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RITA REMAGNINO

STRATEGIE

Cosa starĂ  chiedendo in queste ore il presidente Conte al presidente Trump? L’affidamento di una “cabina di regia permanente” a guida italiana, si vocifera, per monitorare la Libia e il Mediterraneo. Ne sarĂ  felice lo stizzoso Macron, che mirava a una Libia-colonia francese, ma dopo lo scandalo Benalla ha ben poco da reclamare. Naturalmente, Trump pretenderĂ  una contropartita; non è una novitĂ  l’interesse “particolare” dell’America per l’Italia. Pochi mesi sono trascorsi da quando il fondo monetario internazionale di Washington è tornato ad occuparsi dell’Italia raccomandando di aumentare le tasse sul risparmio, sulla casa, sui consumi, per alleggerire invece quelle su imprese e lavoro. Siamo sicuri che questa sia la strada giusta? Quando ci provò Bruxelles attraverso il governo Monti, imponendo le stesse regole nel 2011, ci fu il crollo del PIL, del mercato immobiliare e dei consumi. Il patrimonio immobiliare italiano subì un crollo repentino, svalutandosi di circa il 30%, ossia di oltre 2000 miliardi di euro.

 

Proviamo a riflettere: più tasse su risparmio, immobili e consumi comportano una riduzione della domanda interna e la fuga dei risparmi e degli investimenti verso l’estero. L’avranno fatto apposta? Ma ammettiamo per un momento che la ricetta sia quella giusta: grazie alla riduzione delle tasse sui redditi di lavoro ci ritroviamo con più reddito disponibile e insieme con un’IVA più alta, con tasse patrimoniali aggiuntive sulla casa e sugli investimenti immobiliari; cosa ne faremo del nostro micro-gruzzoletto? Non ci verrà certo voglia di aumentare i consumi e gli investimenti di risparmio. Più probabilmente, cominceremo ad accarezzare l’idea di portare i nostri quattro soldi all’estero. Torniamo a bomba: l’hanno fatto apposta.

Ma cerchiamo di non pensar male, che si fa peccato. Se non altro la ricetta del FMI ci ha fatto guadagnare il mitico “posto fisso”. Cosa compreremo con il magro salario che ci è stato concesso? I prodotti che costano poco venduti nei discount (tutti stranieri), ovvero la pasta fatta con il grano canadese o ucraino, lo yogurt greco, l’olio tunisino. Di nuovo i nostri soldi finiranno all’estero, come le rimesse degli immigrati (pochi) che lavorano. Tutto questo contribuisce evidentemente a decapitalizzare l’Italia, porta a una minor domanda di beni e servizi prodotti in Italia, quindi a una recessione indotta dal calo della domanda interna e degli investimenti interni.

 

Oggi si parla tanto di “grandi opere” (gli appalti sono golosi) mentre non si parla affatto di ciò che realmente potrebbe far ripartire l’economia, l’occupazione, i consumi e soprattutto la domanda di beni e servizi prodotti nel Paese: il mercato immobiliare inteso non come ulteriore consumo del suolo (non ce n’è più!) ma come ristrutturazione dell’esistente, messa a norma degli impianti, arredamento, progettazione, etc. L’Italia ha avuto i suoi migliori periodi di espansione quando avveniva proprio questo, l’investimento nel mattone da parte delle famiglie e delle imprese, che poi usavano i beni immobili come garanzia accettata dalle banche per finanziare l’acquisto di beni di consumo e strumentali, l’apertura di nuove aziende, la crescita.

Esageratamente tartassati dal fisco, oggi gli immobili non sono più appetibili. Grazie principalmente alla politica maliziosa del FMI che negli ultimi anni non ha fatto altro che sabotare la nostra economia nazionale, impoverire, trasformare radicalmente l’Italia in territorio decapitalizzato e indebitato, passivo serbatoio di manodopera mal pagata (alimentato da scadente immigrazione) e sfruttata a disposizione della grande industria straniera, soprattutto tedesca, che continua a trattenersi tutto il profitto della filiera.

 

E’ presto per dire cosa farà il nuovo governo su questo fronte. Nonostante l’aumento del numero di compravendite nel 2017, l’Italia si conferma l’unico Paese europeo in cui i prezzi degli immobili calano ininterrottamente dal 2012. Il settore immobiliare ha subito una crisi senza precedenti, con una perdita di oltre 720mila posti di lavoro nell’immobiliare e nell’edilizia. La causa è nota: tasse, tasse, tasse. Riusciranno i giallo-verdi a ridurre l’imposizione fiscale e riordinare la fiscalità immobiliare? Non in pochi mesi, questo è certo, ma qualcosa a breve va fatto per la rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano, sempre più vetusto. E pericolante. Speriamo solo che il premier Conte non si faccia intortare dallo scaltro Trump, che sarebbe capace di vendere i ghiaccioli ai pinguini.

 

 

RITA REMAGNINO

30 Lug 2018 in Senza categoria

11 commenti

Commenti

  • Valutazione espressa con una chiarezza da corso per scuole medie: capisco anche io! Certo, siamo alla svolta, ora si parlerĂ  di economia e tutti tremano, perchĂ© rimesso il vento in poppa l’industria della trasformazione italiana è imbattibile. Iniziamo a leggere le reazioni internazionali, e quelle del biondo in particolare, come segni di stizzoso e sgomento terrore! Hanno fatto l’America sugli Italiani (basta leggere i nomi sui lavori scientifici) e ora se ci sganciamo dal carrozzone diretto al West tremano.

  • E bravo il premier Conte: se voleva stupirci con effetti speciali ci è riuscito. Quatto quatto e alla faccia dei lillipuziani che redigono quei bollettini parrocchiali del ben-pensare, divenuti i gossipari media incapaci in larga parte di comprendere il senso di ciò che avviene, è volato in America non per inginocchiarsi davanti al Bambino GesĂą, come hanno fatto uno dopo l’altro tutti i suoi predecessori, bensì per portare a casa dei risultati. Da domani l’Italia sarĂ  il punto di riferimento in Europa per la gestione del Mediterraneo nonchĂ© l’interlocutore ufficiale della Libia. Immagino che il livido Macron si stia facendo di Tavor per non dar fuori di matto, e ben gli sta. Il signorino che voleva farci fare il campo profughi d’Europa per poi comprarci a prezzo di saldo ….. ah, ah, ah, ah, ah!!!

    Il tycoon ha anche colto l’occasione per dichiararsi dalla parte del governo giallo-verde, che come lui è un outsider sulla scena politica internazionale. Dove sono quelli che dicevano “l’Italia è rimasta isolata”? E’ fuori dai giochi? Toc. toc; c’Ă© qualcuno? Pronto?

    Domani altra giornata campale: come finirĂ  la contesa per il presidente della Rai? Boh!
    https://www.youtube.com/watch?v=x7d8qqsfKms

  • PerchĂ©, cosa ti aspettavi? Il contrario? Che poi sia bene o male è altra cosa. Quanto a Foa vedremo domani. In tutti i casi se credi che l’informazione pubblica debba finire nelle mani di diffusori di fake questo la dice lunga. E io che ti conosco da tanti anni mi chiedo come tu possa essere finita così. Scusa la confidenza, ma proprio non posso farne a meno. PerchĂ© realismo di analisi e accanimento rancoroso, se anche si contrappongono, credo che dovrebbero trovare un compromesso ragionevole, una mediazione necessaria, se non si vuole che si finisca tutti affanculo.

    • Come sarebbe “cosa ti aspettavi”? Quando mai un presidente del consiglio italiano ha portato a casa da Washington la leadership europea nel Mediterraneo e la partnership esclusiva con la Libia? Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni? Non ricordo, sarĂ  l’alzheimer, o il caldo.

      Ci vuole un bel coraggio a etichettare come “diffusore di fake” il povero Foa che evidentemente non conosci, nĂ© hai mai seguito. Sei pure recidivo: hai giĂ  fatto una manovra del genere con Julius Evola, sul quale avevi sparato a raffica senza aver mai letto nessuna delle sue opere. Detto da te.

      Cos’è l'”accanimento rancoroso”?
      E il “realismo di analisi”?
      E’ la prima volta che sento questi termini.

      Preferirei comunque parlare delle prospettive politiche che si aprono dopo il colloquio Conte-Trump, o della conferenza internazionale sulla Libia che si terrĂ  a Roma il prossimo autunno; che poi, dovrebbe essere questo l’oggetto della discussione.

  • Nel senso che tra muri messicani e separazioni tra bimbi e genitori e respingimenti e morti in mare di affinitĂ  tra Trump e il nostro governo di affinitĂ  elettive ce n’è da vendere. E quindi non potevi aspettarti che un’intesa vincente, Cerca di capire, non stiamo parlando di Evola, ma di qualcosa che tutti siamo in grado di capire, non di filosofia. L’ho capito anch’io.

  • Anche se, non dimentichiamo che Trump qualche perplessitĂ  rispetto a Salvin filo-russo ce l’ha. Foa? Un tipo molto spiritoso, ma per farla breve consiglio un articolo interessante sul mio giornale a pag. 4 di domenica 29.

    • A me, nĂ© agli italiani, interessa quello che Trump fa in casa sua. Tra non molto renderĂ  conto ai suoi elettori con le elezioni di medio mandato, chiamasi democrazia. A noi interessa cos’ha portato a casa l’Italia, ovvero Conte: la leadership europea nel Mediterraneo e la partnership esclusiva con la Libia. Di nuovo, bravo!

      Foa è un buon commentatore, ce ne fossero. E se per un’impuntatura di Forza Italia (Roccava scegliere a noi! asilo infantile) non farĂ  il presidente Rai, di cui comunque è giĂ  vicepresidente, sarĂ  un danno per tutti. Non faccio l’elenco degli ultimi vertici della Tv di Stato, per non infierire.

    • Post scriptum: quanto ai rapporti con la Russia, ricordo che Trump non ce l’ha affatto con Puntin, tutt’altro, deve solo far vedere che è molto arrabbiato con lui e il suo Paese, gli hacker che non ci sono e i complotti inesistenti. Altrimenti, che “nemici storici” sarebbero?

  • ….l’impuntatura di FI è talmente infantile da far cascare le …..diciamo le braccia, dai!
    Non siamo stati interpellati “prima”, non abbiamo partecipato alla scelta!
    Mica il personaggio scelto ci sta bene (e non potrebbe essere il contrario, considerato il curriculum!) oppure no!
    Roba da “asilo mariuccia” …..Ăą dĂą trì gioghe pè!!!!!
    Altro che nuova discesa in campo! Che discenda in ….cantina, con le foto delle olgettine, e ci si chiuda dentro!
    L’ha capito anche Salvini ( o meglio “qualcuno che sa”, non faccio nomi, ma comincia per G e finisce per etti, ed è il vero capataz, glielo ha fatto capire!) che il contesto è cambiato e ….via la felpa e metti su “Giacca e cravatta”!

    • Ho l’impressione che in cantina Forza Italia ci sia scesa da un pezzo, almeno da quando il suo fondatore è fuori dai giochi; perchĂ©, sinceramente, chi altri rimane? Quale italiano sano di mente vorrebbe essere governato da Brunetta, Romani, Gelmini ….. pochissimi, immagino. Vale lo stesso discorso per il Pd, che sta scivolando anch’esso nel dimenticatoio, e del resto non ha alcuna strategia, nessun progetto, zero prospettive.

      Persino un pidino pentito come Freccero si è schierato al fianco di Foa :
      https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-carlo_freccero_foa_finalmente_un_presidente_rai_fuori_dal_frame/5871_24890/

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