menu

ADRIANO TANGO

Come si propaga il contagio? Una silvestrata da Phisical Review Letters 12.2

Una nuova analisi prevede la velocità con cui una malattia infettiva si diffonde a specifici individui in una rete. La velocità con cui si diffondono le malattie contagiose dipende drammaticamente dalla connettività di una società. La peste nera medievale in Europa avanzò di soli 1,5 km / giorno. Nella moderna società connessa a livello globale, infezioni come Zika o il coronavirus possono diffondersi a velocità spaventose di centinaia di km / giorno.

Gli approcci esistenti per l’analisi delle malattie infettive, tuttavia, sono ancora limitati nella loro capacità di prevedere in che modo le malattie si diffondono a livello delle singole persone. Ora Sam Moore e Tim Rogers dell’Università di Bath nel Regno Unito hanno sviluppato una tecnica analitica per prevedere la velocità del contagio per gli individui all’interno di una rete. Il modello potrebbe portare a strumenti che possono aiutare le autorità sanitarie a identificare le persone più vulnerabili o pericolose in un focolaio.

I fisici hanno sviluppato molti modelli per descrivere la dinamica delle malattie infettive. La maggior parte delle analisi precedenti basate su tali modelli descrivono come le malattie si diffondono su larga scala (città, gruppi sociali o regioni) o richiedono simulazioni numeriche computazionalmente costose per catturare le singole dinamiche. Per sviluppare una descrizione analitica a livello individuale, Moore e Rogers applicano un approccio di meccanica statistica che paragona il contagio al passaggio di un messaggio. Questo “passaggio di messaggi” cattura accuratamente alcune caratteristiche realistiche della malattia, come le probabilità di infezione e recupero che cambiano con il progredire dell’epidemia. Il duo deriva formule analitiche che, per una rete semplice, possono essere utilizzate per calcolare il tempo di arrivo dell’infezione per ciascun individuo nella rete.

 

E personalmente posso solo aggiungere, era già tutto previsto, ora potremo sapere anche quanto impiega.

 

ADRIANO TANGO

24 Feb 2020 in Scienze

99+ commenti

Commenti

  • Ho letto, e mi ha fatto rabbrividire, che sul fatto che si tratti di un virus modificato in laboratorio non ci sono dubbi !!!
    La dichiarazione era attribuita, per di più, a persona degna di fede. Una fake (come nel mio intimo spererei) o verità?
    Perchè se verità fosse ne deriverebbero conseguenze di livello internazionale enormemente pesanti!
    Così come per il nucleare, abbiamo avuto l’arroganza di mettere le mani su quello che, obnubilati dal miraggio del potere, del guadagno, del predominio si ritorcerà sulla nostra stessa esistenza sul pianeta, a rischio di andare a turbare (chissa quanto profondamente) i delicati, complessissimi equilibri sui quali l’esistenza umana, dei viventi sul pianeta si regge?!?
    Chi ne sa, tu in primis ….Silvester Adriano, ce la fai a …… accendermi la luce?

    • Franco il mondo dei virus coi suoi rivoluzionari “stilisti” produce modelli nuovi ogni secondo, questi entrano ed escono da noi senza che ce ne accorgiamo, salvo che facciano troppi danni mentre a nostre spese si riproducono. Ci sono poi quelli ladri che se ne vanno con frammenti di nostro DNA e altri che ce ne regalano di altrui, o si integrano addirittura nel nostro. In questo panorama se io volessi fare un virus killer lo farei che uccide subito, mica che se ne va in giro per il mondo come un turista con una mortalità appena dello 0,3% nei pazienti medicalmente assititi. Il problema è che, come dicevano gli antichi l’occasione fa l’uomo ladro e così la sovrappolazione fa il virus virulento!
      Ci si chiede ,ma perché proprio il nord Italia? Io ho le mie ipotesi: 1 ma i Francesi, i Tedeschi, li fanno gli esami, o siamo solo noi così rigorosi, tanto da trovare poi i casi? 2 E poi in un clima come quello padano, il peggiore d’Europa, che produce una fascia altissima di bronchitici cronici, è chiaro che diventa letale! Vedi caso è lo stesso in Cina. Ma abbiamo i mezzi per dire che qui arriva proprio dal ceppo cinese? E se avesse fatto un lungo giro per paesi dove ha prodotto pochi danni, tanto da camuffarsi da banale influenza, e poi fosse arrivato qui? Quel che è chiaro è che finisce in pandemia, e allora vedremo chi è più bravo a fronteggiare la situazione!

    • Franco, i soliti ‘complottisti’ sostengono che il virus è stato manipolato in laboratorio e che è stato usato come arma biologica contro la Cina per danneggiarla economicamente. Ma chi avrebbe architettato il piano? Non oso nemmeno pensarlo. Ci sono prove sicure? No. Solo indizi, però piuttosto convincenti. E uno pensa: “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi sono…”, no, non ci posso credere.
      Però, non mi stupirei se nella prossima guerra, ormai sempre più vicina, si farà largo impiego di armi batteriologiche e virali.

    • Una delle poche cose che sappiamo di questo virus, Adriano, è che i cinesi non ce l’hanno raccontata giusta, all’inizio e poi per un bel po’, fino a quando non hanno più potuto coprire e nascondere.
      Quando sia stato questo “inizio” non lo sappiamo ancora con precisione e quale sia la versione “giusta” forse non lo sapremo mai, visto con chi si ha a che fare oltremuraglia.
      Che poi, in assenza di prove e persino di indizi, davanti a punti interrogativi così evidenti riguardanti elementi così fondamentali sull’origine, lo sviluppo e la diffusione del virus, ciascuno possa avanzare ipotesi ed elaborare teorie, è non solo comprensibile umanamente ma forse, qualora qualcuno magari ci azzeccasse, anche utile come esercizio interpretativo e cognitivo.
      In ogni caso, addebitare trame e congiure a questo o a quello va sempre bene, magari ogni tanto per avventura si indovina pure. Ma prima di tutto teniamo presente che sin dall’inizio il gioco delle tre carte, al resto del’umanità, hanno cercato di farlo certuni e non altri.

  • E’ la prova provata che di politicamente corretto si muore. Viva la openness, la libera circolazione deregolamentata, apertura indiscriminata di porti e aeroporti, frontiere e confini. Tutte stronzate ideologiche e demagogiche. Meno di un mese fa Conte dalla Gruber diceva che tutto era sotto controllo, no problem, mentre l’altro ieri ha ammesso che nel sistema ci sono state delle falle. Sala si faceva fotografare a colazione nel quartiere cinese di Milano per ostentare democraticità e sabato ha fatto chiudere tutti gli esercizi commerciali. Il governatore Rossi dopo aver dato dei “fascioleghisti” ai toscani che chiedevano la quarantena per chi tornava a Prato dalla Cina, adesso rifiuta altri cinesi di ritorno.
    La classe politica italiana, bisogna avere l’onestà di riconoscerlo, è stata irresponsabile. E adesso, chi paga? Qual’è la pena prevista per chi, con la sua superficialità e approssimazione, ha reso possibile che l’Italia diventasse il terzo paese al mondo per diffusione del Coronavirus? Pagherà Pantalone, anche stavolta? Ma soprattutto, come se ne esce?

  • Di seguito il comunicato odierno su fb del Sindaco di Crema:
    Anche oggi con i sindaci cremaschi, la giunta di Crema e il consigliere regionale Matteo Piloni ci siamo riuniti per affrontare e decidere insieme alcuni temi legati al contenimento della diffusione del Coronavirus e per assumere regole e comportamenti omogenei nei nostri Comuni.

    Il Vescovo Mons. Daniele Gianotti ha voluto presenziare alla parte iniziale della riunione, e lo ringraziamo di cuore per averci portato la sua vicinanza e rassicurazione che anche la Diocesi si sta conformando alle limitazioni imposte dalla situazione.

    Le novità della giornata sono le seguenti.

    Intanto le informazioni ufficiali sui casi di positività registrati sui Territori saranno da oggi rese esclusivamente da Regione Lombardia, unico canale ufficiale per comunicare questi aggiornamenti.

    Dalla data odierna e fino al 1 marzo nel nostro territorio valgono le limitazioni dettate per la “zona gialla” e non c’è alcun sentore che la posizione di Crema e del Cremasco possa essere modificata nei prossimi giorni e che la città possa essere isolata (lo diciamo perché in queste ore si inseguono voci diverse, prive di fondamento).

    Oggi Regione Lombardia ha fornito chiarimenti in merito alle sue disposizioni limitative (di cui abbiamo parlato in altri post sul profilo e sul sito del Comune e che la stampa riprende puntualmente). Sono limiti importanti ma hanno una finalità precisa e comunque ispirati a buon senso e cautela.

    Come Cremasco, noi abbiamo deciso in modo più stringente (facoltà concessa ai sindaci) di sospendere per questa settimana, da domani, il mercato cittadino e quello dei Paesi, eccezion fatta per la vendita di generi alimentari, che sono beni di prima necessità.

    I nostri Comuni sono aperti e si lavora regolarmente, tutti i servizi devono essere garantiti con continuità, abbiamo solo sospeso il front office al pubblico, in attesa di dotare i dipendenti agli sportelli dei dispositivi di prevenzione individuale, a loro, ma anche a nostra tutela.

    I sanitari presso l’Osoedale e gli operatori di ATS sono infaticabili, stanno facendo un lavoro straordinario per assistere i malati e circoscrivere la diffusione del virus con le misure già descritte, la raccomandazione è di usare i canali già indicati per contattare Ats, il 112 per sole urgenze sintomatiche, il numero verde 800894545 per info coronavirus o anche la mail sorveglianza.sanitaria@ats-valpadana.it per sottoporre casi o quesiti.

    La situazione è sicuramente complessa ma da non drammatizzare. Parliamo comunque di un virus che ad oggi ha una mortalità che non si discosta di molto da quella di una forte influenza. Non dobbiamo sottovalutare la situazione, e le misure che si stanno approntando vanno in questa direzione, soprattutto per proteggere le categorie fragili e più esposte, ma nemmeno dobbiamo esasperare i fatti e diventare “portatori sani” di paure e preoccupazioni ingiustificate e irrazionali, così come di notizie che non provengano da fonti ufficiali.

    La sensazione è che dovremo fare i conti per un periodo non breve con questa situazione. Armiamoci di pazienza, tenacia, buon senso e positività, alla fine ne usciremo più forti e, lo spero, ancora più “Comunita’ “.

    #Coronavirus

    • Bravo Franco, ottimo servizio.
      In senso più generale i casi noi li troviamo perché facciamo gli esami. Chi non cerca non trova! (Francia, Germania…)
      Non credo più nel caso 0 dalla Cina, il virus ormai gira indisturbato, con frequenti mutazioni che ne attenuano e aumentano la virulenza, così da rendere difficile distinguere portatori sani da casi sospetti. Infatti i casi di portatori insospettabili si stanno moltiplicando. Perché la bassa lombarda? Un serbatoio prospero di bronchitici cronici da inquinamento e fattori climatici connnaturati, per cui la comorbilità fa uscire il virus all’evidennza clinica, e lo rende talvolta mortale, ma stiamo parlando sempre di uno 0,3 % dei casi assisititi.
      Circa l’ipotesi laboratoristica, ripeto, sarebbero proprio tonti questi virologi per usare un mezzo tento inefficace! Possibile che non ci siano colonie di Marburg, che ti stinca per emorragie in due o tre giorni, nei laboratori segreti? Le fattorie dell’antrace, che dà la polmonite, quindi altrettanto letale anche se non è un virus, sono state ancora rintracciate, sempre in direzione est, e a questo ci credo già di più. E allora se qualcuno vuol fare i dispetti perché non usare un mezzo valido, sia che lo scopo sia uccidere o screditare?
      Ripeto, la verità è che troviamo i casi perché siamo bravi.
      Ho visto all’epoca della mia piena attività beccare dai nostri laboratori di Crema un batterio letale che si credeva quasi estinto in un paziente libico che ne stava morendo di gangrene e polmonite. Salvo.
      Stiamo tranquilli, sanno quel che fanno, e se qualcuno vuol ridere ultimo siamo noi che rideremo del resto del mondo, che sicuramente se lo sta facendo circollare sotto il naso.

    • Anch’io sono convinta, Adriano, che l’Italia abbia trovato casi positivi perché li cerca. Mentre “gli altri” non fanno controlli. Il dermatologo ricoverato al Sacco, ad esempio, non era neppure in Italia ma si è ammalato dopo un viaggio in Germania e Grecia, dove tutto tace.
      Ma adesso che è uscito dal laboratorio, ormai, il virus gira praticamente dappertutto. Nessuno può chiamarsene fuori. La bestia-uomo ha colpito ancora con i suoi esperimenti al limite dell’etica e del buon senso, e proprio l’origine artificiale del virus lo rende così insidioso.
      La bomba, tuttavia, non è ancora esplosa.
      Cina e Italia probabilmente riusciranno a fronteggiare l’attacco biologico. Ma già Bill Gates (il finanziatore) un paio di anni fa invitava i partecipanti alla Munich Security Conference ad “immaginare” una pandemia globale capace di uccidere milioni di persone, portare le economie allo stallo e gettare le nazioni (alcune) nel caos. Subito si sarebbero sviluppate delle contromisure, ma non tutti sarebbero stati all’altezza della situazione e in questo frangente l’Africa sub-sahariana si sarebbe rivelata un formidabile vettore di contagio. Non è un mistero che all’aeroporto di Addis Abeba arrivino in media dalla Cina circa 1.500 passeggeri ogni giorno, perché l’Africa è diventata la seconda casa dei cinesi, impegnati lì nei lavori più disparati.
      Quindi, incrociamo le dita e andiamo avanti.
      Chissà perché il 70% dei contagiati sono maschi e il 30% femmine.
      La riedificazione del mondo avrà bisogno di noi? Boh! ….. mistero.

  • Adriano, vorrei farti due obiezioni. La prima riguarda il tasso di letalità del virus. Dai dati finora noti pare si attesti sul 2,5-3%. Tu invece parli di uno 0,3%. Hai altri dati? Oppure escludi i decessi per complicanze?
    Tu scarti l’ipotesi del ‘complotto’ per la scarsa efficacia del virus. Ma a me sembra invece che se l’intento era di causare ingenti danni economici, ci stia riuscendo benissimo.

    • Si, Livio, i danni economici sono e saranno enormi!

    • Adriano, anch’io qui ho cercato di ridimensionare il problema dato che, finora, mi pare si tratti di una sindrome influenzale non molto più grave delle solite, e non di peste bubbonica. Tuttavia bisogna riconoscere che le opinioni degli stessi ‘esperti’ sono ambigue e fomentano i dubbi.
      Tu continui a evocare il virus ‘veramente cattivo’ che deve arrivare. Ma di che virus parli?

  • La parola di Conte: “Questo è il momento di confrontarsi con tutti i governatori, per concordare le prossime azioni. Noi proporremo un protocollo condiviso con tutti per evitare di andare in ordine sparso”. Quest’uomo sa quel che fa.

    • La parola di Conte è di sicuro un grande conforto per gli italiani. Uno che dice tutto e il contrario di tutto rassicura e rincuora, ma soprattutto lascia sereni. Ecco perché il panico si è ormai diffuso anche nei paesini più sperduti e quando il premier indesiderato appare in televisione gran parte dei cittadini cambia canale.
      Ricordo che se Conte avesse dato retta SUBITO ai governatori di Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria al posto di distribuire perle di retorica da buon gesuita, oggi nell’area più popolosa del Paese non saremmo in quarantena. Ricciardi, rappresentante italiano dell’OMS, stamattina l’ha detto chiaro e tondo, e ha fatto benissimo. Ma certo non è questo il momento di recriminare, con la bomba sotto il sedere sono altre le priorità, ci sarà tempo più avanti per giudicare chi ha sbagliato.

    • Caro Adriano, evitando le polemiche ti segnalo, cosa già raccontata dalle televisioni, il tracollo causa coronavirus di una città come Milano, che da qualche anno ha un aumento esponenziale di turisti, sempre più studenti dall’estero, una vita frizzante, teatri spesso esauriti, un bellissimo cinema come l’Anteo, musei, parchi molto migliorati, tante bellezze, non da tutti conosciute, biblioteche fornite, librerie, anche luoghi dove passeggiare con traffico scarso e un paesaggio urbano di qualità, ottimi bar dove sostare e agganciare il computer , dove gli studenti studiano con un caffè da un euro, vederla improvvisamente piombare in un mezzo deserto. Ora, un amico mi dice che Milano sta lentamente riprendendo a popolarsi, anche se i turisti sono molto calati, le prenotazioni cancellate. Abituato a vedere Milano – domenica ho assistito all’ultimo concerto alla piccola e stupenda saletta dell’Agorà della Triennale – in un certo modo, comprendo quanto una città vera è come un afflusso di sangue: se s’interrompe l’afflusso, va tutto in tilt.

  • La mia impressione è che Conte abbia cercato di apparire come l’uomo forte, lo Xi Jinping italiano, prendendo provvedimenti drastici che, secondo la mia impressione, hanno avuto l’effetto di gettare l’Italia nel panico e nella paralisi, causando molti più danni del virus.

    • Non solo Conte è un omuncolo, in fondo ce ne sono tanti altri, ma è un individuo dalla doppiezza sconcertante. Tutto quello che succede è sempre colpa di qualcun altro, lui non c’entra mai, e se c’era dormiva. Ieri ha compiuto persino il capolavoro di attribuire la colpa del contagio all’ospedale di Codogno e alla sua mala gestione. Ignobile. Con il personale sanitario che rischia la pelle h24 e lavora a ritmi insopportabili. Ma chi ce l’ha mandato ‘sto qua? Di Maio insieme al “corona-vairus”. Poveri noi.

    • Tu Rita cosa pensi? Questo sconvolgente psicodramma – le quarantene, l’esercito, la protezione civile, i saccheggi alimentari, insomma, tutta questa isteria di massa – servirà poi a giustificare vaccini obbligatori di massa?

  • Oggi è martedì grasso. E come sempre, a Carnevale, è giorno di licenza. “Semel in anno licet insanire”.
    Fuori confine, dopo aver accusato gli italiani di essere degli sbarratori di frontiere, adesso gli altri chiudono le frontiere agli italiani.
    Qui da noi, a sud si inverte il canovaccio nazionale e si impreca contro quelli arrivati dal nord.
    Le ragioni possono anche essere condivisibili: rischiare la pelle non piace a nessuno (sì lo so, è un rischiarla al tre per cento dei contagiati, perché si muore di più starnutendo o inciampando, eccetera eccetera: il fatto è che nessuno vuole rischiare di far parte di quel tre per cento). Quello che intendo indicare è solo il rovesciamento sorprendente di situazioni e comportamenti. La fotografia di un capovolgimento inaspettato.
    Ovviamente, ci sono anche politici, giornalisti e tuttologhi italiani che utilizzano questa bizzarra inversione carnevalesca di ruoli per mettere a quaresima chi non la pensa come loro e cospargergli il capo di cenere.
    Non so per quanto tempo, secondo Moore e Rogers, certe licenze dovute al virus potranno durare, per quanto resteranno sbarrate le frontiere estere per gli italiani, per quanto i bergamaschi potranno essere maltrattati dagli ischitani. Ma ho l’impressione che “semel” non significhi “sempre”.

  • In giro col cane fra le strade deserte;bello scherzetto di carnevale….
    Domani le ceneri;magro e digiuno….

  • Riporto volentieri quanto postato da Diego Tomassone su fb (e putroppo perfidamente boicottato!!!), che a me è parso serenamente illuminante rispetto al gran baillamme scatenatosi quasi a …..nostra insaputa e del quale saremo costretti a subire a lungo le pesantissime conseguenze:
    “23 febbraio alle ore 10:38 ·

    CORONAVIRUS 2019 n-COV

    KEEP CALM AND CARRY ON!!!

    Ritorno momentaneamente in questa discarica abusiva chiamata “facebook” perchè negli ultimi giorni sono stato letteralmente sommerso da richieste “sul” Coronavirus, quindi urgono dei chiarimenti!

    Innanzitutto non si parla “del” coronavirus ma “dei” coronavirus, che insieme ai rinovirus, sono i maggiori responsabili dei raffreddori comuni e delle sindromi infuenzali (ovviamente stando alle parole del falsificatore Pasteur, perchè Bechamp, vero scienziato e scopritore dei microzimi, spiegherebbe meglio il tutto sia dal punto di vista virologico che patologico, però non è il caso di andare troppo a fondo dell’argomento), e ad oggi sono stati isolati solo due ceppi (alfa e beta coronavirus).

    Ricordo che i virus non sono esseri viventi, ma sono semplicemente frammenti di RNA o di DNA, parassiti endocellulari obbligati quindi, che “infettano” la cellula e la usano per moltiplicarsi, nello specifico il Coronavirus è un virus a RNA, che infetta le cellule epiteliali e rimane confinato nelle alte vie respiratorie, con crescita ottimale alla temperatura di 33-35°C (la febbre quindi è un primo segnale di reazione all’infezione e sarebbe meglio non abbassarla ai primi sintomi!)

    A differenza dei Rinovirus con i quali condividono e con-causano i raffeddori, hanno periodo di incubazione più lungo (circa 3 giorni), quindi se vi infettano oggi che è domenica, manifestate i sintomi non prima di mercoledì.

    La pericolosità dei Coronavirus, e fate bene attenzione, sta nel fatto che può DEGENERARE AGGRAVANDO UNA PATOLOGIA POLMONARE CRONICA PREESISTENTE, COME ASMA O BRONCHITE, E CAUSARE IN SOGGETTI PREDISPOSTI POLMONITE!

    Cosa significa ciò?

    Significa che in soggetti sani non può causare nulla e non può succedere nulla!

    Come sempre vale per le patologie infettive di qualsiasi natura, i problemi si possono presentare solo in chi già soffre di patologie croniche che pre-esistono e che aumentano il rischio sia di infezione che di complicanze!

    Questo concetto chiave va sempre tenuto a mente e considerato, perchè è la base per non cedere a facili allarmismi! (ed io di allarmismi sono esperto perchè tutte le segnalazioni rivolte a me parlavano solo di questo, come se fossi io quello che allarma!!)

    Il COVID-19 (seppur molto probabilmente virus modificato in laboratorio!), non fa eccezione a questa “regola”, quindi niente panico!

    Ricordate poi un semplice concetto…se foste isolati senza notizie, vi accorgereste che c’è una epidemia? Non mi pare!

    E’ chiaro che tanta scena è creata ad hoc per distogliere l’attenzione da altre problematiche ben più gravi (le vere “epidemie” sono di patologie croniche ad es, o di resistenza ed effetti avversi ai farmaci, ma siccome qui la medicina convenzionale non sa che cosa fare, non se ne occupa nemmeno!), e siccome nelle patologie acute la medicina convenzionale eccelle, ci si concentra qui, e ci si concentra nel trovare un vaccino (che quando sarà pronto sarà già obsoleto perchè questi virus mutano e non è possibile creare vaccini su glicoproteine che non mutano, perchè mutano!), concentrandosi quindi solo sull’immunità cellulare o specifica (anticorpi e linfociti citotossici, che possiamo considerare la “cavalleria”), dimenticando volutamente che esiste anche l’immunità innata, la “fanteria”, composta da IFN di tipo I e dalle cellule Natural killer, le quali se opportunamente stimolate creano uno stato “anti-virale”, mettendo come in “quarantena” le cellule infettate, impedendo che ne infettino altre.

    Ma perchè ci si concentra solo sulla cavalleria, ignorando la fanteria?

    Perchè la cavalleria rende e si possono brevettare mezzi come i vaccini, mentre la fanteria si “accontenta” di una sana igiene di vita e di alimentazione non tossica, giusta integrazione (ad es. basterebbero aglio, peperoncino e timo come “preventivi”, e non a caso la medicina ayurvedica come tutte le medicine tradizionali puntano su ciò!), e arginare la paura!

    Si perchè non dovete avere paura del virus (pur capendo il collegamento atavico che parole come “contagio, epidemia e virus” riportano alla mente), perchè la paura attiva zone cerebrali che grazie al sistema al sistema PNEI depotenziano la risposta immune, che invece va potenziata!

    Usiamo la paura come alleata quindi, non va combattuta perchè ci è amica, è una amica fedele che ci rende manifesti i nostri limiti, quindi meno male che esiste! Va però ascoltata riconoscendo questi limiti per lavorare su di essi, e l’unico modo è una corretta e completa informazione, che ci porta a una consapevolezza maggiore, e la consapevolezza è l’unica “arma” che ci può aiutare!

    Mi auguro di aver chiarito e aiutato, se lo ritenete opportuno condividete pure il post, stampatelo e portatelo con Voi, ovviamente è scritto in maniera semplice e sintetica perchè siamo su fb, però le informazioni sono complete e derivano dai due libri che vedete qui in allegato, testi universitari di microbiologia e di immunologia cellulare e molecolare, nonchè dal Ministero della Salute.

    Concludo ringraziando coloro che mi hanno scritto in questi giorni chiedendo di tornare su fb (ho ricevuto pure video!), e tra le richieste per coronavirus e richieste di tornare su fb potrei riempire due depositi di Paperon dè Paperoni 😂, però la mia idea non cambia…tornerò eventualmente a spot come in questo caso, quando dovessi ritenere necessario dire qualcosa, ma diversamente non mi interessa più rimanere sui social, lascio volentieri il posto ai narcisisti patologici, alle sardine pdiote ed a tutti coloro che hanno bisogno di un pubblico o di un palco, il mio unico palco è quello della Verità e delle tutela di chi ha veramente bisogno! 😉

    Un caro saluto a tutti e grazie!!! <3

    Fonti:

    https://www.libreriauniversitaria.it/immuno…/…/9788821447372

    https://www.libreriauniversitaria.it/microb…/…/9788821441448

    http://www.salute.gov.it/…/dettaglioFaqMalattieInfettive.js…

    https://www.ilmattino.it/…/coronavirus_vaccino_australia_ul…

    • Mi sembra tutto estremamente competente e sensato caro Franco. Come è ovvio che non potremo mai tenere fuori dalla nostra vita questo, o questi, coronavirus, ma è gusto centellinare il loro ingresso in società, perché le nuove infezioni, anche quelle batteriche, all’esorsdio sono sempre più aggressive, poi si attenuano. Per dirne una la lue quando Colombo la portò in Italia (si dice qualcuno prima di lui in nord Europa da reperti scheletrici, ma non sottilizziamo) , dicevo arrivò come malattia rapidamente mortale, poi nel giro di un paio di nostre generazioni è divenuta acuta con fase prolungata cronica: strategia del treponema pallidum lasciare tutto il tempo ad Eros di produrre una nuova genrazione prima che Tanatos abbia la meglio. Così è stato addirittura per Ebola, e più volte! Quindi diamci il tempo di sviluppare un’immunità di massa o immunità sociale, direi, e facciamo amicizia anche con questo nuovo ospite.
      Ma intanto, abbiamo imparato qualcosa, o lo sventolio di mascherine ci ha distratti dalle concause vere di morte?
      E abbiamo imparato a stare alla larga da quelle fabbriche di mutazioni che sono le alte concentrazioni monospecie, aviarie, suine, umane che siano?
      Intanto se ci riesco Sabato parto per un bel giro turistico, e se mi metteranno in quarantena per un po’ non vi stuferò con le mie prediche!

    • Ha ragione Diego Tomassone, “la sceneggiata è stata creata ad hoc”.
      E’ esattamente quello che stiamo pensando in tanti.
      Segui il percorso dei soldi e troverai la strada giusta, ha detto qualcuno.

    • Francesco, non mi sembra tanto serio uno scientifico che afferma si tratti di virus ´molto probabilmente ´ (?) modificato in laboratorio. E che conclude con « sardine pidiote » , ( avesse detto Salvini capitone, … sarebbe stato lo stesso) . Che c’etra con il virus ? FB, discarica abusiva : bella immagine . Sarà sua ?

  • Ha ragione Diego Tomassone, “la sceneggiata è stata creata ad hoc”.
    E’ esattamente quello che stiamo pensando in tanti.
    Segui il percorso dei soldi e troverai la strada giusta, ha detto qualcuno.

    • Pieno di buonsenso. Io ora girerei la domanda: cosa abbiamo imparato da questa simulazione di dramma mondiale? (simulazione per il “mondiale”, non individuale, perché i morti giovani che ci sono stati di influenza non sarebbero morti, ma come sempre è stata la prima zampata la più vigorosa).
      E allora, cosa abbiamo imparato?
      1Il mondo è in malafede e tutti hanno fatto finta che il problema non fosse loro.
      2 La cura coincide con la causa: Davide Severgnini sta facendo girare sul vituperato F.B. ilgrafico dell’inquinamento da polveri in questa settimana: praticamente tutto portato alla normalità, ma se ci fossimo comportati prima così, se il parcheggio della buca fosse stato sempre vuoto per i 3/4, non ci sarebbero stati nemmeno i mrti da comorbilità da inquinamento, ani, non ci sarebbe stato il parcheggio, inutile, ma un bel bosco, mettimo pure, antropizzato e attreezzato.
      3 Sapevamo già come comportarci e ci abbiamo impiegato un nulla a metterlo in pratica, quindi in qualsiasi momento saremo padroni della situazione, e si spera la pianteremo di fare i coglioni!

  • La signora Cremonesi critica l’intervento di Tomassone (vedi sopra) per due motivi: l’accenno alle sardine e il “molto probabile”. Non credo siano motivi validi. È vero che l’idiozia delle ‘sardine’, benché indubitabile, non c’entrava, ma questo non inficia la sostanza dell’intervento. Sul “molto probabile” bisogna considerare che non si riferisce a una teoria matematica ma a un fatto storico e a ipotesi indiziarie più o meno fondate.
    Io trovo invece poco utile l’intervento citato perché vi mancano i dati fondamentali e sui quali ancora si addensano nubi di ambiguità e di contraddizione: quanto è realmente contagioso questo virus e quanto è realmente letale? Le nostre misure di cautela non possono prescindere da questi dati.
    Mancando di dati sicuri, o avendo informazioni contrastanti, si può andare da un allarmismo isterico a una serena indifferenza, dal comportarsi normalmente (come ogni anno durante una normale epidemia influenzale) al prendere provvedimenti draconiani. Sembra che solo il tempo potrà chiarire le cose. Intanto io mi son fatto un’idea, ma senza certezze. E son contento di non avere responsabilità di governo.

  • Del coronavirus stasera, 28 febbraio, l’unico notiziario italiano che ha fatto giornalismo è stato La7. Non sono un estimatore di Mentana, eppure il suo editoriale, stasera, ha detto le cose come stanno, senza girarci attorno; mentre i tiggi nazionali, che sono diretti da gente lottizzata e messa lì dai partiti dei governi che sono in carica, mascherano la notizia, ci mettono la sordina, e si capisce che hanno catechizzato i cronisti dicendo loro di partire con le buone notizie, innanzitutto. I tiggi nazionali, stasera, le notizie importanti le hanno dette a denti stretti, dimostrando di essere dei baciapile; gente senza rispetto di una giusta e corretta informazione

  • In questo momento malattia ed economia si fronteggiano con conseguenze imprevedibili. Nascono riflessioni, accennate giustamente da Marino, tra informazione “massimalista” o palinsesto ragionato, strumentale all’economia, sui possibili sviluppi. Ora, immaginiamo un propagarsi mondiale con numeri fantascientifici e cosa potrebbe succedere col passaggio da epidemia a pandemia. E mi pare che come sempre le possibilità siano solo due. E si debba scegliere per quale optare. Premesso questo, inutile aggiungere, stante le cose, altre inutili discussioni tra globalisti e nazionalisti di fronte al contingente e all’emergenza.
    A questo punto, letto tra le righe Manzoni, piuttosto di altri, mi viene in mente Leopardi:
    “ Nobil natura è quella… che non incolpa l’uomo per il suo dolore, ma la natura; e contro i flagelli chiama a raccolta l’umana compagnia, considerando gli uomini tutti fra se confederati in social catena.”
    Quindi, come fronteggiare tutto questo?
    Le possibilità, ipotizzando scenari apocalittic,i sono appunto due: la cooperazione mondiale o le guerre.

    • La cooperazione mondiale? Una bella favola.

  • Bene, allora prepariamoci ad una nuova guerra mondiale.

    • Già. E le armi biologiche potrebbero essere quelle ideali. Uccidono le persone, paralizzano la vita di una nazione senza distruggerne strutture e risorse.

  • E comunque non c’è bisogno di disfattisti in questo momento. Anche dando per scontato che è sempre stato così forse è ora di invertire la rotta.

    • Giusto, e dando un’occhiata a chi ci governa, in Italia, in Europa, nel mondo, non possiamo che essere ottimisti.

  • Che qualunquismo ragazzi. Naturalmente il signor Cade’ saprebbe a chi affidare le sorti del mondo.

    • Mi citi una cosa fatta dai politici (o dai capitalisti che li comandano) per “invertire la rotta”. Oppure mi citi una cosa che ha fatto Lei. E anch’io diventerò ottimista.

  • Per nulla “ideologica”/”di parte” e drammaticamente concreta in sintonia con quanto si propone CremAscolta!

    “L’INTERVISTA – Corriere della Sera – cronache
    29 febbraio 2020 – 07:26
    Coronavirus, l’epidemiologo Demicheli: «Ecco perché le scuole devono rimanere chiuse
    di Simona Ravizza
    «I dati ci dicono che oggi ogni paziente con il coronavirus trasmette la malattia ad altri due. E dove ci sono molti contagi la curva epidemiologica cresce in modo esponenziale: bloccare a quel punto non serve più a nulla. Bisogna intervenire prima. Lo dice la scienza e la politica deve ascoltarla».

    Vittorio Demicheli, 64 anni, epidemiologo dell’ Unità di crisi di Regione Lombardia, è consapevole di essere uno dei promotori di una decisione che rischia di essere impopolare: mentre una parte dei cittadini e soprattutto le ragioni dell’economia chiedono il ritorno alla normalità, lui e i colleghi spingono per la proroga della chiusura delle scuole e la limitazione della socialità. Una posizione fatta propria dal governatore Attilio Fontana che, sulla base delle osservazioni dei tecnici, chiede al governo di mantenere le misure restrittive. In accordo con la comunità scientifica.

    Dall’osservatorio dell’ Unità di crisi monitorate 24 ore su 24 il numero di contagi, il loro andamento, la gravità degli ammalati e la situazione degli ospedali. Cosa avete capito?
    «Il virus clinicamente non dà problemi, o comunque è facilmente risolvibile, nel 90% dei pazienti. Ma in oltre il 10%, soprattutto se anziani, comporta problemi gravi che richiedono un ricovero in Terapia intensiva».

    Ma oggi la diffusione del virus è circoscritta al 4% della popolazione e l’ incidenza è alta in pochi territori, come il Lodigiano, Cremona e Alzano Lombardo (Bergamo). Non basta chiudere le «zone rosse»?
    «Il caso di Codogno, dove il contagio continua a essere di 5-6 casi al giorno come all’inizio, ci dimostra che intervenire dopo serve a poco: la corsa del virus ormai è partita. Se invece che nel Lodigiano, dove comunque ci sono solo 50 mila abitanti, la stessa situazione succedesse a Milano, sarebbe un disastro. È il motivo per cui è fondamentale agire prima».

    Che cosa può cambiare tra una settimana?
    «Il tempo di incubazione del coronavirus è di 14 giorni che, dal «Paziente Uno», si concluderebbero venerdì prossimo. A quel punto possiamo avere un quadro più chiaro. L’obiettivo è rallentare i contagi in modo da portarli a uno a uno, cioè con una persona che ne infetta un’altra e non due come adesso. Per farlo bisogna limitare i contatti».

    È una questione matematica di probabilità?
    «Esattamente. Solo la riduzione probabilistica dei contatti ci può portare a un rallentamento della diffusione del virus».

    Il documento che avete sottoposto a Fontana e all’ assessore alla Sanità Giulio Gallera fotografa anche la situazione degli ospedali della Lombardia. Cosa sta succedendo qui è indicativo per capire quel che potrebbe succedere anche nel resto d’Italia.
    «Ci sono due problemi. Gli ospedali vicino ai focolai del contagio non sanno più dove mettere i malati, soprattutto quelli gravi che hanno bisogno della Rianimazione. Oggi il sistema ospedaliero regge perché i pazienti possono essere trasferiti negli ospedali delle città non ancora colpite. Ma se il numero di contagiati si allarga rischia di andare in default ».

    L’altro problema?
    «Il 10% degli ammalati sono medici e infermieri. E l’epidemia da sola non si ferma. Sono certo che i cittadini capiranno».”

    • “Il tempo di incubazione del coronavirus è di 14 giorni che, dal «Paziente Uno», si concluderebbero venerdì prossimo. A quel punto possiamo avere un quadro più chiaro.” Questo vuol dire che nei giorni successivi non ci sono state trasmissioni del virus? Boh, non capisco… Di solito un’epidemia dura molto di più.

  • Non varrebbe neppure la pena di commentare il commento delle 11:53, ma io commento. Che il signor Cadè sia un giocherellone lo so da tempo. Aspettiamo che l’infezione tocchi a Lui poi vediamo. Credo di parlare a ragion veduta. Conosco personalmente chi in questi giorni ne è toccato, con implicazioni immaginabili e inimmaginabili, diciamo a catena. E non c’è niente da far gli spiritosi.

    • Signor Macalli, da anni Lei mi augura cose spiacevoli. Fino ad ora, faccio gli scongiuri, mi è andata bene.
      E continua a ripetere che non val la pena di commentare quello che dico ma poi commenta. Sia più coerente.
      Inoltre, non so cosa abbia capito Lei, ma io parlavo seriamente. Temo dovremo aspettarci l’uso di armi biologiche. Se no perché le starebbero sperimentando?

  • Signor Cadè, il silenzio, molto più eloquente dei commenti, la farebbero soffrire molto. Vede, che io non voglio portarle male? Lo faccio per il Suo bene. Comunque se ho malinteso chiedo scusa.Speriamo che lo spionaggio militar-industriale funzioni e che dai laboratori esca prima qualche soffiata. Comunque ha ragione Lei. Girano voci che le scie chimiche esistono davvero, che all’aeroporto di Malpensa lo sanno tutti che vengono preparate lì, anche se nessuno osa dirlo. Speriamo non succeda uguale per le armi batteriologiche.

  • Che sia tutta colpa dei “capitalisti” è scontato. Io da anni scrivo che le sorti del mondo sono affidate ad economia e finanza. La Politica è sempre stata ancella della grande finanza. Non sono sempre stati loro a scatenare le guerre? Mai la Politica è protagonista. E’ solo un’emanazione, una derivazione, un’apparente necessità. I politici contano sempre un gran poco. Cosa far per contrastarli poi non lo so.

    • Sono d’accordo con Lei, e questo mi preoccupa.

  • Non si preoccupi signor Cade’, siamo d’accordo solo di fronte all’evidenza.

  • Vincenzo d’Anna sarà anche un biologo, ma soprattutto è un politico, neanche dei più trasparenti.

  • Signor Mainetti, ne legga la biografia. E poi Dagospia le sembra un sito serio?

  • Quello che dice D’Anna sembra logico ma, al momento, non mi pare abbia portato a sostegno dati precisi.
    E il signor Macalli, tanto per cambiare, non ragiona sui fatti ma giudica sulla base di pregiudizi personali.

  • Senti chi parla. Ha letto la biografia del personaggio? Saluti romani, sessista e amico di mafiosi.

    • E secondo Lei wikipedia è la ‘biografia’ di qualcuno? Il bello è che Lei definisce gli altri ‘qualunquisti’.
      Se poi il dottor D’Anna per Lei non è credibile perché non appartiene alla banda dei ‘vaccinisti’, questo ai miei occhi lo rende invece più degno di fiducia. Però, ripeto, aspetto conferme. Pare che il genoma del virus ‘autoctono’ sia stato isolato dai medici dell’Ospedale Sacco di Milano, fra i quali risulta la dott.ssa Maria Rita Gismondo, biologa e medico, direttore del laboratorio di Microbiologia clinica, Virologia, Diagnostica bioemergenze del Sacco, recentemente attaccata dal Burioni.

    • Riporto le parole della dott.ssa Gismondo che hanno fatto arrabbiare il Burioni:
      “è una follia scambiare un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Il coronavirus è una infezione seria per la sua divulgazione che in questo momento ha in Italia. Parlo di ‘infezione’ e non di patologia, perché la patologia è un’altra cosa. Oggi in Italia di malati di coronavirus ne abbiamo pochissimi, si possono contare su metà delle dita di una mano. Tutti gli altri sono pazienti particolarmente immunodepressi che ovviamente avrebbero una complicanza anche da influenza. Ricordo i dati del ministero della Salute – continua – ogni anno per causa indiretta dell’influenza muoiono in Italia 2mila-3mila persone. Nel caso del coronavirus, invece, siamo parlando di 3-4 persone arrivate in ospedale, perché finali oncologici o già in pericolo di vita per le loro patologie pregresse. Quindi, dobbiamo dare un messaggio corretto di grande attenzione, perché si tratta di un nuovo virus per il quale non abbiamo un vaccino. Certamente il nostro obiettivo è quello di limitare qualsiasi nuova infezione. Ma attenzione a non creare panico“

  • Premesso che non conosco la biografia del Dott. D’Anna, a me questa ipotesi non sembra del tutto campata in aria. Io fatico a credere che i passeggeri arrivati dalla Cina con i voli indiretti abbiano portato il virus solo in Italia. Questi hanno fatto scali a Mosca, Dubai, Istanbul, Il Cairo, Berlino, Francoforte, Atene, Londra e Parigi, ma il virus lo hanno portato solo in Italia. Anzi, a Codogno. Mi sembra strano. E’ chiaro che ci sono molti aspetti che la scienza deve ancora chiarire. Immagino che il Dott. D’Anna, al netto dei saluti romani, sia in grado di fornire dati ed evidenze scientifiche a supporto della sua ipotesi.

    • Non credo che il virus cinese si sia accanito sull’Italia, ma e’ evidente che se io faccio 500 tamponi e tu ne fai 10mila i tuoi casi saranno infinitamente piu’ numerosi dei miei. Non ci vuole Marconi.
      Credo che l’arcano sia proprio questo.
      Se poi fosse vero, come si dice, che il virus gira in Europa da ottobre, hai voglia contagio….
      Non ho dubbi sulla dannosita’ dei fanghi usati in agricoltura, lo stiamo ripetendo da anni, ma il virus di Codogno e’ dello stesso ceppo di quello di Wuhan, e non puo’ essere un caso.
      Il problema tuttavia e’ un altro: come se ne esce? Io non lo so, ovviamente, ma ho l’impressione che nessuno lo sappia, e la cosa e’ alquanto inquietante.

    • Signor Mainetti, concordo sulla stranezza da lei indicata. Ho già espresso in precedenti commenti questa mia opinione in proposito. Ad esempio, come mai a Codogno, perchè in Italia e non in altri contesti, diciamo metropolitani. “Al netto” di Vincenzo D’Anna, dal quale potremmo forse avere maggiori lumi, non so però in base a quali competenze e quanto aggiornate, il ruolo delle istituzioni europee e dell’OMS in questa situazione, a partire da certe esternazioni di Walter Ricciardi, desta qualche sospetto, come minimo.
      In Italia abbiamo fatto una scelta precisa, puntando sulla salute e la sanità pubblica. Altri paesi europei hanno puntato su una sostanziale dissimulazione e su un malcelato riduzionismo del problema, puntando sulla salvaguardia degli aspetti economici e finanziari. Non so quanto la loro scommessa possa dirsi riuscita o meno. Lo vedremo. Ma non è un caso che da alcuni giorni a livello internazionale si lasci intendere che forse in Italia si è sovrastimato il problema, forse per non dover ammettere che altri l’hanno sottovalutato.
      E poi, dovremmo aver imparato quanto conti un servizio sanitario nazionale, non un arcipelago di servizi sanitari regionali. Ma questo è un altro, ulteriore elemento da cui dovremmo imparare qualcosa, per evitare che ciascuno vada per conto suo.

  • No signor Mainetti. I casi sono esplosi da noi perché subito ci siamo attivati con le verifiche. Adesso sta esplodendo anche in altri paesi europei e del mondo.
    In tutti i casi, se fosse come dice D’Anna io sarei ben contento. Sarebbe una bella lezione di umiltà per i tanti nazionalisti che negli altri vedono solo un pericolo.

    • Negli altri paesi europei i casi sono quasi sempre riconducibili al nord Italia. Non mi sembra che vi siano focolai come quello di Codogno. Secondo me l’ipotesi del Dott. D’Anna non è del tutto infondata anche se, ovviamente, va dimostrata scientificamente. Altrimenti è una bufala.

  • Ivano, scusa se mi intrometto ma siamo un paese libero e anche chi fa il Saluto Romano (da adolescente l’ho fatto anch’io, poi di Romano mi è rimasto solo quello di Burano), chi è sessista, è amico di mafiosi ed è no-vax come Vincenzo D’Anna potrebbe forse dire qualcosa di giusto, come biologo, su questo argomento. Anche se, in aggiunta, fosse pure tutte quelle cose che diceva Guccini nell’Avvelenata, con magari in più quella venuta di gran moda poco dopo.
    Il punto non mi sembra il curriculum di questo personaggio, per quanto imbarazzante, o il suo ricorrente stampellamento a gettone di maggioranze parlamentari di comodo, ma quanto invece le sue affermazioni riportate sul sito di DagoSpia, tra Luna Star e Marilena Di Stilio, possano in futuro essere considerate veritiere dalle istituzioni mediche e dalla comunità scientifica, in base a dati precisi. Vediamo se li ha da fornire. Per cui, non resta che attendere i riscontri opportuni, senza credergli come gulotti ma nemmeno escludendo a priori che possa avere delle prove da portare. Magari potrebbe sorprenderci. Non proprio come la Di Stilio ma chissà. Perdona l’intrusione.

  • Pietro, perchè intromissione? Io dico solo che se D’Anna avesse dati certi, non confutabili, nessuno gli impedirebbe di pubblicarli, magari su riconosciute riviste scientifiche che non so in verità come funziona, non affidandoli a Dagospia. Pregiudizi i miei? Può darsi, ma il personaggio mi pare che non offra garanzie di serietà. Comunque lo riscrivo: se avesse ragione, per ragioni già esposte, io ne sarei ben contento.

  • Pietro, nelle sue dichiarazioni D’Anna conclude dicendo che la sua è solo un ipotesi. Riconosciamo anche che essendo un biologo abbia più competenze di me, e magari pari a quelle di Burioni. In tutti i casi, mancando certezze io credo che alimentare false credenze, o assolutamente incerte, disorientando quindi un sacco di gente, sia fatto abbastanza grave che indurrebbe magari ad abbassare la guardia contro il pensiero dominante che invece ci vorrebbe tutti in quarantena. Dovere di un uomo di scienza sarebbe quello di divulgare certezze, non ipotesi. Ne potrei fare anch’io delle più fantasiose, come è sempre successo per tutte le epidemie, e come i grandi autori da Tucidide a Camus, da Sofocle a Allan Poe, da Lucrezio a Thomas Mann hanno raccontato (sto imparando e ricordando solo adesso, ma un conto è fare letteratura a posteriori, altro è fare scienza. Tu poi dici che si devono separare l’uomo di scienza dall’uomo, e posso anche darti ragione, come avviene magari ingrassando il botteghino per un film di quel grande regista che però è sotto processo per stupro, ma io penso, come ricorda Michele Serra sul mio giornale, che il giudizio vacilla. Io posso vedere il film, ma ricordando sempre che probabilmente l’uomo si è macchiato di comportamenti esecreabili. Io posso anche credere che D’Anna sia un biologo attendibile, ma non posso dimenticare il politico con le sue maggioranze variabili e di comodo, e quelle altre macchie (secondo me ) di cui si è sporcato. Anche perchè, lo dice lui stesso, le sue sono solo ipotesi e quindi, secondo il mio metodo, da prendere con le pinze. Ritornando invece al tema vaccini,tirato in ballo dal signor Cadè io vorrei semplicemente dire che da quando è stato inventato il vaccino contro la poliomielite io di storpi in giro non ne ho più visti.

  • Per essere più chiaro, il dubbio vacilla, ma alla fine rimane tale. E non è un pregiudizio. Senza essere troppo manichei io fatico a separare l’uomo di scienza dall’uomo. Ma magari mi sbaglio.

  • Insisto, perchè i temi della credibilità e della pericolosità dell’informazione mi interessano molto. D’Anna, indipendentemente dalle convinzioni personali, è prima di tutto un politico. Che poi sia anche presidente dell’ordine dei biologi, lo sappiamo tutti come queste nomine avvengono. E non mi par proprio che abbia alle spalle chissà quali ricerche o pubblicazioni scientifiche di prestigio.

  • Anche se riconosco che il paragone con Polanski è azzardato, come lo sarebbe per Caravaggio dalla vita turbolenta. Polanski a pieno titolo è nella storia del cinema e Caravaggio nella storia dell’arte. Difficilmente ci ricorderemo di D’Anna biologo e tanto meno politico. Poi basta, credo di avervi già stufato abbastanza.

  • Secondo me, se invece di coronavirus lo chiamassero codognovirus l’isteria di massa passerebbe.

  • Perchè isteria? Ho già scritto per prova certa che una famiglia, anche senza gravità di sintomi e sviluppi, si ritrova ad affrontare disagi non indifferenti se il contagio si manifesta a catena. Una famiglia diventa due e magari tre, con risvolti pratici, quotidiani, di un certo impegno e organizzazione.

    • Vabbé, la chiami angoscia di massa, panico collettivo, virofobia, come vuole Lei (io la chiamo isteria).

  • Lei ha la capacità, non avendo niente da dire, di dire lo stesso. E comunque anche senza gravità, provi ad immaginarsi in quarantena, poi mi dice.

    • Il contagio familiare, durante una sindrome influenzale, è fenomeno abbastanza comune e nessuno ne ha mai fatto un dramma. Ma qualcuno ha voluto dipingere uno scenario apocalittico, degno di quelle danze macabre medievali affrescate sui muri delle chiese. Scuole chiuse, chiese chiuse, posti di blocco, legge marziale…
      Si potevano immaginare schiere di monatti aggirarsi tra le case a raccogliere i cadaveri. Responsabilità della politica ma ancor più dei giornalisti, di questa massa di imbecilli criminali che (loro sì) appestano il Paese.

  • Lo sa signor Cadè che anche un blog fa informazione? Imbecilli anche noi come i giornalisti? Eppure smanettiamo parecchio. Invece per il resto facciamo una simulazione per veder se è uguale ad una normale influenza. immaginiamo il capo famiglia, magari anziano in un reparto infettivi, solo, con moglie e figli in quarantena. Collegate ai figli magari ci sono le loro famiglie in attesa di vedere se il contagio è avvenuto.In questo caso la cautela è d’obbligo così che i rapporti sociali vengono ridotti al minimo. Poi magari la malattia si sviluppa ed allora inizia la quarantena anche per gli altri componenti. Nel frattempo è tutto un misurarsi la febbre sperando che non arrivino complicazioni respiratorie che comporterebbero altri ricoveri, magari lontano da casa. Per i non gravi invece c’è il problema della quotidianità, la farmacia per avere in casa la tachipirina e la dispensa da riempire. Così devi ricorrere a parenti volenterosi che la spesa te la depositano sulla porta di casa o mantenendo la distanza indicata di due o tre metri.E intanto devi far passare il tempo pensando al vecchio agli infettivi e preoccupandoti che moglie e figli non si ammalino anche loro, magari vedendoli dal balcone di una casa che non è più la propria perchè intanto ti sei fatto la tua, ma ci abitano moglie e figli, quindi sei parcheggiato nella casa degli anziani genitori, così che finalmente la vecchia mamma non è più sola. Passare il tempo appunto. Quattordici giorni non sono pochi tra televisione, cellulare e qualche giornale. Certo che per gli intellettuali pieni di interessi, magari blogger di Cremascolta il problema non si porrebbe. Basterebbe stare attaccati allo schermo tutto il giorno e la quarantena volerebbe. E mi scusi se sto creando allarmismo con questa descrizione, che magari qualcuno leggerà, ma cosa vuole, un imbecille criminale in più non farebbe differenza.

  • Ho cercato di capire come si fosse originata questa ….”reazione a catena” tra gli usuali frequentatori del blog ed ho visto che il “casus” è stato il commento del sig. (lo uso anch’io, per la prma volta credo, questo modo di “tenere a distanza” una persona) Mainetti del 29 Feb 17:15, con il suo bravo link.
    Ho linkato prendendo contezza di un sito del quale non ero a conoscenza, rendendomi conto dello “strame culturale” nel quale il sito stesso affonda le radici alimentandosene!
    Superato lo shock iniziale, sono andato nella home e ci ho peraltro letto poco fa: “…..L’INFETTIVOLOGO MASSIMO GALLI, PRIMARIO DEL SACCO DI MILANO: “STA SUCCEDENDO QUALCOSA DI GRAVE, STIAMO TRATTANDO UNA MAREA MONTANTE DI PAZIENTI IMPEGNATIVI”
    “CHI HA CERCATO DI INFONDERE TRANQUILLITÀ NON HA CONSIDERATO LE POTENZIALITÀ DI QUESTO VIRUS. LA SITUAZIONE È EMERGENZIALE…..”
    Ora, che si possa o no dare credito a ciò che pubblica una schifezza di sito di questo genere e, soprattutto, lo si ….frequenti, lo lascio alla scelta più o meno consapevole di ciascuno (come dire? …. ghest i è ghest!) ma personalmente mi rifiuto proprio di avvalorare qualsiasi tipo di …. “gemellaggio”, di “contatto a rischio” del blog del quale curo la redazione con robaccia di quel tipo!
    Qui a CremAscolta, lo ….”stile” vuole essere altro!
    Continuerò quindi a usare altre fonti di informazione al fine di dare contributi positivi per affrontare con pacata consapevolezza la situazione che ritengo davvero emergenziale che sta attraversando l’apparato pubblico della “sanità” del nostro Paese (segnatamente e speriamo solo per ora!) nel nord, e che mette in situzaione di rischio vita tanti cittadini, più deboli. più vecchi, più bisognosi di interventi ospedalieri subito disonibili.

    • Franco, riportare le parole di un infettivologo ‘preoccupato’ e non riportare quelle di un altro infettivologo o virologo o epidemiologo che al contrario sdrammatizza, è una scelta arbitraria, che privilegia l’allarmismo. Che la situazione sia ‘emergenziale’ dipende dalle scelte politiche e da quale interpretazione dei fatti viene accreditata. Lo abbiamo già detto, il principio di precauzione deve essere relativizzato e applicato in modo coerente con i fatti. Invece i giornali hanno seminato panico quando ancora non v’era alcun motivo per farlo.
      Dal momento che nessuno sembra avere le idee chiare e gli esperti si contraddicono, secondo me, sarebbe stato più responsabile non creare nella gente questo clima di terrore.

    • Premesso che mi cospargerò il capo di cenere per aver postato un link a Dagospia (non sapevo fosse in quarantena), le segnalo che gli autorevoli esperti, che compaiono quotidianamente da circa due mesi sulle “altre fonti di informazione”, ci hanno raccontato (e continuano a raccontarci) tutto e il contrario di tutto. Questo non è dovuto a disonestà o incompetenza, è dovuto al fatto che ci sono molte domande alle quali la scienza non è ancora riuscita a rispondere. Ci è stato raccontato negli ultimi giorni, ad esempio, (e non da Dagospia) che il virus circola in Italia (e in Europa) da Ottobre (e questa notizia smentisce l’autorevole Professor Burioni). Leggo anche nell’articolo sopra riportato che il virus si muove alla velocità di centinaia di km al giorno. Se questo è vero, a me sembra strano che a Codogno vi siano più contagiati che a Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli e Palermo messe insieme. Se il virus c’è da Ottobre e ce ne accorgiamo solo ora, forse il periodo di incubazione non è di due settimane (come ci è stato detto). Ci è stato anche detto che ogni contagiato contagia a sua volta, in media, altri due individui. Il cosidetto paziente zero, il runner di Castiglione, ne ha contagiati una ventina. Penso che sia lecito porsi delle domande. Nel mio intervento di ieri volevo solamente stimolare il dibattito (e penso di esserci riuscito) con una notizia appresa su un altro sito e non certo proporre improbabili (e contagiosi) “gemellaggi”.
      Distinti saluti (con le dovute distanze).

  • Signor Macalli, da sempre l’influenza produce contagi e sintomi più o meno gravi nella popolazione, e ogni anno ci sono migliaia di morti per complicazioni. Lo abbiamo ripetuto fino alla nausea. Eppure non si sono mai prese misure così draconiane, che portano a quelle situazioni assurde che Lei descrive o ad altre ben peggiori, e creano danni economici spaventosi. Mi sono letto alcuni dati: ogni anno muoiono in Italia circa 50.000 persone per infezioni contratte in ospedale. Quindi, una misura urgente e necessaria sarebbe quella di proibire alla gente di farsi ricoverare, a meno che non sia in grave pericolo.
    Ho letto anche che ogni anno muoiono circa 4.000 persone per incidenti stradali. Dunque anche la circolazione stradale andrebbe proibita. Per il fumo muoiono più di 80.000 italiani all’anno. Ma le sigarette si vendono normalmente. Per l’alcool, che non è vietato, ne muoiono solo 43.000, e solo poco più di 300 per l’uso di droghe, che invece sono fuori legge. Potrei proseguire, ma per dire che cosa? Che la nostra paura di qualcosa è proporzionale allo spazio che trova sui media di massa. Secondo l’OMS, in Italia ogni anno muoiono circa 100.000 persone per l’aria inquinata. Se i giornali dessero a questo fatto lo stesso risalto dato ai 20 morti di influenza cinese, la gente forse non respirerebbe più.

  • Che lo Stato italiano sia pieno di contraddizioni lo sappiamo da un pezzo, come conosciamo i dati che Lei elenca. Allora diciamo, che influenza comune a parte, c’è da parte di molti italiani molto autolesionismo di cui non so fino a che punto lo Stato sia responsabile. L’influenza comune, meno pericolosa, e il Coronavirus, pare di più, colpiscono indistintamente e non si sa mai con quali esiti. Tanti o pochi morti che siano è suo dovere allertare, intervenire e curare. Magari anche per fermare il contagio di persone anziane o immunodepresse che non hanno colpe. Senza il contenimento, zone rosse e altre ordinanze etc. le morti sarebbero più numerose. Anche se presso i vecchi.

    • Signor Macalli, Lei scrive “tanti o pochi morti che siano è suo (dello Stato) dovere allertare, intervenire e curare”. Questa è un’affermazione vaghissima perché ignora un principio di proporzionalità. Se un signore vecchio e malato, magari malato oncologico, muore per le complicazioni di un’influenza, devo allertare e fermare tutto il Paese, chiudere le scuole ecc.? Evidentemente no, anche se tutti fossimo sinceramente addolorati per quella morte. E se i morti fossero 10 o 20 o 100? A un certo punto, il numero conta, perché trasferisce il problema dalla sfera privata a quella pubblica. Allora perché ogni anno muoiono migliaia di persone a causa delle complicanze di sindromi influenzali ma scuole, chiese, musei ecc. non sono mai stati chiusi? E questo vale per tante altre situazioni che diventerebbero ‘emergenziali’ se solo i media dessero loro lo spazio e la ‘virulenza’ emotiva dati al coronavirus. Ora, quindi, il problema è capire se le misure prese dal Governo o dalle Regioni sono proporzionate al reale pericolo. Davvero c’era (o c’è) il rischio di una strage? Bisogna capire se il modo in cui si sono comportati i media e i politici sia coerente con la salvaguardia di interessi comuni o non li abbia lesi più che proteggerli. Su questo, secondo me, non si può che essere perplessi.

  • E se lo Stato non fosse intervenuto con queste misure draconiane cosa sarebbe successo? Non lo sapremo mai, ma se fosse stato il contrario saremmo tutti qua ad accusarlo di inadempienza. Allora sì che la Politica si sarebbe scatenata. Se lo immagina un Salvini, che lo ha fatto lo stesso, veder ammalare tutti suoi vecchi padani?

    • Lo Stato, nella fattispecie, non e’ “intervenuto” ma ha dovuto arrendersi alle regioni del Norditalia, che in qualche modo si sono imposte. Fosse stato per Roma da domani gli studenti sarebbero tornati tutti a scuola, e gli impiegati tutti in ufficio, perche’ bisogna lavorare, ne va del PIL e dello spread. L’economia prima di tutto.

  • Le regioni del nord Italia, traino economico del paese, non avrebbero nessuna ragione per chiedere questa paralisi. Perchè l’avrebbero fatto? Non capisco.

    • Intendo lo Stato in senso lato, non autonomie e centralizzazioni.

    • Credo che l’abbiano capito tutti: le regioni del norditalia (che inascoltate già a gennaio avevano levato il primo grido di dolore) sono quelle che hanno statisticamente più casi di contagio e più morti. E, forse, anche più giudizio. Non è che il Coronavirus preferisca le nebbie padane, solo che qui si fanno tamponi a tappeto. Ho appena parlato con una persona di Napoli che ridendo mi diceva “c’è pieno anche da noi, ma nessuno controlla, manca solo di andare a intasare ospedali che già sono ingolfati in tempi normali.”
      Non è che le regioni del nord non si rendano conto che la quarantena farà perdere loro un sacco di soldi, e forse anche dei posti di lavoro. Lo sanno perfettamente. Ma post mortem il conto in banca serve a poco.

  • Ho visto ieri in Crema un ritorno quasi festoso alla normalità.
    Io sarei molto prudente. Vi invito a leggere l’intervista rilasciata sul Corriere oggi dal prof. Galli (il responsabile del team di ricercatrici – di cui una di Cremona – che ha isolato il ceppo italiano del virus). La raccomandazione è una: non abbassare la guardi, non rinunciare alle restrizioni, evitare gli affollamenti, prendere tutte le precauzioni…
    Le ragioni della preoccupazione ci sono tutte: non si tratta di una normale influenza per cui siamo attrezzati (sappiamo come affrontarla), ma di un virus di cui sappiamo ancora troppo poco.
    Una crescita esponenziale dei casi, tra l’altro, potrebbe far collassare il nostro, pur eccellente, sistema sanitario.

    E’ vero che oggi si tende a vedere gli effetti disastrosi in ambito economico, ma la salute viene prima dell’economia nella graduatoria delle priorità.

    Non è escluso (anche se certo non lo auguro) che l’epidemia esploda a giorni a anche in Francia e Germania. In quel caso sarà l’intera Europa ad andare in recessione, ma ripeto: l’economia andrebbe vista come obiettivo secondario.

    Io ho una qualche fiducia che alla fine usciremo con le ossa rotte ma con qualche marcia in più: il tempo del coronavirus potrebbe essere ricordato come il tempo in cui avremo potenziato l’uso delle tecnologie digitali sia nel lavoro (con lo smart working) sia nella scuola (con la didattica via web) e avremo imparato delle buone abitudini (come lavare spesso le mani e non metterle mai né sugli occhi né in bocca).

    • Caro Piero, il tuo ottimismo, la marcia in più che avremo, sicuramente, magari più avanti, è quello che ci vuole. O che ci vorrà. Per il momento, coronavirus o altro, quattro o cinque vetrine in Via Mazzini, la via dello struscio, dove i cremaschi consumano le scarpe prima di tirare le cuoia, hanno tirato giù la claire, e c’è il cartello affittasi o vendesi. Se ci sono lì, figurarsi fuori dallo struscio. Poi, coloro che hanno politicamente voluto smantellare, o perlomeno rosicchiare il Servizio Sanitario Nazionale, tagliando al pubblico e dando soldi alle strutture private, ora, nelle emergenze, con tagli al personale, chiamerei quei politici lì per “il coppino” a dare man forte, magari a pulire i pavimenti. La destra politica italiana, da anni ha spinto e ottenuto finanziamenti (pubblici) alle strutture sanitarie private.

  • Non dimentichiamo, amici, che a Crema abbiamo già avuto tre morti.
    E non dimentichiamo che nel Circolo Arci di S. Maria sono risultati positivi tre soci.
    La Cina è qui.
    Il virus circola a Crema: eccome!

    • La Cina e’ ormai dappertutto. Ricordiamo sempre che negli altri Stati ci si limita a testare chi “manifesta i sintomi della malattia”, quando si sa benissimo che piu’ della meta’ degli infetti e’ asintomatica. Magari l’abbiamo gia’ preso anche noi, senza saperlo. Casualmente quest’anno la cosiddetta influenza stagionale sfociava in broncopolmonite…

  • Signor Cadè, contenere il virus significa anche non intasare reparti di rianimazione che potrebbero servire per altri malati, perchè e chiaro che ormai molti malati di Coronavirus hanno bisogno di respirazione assistita e non tutti i reparti sono attrezzati per quello. Che Lei non voglia riconoscere che tutto evolve a catena a me sconcerta. I numeri dicono chiaramente che tra poco non saremo in grado di garantire a tutti la necessaria assistenza, per mancanza di posti letto e personale specializzato. Che poi Lei continui a minimizzare la portata di questa epidemia paragonandola ad una normale influenza mi disorienta ancora di più. Tutto quello che è in termini di tempo una comune influenza comporta si sta concentrando tutto in poche settimane, non nell’arco di una stagione fredda.Compari pure i numeri e i tempi e poi forse potrebbe ricredersi. Non è un fatto privato, è un fatto pubblico, anche perchè neppure si riesce a prospettare i tempi di diffusione e risoluzione. In tutti i casi se tutti i paesi del mondo si stanno allertando, o tutti si stanno muovendo per una bazzecola, questo lo dirà il tempo, non noi. A quel punto dovrò ricredermi.
    E non voglio neanche pensare che tutto questo casino sia stato creato per niente. Evidentemente le sue segrete fonti sono più attendibili della medicina ufficiale. Questo è valso anche per i vaccini.
    Invece vorrei dire al signor Mainetti che l’andamento della malattia ha ormai smentito i deliri del biologo D’Anna.

    • No, tutto questo casino non è “stato creato per niente”, e l’andamento economico delle Borse lo dimostra. Forse bisognava pensarci prima. Evitare di brevettare in laboratorio il “Coronavirus attenuato”. Non ce n’era abbastanza di quello normale? Che poi il Golem, una volta liberato, non lo ferma più nessuno.
      Guardate la mappa di diffusione del virus (il web ne è pieno) e provate a farvi qualche semplice domanda. Come mai Sudamerica e Africa sembrano esserne immuni? Perché Paesi enormi come Usa e Russia registrano solo una manciata di casi? E’ credibile che in un mondo globalizzato il Covid-19 sia stato l’unico a rispettare le frontiere? E se anche chi non si è infettato prima potrebbe infettarsi dopo, come ignorare le differenti ripercussioni economiche sulle singole aree geopolitiche? Alla fine della fiera qualcuno verrà dichiarato finanziariamente morto e le sue spoglie andranno a prezzo di saldo a qualcun altro che, nel frattempo, avrà guadagnato una paccata di soldi. La religione economicista ha i suoi riti. Compreso il sacrificio di qualche vittima, ma selezionata … malati e anziani.

    • Signor Cadè, ma non la annoia questa discussione? Sì, molto. Non so se ha senso ripetere ancora le stesse cose. Non ho nessuna fonte segreta, ovviamente. Non essendoci certezze ‘scientifiche’, io ragiono su semplici numeri. Una ‘banale’ (nel senso che nessuno va nel panico) influenza stagionale fa (mediamente) sei milioni di contagi e uccide, direttamente o indirettamente, fino a 10.000 persone. Se distribuiamo questi numeri su tre mesi, ogni mese abbiamo mediamente due milioni di contagi e migliaia di vittime (forse saranno di più in una certa fase dell’epidemia e meno in un’altra). Ora, quando è cominciata questa epidemia, quanti contagi e quanti morti ha provocato? Forse è cominciata da due settimane, forse da un mese, forse da più tempo. Si parla di 1.500 contagiati (che non vuol dire malati) e di 34 morti, ma di questi decessi nessuno è attribuibile con certezza al virus (erano tutte persone con serie patologie già in corso). Con tutti i dubbi del caso, a me sembrano numeri ancora molto piccoli. Cresceranno in misura esponenziale nelle prossime settimane? Forse sì, forse no. Sembra che nessuno ci capisca niente di preciso. Allora, il punto è: nel dubbio manteniamo la calma o ci lasciamo prendere dal panico? E in ogni caso, se il virus avesse veramente il tasso di letalità e di contagiosità che i più pessimisti e allarmisti gli attribuiscono, io temo che le nostre misure contenitive non potranno fermarlo, dato che non viviamo in una società del ‘300 o del ‘600. Se poi quello che penso è una sciocchezza, lo dirà il tempo. Allora farò ammenda, sempre che il virus mi abbia risparmiato. Non è che la cosa mi interessi granché.

    • Ovviamente i numeri che ho scritto si riferiscono all’Italia. Sull’ipotesi geopolitica che avanza Rita io sono ‘intuitivamente’ d’accordo. Ma gli scettici vogliono prove. Basterebbe, credo, chiederle ai servizi segreti di alcune nazioni. I servizi segreti sono sempre molto disponibili nel fornire le prove delle loro attività. Ma non cadiamo nel complottismo, per amor di Dio!

    • Signor Macalli, l’andamento della malattia ha smentito anche le tesi del Professor Burioni e di altri esperti, non solo quelle del biologo-politicante D’Anna. La cosa non ci deve stupire perchè, attualmente, la scienza stessa brancola nel buio e sono molte le domande alle quali non si riesce ancora a rispondere. Per chi fosse interessato all’argomento e per discolparmi di aver “navigato” su Dagospia (ebbene sì, ho peccato), mi permetto di suggerire la lettura del bellissimo libro “Spillover” di David Quammen, edito in Italia da Adelphi.

    • Certo che andare ad attingere acqua alla fonte di Enrico Mentana – “Open” – per poi sparare a zero su “Dagospia” fa ridere i polli. Chi decide quale dei due ha ragione, Lilli Gruber?
      Se si vuole affrontare seriamente l’ipotesi di diffusione geopolitica del virus si consultino fonti internazionali differenti e poi si attivino i propri neuroni. Se l’ho fatto io, lo può fare chiunque.

    • Signor Macalli, Lei legge Repubblica, quindi sa sempre cosa è vero e cosa è falso. Io, che non leggo Repubblica, brancolo nel buio, devo accontentarmi di fare ipotesi.

  • Signor Macalli, ha letto cosa scrivono i signori Cadè? Che si annoiano a scrivere sempre le stesse cose, soprattutto a leggere quelle degli altri, sia chiaro. I signori Cadè mi ricordano l’uccellino dell’acqua minerale (grande interpretazione di Del Piero). Non stanno mai zitti neppure loro.

  • “Se si vuole affrontare seriamente l’ipotesi di diffusione geopolitica del virus si consultino fonti internazionali differenti e poi si attivino i propri neuroni. Se l’ho fatto io, lo può fare chiunque”
    Ragazzi, che sicurezza.

    • Non è sicurezza, ma un semplice invito.
      Sicurezza è dire “lo scrive Open, o lo dice Pinco Pallino”. Ecchissenefrega …

  • “Signor Cadè, Lei è un copione.”
    A me, da un originale come Lei, interessava che commentasse la Sua caduta di stile. Con simpatia.

  • Simone Lombardini, par tuo, le fonti internazionali le ha consultate, arrivando comunque a dire che la sua è solo un’ipotesi. Invece con gli stessi elementi per te è una tesi. Datti una calmata.
    Tra Dagospia e Mentana? Nessun problema a scegliere. Dagospia lo lascio a te e a Mainetti.

  • L’unico “Lombardini” che conoscevo, purtroppo, è morto l’anno scorso.
    I soli “religiosi” che conosco, invece, sono gli adepti alla setta Pensiero Sinistro.
    E adesso finiamola con il quarto d’ora di ricreazione. Sul Coronavirus non sono in grado di dire l’ultima parola neppure i cosiddetti “esperti”, figuriamoci noi che non facciamo i virologi. Limitiamoci alla geopolitica, l’unica materia accessibile a tutti. Basta studiare, studiare, studiare.

  • E non farsi prendere dalla flippa dei complotti. Ragionare, ragionare, ragionare

  • Signor Mainetti, su Ibs.it, cercando recensioni al libro, ho letto, di un blogger del sito, questo commento: “Non sarà il tempo di cominciare a pensare alla salute e all’igiene come questioni globali?” Interessante, la globalizzazione pone continuamente quesiti.

    • Sono pienamente d’accordo con il commento del blogger. La salute e l’igiene sono questioni globali.

  • Un’infermiera e un anestesista dell’ospedale di Crema in rianimazione. Essendo ancora in età lavorativa immagino che non siano così vecchi. Piero, hai ragione,i casi a Crema si stanno moltiplicando. I miei due commenti di ieri, il primo informativo, il secondo una finta simulazione, documentano il reale con conoscenza diretta.

  • La simulazione è di per sè finta. Scusate, non vorrei essere corretto, anche se è il contesto che conta.

  • Forte raccomandazione di non uscire di casa agli ultra sessantacinquenni.
    Che sfiga averne sessantasei.
    Comunque, brutta cosa invecchiare.
    Maledetti cinesi.

    • Pietro, che colpa ne hanno i cinesi se sei vecchio?……faccina di solidarietà.

    • Faccio presente che anche la Vecchia Europa potrebbe soccombere a causa dell’epidemia. Non per.colpa dei cinesi, comunque, visto che il laboratorio di Wuhan funzionava grazie all’Occidente e all’Oms.

    • …..e me ka ganò setantases sa fò? sa sòtre?!?

  • Dai Pietro, non è l’età che conta. E’ come ci si sente…..seguirebbe emoji disincantato.

  • Ho appena sentito il Prof. Galli del Sacco di Milano. Ha detto che in 44 anni di medico e 43 di infettivologo non ha mai visto un’epidemia del genere. Alla faccia di chi minimizza.

    • Mi sembra, Ivano, che l’ordine di scuderia sia di dare sui media prima le buone notizie, quando le trovano, e poi, con cautela, quelle brutte e purtroppo vere. Oggi ho sentito prima la bella notizia che una cinese di 88 anni e un’altra di 82 sono guarite (sai che mi frega) e poi quella per cui invece io dovrei, visto che sono nato due anni troppo presto, starmene chiuso in casa, a marzo per di più, con la campagna che è una meraviglia e con tutte le piste e i passaggi aperti, prima che vengan su i maledetti muri di mais e prima che rivoltino i benedetti campi a gelo. Maledetti cinesi.

  • Ma no Pietro, puoi farti tutti i i giri in campagna che vuoi, basta che non ti fai sputare in faccia da nessuno. Benedetta primavera, io intendo godermela.

    • Pietro, fossi in te per quest’anno lascerei perdere “la campagna che è una meraviglia” in primavera. A Crema duplicati i casi rispetto alla scorsa settimana: 50 i conclamati, 70 quelli in attesa di conferma, molti gli asintomatici. Voglio vedere cosa succederà lunedì prossimo quando riapriranno scuole, uffici e luoghi pubblici. Roma intanto pensa al Pil, dicono che nella capitale non ci sono focolai. Sono dei miracolati.

  • Caro Ivano, cara Rita, a proposito dello stare in casa o meno, mi sono informato un po’ meglio. E mi è venuto da riflettere su una cosa molto positiva di questo schifo di virus, che resta una schifezza ma presenta questa cosa molto positiva. Eccola.
    Pare che il contagio riguardi la specie Homo Sapiens ma non le altre specie animali. Non solo, pare non riguardi neppure le specie vegetali. Se si dovessero passare intere giornate tra campi, rogge e sentieri, con un cavallo o un cane, anche incontrando ovini e caprini (con asino di rito), magari gatti e pure neri, vacche, maiali, altri mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, insetti, insomma tutto e il doppio di tutto, al Coronavirus gli potremmo fare un pernacchione omerico. E lo stesso in ogni zona boscata, pioppeto, area arbustiva, dovunque ci siano alberi, prati, essenze vegetali, tutti elementi vitali scevri e mondi da questo maledetto virus. Basta stare almeno a un paio di metri da altri animali della nostra specie. Solo da quelli. Tenuto conto poi del fatto che gli agricoltori sul trattore, i vagabondi pedalatori rurali, i camminatori solitari, i cacciatori e pescatori, tutti i pochi che si intravedono in aperta campagna si muovono a distanze molto maggiori, ecco risolto il problema.
    Si tratta di una “antroposi”. Vi rendete conto che cosa gravissima sarebbe stata se il COVID-19 avesse coinvolto anche gli animali e i vegetali? Allora sì che sarebbero stati guai terribili per tutti! Poteva andarci molto peggio! E proprio questo peggio potrebbe essere un enorme pericolo futuro!
    Con questo, non voglio dire che preferisco muoiano degli esseri umani invece dei miei animali, dei miei alberi, della nostra campagna. Infatti, non lo dico. Mi permetto solo di dire che, se proprio vogliamo fare il solito discorso del “bicchiere mezzo pieno”, questo sarebbe il caso.

    • Animali e vegetali, la prossima volta.
      Lo “stare in disparte” per un po’, comunque (già si parla di un mese) farà bene a tutti. La grande fiera dell’inutile verrà in parte smantellata. E anche se l’uomo notoriamente ha la memoria corta, credo che essere stato colpito nell’orgoglio in pieno delirio da onnipotenza lascerà il segno. Visto dove ce le possiamo mettere le nostre intelligenze artificiali? Nessun robot va a fare la spesa per me, al massimo posso farmela portare a casa da Esselunga, ma un contatto ravvicinato con l’addetto alla consegna lo devo comunque avere …

    • Sto leggendo in questi giorni “Dispera bene. Manuale di consolazione e resistenza al declino”, l’ultimo libro di Marcello Veneziani. Trovo che giovi allo spirito in questi giorni bui. Si può tranquillamente scaricare l’e-book da Amazon senza andare in libreria. Un motivo in più per sceglierlo.

  • Siamo nell’occhio del ciclone (ogni giorno di più): non è tempo di abbassare la guardia.
    Ora, poi, il nostro ospedale è diventato un presidio “a vocazione coronavirus”.
    Il rischio più forte è per le persone della mia età: è giusto che usciamo il meno possibile e che, quando usciamo, stiamo a debita distanza dalle altre persone e niente strette di mano.

    • Piero?? Nemmeno, se una bella signora vuole calorosamente abbracciarti e baciarti…. sulla guancia?? Mi sa che che tristemente anch’io, la penso giusto come Piero, e farei, se dovesse capitarmi, uno scatto all’indietro, pronto, con lei che si tuffa per terra, rovinosamente, e il qui presente, da vigliacco che nemmeno l’aiuta ad alzarsi, perchè mica si può……

  • Simpatico Piero il tuo commento. In poche parole significa: qualora dovessi uscire e per caso mi incontraste, per favore giratemi alla larga. Non è una minaccia, ma un avvertimento. Che poi ho notato che sono precauzioni che ormai usiamo tutti, anche i meno suggestionabili. Controcanto a me viene sempre di più la voglia di uscire a mangiarmi una pizza.
    Pietro, adesso tocca a noi, altre volte si ammalano gli ulivi e le vacche, la processionaria sfila che è una meraviglia, le api soffrono per ragioni che sappiamo, gli alberi da frutto fioriscono anzitempo e via piaghe elencando, ma che periodo di merda. Biblico.
    P.T, roba da non dormirci la notte.

  • Un lato positivo del corona -virus…?
    Non ci permette di andare avanti distratti.

  • Grazie Attilio

    “CREMA LAZZARETTO DI MILANO, LASCIATI SOLI DALLA REGIONE”
    IL MEDICO E ASSESSORE GALMOZZI: “PRESERVANO IL CAPOLUOGO, MA ABBIAMO 7 POSTI DI TERAPIA INTENSIVA E ZERO INFETTIVOLOGI”
    Il Fatto Quotidiano 4 Mar 2020 LUCARELLI

    “Ieri ho lavorato dalle 7 del mattino all’una e mezzo di notte. Oggi sono riuscito a vedere qualche ora la mia famiglia”. Attilio Galmozzi, assessore comunale all’Istruzione e al Lavoro e medico presso l’ospedale di Crema (ospedale che l’assessore regionale Gallera ha definito “centro specializzato per il Coronavirus”), è piuttosto scettico riguardo le scelte della Regione Lombardia. Parla a nome del personale ospedaliero impegnato da giorni senza sosta: “Non capisco come questo possa essere un ospedale specializzato quando abbiamo sette posti in terapia intensiva più un ottavo d’emergenza. Abbiamo sei macchine per la ventilazione non invasiva. Soprattutto, in questo ospedale non c’è un infettivologo, l’ultimo se ne è andato due anni fa”.
    E allora come mai la Regione ha scelto l’ospedale di Crema?
    Guardi io e i miei colleghi l’avevamo capito da un pezzo che sarebbe finita così, che eravamo i predestinati, soprattutto quando hanno chiuso l’accesso alle ambulanze a Cremona e Lodi e i pazienti con problemi respiratori arrivavano tutti qui.
    Una scelta precisa, dunque?
    Noi saremo il grande lazzaretto. E infatti abbiamo già un anestesista di 51 anni ventilato in rianimazione e un’infermiera del pronto soccorso, una delle nostre colonne, anche lei giovane, ha soli 44 anni, intubata.
    Avete pazienti giovani?
    Assolutamente sì. Stiamo vedendo quadri clinici che io avevo visto solo nei libri di testo, forse nelle foto dei sintomi da Sars. Per il paziente diabetico, cardiopatico, bronchitico cronico, magari molto anziano se arriva addosso un virus così è chiaro che è il massimo della sfiga. Ma ci sono giovani in ottima salute che si ritrovano con problemi respiratori serissimi non gestibili a domicilio. E qui torna la questione iniziale: se arriva un paziente complicato e io non ho un ventilatore che faccio?
    Perché proprio Crema sarà il “lazzaretto”, come dice lei?
    L’impressione è che stiano creando una cintura intorno a Milano per proteggere la città che è il cuore economico e politico della regione, si sono detti “tanto lì il territorio è già contaminato”. Ma non si illudano che il virus non arriverà ovunque. Le attività economiche, le scuole riapriranno e da Crema la gente tornerà a Milano, ci sono migliaia di pendolari. C’è un problema globale e stanno pensando di risolverlo con un isolamento locale in una città di 35.000 abitanti, con un ospedale che ha 380 posti letto e non riuscirà a reggere. Io abito tra Crema e Lodi, sentiamo un andirivieni di ambulanze che ormai mio figlio mi dice “Senti papà, un’altra!”.
    Quanti sono i medici lì?
    Col primario siamo 13. In questo momento abbiamo 98 persone al pronto soccorso. Al San Raffaele di Milano sa quante ce ne sono ora? 47.
    Altri problemi?
    Oggi dopo aver passato il giorno a fare tamponi nell’area infetta, mi hanno messo all’unità di osservazione breve intensiva. Mi sono ritrovato con pazienti col coronavirus ma magari malati anche di Alzheimer non accompagnati da nessuno perché la moglie è a casa malata, senza figli, senza documenti… è una situazione difficile da gestire su più fronti.
    Lei come sta?
    Io ho avuto la febbre per due notti 3 o 4 settimane fa, ora sto bene e quindi non ho fatto il tampone, come da ordinanza.
    Le mascherine e il materiale per proteggervi li avete?
    Sì, abbiamo subito perfino dei furti, nel caos di venerdì sono spariti un paio di scatoloni di mascherine col filtro e chirurgiche. Abbiamo delle divise di ricambio, la lavanderia lavora 24 ore su 24, ormai metto anche le divise XS da donna, tanto sono magro.
    Cosa sarebbe servito secondo lei per evitare questo caos negli ospedali?
    Serviva una centrale operativa regionale che fin da subito agisse. Consideri che qui il primo paziente con problemi respiratori è arrivato il 17, in un momento ben lontano dal panico dei giorni dopo. Il tampone (positivo) l’ha fatto successivamente infatti.
    Come va il morale del personale?
    Sabato pomeriggio il nostro primario che è lì giorno e notte, fa i miracoli, a un certo punto nella tensione, mentre si decideva chi avrebbe fatto cosa, è scoppiato a piangere come un bambino. Gli abbiamo detto non crollare, “se crolli tu crolla il sistema”. Sente il peso della responsabilità, come non capirlo.
    Avete tutti una grande responsabilità.
    Siamo una grande squadra, formata soprattutto da donne. Tra di noi si stanno saldando anche rapporti che prima magari erano non facili. Speriamo solo di non ammalarci, sono in corso sette tamponi, e moltissimi tra il personale amministrativo.
    Il caso più serio?
    Un uomo di 57 anni che è entrato qui brillantissimo. Uno sportivo, persona distinta, che hanno intubato ieri, c’è stata un’evoluzione rapida del virus. Sembra uno scherzo, ma in compenso un signore di 98 anni con una tac che fa paura, non richiede neppure l’ossigenoterapia, i suoi parametri vitali sono normali. Cammina con le sue ciabattine, vuole tornare a casa dalla moglie. È una malattia imprevedibile.
    Previsioni?
    Se riapriamo tutti i luoghi di aggregazione a breve sarà un disastro. Sono per il modello Wuhan, con degli adattamenti.
    All’ospedale di Crema le polmoniti sospette quando sono iniziate?
    La polmonite in queste zone gira già da dicembre- gennaio. Quest’anno c’è stato un picco di polmoniti nei giovani, a gennaio ho visto un giovane trasportatore di una società che gestisce il trasporto pubblico con una polmonite bilaterale, ovvio che col senno di poi penso che potesse essere Coronavirus. Chissà quanti ne abbiamo mandati a casa con una pacca sulla spalla dicendo: hai un’influenza mettiti a letto, bevi e riposati.
    Quindi queste polmoniti da Coronavirus nei giovani sono molto aggressive.
    Noi solitamente la polmonite così la vedevamo in pazienti selezionati, nel paziente molto anziano, in chi soffre di bronchite cronica, nel paziente oncologico che fa chemioterapia e ha un sistema immunitario compromesso. Ora addirittura distinguiamo la polmonite interstiziale con la radiografia standard, che di solito trova quel tipo di polmonite con molta fatica. La tac del torace è più accurata, ma già dalla radiografia vediamo dei quadri così chiari che potremmo anche non farla. Ci troviamo davanti a queste radiografie con addensamenti e il classico quadro di rinforzo interstiziale di fronte alle quali anche i radiologi di 50 anni sono perplessi.
    Sul fatto che non sia una semplice influenza ha ragione il professor Burioni, quindi?
    Senta, sono dieci anni che sono in pronto soccorso e io di complicanze da influenza stagionale così non ne ho mai viste. Mi spiace, ma chi dice che questa è una normale influenza dice palle. (Dalla giornata di ieri, dunque 24 ore dopo aver realizzato questa intervista, ai medici degli ospedali destinati a gestire l’emergenza Coronavirus è stato chiesto di non rilasciare dichiarazioni).

    • Testomonianza da brivido!
      Grazie Ivano e, soprattutto Attilio Galmozzi e non solo per la testimonianza, ovviamente!
      Dillo ai tuoi colleghi in ospedale, Attilio, che qui a CremAscolta, vi vogliamo bene e vi siamo riconoscenti dal profondo del cuore per quello che state facendo per i cittadini!!!

  • Se penso poi a quella cretina, virologa, epidemiologa non so, che dall’America minimizza ancora adesso dicendo che è uguale ad una semplice influenza mi incazzo ancora di più. Se poi il sospetto di Galmozzi è vero c’è da inorridire. Viviamo in un momento che oserei definire surreale. Quella persona di cui ho parlato commenti fa è morta stamattina al Sacco di Milano. Entrato pochi giorni fa senza importanti patologie ha retto pochi giorni. Moglie e figli, in quarantena, non potranno neppure vederlo. Al funerale, anche questo in forse per evitare assembramenti, non potrebbero neppure partecipare. E il tanto dileggiato Burioni, anche qui, continua a dire che le misure prese sono insufficienti.

  • Suggestione? Da casa mia non ho mai sentito un simile andirivieni di ambulanze. Che poi sono la conferma di quanto dichiara Galmozzi.

  • Scusate se insisto, ma sto pensando ad esempio al personale medico e paramedico che sta lavorando a Crema, esposto più di altri al contagio con possibili catene epidemiologiche. Se la Politica davvero ha fatto una scelta del genere senza dotare Crema degli aiuti necessari io credo che sia criminale. Questo sarebbe omicidio volontario. Crema usata come scudo esattamente come i profughi siriani sono usati da quel criminale di Erdogan.

    • E che non ci sia qualche ….bello spirito che dirà che il dott Attilio faceva bene a non parlare! Che non accada!!!!

  • Di fatto la gente con le palle si vede in queste situazioni, non i menoni che si fanno le seghe.

  • Ho appena ricevuto un audio, non so se da medico infermiera dall’ospedale di Parma. Allarmantissima denuncia quello che sta succedendo anche a Crema. Reparti chiusi per fronteggiare l’emergenza e lasciare liberi posti letto e rianimazione. Le normali patologie, anche serie, non si curano più. La scarsità di medici obbliga a precettare quelli in pensione, magari urologi o pediatri che una polmonite non la sanno curare. Dice che il sistema è al collasso e gli ospedali non potranno più accogliere i nuovi malati. Naturalmente consiglia di non abbassare la guardia e di non frequentare nessun locale pubblico. Ieri pomeriggio i bar di Crema vedevano ancora un discreto afflusso.

  • E l’economia turca è al collasso. Sappiamo bene che Erdogan i soldi non li ha di certo usati per i profughi.

    • Anche la nostra economia è al collasso. Pensiamo ai casi nostri va’, che è meglio. Nel trimestre in corso, 1 marzo-31 maggio, sono previsti 31,625 milioni di turisti in meno in Italia, con una perdita di 7,4 miliardi di euro, ha dichiarato Confturismo-Confcommercio. Ed è solo la punta dell’iceberg. Chissà quanti piccoli negozi, bar e ristoranti, medio-piccole imprese e attività di distribuzione chiuderanno nei mesi futuri.
      Bisognerebbe prendere provvedimenti forti per immettere liquidità nel sistema, dando un po’ di ossigeno a chi opera sul mercato, ma è chiaro che i giallo-fucsia non sanno neppure da che parte sono girati. Prima hanno fatto decidere a Bruxelles, poi a sedicenti economisti, quindi ai magistrati e adesso ai virologi. Cosa ci stiano a fare a Roma, resta per gli italiani un mistero. Prepariamoci a una convalescenza, per chi sopravviverà, niente affatto piacevole. Con il portafoglio vuoto non avremo più neppure il disturbo di decidere cosa fare e dove andare. Giusto quattro passi e una boccata d’aria, che per il momento non si pagano.

  • Un quesito-sondaggio: Galmozzi ha fatto bene o male a rilasciare quelle dichiarazioni? Ho appena discusso animosamente con un amico che sostiene che come uomo delle Istituzioni non avrebbe dovuto farlo. Io la penso esattamente al contrario. Help, per favore.

    • Mi sembra che non sia stato detto niente di più di quanto già si sapeva, almeno per chi non si accontenta delle cronache dell’ortodossia mediatica. Comunque è sempre meglio ribadire certi concetti. Per cui, sì, ha fatto bene. Era evidente che il motto “Milano non si ferma” lanciato dal prode Beppe Sala dovesse fermare qualcun altro. Crema non è certamente la locomotiva economica del Paese, ma semmai una delle ultime carrozze, fa niente se dovrà rimanere sui binari per un po’. Un bel po’.

  • Mi pare di capire che stiano prendendo anche misure economiche.

    • Noccioline per gli affamati.

    • Non siamo il paese di Bengodi. Ho letto invece l’intervista ad un economista-filosofo, Nassim Nicholas Taleb, che copio pari pari: ” Però non bisogna allarmarsi oltre misura per le fabbriche chiuse e la attività ferme. Il sistema è in grado di riassorbire i danni, almeno nella media. Purtroppo ci saranno fallimenti, però le aziende di solito hanno spalle sufficienti per sopportare qualche settimana di fermo. Se non ce la fanno si vede che hanno troppi debiti, e allora è inevitabile che falliscano prima o poi.” Continua poi facendo un parallelo con i governi: “avranno problemi nei piani di emergenza, per natura costosi, i Paesi più indebitati”.
      Ma questo è scoprire l’acqua calda, lo sappiamo tutti.

  • Francesco, ho letto di nuovo il tuo commento di ieri. Mi fa piacere che la pensi come me.

    • Ivano 9:51. Francamente delle “visioni” dei sedicenti esperti ne abbiamo piene le tasche. Sembra che siano tutti custodi della ricetta perfetta e, di fatto, si va continuamente di male in peggio. Chi dovrà scrivere la nostra storia, tra mille o diecimila anni, parlerà del nostro tempo come dell’Era della Perdita. In pratica abbiamo perso tutto: la Storia, l’identità, la cultura, la Bellezza, qualsiasi legame con il territorio. Se fino a ieri tramontavano e morivano le civiltà, anche millenarie, può darsi che al prossimo giro di boa tocchi all’umanità stessa.

  • Rita h.9.25. Mi conforta.

    • A me, no.
      Siamo nella “M” fino al collo.

  • Mi riferivo solo al “ha fatto bene” riferito a Galmozzi..

  • Mi sembra giusto diffondere: “D’Anna, che aveva diffuso un messaggio pieno di informazioni false sul coronavirus, si è dimesso da presidente dell’Ordine nazionale dei biologi
    Vincenzo D’Anna, che aveva diffuso un messaggio pieno di falsità ed errori sul coronavirus (SARS-CoV-2), si è dimesso da presidente dell’Ordine nazionale dei biologi, incarico che aveva dall’autunno 2017. Un messaggio diffuso sul sito dell’Ordine attribuisce le dimissioni di D’Anna a

    Vincenzo D’Anna, che aveva diffuso un messaggio pieno di falsità ed errori sul coronavirus (SARS-CoV-2), si è dimesso da presidente dell’Ordine nazionale dei biologi, incarico che aveva dall’autunno 2017.

    Un messaggio diffuso sul sito dell’Ordine attribuisce le dimissioni di D’Anna a “divergenze sulla linea politica, con particolare riguardo al ruolo ed alla funzione che l’Ente deve svolgere in relazione agli eventi di particolare rilevanza scientifica e sociale” e non fa riferimento alle notizie false diffuse sul coronavirus. Nell’ultima settimana, tuttavia, i giornali avevano ripreso e criticato alcune sue dichiarazioni di fine febbraio, in cui D’Anna parlava senza prove di un ceppo del coronavirus “italiano” senza relazioni con quello cinese e in cui paragonava la malattia causata dal coronavirus a una normale influenza (non è così).

    D’Anna ha 68 anni e una laurea in Scienze biologiche. Prima di essere eletto presidente dell’Ordine dei biologi era stato parlamentare e senatore, eletto la prima volta nel 2010 con il Popolo della Libertà e diventato senatore nel 2013 sempre con il centrodestra”.

    • Bravo Ivano, ottimo aggiornamento

    • Dubito fortemente che agli italiani murati vivi in casa mentre le ambulanze vanno avanti e indietro importi qualcosa delle sorti politiche e professionali del signor D’Anna. Non sarebbe meglio occuparsi delle parole catastrofiche della Lagarde (che non ha fatto nessuna gaffe, vadano a raccontarla a Pollicino) e del fatto che domattina il Consiglio europeo ha in ordine del giorno la firma definitiva al Mes? Nelle “varie ed eventuali”, per dare meno nell’occhio, ma sono convinta che il tempo lo trovano.
      Ci rendiamo conto, o no, che i sopravvissuti al Coronavirus si troveranno ad affrontare una crisi come quella della Grecia del 2009? E’ chiaro, o non è chiaro, che Francia e Germania si vogliono pappare i nostri asset strategici? O andremo avanti a favoleggiare della bella e leggiadra Europa fino alla tomba, giusto per rimanere fedeli a un sogno?

  • Agli italiani magari no, ma a qualcuno che legge il blog sì. In verità L’informazione era per te e per il redivivo Mainetti che mi fa piacere che sia ritornato. Poi sappiamo tutti che la crisi economica che ne verrà sarà peggio del virus. Della Lagarde, che formalmente e ufficialmente ha ritrattato ce ne occuperemo a tempo debito.
    E comunque delle ” sorti politiche e professionali del signor D’Anna” certamente non gliene frega niente a nessuno, ma della cazzate fuorvianti che ha detto sì.
    Invece mi sarebbe interessato che qualcuno intervenisse sulla questione dei diritti individuali contro i decreti sulla sicurezza pubblica, anche perchè non ho ancora capito se posso farmi un giro in bicicletta lontano dalla pazza folla o no. Perchè ormai la paura di muoversi ha contagiato tutti uguale al virus. Posso portar fuori il cane, ma io credo di non valere di meno.

    • Ah, l’informazione era per me. Non sono neanche chi è, io, D’Anna, non vedo come possa riguardarmi ciò che dice. La Lagarde ha ritrattato? Ma in che film? Non dirmi che ti sei bevuto la storia della gaffe … !!! La Borsa di Milano fa un tonfo secco di quasi il -17%, il giorno dopo ha un’impennata di +7,12, e nessuno ci avrebbe speculato? Siamo a posto. Domani a Bruxelles l’Eurogruppo deciderà di far fuori l’Italia, perché questo è, e noi dovremmo ciarlare della possibilità o meno di andare in bicicletta? Non bastavano i millecinquecento morti (per ora) a rovinarci la vita?

    • Guardi che io non ho mai difeso le tesi di D’Anna, le ho solamente riportate precisando espressamente che andavano dimostrate. Se si è dimesso ha fatto bene.
      Parli piuttosto della Lagarde “che formalmente e ufficialmente ha ritrattato” ma ha fatto perdere 24 miliardi di euro alle nostre borse. Vede, Sig. Macalli, il suo giornale di riferimento (insieme ad altri) e i suoi politici di riferimento (insieme ad altri) ci hanno sempre raccontato che la santissima unione europea ci avrebbe difeso dalla speculazione finaziaria. Oggi sappiamo con certezza che ci hanno sempre mentito.
      Parli della Germania che, senza chiedere permessi a nessuno, immette 550 miliardi non contabilizzati per rilanciare la sua economia violando le regole più basilari dell’unione che proibiscono gli aiuti di stato. Di fatto, la Germania stampa moneta per aiuti stato mentre noi ci dobbiamo inginocchiare per 25 milardi. Vede, Sig. Macalli, il suo giornale di riferimento (insieme ad altri) e i suoi politici di riferimento (insieme ad altri) ci hanno sempre raccontato che gli aiuti di stato erano vietati, che lo sforamento del 3% del deficit avrebbe innalzato lo spread, che lo spread era determinato dai mercati (invece è pilotato dalla BCE) e che la moneta sovrana non serve a niente (invece serve eccome). Oggi sappiamo con certezza che ci hanno sempre mentito.
      Parli di queste cose Signor Macalli, se ne è capace. Non delle “cazzate” di D’Anna.

    • Grazie Achille. Un po’ di sano realismo ci voleva.

  • La bicicletta è una metafora delle libertà individuali, dei diritti civili contro, ripeto, le perimetrazioni forse eccessive che ci sono state imposte. E te lo dice uno che ha una discreta fifa. Se faccio un giro in bicicletta non impesto il sud Italia. Che poi tu abbia una passione per i regimi dittatoriali lo abbiamo capito da tempo. Per questo la questione non ti tange. A molti altri sì.

    • Quando avremo le pezze sul culo vedrai dove andranno a finire i diritti civili. Non ci vorrà molto. E che menata ‘sta storia dei regimi e degli uomini forti, sembra di essere già al ricovero, ognuno con le sue fissazioni senili. Intanto se non c’era il “regime cinese” a tenderci una mano … aspetta e spera che il sole s’avvicina.

  • No signor Mainetti, consapevole dei miei limiti, di ciò che non conosco bene non parlo. Lo dico con la massima sincerità.

Scrivi qui la risposta a Ivano Macali

Annulla risposta

Iscriviti alla newsletter e rimani aggiornato sui nostri contenuti