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GIORGIO CINCIRIPINI

L’avvento del 5G: quali pericoli? Danni? Soluzione: Principio di Precauzione!

L’avvento del 5G: quali pericoli ? danni ? Soluzione: Principio di Precauzione!

… per mia pigrizia riporto alcune delle slide delle presentazione utilizzata negli incontri di informazione alla popolazione.

  • il 5G diventa molto importante, in quanto è una tecnologia abilitante per le nuove sfide tecnologiche a livello mondiale. Intelligenza artificiale, blockchain, pagamenti digitali e digitalizzazione del paese passano tutte dalla necessità di rendere più performanti le linee di comunicazione.
  • 5G è l’acronimo di 5th (Fifth) Generation, e grazie alla tecnologia appunto di quinta generazione è possibile avere prestazioni e velocità di gran lunga superiori rispetto alla tecnologia 4G. Il 5G cambierà molte cose in tutto il mondo, in quanto internet sarà sempre di più alla portata di tutti, molto veloce, e abiliterà l’internet delle cose, che senza una connessione rapida e diffusa non possono prendere piede.
  • Gartner prevede che 20.8 miliardi di dispositivisaranno connessi a Internet entro il 2020. Oggi ce ne sono 6.4 miliardi.
  • Ma il 5G avrà anche un formidabile impatto su tutti i settori industriali e di conseguenza sull’economia mondiale: si parla già del 5G come del “sistema nervoso della società digitale”.
  • Si stima che entro il 2035 l’economia abilitata dal 5G varrà nel mondo 12 trilioni di dollari e per gli operatori si prevede una crescita dei ricavidel 36% entro il 2026.
    • L’installazione di antenne ogni 10-12 case aumenterà in modo massiccio l’esposizione della popolazione a campi elettromagnetici.
    • Nessuno potrà evitare di essere esposto ,ci saranno dai 10 ai 20 miliardi di connessioni , secondo le stime, (frigoriferi , lavatrici, telecamere di sorveglianza ,autovetture e autobus autoguidati ecc.) che faranno parte    dell’   INTERNET DELLE COSE

Ogni stazione base 5G conterrà centinaia o migliaia di

antenne che puntano contemporaneamente come fossero dei raggi laser, a tutte le celle (telefoni e dispositivi utente)nell’area di servizio.  Le regole della FCC  (USA) ad es. consentono una potenza di segnale pari a:   da decine a centinaia di volte più potente di i livelli permessi per gli attuali livelli base.

 

 

 

 

 

Si parla di ben oltre 20.000 nuovi satelliti negli USA che

verranno lanciati nello spazio.  In Europa il progetto Leonardo prevede analogo numero di satilliti geostazionari.

 

 

Cominciamo a parlare di  effetti ” indesiderati ” …

 

NON parlo di problemi di sicurezza, sui quali i media si sono abbondantemente occupati !

Ma parla ad esempio di

5G: assurdità energetica

  • fonte: IEEE Consumer Electronics Magazine,  Editors: Peter Corcoran e Steven Max Patterson :   Si suppone che i dispositivi IoT siano dispositivi a bassa potenza, ma il numero di dispositivi IoT che Cisco prevede saranno 50 miliardi entro il 2020, è un ordine di grandezza maggiore rispetto al numero di smartphone e tablet attualmente in uso. Se viene considerata l’energia consumata da questi dispositivi e dalle reti e dai data center a cui sono collegati, il consumo di energia da parte dell’IoT aumenterà significativamente il tasso di crescita del consumo energetico

Nel 2012 si diceva

  • fonte:  Centre for Energy Efficient Telecommunications (2015)  I nostri calcoli energetici mostrano che entro il 2015 il cloud wireless consumerà fino a 43 TWh, rispetto ai soli 9,2 TWh del 2012, con un incremento del 460%. Si tratta di un aumento delle emissione di anidride carbonica da 6 megatonnellate di CO2 nel 2012 a 30 megatonnellate di CO2 nel 2015, … è come immettere nuove 4,9 milioni di automobili nelle strade. Fino al 90% di questo consumo è attribuibile alle tecnologie di rete di accesso wireless, i data center rappresentano solo il 9%.

 

Danni alla salute della Natura (non solo dell’Uomo).

il 5G comporterà un ulteriore aumento dell’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici, poiché l’attuale livello di irradiazione obbligatoria da parte di ripetitori, antenne e sistemi wi-fi e wimax è già causa di disturbi che possono divenire anche gravi o totalmente invalidanti, in particolare per chi soffre di elettrosensibilità ai CEM . 
E’ stata costutuita una Alleanza STOP 5G (alla quale partecipa Associazione Italiana Elettrosensbili, di cui sono vicepresidente) per  chiedere alle forze politiche  piuttosto di adoperarsi in senso inverso e maggiormente cautelativo, in ottemperanza alla Risoluzione 1815 del 2011 del Consiglio d’Europa, che al punto 5 “raccomanda vivamente che si applichi il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable – Livello Più Basso Ragionevolmente Ottenibile)” e al punto 8.2.1 chiede che “si stabiliscano soglie preventive per i livelli di esposizione a lungo termine alle microonde in tutte le aree interne, in conformità al principio di precauzione, non superiori a 0.6 Volt su metro, e nel medio termine si riducano a 0.2 Volt su metro.”

Si chiede poi che l’implementazione della quinta generazione della telefonia mobile 5G venga sospesa fino a che l’impatto su uomo e ambiente non sia stato adeguatamente indagato in via preventiva, per escludere con sicurezza potenziali effetti negativi anche gravi.

 

Nell’ultimo rapporto Scheer del 20.12.2018 – il Comitato Scientifico per la Salute, l’Ambiente e i Rischi Emergenti della UE – vengono individuati al punto 4.4 come rischio emergente gli “Effetti potenziali sulla natura dell’aumento delle radiazioni elettromagnetiche”, specificatamente in relazione alla nuova tecnologia 5G.
Il rapporto dello Scheer assegna al rischio derivante dall’aumento delle radiazioni elettromagnetiche il livello più alto (3), per importanza e urgenza .

Il 5G prevede l’installazione sul territorio nazionale di moltissime nuove antenne (verrebbero triplicate), un’impennata dell’elettrosmog complessivo e l’utilizzo di nuove frequenze, tra cui le onde millimetriche e submillimetriche che non sono mai state utilizzate prima su larga scala e i cui effetti biologici non sono stati sufficientemente indagati, benché studi pregressi su questo tipo di onde, riportino come conseguenze innanzitutto problemi dermatologici, perché la nostra pelle in questo caso sembra fungere da antenna, problemi oculari, con sviluppo di cataratta e ancora alterazioni del ritmo cardiaco, nuovamente danni al Dna e agli embrioni, e anche antibioticoresistenza.

È necessario dunque operare in base al Principio di precauzione (Art. 191 del Trattato sul funzionamento dell’unione Europea) e sospendere di conseguenza il progetto 5G, come invocato da numerosi scienziati a livello internazionale (vedi richieste di moratoria in calce), fino a che non sia possibile escludere ogni rischio in relazione all’esposizione inconsapevole e obbligatoria della popolazione.

 

https://www.5gspaceappeal.org/the-appeal   ad oggi più di 80.00 tra ricercatori, medici, organizzazioni ONG di difesa dell’ambiente hanno fimato un appello all’ ONU. WHO, UE, Consiglio di Europa chiedendo una MORATORIA.  che comincia con:  ”  Noi sottoscritti scienziati, medici,e organizzazioni ambientaliste e cittadini provenienti da ( ) paesi, chiediamo urgentemente l’arresto della diffusione della rete wireless 5G (quinta generazione), incluso il 5G dai satelliti spaziali. Il 5G aumenterà in modo massiccio l’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza (RF) sulle reti 2G, 3G e 4G per le telecomunicazioni già installate. E’ dimostrato che le radiazioni RF sono dannose per l’uomo e l’ambiente. Lo spiegamento del 5G costituisce un esperimento sull’umanità e sull’ambiente, definito come un crimine secondo il diritto internazionale.

 

Chi è interessato ad approfondire l’argomento è invitato a partecipare ad un evento di informzione sul 5G che si terrà il 16.5 a Crono Giovine (LO): vedere locandina

 

Giorgio Cinciripini

GIORGIO CINCIRIPINI

16 Mag 2019 in Ambiente

17 commenti

Commenti

  • Sei sempre più una fonte preziosa, Giorgio.
    E’ il momento di svegliarci, tanto più oggi con la moltiplicazione a dismisura delle frequenze (pur basse) delle onde elettromagnetiche con l’introduzione della tecnologia 5G.

    • grazie. Sempre disponibile a promuovere un incontro informativo in modo analogo a quelli che ho realizzato in 4-5 località, coinvolgendo anche un qualche medico dell’ISDE (associazione medici per l’ambiente). Giorgio

  • Ciao Giorgio, grazie per le informazioni molto interessanti che ci fornisci, anche in questo ultimo post. Purtroppo ieri sera mi sono perso la tua presentazione. Ti chiedo per favore se puoi consigliarmi un testo o un riferimento informativo sui danni del 5G sulla massa vegetale. Sarei interessato all’impatto del 5G sugli alberi d’alto fusto, che si tratti di coltura arborea (pioppeto) o bosco misto autoctono (piantumato ma poi naturalizzato). Mi è stato detto che l’impatto delle emissioni elettromagnetiche può essere molto nocivo per gli alberi, soprattutto se gli attuali limiti dovessero essere aumentati proprio per consentire un 5G più performante. Però non ne so molto e vorrei capire se esistono contromisure per limitare i danni. Grazie.

  • Accidenti, Giorgio, ma mi hai fornito un sacco di materiale davvero interessante in poche ore! Ti ringrazio tantissimo, si tratta proprio delle informazioni che sto incominciando a cercare per me ma anche sulla situazione in generale. Adesso ho dato subito una scorsa, poi mi guardo bene tutto più in dettaglio, anche il sito australiano per bene. Mi sembra sin d’ora che i rischi siano notevoli. Dalla massa arboricola, arbustiva e dalle colture erbacee a prato stabile (i “prat vecc”, si dice da noi in campagna), nasce tutto per tutti, sia per gli animali domestici che selvatici. Se il 5G danneggia la fotosintesi e i flussi idrici interni, soprattutto quello linfatico, il destino dell’essenza vegetale è segnato. Mentre i famigerati allevamenti intensivi vanno avanti a farine e antibiotici, tutta la fauna libera e gli animali domestici al paddock o a prato libero si mangiano in questo modo l’inquinamento elettromagnetico attraverso la massa vegetale. Grazie ancora, Giorgio, e complimenti per la tua preparazione in questa materia.

    • Caro Pietro, grazie. A me sta preoccupando molto la storia delle api. Anche per la contemporaneità tra un unciso della prolusione del Dr Balestrieri (che ha DUE lauree: medica e di scienze ambientali: è un dettaglio importante , molto!) sul paventato rischio di danno su tale insetto che ha un ‘valore’ economico immenso (non ricondo quante centinaia di trilioni di USD) per i danni sulla impollinazione e non per la vendita della … pappa reale (!), ed una segnalazione ricevuta poche ore dopo, di quella recentissima review scientifica che ha testato l’effetto delle onde millimetriche (quelle del 5G) sulle api … mi ha fatto raggelare!
      Questa sera sono ottimista e mi accodo al nostro amico Livio che … sono tutte visioni! debbo smettere di bere il mio solito fisco serale di ottimo Rosso Piceno !!!

    • Caro Giorgio, le cose cambiano se le visioni sul 5G le hai prima, e poi degusti il Rosso Piceno per riprenderti, oppure se le hai successivamente.
      Sulle api, almeno dalle nostre parti, il problema esiste da anni e gli apicoltori fanno tentativi diversi per attenuarne le conseguenze. Ma in ogni caso è evidente che qui da noi non è un problema da poco. Anche per le conseguenze che puoi immaginare sui meccanismi riproduttivi vegetali, a partire dall’impollinazione eterogama, in particolare quella entomofila (in questo campo non ci sono discussioni bioetiche). L’interdipendenza tra questi insetti impollinatori e le essenze vegetali è molto stretta.
      Comunque vada, un nostro vicino di campo al pianalto ricava dalle sue arnie un miele davvero ottimo e mi pare che nella zona del naviglietto le api stiano ritrovando un habitat molto buono.

  • Il dottor Cinciripini prevede devastazioni elettromagnetiche, altri prevedono catastrofi climatiche, conflitti nucleari e via via una serie di scenari foschi e quasi apocalittici. Vorrei chiedere a chi vede più lontano di me: si può essere ancora ottimisti o cominciamo a gridare “si salvi chi può”?

    • Piacevolissimamente sorpreso dal sense of humor insito nel blog, che fa dire al dotto Cinciripini “….debbo smettere di bere il mio solito fisco serale di ….”.
      Refuso dal retrogusto …. “Triassico” affatto ficcante!

  • Dottor Cinciripini, io non ho detto affatto che sono visioni!! ‘Prevedere’ significa un’altra cosa. Io ho espresso una preoccupazione reale. Mi chiedo seriamente se non dobbiamo prepararci a un futuro spaventoso.

  • Caro Giorgio
    non ti ho seguito come si deve, e, visto che gli altri due catastrofisti saremmo io e Silvestro, vediamo di chiarirci fra di noi. Ho una casa al mare in un parco marino del positanese, dove non è raro veder dall’alto il capodoglio e ti può capitare di fare il bagno con i delfini, anche vicino riva nelle piccole insenature. Quando fu installato il ripetitore per la telefonia, mascherato da albero, la popolazione insorse, perché non volevano onde elettromagnetiche in casa loro. Al tempo ho pensato fossero solo zotici retrogradi e superstiziosi, ma ora, grazie a te, capisco che erano più avanti di me, e grazie a quei contadini-pescatori non si è ottenuta la rimozione, ma almeno un depotenziamento del finto albero. Sicuramente questo avrà gratificato i cetacei, meno gli albergatori.
    Domanda: ora che si sta verificando uno dei grandi timori di Einstein, la moria delle api, dovuta sicuramente agli insetticidi, ma, visto che conosciamo solo la parte visibile della loro comunicazione tramite segnali ritualizzati, è possibile che questo bagno di campi interferisca con la loro vita come organismo collettivo sovra-individuale?

  • In altre parole quell’ape in piena copertina del tuo post non è casuale, vero?
    Approfitto del fatto di aver ripreso la parola per complimentarmi con Livio pe la sua pacatezza e apertura. non mi sostituisco a Giorgio nel risponergli, ma integro: Livio non sarà un futuro come nulla fosse successo, sicuramente, e la mutifattorialità delle turbative ambientali rende difficile una previsione città per città, impossibile quasi anche per un semplice meteo.
    Molto dipende da quanto faremo per limitare il danno e gudagnar tempo, e se tempo ci sarà ad altre perturbazioni ci adatteremo nella media in qualche secolo. Se hai già letto il nostro, di Silvestro e mio, allarme siccità, è evidente che siamo in ritardo rispetto a popolazioni più lungimiranti e contrarie alla politica dello struzzo (e per gli Statunitensi più sensibili le popolazioni costiere e come gruppo le forze armate, mentre dei Cinesi e della loro politica preventiva ho già parlato). Comunque lo spazio sopravvivenziale in questo pianeta sarà estremamente ridotto.

    • Sì, sulle api ho già ritrovato andando a ritroso la tua conferma Giorgio, scusami. Mi limito a ipotizzare un possibile meccanismo di interferenza.

    • Caro Adriano
      ti riporto una serie di lavori che in questi ultimi anni avevo ‘archiviato’ nel mio blog su: effetti dei campi elettromagentici su animali in Natura: https://www.saferemr.com/2017/08/5g-wireless-technology-millimeter-wave.html … ci sono molto riferimenti a review che trattano l’argomento. Se particolarmente interessato ti consiglio una query nell’immenso database https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed dove è riportato (quasi) tutte le riviste scientifiche mondiali su medicina, biologia, salute, natura …

  • A prescindere dal danno al sistema di rilevamento, allarmante al minimo, soprattutto parlando di api, mi chiedevo da appasionato di naturalismio il perchè altri organismi viventi, contrariamente all’uomo, siano dotati di un sistema di rilevamento biologico dei campi magnetici. A scopo di orientamento geografico grazie alle rilevazioni del campo terrestre? A scopo di comunicazione e coordinamento? So che sto esulando, la tua mira era molto più semplice, e allarmante. Sulle api sono andato a cercare, e ho trovato su un sito di apicoltori l’emissione del piping, un ronzio di allarme, se si pone il cellulare acceso sotto l’arnia.

  • Stamattina su TG2 Italia un servizio sulle api e sulle problematiche collegate.
    In collegamento Marco Valentini, autore di un libro indirizzato ai ragazzi delle scuole, noto apicoltore e organizzatore di corsi di apicoltura.
    In studio rappresentanza CONAPI e partecipazione di Daniela Sciarra di Legambiente.
    L’inquinamento aereo, le violente tecniche disinfestanti, l’avvelenamento dei corpi idrici, l’abbattimento indiscriminato del patrimonio arboreo stanno già mettendo a rischio la sopravvivenza delle api e degli ecosistemi in cui le api potrebbero ancora sopravvivere. Se adesso ci si mette anche il 5G, ne vedremo sempre meno.

  • Salve Giorgio. Avrei bisogno di contattarla magari via email otelefonicamente pervhe sto organizzando un incontro informativo 5gnel comune di San colombano prov. di Genova ( comune scelto per la sperimentazione ) avrei bisogno di relatori esoerti per informare gli ignari cittadini. Mi puo aiutare? Sono in ontatto con il dott. Valerio Gennaro di medici pet l’ambiente il quale sarebbe disponibile ma in 2 sarebbe meglio!!! Graxie. Mi puo contattare su stefaniasteri00@gmail.com
    A presto
    Cordialmente
    Stefania Steri

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