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FRANCESCO TORRISI

Legge contro il consumo di suolo

Legge contro il consumo di suolo …. la volta buona?!?

Il 10 ottobre le commissioni congiunte Ambiente e Agricoltura del Senato hanno finalmente messo la prima pietra del cammino della nuova legislatura che (negli auspici) porterà alla promulgazione dell’attesa norma nazionale per il contrasto al consumo di suolo.

Due i testi di riferimento, ovvero l’AS86 (presentato dalla senatrice Loredana De Petris di Liberi e Uguali) e l’AS164 (presentato dalla senatrice Paola Nugnes del Movimento 5 Stelle), ovvero la proposta di legge elaborata dal Forum nazionale Salviamo il Paesaggio.

Sono peraltro in itinere altri disegni di legge che intervengono sulla stessa materia del consumo di suolo, pertanto, una volta assegnati formalmente alle Commissioni riunite, gli stessi saranno abbinati per l’esame ai citati provvedimenti all’ordine del giorno.

Dunque si può ipotizzare che non sarà semplice “armonizzare” tanti testi, prevedibilmente assai differenti fra loro, per raggiungere un testo condiviso. Percorso, quindi, decisamente in salita. Ma il Forum Salviamo il Paesaggio è consapevole di avere offerto all’intero Paese – e anche al Parlamento – un documento di assoluto livello (http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/wp-content/uploads/2018/02/DEFINITIVO-Proposta-di-legge-iniziativa-popolare-Forum-SiP-agg.-31-1-2018.pdf )

che, se adottato integralmente, sarebbe in grado di risolvere l’emergenziale problema del consumo di suolo ma anche di orientare lo sviluppo del comparto edile.

La “storia” ha inizio Nell’ottobre 2011: a Cassinetta di Lugagnano (Milano) si costituisce il Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio (più noto come Forum Salviamo il Paesaggio), una Rete civica nazionale che vede oggi l’adesione di oltre 1.000 organizzazioni e molte migliaia di cittadini a livello individuale. (nota: a quell’atto fondativo ho partecipato personalmente assieme a mia moglie Marialisa Leone).

Il 24 luglio 2012, a sorpresa, c’è la presentazione della prima bozza normativa da parte di Mario Catania (allora Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali del governo Monti) per il contenimento del consumo di suolo agricolo.

Alla prima bozza “Catania” hanno fatto poi seguito un drappello di Proposte di legge (tra queste, nel Maggio 2013 anche una a firma del parlamentare cremasco FRANCO BORDO e PALAZZOTTO: “Norme in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo” (902) , “assorbita” (sic!) il 12 maggio 2016 dall’approvazione di pdl abbinato.

Nell’ottobre 2016, si crea il Gruppo di Lavoro Salviamo il Paesaggio, finalizzato a un obiettivo unico e solo: elaborare la Proposta di Legge, realizzare ciò che la Politica non riusciva a realizzare. Nel luglio 2017, la sesta revisione della Proposta normativa viene trasmessa a tutti gli aderenti del Forum SIP (oltre 1.000 organizzazioni e decine di migliaia di persone): ognuno può proporre modifiche e integrazioni.

Il 3 febbraio 2018, la elaborazione definitiva viene resa nota e diffusa capillarmente; con l’auspicio è che diventi per tutti il metro di riferimento per ogni discussione concreta.

Ed ora, in Parlamento, Salviamo il Paesaggio sorveglierà e accompagnerà i lavori delle commissioni che, intanto, hanno previsto un ciclo di audizioni informative sui provvedimenti in esame, a cui SIP parteciperà con il massimo impegno propositivo.

Personalmente, confido che la perfida logica del “ma anche” che, mascherandola da lodevole apporto di accrescimento, miglioramento, ha di fatto favorito il rinvio sine die, a favore di tutti coloro che in una legge sullo stop al consumo di suolo vedono lo stop ad attività speculative, tanto remunerative quanto distruttive del pianeta, venga finalmente sconfitta, in positivo, con una Legge davvero in favore del bene comune.

FRANCESCO TORRISI

12 Ott 2018 in Ambiente

2 commenti

Commenti

  • A parte il crimine del consumo di suolo in se’ i recenti dissesti sono la prova di un eccesso di antropizzazione. Tutti questi ponti e vie sono insostenibili dal punto di vista manutentivo. Quindi se un territorio si dimostra fragile gli uomini se ne devono andare, non metterci una pezza con altro cemento.

  • …..alla base, Adriano, amico mio caro, concordo appieno.
    Prima di “andarsene” (uso le tue stesse parole) però, anche per rispettare quel minimo di senso di responsabilità che deve comunque sottendere il comportamento umano, l’esistente deve essere manutenuto “a norma” assicurando il rispetto dei parametri di sicurezza all’utenza.
    Ritornando al tema d’apertura, quello che assolutamente non si dovrebbe fare è quanto invece sta accadendo, ad esempio, proprio sotto i nostri occhi nel comune limitrofo di Offanengo (passateci di persona, sulla statale per Brescia e vedrete coi vostri occhi): dove nello stesso Comune, anzi addirittura nella stessa zona di pochi kilometriquadrati, si lasciano cadere per abbandono e conseguente obsolescenza insediamenti produttivi (“capannoni”) esistenti, che avevano già impegnato/cementificato suolo libero e si decide di costruire ex novo, impegnando nuovo suolo libero, continuando quindi a cementificare, assecondando la logica perversa di “crescita senza fine”, quasi che il nostro pianeta potesse dilatarsi nello spazio a nostro piacimento!
    E attenzione, anche Crema, abbonda di “cadaveri più o meno eccellenti” che giacciono da anni (parecchi) in stato di abbandono. Chi si occupa di Urbanistica in città ha messo “in agenda”, proprio in un’ottica di stop al consumo di suolo, questo “patrimonio” di “esistente” di “suolo già occupato”, patrimonio da “mettere a frutto”?
    Abbiamo avuto di recente un ” esempio virtuoso” di come si dovrebbe procedere, con l’accoppiata Ancorotti(impresa)/Ermentini(progettazione) nella “Ex Olivetti”.
    Bene, ma che non sia la solita …..”rondine”!

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