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GIORGIO CARDILE

Segui il vento

David ha 4 anni ed è uno dei più piccoli cittadini di Riace.

Sulla sua maglietta si legge una scritta: “segui il vento”. E allora lui vola, spensierato, tra i vicoli del piccolo borgo, con gli occhioni innocenti che fissano il cielo.
Al bar, nella piazzetta principale, ci sono due bambini.
I loro genitori arrivano da mondi diversi, Africa e Europa, ma che importa? Sono troppo indaffarati a giocare per riflettere su queste cose da grandi.
Bambini.

E chi li aveva più visti i bambini a Riace?

Riace era un borgo morto, ucciso da una classe politica di inetti, destra e sinistra, capace di far fuggire dai paesi del sud migliaia di cittadini in cerca di un futuro migliore.
Riace era la città degli emigrati, di chi andava a Torino o a Milano, di chi in Germania o in Argentina.
In quelle case, per quei vicoli, non correva David, ma il fantasma di una generazione senza futuro.

Riace era questo, ora Riace è altro.

Mimmo Lucano ha ridato una speranza, da Riace non si scappa ma si arriva o si ritorna. Per restarci.
Per le strade non si vedono ragazzi che chiedono l’elemosina, non si vedono quartieri-ghetto in cui vengono reclusi gli ultimi della società, italiani e stranieri, ma laboratori artigianali dove lavorano uomini e donne, con storie diverse, con accenti diversi, dove si vede un esempio concreto di integrazione, dove attraverso il lavoro si esalta la dignità dell’uomo.

E anche se ora Mimmo Lucano è indagato, anche se ora è agli arresti domiciliari, David deve continuare a correre per quelle strade, deve continuare a seguire il vento perché l’indagine non mette in discussione il “modello Riace”, il modello di integrazione e condivisione, il modello che dovremmo vedere in prima persona e provare a sperimentare in ogni città.

Foto di Pietro Baldrighi

GIORGIO CARDILE

09 Ott 2018 in Attualità

25 commenti

Commenti

  • Carissimo Giorgio, avevo letto questo tuo su fb, mi era strapiaciuto e mi stavo accingendo a passarlo sul blog.
    Quale gioia a vederlo già postato da te!
    Viviamo tempi bui, bui per l’anima, a causa della “mutazione” che il nostro genere umano sta subendo da “homo sapiens” a “homo insipens”, ottenebrati come siamo dall’inseguimento di falsi ideali con i quali il potere consumistico con diabolica abilità ci abbaglia in una rutilante , cangiante offerta alla quale è quasi impossibile sottrarsi.
    In questa subdola perversa azione i media, nei quali siamo immersi, giocano un ruolo centrale e la sovrapposizione dei poteri (centri decisionali di produzione dei beni)/media, da luogo ad un “superpotere” al quale solo la crescita di consapevolezza del singolo può opporre barriera.
    Solo così ci è possibile, “bordesando/bordesando” riuscire, con intelligente abilità, ad andare anche in direzione contraria a quel vento che ci vorrebbe portare dove vuole lui!

  • Ragazzi, non scherziamo: se vogliamo scrivere una bella pagina di letteratura io ci sto, ma citare a modello di civilta’ un sindaco che combina i matrimoni tra il vecchietto scemo e la prostituta nigeriana, gestisce gli appalti delle coop dell’accoglienza a capocchia e non sa spiegare dove sono finiti 2milioni di euro e’ inaccettabile. In qualsiasi altro comune d’Italia, grazie a dio, sarebbe stato impossibile. In Calabria, evidentemente, si puo’; e se glielo hanno lasciato fare …….

    • Aggiungerei anche il “piccolo” particolare che dallo Stato sono piovuti a Riace 10 milioni in due anni. Se per esempio di integrazione si intende far venire qui gente che non sa fare nulla e che vivrà a spese del contribuente italiano si abbia il coraggio di dirlo chiaramente.

    • Cara Rita, perdonami ma quanto scrivi mi sembra impreciso.
      Non ci sono vecchietti scemi e non ci sono prostitute ( una delle ragazze è stata vittima di ripetuti stupri prima di raggiungere l’italia e il diniego alla domanda d’asilo era causato dall’assenza di documenti).
      Mentre il riferimento ai fondi spariti non è nemmeno oggetto dell’indagine in questione e della relativa custodia cautelare.

      Fortunatamente viviamo in un Paese in cui i giudici rispondono soltanto alla legge e non ad una forza politica, giudici che esercitano l’obbligo dell’azione penale secondo Costituzione: saranno loro ad esprimersi, a valutare se procedere o archiviare, se assolvere o condannare.

      Va poi chiarito una volta per tutte una questione: ma l’indagato è presunto non colpevole a seconda del colore politico?
      Nei confronti di Salvini sembra che ci sia un accanimento della magistratura politicizzata, magistratura che invece diventa giusta se indaga un sindaco con posizioni politiche differenti.

      Come, poi, ha spiegato il GIP non è un’indagine su un modello di accoglienza, ma su alcune condotte del sindaco.
      Possiamo però decidere di condannare Mimmo Lucano, ritenerlo colpevole di tutti i reati che hai citato, ma l’esperienza di Riace resta.
      Riace non è una bella pagina di letteratura, ma è un approccio alternativo rispetto all’accoglienza e alla gestione dei richiedenti asilo, che può essere condiviso o meno.

      Sinceramente preferisco vedere ragazzi impegnati in laboratori artigianali per imparare un lavoro a stretto contatto con abitanti del posto, piuttosto che ragazzi che passeggiano in città senza una meta o che chiedono una moneta.

      Il sistema attuale non funziona, non funziona l’approccio al tema immigrazione e non saranno valige piene di soldi, firmate Minniti o Salvini, alla “guardia costiera” libica ( non vorrei che poi fossero gli stessi trafficanti con divise differenti) o prigioni sulle coste libiche a risolverlo.

    • Ripeto: lo Stato ha sborsato 10 milioni in due anni per mantenere 500 persone. Domanda: è questo il modello di accoglienza da adottare?

  • A 50 km di distanza c’è Rosarno, con la tendopoli di san ferdinando. Molti di quelli che non sanno fare niente lavorano nei campi e raccolgono pomodori e arance per qualche euro all’ora, dormendo nelle baracche.
    A me non sembra che queste persone vivano alle spalle dei contribuenti, ma che molte imprese sfruttino le loro di spalle.

    • Stiamo parlando di Riace, non ricorriamo al “benaltrismo”, perché in questo caso vorrei ricordarLe che sono stati proprio discorsi come il Suo che hanno portato alla devastante sconfitta elettorale del 4 Marzo. Continuate così e scomparirete in breve tempo. Amen!

    • Quand’anche la ragazza fosse stata vittima di stupro (lo dice lei, o il sindaco?) il matrimonio combinato non e’ certamente la soluzione. Sulla “scelta del coniuge” parlano le intercettazioni che tutti abbiamo ascoltato. La cosa piu’ grave, comunque, e’ un sindaco della repubblica, ufficiale di governo, che tarocca la legge per agire a modo suo. Ma dove siamo, nel Libero Stato di Banana? Con quale faccia possiamo parlare di “legalita’” se i sindaci sono i primi a trasgredire?

      E poi, scusa Giorgio, non ti sembra un po’ strano che in una regione dove non si puo’ aprire neppure una salumeria senza l’okay del boss di circoscrizione, l'”industria dell’accoglienza di Riace” andasse a gonfie vele e fossero tutti felici e contenti? Non ti viene il sospetto che da quelle parti tanti soldi tutti insieme non si fossero mai visti? Eureka.

    • Stiamo parlando di lavoro nero eseguito con l’autorizzazione dello Stato, e ovviamente delle mafie. Dove vanno a curarsi, o a partorire, questi poveri cristi sfruttati dalle cosche? Negli ospedali italiani, basta farsi un giro nei Pronto Soccorso per farsi un’idea, e gli ospedali li paghiamo noi. Anche per questo motivo il governo del cambiamento continua a mietere consensi, pochissimi vogliono andare avanti come siamo sempre andati.

  • Non intendo entrare nel merito del “modello Riace” di integrazione (un modello che non ho mai studiato e non mi accontento delle letture spesso faziose dei “pro” e dei “contro”), come non intendo entrare nel merito dell’azione della magistratura anche perché, anche quando sbaglia, vi sono non solo tre livelli di giudizio, ma anche, nella prima fase delle indagini, un filtro che è altro rispetto al lavoro dei Pm.

    Mi interessa molto, invece, tornare a un tema che tocca Giorgio Cardile (un tema che io ho sottolineato a lungo in questi anni): la gestione italiana dei richiedenti asilo è stata disastrosa ed è questa gestione fallimentare che ha dato ali a Salvini (non si tratta dell’unico motivo, ma uno dei più importanti).

    • Visto che la gestione europea (non solo italiana) dei richiedenti asilo è stata disastrosa, ha senso continuare a parlarne oggi che il rubinetto è stato chiuso? E meno male. Al momento due soli temi possono essere di qualche interesse: 1) come rimpatriare i 700mila che vagano come fantasmi molesti nelle strade d’Italia; 2) creare in Africa dei centri di smistamento consolari (è noto che nei Consolati non si ammazzano di lavoro, ce la possono fare) per esaminare le richieste di eventuali aventi diritto al trasferimento in Europa. Questo è il futuro, mentre il “modello Riace” è il passato. Guardiamo avanti.

  • Diversi possono essere i livelli di lettura di questo testo di Giorgio Cardile.

    Sul livello letterario, è scritto bene. Non è poco, visto quanto gira sul web. Oltre allo stile, anche i contenuti attirano: i bambini, la voglia di riscatto, la vittima del sistema. Certo, a noi sessantenni non deve venire in mente la canzone dei Bee Gees, se no l’effetto cambia.

    Sul livello culturale, non c’è partita. Vincente. Opporre un “modello Riace” agli ultimi governi italiani vuol dire, comunque, “fare cappotto”. Buono lo spostamento di focus dagli aspetti giuridici (la legalità, i reati commessi dalla vittima) a quello dell’impulso rinnovatore. Oggi si definisce “narrazione” una rappresentazione della realtà capace di mettere insieme elementi di motivazione e attrattività tali da far considerare secondari gli aspetti normativi. Garibaldi non perse tempo a discettare sui commi e codicilli borbonici. Che Guevara non si preoccupò di rispettare quelli colombiani. Mimmo Lucano ha fatto lo stesso con le leggi italiane. I monumenti nelle nostre piazze non celebrano Franceschiello. Sulle magliette non c’è la faccia di Barrientos. Certo, Mimmo Lucano ha ancora parecchia strada da fare come eroe dei due mondi, come “guerrillero heroico”.

    Sul livello politico, temo che situazioni come questa di Riace facciano più bene a coloro che certi bambini nel vento preferirebbero lasciarli a casa loro, invece di farli giocare a casa nostra. Ma aspettiamo il 2019. Sarà anche possibile che l’Europa “rischi grosso”. Però non è detto che, successivamente, ci siano gli stessi di oggi a raccoglierne i cocci. “Lasciamoli lavorare”.

    • Piccolo dettaglio: Garibaldi si fece finanziare dalla massoneria, non dal contribuente piemontese; Che Guevara ci rimise la propria pelle, non quella dei cubani; Mimmo Lucano si è fatto dare 10 milioni da noi italiani per costruirsi una reputazione, non ha usato i suoi. Siamo ancora alla solita vecchia storia di chi, come diceva Cattaneo, fa le barricate con i mobili degli altri.

    • Intendevo dire che non tutti bevono la cicuta per adempiere alla legge.
      Chiunque abbia finanziato Garibaldi (non penso fossero tutti soldi inglesi), nella storia spesso il diritto vigente si supera, assicurando fortuna e gloria ai derogatori, convincendo le masse che certe imprese sono cosa buona e giusta. E ciò attraverso la diffusione mediatica di un “pacchetto narrativo” ben nutrito, congegnato e confezionato. Il che non esclude la buona fede degli attori in campo. Penso che Garibaldi e il Che credessero sinceramente nelle loro imprese. E mi pare che Giorgio Cardile creda alla buona fede di Mimmo Lucano.
      Anche l’Abolitore della Povertà e Mister Popolo stanno derogando alla legislazione, su più livelli (costituzionale, ordinario, amministrativo), riguardante la necessità di coperture a fronte di spesa pubblica, proprio in forza di un ben munito “kit narrativo”. Cosa di cui l’opposizione stenta a dotarsi, dopo l’archiviazione dei “moduli narrativi” renziani.
      Non mi meraviglierei se di “Modello Riace” si tornasse a parlare tra qualche anno, selezionando l’utile e scartando l’imbarazzante, in periodi nuovamente caratterizzati, dopo le narrazioni rosso-nere attuali, da rinnovate narrazioni bianco-rosa. Siamo in Italia.

  • Caro Giorgio, grande penna la tua e grand ricorfi per me. Ma anche Pentidattilo, paese da film ma ridotto a una vecchia abitante nell’81 e’ rinata?

  • Il futuro, Rita, è certamente quello, ma si tratta di costruirlo e neppure Salvini ha la bacchetta magica. L’unica cosa che finora si è fatto è pagare miliardi di euro alla Turchia per… trattenere la massa dei profughi (profughi giunti in Turchia da altri Paesi).

    Io continuo a insistere: un Paese da solo non ce l’ha fa.
    Solo l’Unione europea potrebbe farcela: ma perché ce la faccia, occorre crearne le condizioni (porti da soli contro tutti porterà solo alla sfascio dell’Europa).
    La politica è continua e paziente mediazione, non una pioggia di tweet al giorno.

    • “non ce L’HA fa” ???????

    • Vedrai, Piero, che lUnione Europea 2.0, ovvero la prossima ventura,, ce la fara’. In realta’ non c’e’ stata alcuna Europa fino ad oggi, si e’ tratrato di un aborto spontaneo.

      Ora il Corno d’Africa e’ in pace, nessun somalo o eritreo dovra’ piu’ scappare dalla guerra, ne’ ci saranno altri “modelli Riace”. Pensiamo positivo.

  • ….stiamo facendo “su e giù” con le date dei commenti e non credo giovi a capirci, ma tant’è, al solito, anche su questa piazza, oramai è l’algoritmo che la fa da padrone!
    Ora starei riferendomi al bel commento di Pietro Martini (quello di oggi, alle 11:24) a mio parere improntato a grande equilibrio e visione storica niente affatto assillata dal contingente.
    In quel contesto, dove in particolare dice riferendosi a “SalDiMaio “<... stanno derogando alla legislazione, su più livelli (costituzionale, ordinario, amministrativo), riguardante la necessità di coperture a fronte di spesa pubblica, proprio in forza di un ben munito “kit narrativo”>.
    Ora, posto cmq che la manovra non è ancora arrivata al completo nella sua sede decisionale : il Parlamento, io non la vedrei tanto alla luce di un “kit narrativo”, quanto a un Contratto siglato in chiarezza (quante volte era stato fatto in precedenza, tra “compari di Governo ?!?) derivante dalla ….collazione di due programmi elettorali, sulla base dei quali i rispettivi Partiti politici, in sede di elezioni avevano ricevuto il consenso numerico (cospicuo, peraltro!). “Deroga” rispetto alla Legislazione? Rispetto alle raccomandazioni UE in relzione al deficit secondo me, quella si.
    Di Maio, a mio parere poteva risparmiarsi quel twitter: “Se Bankitalia vuole un Governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma.” Questo si con un “narrazione” provocatoriamente al limite: Bnakitalia non ha certo questa mission!
    Rincarando poi velenosamente si, ma non senza logica, con un: “Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. E’ stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia è fatta. Indietro non si torna!”.
    Purtroppo registro che la “narrazione” che ne fanno i “giornaloni” risulta, quella si, a mio parere, parecchio fuorviante, stante lo scarsissimo favore che il “SalDiMaio” riscuote negli stessi.

  • Francesco, mi riferisco alle tue ultime righe: se così non fosse saremmo alla dittatura. L’attacco a Boeri è emblematico, e tu potresti dire magari il contrario, dal momento che i giornaloni lo intervistano parecchio, e difatti lo dici, o lo fai intendere. Tutto sta a capire se i fondamentali di economia di cui Conte ha dichiarato di intendersi sono alla pari delle competenze di uno che magari di economia si è occupato tutta la vita, e che peraltro non si è mai candidato. Quindi senza ambizioni politiche. Se poi per te mettere in evidenza due conti vuol dire fare politica allora non vale neppure la pena parlarne. E a questo proposito ti segnalo un articolo di oggi del giornalone che leggo io che i conti lì fa al centesimo. Sto parlando del superamento della Fornero. Per non parlare del reddito di cittadinanza. In tutti i casi, sia chiaro, se reperissero i fondi senza finire commissariati come la Grecia ne saremmo felici tutti. Ti ricordo che anche il dissidente Tsipras ha dovuto abbassare le arie.

    • ….per la verità, Ivano io non ho scritto solo le ….ultime righe!

  • E continuo, l’autarchia propagandata io credo sia pericolosissima, senza considerare i continui attacchi di Di Maio alla stampa “libera”. Se però a te va bene cosi preparati presto ad un nuovo delitto Matteotti. Considerando anche che il consenso gialloverde sta diminuendo, secondo gli ultimi sondaggi, e non c’è niente di peggio di politici incazzati che considerano il confronto politico un’inutile palla al piede.

  • Tornando al bel testo di Giorgio Cardile, mi sembra vi si possano identificare alcuni elementi importanti.
    Innanzitutto, i valori e le prassi dell’accoglienza, della solidarietà e, per usare un termine consueto in ambito confessionale, della carità. Le ultime elezioni hanno premiato invece forze politiche che a questi valori e prassi, pur riconoscendone l’importanza, ne antepongono altri, per ora di maggior peso sul piatto della bilancia. Non è detto che le cose restino così.
    Inoltre, l’esistenza del principio, non formulato esplicitamente ma sottinteso nell’esposizione sul “Modello Riace” e su Domenico Lucano, che il fine giustifichi i mezzi, nel senso che le normative vigenti e le loro effettive applicazioni possono cedere a un afflato, un obiettivo, un senso superiore. In pratica, le numerose violazioni di legge di Lucano sarebbero state fatte a fin di bene, a favore del prossimo e con spirito di solidale fraternità. La storia trabocca di situazioni simili e la letteratura in proposito è sconfinata e sterminata. Cimentarsi con giudizi etici su faccende del genere è senz’altro possibile ma occorre munirsi di speroni adatti a tale improba cavalcata legittimista in sella a cavalcature di così facile sgroppata e impennata.
    Infine, sappiamo tutti quanti riconoscimenti internazionali abbia ricevuto il personaggio in questione. Non si contano i premi, i posizionamenti in classifiche accreditate, le attestazioni ufficiali a suo favore. C’è un mondo dietro a lui, un mondo che conta. Gestire istituzionalmente realtà così complesse e spinose, evitando autogol ed effetti boomerang, non è impresa da dilettanti ma da professionisti della politica.

    • Si’: c’e’ un mondo (dietro) che conta i soldi. O meglio, li contava. Quanto ai “riconoscimenti internazionali”, forse e ‘ meglio non insistere. Sappiamo a chi sono stati assegnati negli ultimi anni i “nobel per la pace”, per non parlare di quelli per la letteratura. E non e’ che molti altri premi se la passino meglio.

  • Certo Francesco, h. 01:39, hai parlato anche d’altro. Hai parlato di contratto, ma anche di cadute di stile. E in questo governo c’è tutto questo. Ma per un contratto, oltre ad un accordo tra le parti, ci vorrebbero anche delle garanzie. Se io chiedo un finanziamento in banca le garanzie me le chiedono Ora questo Governo minaccia di spendere soldi italiani, italiani tutti, anche di quelli che non li hanno votati, dando in cambio cosa? Una fantomatica scomparsa della povertà? Dai Francesco, siamo seri. Del resto anche loro si stanno ridimensionando, verificata l’impossibilità di mantener fede a tutte le promesse del contratto. E questa è ragionevolezza indotta. Nonostante questo continuano con i loro proclami mirabolanti quando non riescono neppure ad uscire dallo stallo del ponte di Genova. Quanto alle gaffe o cadute di stile l’elenco ormai si sta allungando di giorno in giorno. Le perle di Toninelli ormai sono una collana. E chissà che anche Pietro poco per volta non cambi opinione. Aveva scritto che una macchina usata, lui, da Toninelli l’avrebbe comprata. Quanto alla soluzione del problema immigrati anche quello è ancora tutto da verificare. Non mi pare che siano in corso chissà quali rimpatri. Relativamente agli attacchi alla stampa di quello ho già detto e mi sembra inutile ribadire lo sconcerto. Insomma, chissà che le difficoltà che questo Governo sta incontrando ridimensioni anche loro. Perché siamo tutti in attesa di provvedimenti realistici, non chiacchiere o minacce.

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