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IVANO MACALLI

Buon anno

“CAZZEGGIO” di Buon Anno
Il silenzio è caduto su Cremascolta. Neppure la neve ne ovatterebbe meglio i passi in questa pausa natalizia e post. Pausa di riflessione oserei dire, se nonché un amico, loquace, chiacchierone, smentito dal silenzio di questi giorni, riflette su come sia possibile che da un’affermazione neppure troppo sostenibile possa scaturire una discussione anche estenuata. Indubbiamente il piacere di procrastinare sine die i commenti ad un commento ha alimentato un prodotto che ha impegnato e tenuta compagnia a me e ad altri. In verità più si scrive e più si corre il rischio di dire cazzate, che magari sospese porterebbero a riflessioni dai risultati inaspettati. Perchè l’imperativo è stato esserci, sempre e comunque. Dico questo dopo aver letto un aforisma di Oscar Wilde, a sottolineare la fatica dello scrittore, che dice: “Stamattina ho tolto una virgola, oggi pomeriggio l’ho rimessa”. Effettivamente alcuni titoli si esauriscono in fretta, e certamente non perchè indegni di interesse, ma è vero che alcuni sono di sola lettura o informativi. E quindi, oltre questi, è probabile che come per Camus esistano momenti ricchi di dubbi in ognuno di noi e che questo provochi un arresto, un inciampo. E ben vengano. Veniamo da alcuni titoli natalizi e ci avviciniamo ad un’altra festa in genere foriera di buoni propositi, meglio della nascita di questo o quel bambinello. Del resto la nostra vita, che se fortunati scorre in decenni fatti di anni, è scandita da date convenzionali che preludono a nuovi inizi da numeri di calendario. Come i compleanni, compiaciuti di averne celebrati tanti, e fiduciosi di festeggiarne altri subito dopo. Anno nuovo quindi, e quell’uno al risveglio, o vissuto in tempo reale, tra brindisi augurali e nuovi auspici. Tanto il tempo, tra una virgola tolta e una rimessa compie il suo corso riempiendoci di pensieri che se non espressi forse la punteggiatura la trovano spontaneamente. Perchè si sa che come nel parlato, scrivere anche di più, senza ritmo, musicale, matematico, logico, tutto fatica a rendere il senso. In verità nel parlato, lo sanno fare tutti, entrano in gioco espressioni facciali, mimica, insomma quel linguaggio non verbale che facilita la comunicazione. Nella scrittura invece la parola e la punteggiatura, dando per scontato che si abbia qualcosa da dire, trovano appunto quel tempo che dovrebbe essere della riflessione non narcisistica del volersi specchiare nelle risposte di chi ci legge, nell’immediatezza, e nella certezza che quanto scritto rimane e quanto detto svanisce. E quindi la cautela dovrebbe essere la buona pratica, per evitare incomprensioni e abbandoni in questa retorica della convivialità e delle buone maniere necessarie Quindi, o dunque, nel caso l’avventura di questo blog continuasse, come nella letterina a Babbo Natale, io suggerirei un nuovo galateo con semplicissime regole, anzi una sola: quello che infastidisce me potrebbe anche infastidire altri. Perchè insomma le buone maniere, civili, democratiche, se hanno il potere di tacitare l’interlocutore, negano anche l’approfondimento magari estenuato . Ecco, questo è il mio buon proposito per l’anno nuovo. Meno parole, e un intercalare di virgole messe e tolte tra il mattino e il pomeriggio. Buon duemilaventi a tutti.

Nota redazionale: a specfica, personale richiesta inviata dall’interessato è stato rimosso dal post il nome della persona alla quale non risultava gradito essere citata in quel contesto. I riferimenti alla persona sono stati anche tolti all’interno del post, senza peraltro sminuirne il significato di fondo, appunto non di tipo personale.

IVANO MACALLI

31 Dic 2019 in Senza categoria

23 commenti

Commenti

  • Non sono affatto d’accordo!
    Ma ….. con il titolo.
    Perchè proprio di “cazzeggio” non si tratta caro Ivano, anzi le tue rflessioni a “cuore aperto” (oltre a servire a te, anche come proponimento per l’anno nuovo) possono essere foriere di ripensamento anche a tutti noi!
    Eppoi, io che con la punteggiatura …. ci do abbastanza dentro, se dovessi metterci mezza giornata per mettere/togliere una virgola…..
    E allora, mi appoggio, come d’abitudine ad una canzonetta e, con Ornella, canto a mezza voce “…domani/ è una altro giorno/ si vedrà….”
    Che poi, nella fattispecie, trattasi di anno, parbleu, e questo ventiventi c’e solo da sperare che non di/venti (ops!) tempestatempesta !!!
    E Buon anno, a todos los amigos!

    • Preceduto di un soffio!

  • Sbaglio, o Oscar Wild questa risposta l’ha data alla moglie, che gli chiedeva cosa avesse fatto nel suo lavoro quotidiano di scrittore? E sbaglio, o il suddetto autore avrebbe dato questa risposta dopo che la porta dietro la quale si faceva chiudere a chiave dalla moglie, in un locale appartato per evitare le distrazioni mentre scriveva, era stata dalla stessa riaperta? Tanto per contestualizzare, i letterati siete voi, io spizzico qui e lì.
    Bene, il paragone tiene, una porta si è chiusa e ora si riapre. Cremascolta di locali chiusi non ne ha, ha solo una piazza, cioè la volontà di lasciare uno spazio aperto alla discussione per chi è più giovane di noi, senza sminuire il contributo di attori attempati, ma che nulla hanno da insegnare ai giovani! Ivano, credo che tu abbia affermato il raggiungimento di un nuovo livello di comunicatività, come si addice a ogni videogame che si rispetti: comunicare anteponendo le virgole alle parole.
    Questa è una autentica calda mano tesa.
    Auguri ragazzoni!

  • Nel:”Il maestro dice Pierino è sciocco”,una virgola può dire molto…
    Buon anno.

    • 1) Il maestro dice, Pierino è sciocco. 2) Il maestro, dice Pierino, è sciocco. Anche se nella prima versione starebbero meglio i due punti e le virgolette, non la virgola. 3) Il maestro dice: “Pierino è sciocco.

  • 1) Se l’uomo riconoscesse il reale valore che ha la donna, non esiterebbe a prostrarsi ai suoi piedi.
    2) Se l’uomo riconoscesse il reale valore che ha, la donna non esiterebbe a prostrarsi ai suoi piedi.

    • E’ si non è assolutamente da sottovalutare il potere di un piccola (cacca di mosca) virgola! L’esempio 1) /2) Ivano , è lampante.
      E parti’ un referendum tra i bloggers tra i sostenitori dell’ 1) e quelli del 2) !!!

  • Sì Francesco. Ero indeciso tra cazzeggio e pistolotto. Ricordo che anni fa, in un mio momento di bontà, un mio intervento venne così definito da Luca Lunardi, bella firma che tutti ricordiamo. Ma poi, pensandoci bene un “pistolotto” , sarebbe sembrato strano. Comunque per chiarire, Luca intendeva /pisto’lɔt:o/ s. m. [der. di epistola, pistola]. – 1. (iron.) [discorso d’esortazione morale o di rimprovero] ≈ fervorino, paternale, predica, predicozzo, ramanzina. 2. (teatr.) [pezzo declamatorio che provoca l’applauso a scena aperta] ≈ tirata. Ed io lo stesso.

  • Adriano, non conosco il contesto wildiano, ma un’esortazione alla fatica, nel senso di metodo da perseguire, contro l’agire d’istinto che pare vada per la maggiore. E anche questo è un pistolotto che senza accrescitivo ha tutt’altro significato. E “pistola” spesso lo siamo tutti.

  • Se l’uomo riconoscesse,il reale valore che ha la donna non esiterebbe a prostrarsi ai suoi piedi.

  • Graziano, ma dove l’ha messa Lei la virgola non ha senso. Magari sbaglio io.

  • Di certo, in questi ultimi mesi su Cremascolta, ho capito che intelligenza, cultura, e soprattutto buone ed eleganti maniere hanno messo a tacere protervia, presunzione ed arroganza. Indipendentemente dalle reali motivazioni di alcuni abbandoni, e su quelle si possono ipotizzare tante ragioni, ma a pensar male spesso ci si azzecca, credo che il “mellifluo” di cui si parla da ieri sia l’arma vincente contro gli sproloqui da blog o altri canali intemperanti di parolacce e vaneggiamenti. Dico questo dopo aver letto e condiviso alcuni commenti al discorso di ieri di Mattarella, ma soprattutto dopo aver letto la cronaca del pestaggio della notte di San Silvestro a Venezia contro Arturo Scotto, ex deputato di Art.1-Mdp, che semplicemente per aver invitato alla moderazione un gruppo di ventenni inneggianti al Duce, è stato pestato a sangue davanti a moglie e figlio, e finito in ospedale. Naturalmente coi ragazzotti in fuga, vigliaccamente a volto coperto, dopo l’aggressione. Con una scusante per questo blog, dove la sincerità, con tanto di nome e cognome, è sempre stata espressa. Quindi ripeto, meglio le “caramelle” che il “che palle” anche se questo ha sempre garantito un onesto contraddittorio. A volto scoperto.

  • “un amico, loquace, chiacchierone”. Sì, ti ho dovuto rileggere per essere sicuro di aver afferrato il senso del tuo augurio a presona di cui fai nome e cognome. E questo senso, questo tono, mi appare ancor più amichevole alla seconda lettura, con il retrogusto ironico tipico delle migliori annte Macalliane, ma della sostanza, del corpo di questo calice, non dubiterei. E ora, a feste passate, leggiamo il confronto in chiave natalizia. Dico, ma la reazione del “papa con gli scarponi”, come è per tutta Cremascolta grazie a Franco, non vi dice niente? Nemmeno Sua Santità può riuscire a stemperare il peggio che è in noi derivante dalle estenuanti festività!
    Ma invece il blog ha tenuto.

    • Adriano, già, il Papa che si spazientisce contro il fanatismo di fedeli che credono che solo nel contatto fisico ci sia vicinanza, salvo poi scusarsi, che non sarebbe stato neanche necessario. Io non l’avrei fatto. Ma si sa, che Papa sarebbe? Forse sono le buone maniere che io sto predicando in questi giorni, ma secondo me, quando ci vuole ci vuole. Per dire che io non sono contro l’odio tanto avversato da Liliana Segre. Ad un imbecille si può ben dire che lo è, anche se le lezioni di umiltà non sempre danno i risultati sperati. Basta farlo onestamente però, poi, se nel caso, scusarsi, ma solo “nel caso”.
      Non è obbligatorio porgere sempre l’altra guancia……………………………………Non so, sto riflettendo.
      Quanto all’amico loquace, avverso a Cremascolta, era solo un riferimento a chi non si rende conto dell’uso smodato di parole quando riguarda noi stessi, imputando poi di inutile prolissità gli altri. Difatti il suo commento era quello di non capire come da una semplice affermazione potessero scaturire discussioni estenuate, che però io chiamerei approfondimento.

  • “Signor Macalli, bene ha fatto la Redazione ad intervenire, anche se per esplicita richiesta della persona interessata”
    “Ah sì? Perchè Vostro onore?”
    “Beh, perchè i riferimenti personali non sono richiesti, e probabilmente, se fosse capitato a Lei, forse avrebbe fatto lo stesso”
    “Avrei fatto lo stesso? Non credo proprio. Forse Lei è nuovo del blog e quindi non può avere memoria di intemperanze verbali e attacchi alla mia persona intercorsi nel tempo. Ma mai per questo ho chiesto provvedimenti censori”
    “E’ vero, non conosco attacchi diretti alla Sua persona e forse è per questo che ho trovato in prima pubblicazione inappropriato l’uso di alcuni aggettivi, e non solo, pur condividendo, sia chiaro, il Suo messaggio di auguri. Perchè in verità io avrei chiesto la censura per altri passaggi del suo articolo, ma evidentemente il taglio sarebbe stato più drastico.”
    “Quindi, secondo Lei cosa dovrei fare? Forse scusarmi?”
    “Non so cosa potrebbe fare a questo punto, tanto più che lo sdoganamento auspicato non si è concretizzato. Se il signore interessato non ha interesse a conferire con Lei lasci stare. Le rimanga la consolazione di non sentirsi responsabile dell’ultimo abbandono pur sentendo dire che forse a Lei sono imputabili altre defezioni, non ultima una precedente della firma in questione. Però signor Macalli, mi dia il tempo per una ricognizione in archivio per cercare di capire se anche Lei sia stato vittima involontaria o volontaria di aggressioni verbali.”
    “Guardi Vostro onore, si prenda pure il tempo che vuole, anche se in archivio trova materiale relativo solo agli ultimi due anni, e non precedenti, che forse le chiarirebbero meglio le dinamiche intercorse, e che meglio mi scagionerebbero.”
    “Bene, le farò sapere.”

  • Spero proprio che il simpatico e spiritoso interlocutore ( che ha mantenuto uno stretto anonimato!) del “sig. Macalli”, diventi un frequentatore assiduo del blog, saggio ed attento come si presenta, con il suo colloquiare cortese ed attento, ponderato e tollerante.
    Ce n’è davvero bisogno, oggidì, in specie, in mezzo a tutta sta arrogante ignoranza, dove le opinioni fanno premio sulle competenze, il sentito dire è subito fatto proprio quasi fosse scienza!

  • In verità gli auguri, come tutti gli anni, non servono assolutamente a niente. Tra messaggini e scambi vocali durante la vasca è tutto un buon Natale, un buon anno e appunto tanti auguri, tutto con un gran frastuono e sorrisi più o meno dentistici. Poi arriva la Storia, con un Presidente bombardiere che scatena per interessi suoi la terza guerra mondiale, incurante appunto dei pericoli ai quali ci condanna. Da una parte un mondo compatto che denuncia, biasima, terrorizza con le più fosche previsioni e dall’altra quattro irriducibili, anche in Italia, a gridare che ha fatto bene. Del resto anche qui, appena eletto, tra un certo stupore democratico, c’era chi gridava: “lasciamolo lavorare”. Ebbene, sta lavorando. E quindi ritiro i miei inutili auguri per un anno che inizia sotto i peggiori auspici.

    • Se è per questo è storia vecchia: cosa di meglio di una bella guerra per far crescere il PIL e distogliere l’attenzione dalla effimera durata attesa del successo economico propagandato? E per fortuna, con il prezzo che stiamo pagando come comunità mondiale per il suo successo! Gli altri capi di accusa invece, li considero pretestuosi, pur detestando il personaggio, ma in fin dei conti per incastrare noti malfattori sono già stati usati più volte metodi pretestuosi.
      Visto come si fa presto a uscir fuori tema?
      Riflessione: il fatto che si finisca a parlar dell’evento epocale di maggior attenzione, visto che l’impronta di Cremascolta è tuttologica, vuol dire che è richiesto un apposito post. Perché non io, perché scivolo in politica solo quando questa si embrica strettamente con altre competenze, ma non sono io il politologo! Oddio! Ma vuoi vedere che dopo ci denuncia anche Trump?

  • Adriano, cosa vuol dire “che dopo ci denuncia anche Trump? Ci sono forse dei precedenti?

    • Ma no! Qualcun in passato fece minacce, ma non alla redazione! Scherzando sono entrato in terreno infido.

  • Gli auguri sono per il proprio viaggio personale…
    Dipende da ciò che si ama,da ciò che si vuole affermare,
    se stessi,una ricchezza,o che la vita vale la pena di essere vissuta?

  • La vita vale la pena di essere vissuta, per quasi tutti. Invece rispetto agli auguri pensi al business sotteso. Si fa perchè si riceve, niente per niente. Quale anima pia si sacrifica senza aspettarsi nulla? Qualche santo forse, perchè non siamo forse un paese “globale” di poeti e navigatori? Poi non è necessario stare a studiare chi la vince e perchè. Quanto agli auguri per se stessi quelli si chiamano speranza, che spesso significa mors tua vita mea. In ogni momento della giornata è un continuo augurarsi tutto il bene e il bello possibili, prima per noi e famiglia, poi, se ne rimangono, per gli altri.

    • Ci proviamo ad augurarci il bene senza un ritorno personale? Che ne dite? Filosoficamente il tema si può sviluppare, politicamente anche, religiosamente ci sono già solide basi. Ne facciamo un concorso di diee, ma senza premio, perché allora sarebbero contraddette le premesse!

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