “il conto che ci presenta il fallimento della redistribuzione della ricchezza a livello globale”, anzi “l’ingiustizia sociale che bussa alle nostre porte”.
    Altro che chiuderci in noi stessi.
    Il futuro dell’Europa dipenderà dal futuro dell’Africa.
    Abbiamo saccheggiato là ingenti risorse (e ancora le multinazionali occidentali continuano a farlo) e abbiamo massacrato uomini (anche milioni e milioni nel Congo Belga): non possiamo non assumerci – come Europa – le nostre responsabilità.
    Altrimenti, l’ingiustizia sociale busserà ancora di più alle nostre porte.

  • ….. e ricorderei il nostro Mattei, morto nel suo jet privato in fase di atterraggio a Linate, con un incidente tanto misterioso quanto sospetto (vedi il bellissimo film “Il caso Mattei”) in relazione ai contratti che stava stipulando con i Paesi Africani in cui estraeva il petrolio ENI, contratti che prevedevano il 50% proprio ai Paesi, quando le “sette sorelle” assegnavano loro viceversa percentuali irrisorie!
    I irgidi accordi internazionali avevano istituzionalizzato lo sfruttamento più bieco e lui rappresntava una ….voce fuori dal coro, la dimostrazione che si poteva/doveva fare altrimenti!
    Un “incidente” davvero ….sfortunato!

Scrivi qui il commento

Commentare è libero (non serve registrarsi)

Iscriviti alla newsletter e rimani aggiornato sui nostri contenuti