menu

GIORGIO CINCIRIPINI

SanDiego (California): i cittadini si stanno ‘agitando’ per la illuminazione ‘smart streetlights… ma come mai ?

 

Mentre cammini per la strada, è difficile immaginare che la tua privacy possa essere violata dal lampione sopra di te – ma a San Diego, in California, questo incubo è attualmente realtà. Il Consiglio comunale di San Diego sta cercando una moratoria su un contratto che ha consentito alla General Electric (GE) di installare migliaia di telecamere e microfoni di sorveglianza nei lampioni della città e di vendere i dati raccolti da queste telecamere e microfoni a terzi. La Union Tribune ha anche scoperto che il consiglio comunale di San Diego aveva approvato l’accesso della polizia a queste telecamere e microfoni.

 

E non parliamo di ‘possibili’ danni legati allo aumento di radiofrequenze dovute alla trasmissione di dati di OGNI SINGOLO LAMPIONE ai server della GE!  Facciamo finta che non esistano! 

 

E’ questo quello che vogliamo per la nostra società?

quale è la relazione tra sviluppo tecnologico e progresso sociale?  Su questo punto vi rimando all’ottimo ultimo libro di Piero Carelli che ha trattato – tra gli altri argomenti, tutti sviluppati con sobrietà ed estremo rigore scientifico e culturale  – questa tematica!

 

Chi vuole approfondire va a:

 

https://www.activistpost.com/2020/01/san-diegos-4000-smart-streetlights-are-still-recording-24-7-with-cameras-and-microphones.html

GIORGIO CINCIRIPINI

25 Gen 2020 in Società

4 commenti

Commenti

  • Non posso che ricordare Seneca, che ci invitava a vivere in ogni momento come se qualcuno ci stesse osservando. Il problema della privacy è stato più volte sollevato sul blog. Penso che convincere la gente a vivere nella trasparenza quasi totale vada di pari passo con la tolleranza nei giudizi e l’asticella dell’inaccettabile, tale da costituire pericolo sociale, e quindi oggetto di trattamento riabilitativo. Resta il problema della manipolazione possibile come tappa successiva all’acquisizione dati,e con questa concessione è proprio a questo che si mira. Tuttavia parlare genericamente di privacy non aiuta a risolvere il dilemma. Il discorso va differenziato in altri termini a seconda dell’uso spostando le pene eventuali verso l’abuso, sia di giudizio etico che di orientamento indotto e subdolamente coatto. Bel tema Giorgio, non tecnico come potrebbe sembrare, realmente etico. Comunque queste telecamere alla fine ce le dovremo digerire, quindi ragioniamoci.

    • Non posso che citare il Breviario del Politico del Cardinal Mazzarino, che contiene non pochi suggerimenti sul come dissimulare e non lasciar trapelare informazioni, opinioni e intendimenti. Purtroppo oggi la tecnologia rende questa pratica del “secretum” molto più difficile. Ma non è detto che si debba per forza calarsi le brache e dare per persa ogni riservatezza e ogni possibilità di contenimento dell’invasività mediatica e scientifica.
      Tema davvero interessante e (concordo col nostro Presidente) non solo tecnico ma pure organizzativo e strategico per vivere, e bene, anche sotto l’assedio del prossimo, del mercato e dei cacciatori di dati e fatti altrui.

  • Cari Pietro ed Adriano, visto che voi – uomini di cultura classica [che non sono io!] – partite con le citazioni … io quando parlo anche in pubblico su questa tematica (che vede più sfaccettature dalla sanitaria a quella del ruolo e funzione della Umanità) cito il compianto PP Pasolini che parlava di incontro/contrasto tra : “Sviluppo Tecnologico” e “Progresso Sociale”: NON sono, assolutamente, la stessa cosa! Attenzione che le mie umile sei parole sono considerate aberranti da CHI sta inculcando nella testa degli umani che sono la stessa cosa ! Esempio: per un periodo TIM ha fatto uno spot TV di un chirurgo che si assenta da una festa conviviale per fare un intervento chirurgico mimando gesti che sarebbero acquisiti da un robot che opera nella carne del paziente/vittima nella sala operatoria …!!! e questo grazie al 5G!

    • A parte Seneca, Mazzarino (ma il vero autore del Breviario pare non sia lui) e Pasolini, noto una differenza non da poco tra l’intendimento di natura “pubblica” della città di San Diego, che immagino si riferisca a elementi di tutela, interesse e utilità di tipo collettivo (sicurezza, servizi alla cittadinanza e quant’altro relativo al bene pubblico), e la possibilità del tutto “privata” ed economicamente volta a fini di lucro privatistici, pure presente nell’esempio fatto di San Diego, di poter acquisire, trattare, sfruttare e rivendere i dati personali (ed eventualmente sensibili) così rilevati, facendone oggetto di commercio e magari di speculazione affaristica con dei soggetti privati.
      Con questo non dico che avere un Grande Fratello pubblico dedito a spiarci e controllarci in ogni momento e da ogni lampione, magari con il dichiarato e non sempre verificabile obiettivo di operare a nostro favore, sia cosa da rendere particolarmente allegri e contenti. Dico solo che l’ammettere addirittura, oltre a ciò, pure il mercimonio finalizzato al business e all’arricchimento di un privato, di un’impresa o comunque di un’entità non pubblica, attraverso la perdita di ogni nostra riservatezza, privatezza e confidenzialità, mi sembra qualcosa di ancora più grave.

Scrivi qui la risposta a Giorgio Cinciripini

Annulla risposta

Iscriviti alla newsletter e rimani aggiornato sui nostri contenuti