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GUIDO ANTONIOLI

Il ruggito delle pecore

Le pecore, si sa, non sono animali molto intelligenti. Soprattutto non conoscono il significato della parola “individuo”. Vanno sempre insieme, tutte unite, senza pensare. Se qualcuna di loro esce dal gruppo, subito un cane ben addestrato la spinge a tornare con le altre, a confondersi con loro. Ad uniformarsi alla logica del gregge, insomma. Logica che dice: l’individuo non conta nulla, conta la massa. Una massa da tosare, prima, e poi da macellare, in realtà. Ma questo, le pecore, non lo sanno, o lo dimenticano e fanno finta di nulla: meglio rimanere nel tepore rassicurante del gregge, con gli occhi ed il cervello chiusi.

 

 

Sono queste le riflessioni che faccio, quando esco di casa per acquistare il pane, le medicine ed il giornale, nel vedere sui balconi delle case appesi pezzi di lenzuola con il disegno di un arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”, oppure nel trovare nelle comunicazioni del web l’uso ossessivo dell’hastag “#iorestoacasa”.

 

 

Si vantano, i miei simili, di rimanere a casa, così da fare il bene comune. Si sentono buoni, utili. Ma dimenticano che la loro non è una libera scelta, bensì una costrizione dettata dal primo ministro di questo sciagurato governo. Sono (siamo) agli arresti domiciliari, senza aver compiuto alcun reato. “E’ per il bene di tutti”, gridano i media quotidianamente. Qualcuno, fra i virologi, ne dubita. I più sono convinti che non si tratti in realtà di una modalità adatta a debellare davvero l’epidemia, ma solo a contenerne gli effetti, visto che la scellerata politica ai tagli alla Sanità, iniziata con Monti e proseguita dai governi a guida Pd (“Ce lo chiede l’Europa!”, blateravano), ha portato gli ospedali italiani a non essere sufficientemente attrezzati ad affrontare una emergenza straordinaria come quella causata dal corona-virus. Tradotto: migliaia di morti per mancanza di presidi medici adatti. Dopo non aver tutelato la salute pubblica (uno dei primi doveri di uno Stato), ora il governo ha scelto la strada più comoda della costrizione liberticida. Una mamma non può uscire per la strada per far passeggiare la sua bambina. Due innamorati non si possono trovare in un boschetto di notte ad amoreggiare. Un figlio non può andare a trovare la vecchia madre che abita nel paesino a pochi chilometri. Tutti sanzionati, costoro, con ammende, e segnalati da solerti guardiani della prigionia pubblica, come autori di reati penali. E nessuno, nel gregge, che si chieda perché questa follia debba esistere. Nel nome di quale motivo le principali libertà costituzionali siano state polverizzate in poche settimane da decreti emanati da un uomo solo al comando. E di quali effetti sociali e politici una tale attività decretoria-liberticida avrà sulla società del futuro.

 

 

Ma ancor più irragionevole, a mio parere, è l’atteggiamento di coloro che infestano le facciate delle case con la scritta (arcobalenata): “Andrà tutto bene”. Come si può arrivare a tali vette di egoismo e di cinismo (e di belante stupidità)? E’ come se nel ristorante del Titanic, mentre la nave sta affondando e tutti cercano disperatamente la salvezza, due passeggeri brindassero alla buona riuscita della loro attraversata dell’Atlantico. Come si può pensare, ancor prima di scrivere, che tutto andrà bene? Una esclamazione del genere è adatta per chi, nel dover affrontare una avventura rischiosa, si augura che tutti i problemi saranno risolti e che tutte le difficoltà saranno superate positivamente. Non è questo il caso, però.

 

 

Andrà tutto molto male, in realtà, per molti, moltissimi. A quelle decine di migliaia di persone che sono morte o che moriranno per il virus, ai sopravvissuti ma gravemente lesionati nell’apparato respiratorio, alle centinaia di migliaia di persone che avranno perso un loro caro congiunto, a quei milioni di italiani che si vedranno falcidiare i loro redditi da lavoro (o che lo avranno perso), e che dovranno presto pagare ancor più tasse per cercare di salvare un bilancio statale ulteriormente, e pesantemente, peggiorato. Chi espone il suo belante pensiero “Andrà tutto bene” non si rende conto che sta soltanto egoisticamente pensando a se stesso. Nella logica, tutta umana ma certo non virtuosa, della “mors tua, vita mea”. La logica dei sopravvissuti, quella che ci fa ridere e scherzare dopo la prima mezz’ora di un funerale. Perché il morto è morto, lui, ma noi siamo ben vivi! E dunque ora sono in tanti quelli che scrivono orgogliosi “#iorestoacasa” e preparano lenzuola colorate con la scritta “Tutto andrà bene”, e gli altri li imitano.

 

 

E a me pare di udire diffondersi nelle strade italiane il patetico ruggito delle pecore. Concludo con questa considerazione, lungi da me l’intento di innescare un dibattito che potrebbe non finire mai, perché ognuno vede il mondo dalla sua prospettiva. Ho solo esternato un pensiero nel quale molti si riconosceranno ed altri no.

GUIDO ANTONIOLI

02 Apr 2020 in Attualità

99+ commenti

Commenti

  • Grazie Guido del dettagliato contributo, cui rispondo solo per la mia conoscenza dei fatti, senza opinioni. Quando dici “la scellerata politica ai tagli alla Sanità, iniziata con Monti e proseguita dai governi a guida Pd”, bene, ti assicuro che dopo il primo ripensamento coatto, dettato con il sistema DRG americano, non rispondente alla realtà della produttività di un bene incommensurabile, ma almeno aderente allo scopo di snidare realtà improduttive, ci voleva.
    Il blocco del finanziamento per un piano di rientro, ci voleva per i poliziotti della Sanità per snidare i ladri. Non accuso miei colleghi a cuor leggero, ma a ragion veduta con dispiacere. E allora meglio mettere un limite e ripartire che lasciarli cadere a pioggia senza benefici apprezzabili. E a questo punto l’Ordine dei Medici stesso mi potrebbe querelare per calunnia, ma così è stato. Ciò nonostante la nostra Nazione è rimasta a lungo fra la sesta e la decima posizione fra le sanità migliori del mondo, lì dove gli U,.S. galleggiavano a stento fra la fascia del terzo modo, e so quel che dico per averlo anche pubblicato. Certo, per l’abnegazione di quelli vestiti di bianco che ora chiamano eroi e per una vecchia tradizione: vogliamo dimenticare che Napoli, Bologna e Montpellier si contendono il primato di prima Università di Medicina? (Napoli è stata veramente la prima al mondo ad avere reparti di cura annessi e anche questo l’ho messo a stampa).
    Quindi ora attendiamo con fiducia in quelli che sanno fare le cose tecnicamente, perché sono capaci.

  • Caro Guido, dissento da te sul fatto che le pecore non siano animali intelligenti. Hanno un’intelligenza da pecora, adatta a loro. Il problema è quando un uomo ha l’intelligenza di una pecora, che non è quella che il Padre Eterno ha pensato per lui.
    Ma recentemente abbiamo visto anche altri esempi di ibridi ottusi, come gli uomini-sardina.
    Il tuo stile mi sembra più quello del salmone, controcorrente. E, come disse non mi ricordo più chi, non è sbagliato andare controcorrente se la corrente porta verso una cascata.
    Infine, a proposito di questi ruggiti belanti, io vedo già marciare un gregge di pecore fascistizzate, unite in ranghi compatti e pronte a credere, ubbidire, combattere (contro il virus ovviamente, che è il nostro Grande Nemico).

    • Si, in effetti il rischio che tra qualche mese spunti il “messia salvatore” c’è. Fin qui, ci siamo arrivati tutti. Orripilante lo spot pubblicitario che invita “le pecore” a rivolgersi solo ed esclusivamente ai “professionisti dell’informazione”, chiaramente rappresentati dalle testate giornalistiche che scorrono sullo sfondo, da l'”Avvenire” alla “Stampa”, dal “Sole 24 Ore” a TGcom24. Significativa anche l’ordinanza predisposta dalla Provincia Autonoma dell’Alto Adige dal governatore Arno Kompatscher che introduce l’obbligo di coprirsi bocca e naso fuori dal proprio ambiente familiare. Uomini e donne indifferentemente, d’accordo, ma sembra di essere in Kuwait. Chi l’avrebbe detto, solo sei mesi fa. La stessa disposizione prevede che si possa lavorare “da soli in officina oppure in ufficio, escludendo però qualsiasi contatto con fornitori e clienti”.
      A fine pandemia, se finirà, tutto tornerà come prima?
      Io non credo, si dirà che non si può abbassare la guardia.
      Tutti i governi europei, a partire da quello italiano mai votato da nessuno, hanno assunto i pieni poteri e sospeso le libertà costituzionali con la scusa dell’emergenza Coronavirus ma nessuna delle cornacchie mediatiche parla di “Colpo di Stato”. Chi li farà tornare indietro a emergenza superata? Ce ne sarà un’altra, quella economica, come nel 1929. Durerà molto più a lungo dell’epidemia sanitaria, farà molti più danni e ucciderà molte più persone. Kali Yuga.

  • Senza entrare nel merito della narrazione, solo una puntualizzazione rispetto a quanto affermato nel post: “….tagli alla Sanità, iniziata con Monti e proseguita dai governi a guida Pd ….”.
    Da Wired.it: Storia minima di 40 anni di tagli alla sanità italiana:
    “ …..È un problema strutturale, piuttosto, figlio di precise scelte di finanza pubblica, che nell’arco di 40 anni hanno contribuito a indebolire un servizio sanitario…. La Fondazione Gimbe calcola che il grosso dei tagli sia avvenuto tra il 2010 e il 2015 (governi Berlusconi e Monti), con circa 25 miliardi di euro trattenuti dalle finanziarie del periodo …..Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, l’Italia ha a disposizione 164mila posti letto per pazienti acuti (272 ogni centomila abitanti), dato calato di un terzo dal 1980 a oggi ….”

    • Franco permettimi, valutare dai posti letto è inadeguato ai tempi: la riduzione è realmente un miglioramento, ascrivibile alla scoperta che molte malattie non richiedono né la posizione supina, né comunque il ricovero per essere curate. Inoltre il modello dipartimentale e di isointensità di cure, in cui i Pazienti si spostano e così i medici occupando i posti dove c’è disponibilità, quindi reparti espansibili, anzi, addirittura inesistenti, ha permesso la riduzione a livello mondiale, non come fenomeno italiano. Il processo si è detto aziendalizzazione, e noi medici l’abbiamo dovuto digerire, ma ora applaudiamo. Si sfruttano al contempo mezzi quali la posta pneumatica e la telemedicina per limitare tal spostamenti. Grazie a quest’allenamento è stato possibile riconvertire rapidamente i reparti esistenti e far fronte alla malattia virale.
      Comunque resta il fatto che prima lo spreco di risorse era palpabile. La sanità italiana è rimasta ai primi posti della classifica mondiale nonostante tali tagli,ma avendo imparato il metodo, e si spera tanta gente avendo dimenticato quello per rubare, ora ogni soldo sarebbe speso meglio.
      E ora non distogliamo Guido dallo spirito del post deviando troppo.

  • Caro Guido, permettimi una battuta. Sono andato a ritroso nelle pagine del blog e mi sono fermato al numero 27. 27 post, di titoli diversi, e il tema affrontato da angolazioni diverse, per finire col dire sempre le stesse cose. Poi cambiano le sfumature, ogni giorno si aggiunge qualcosa, i pareri divergono, però tutti con l’ambizione di distinguersi inventandosi un titolo che dovrebbe dare nuovi sviluppi alla discussione. Ma purtroppo non è così. Gira e rigira è una continua ripetizione del proprio pensiero. A questo punto non sarebbe bastato un titolo ed entrare tutti nella stessa discussione? Perchè mi verrebbe da pensare, e hai ragione, che il problema alla fine sia soprattutto il nostro egoismo, come dici tu, declinabile in tutti i miti possibili e immaginabili, individualismo o narcisismo. Che poi non sarebbe neppure sbagliato purchè si raggiunga l’autonomia di giudizio. Saremo pur costretti a comportarci da pecore e vivere come gregge, ma è proprio in tempi come questi che ognuno di noi, con più tempo per riflettere e confrontare il dentro col fuori, potrebbe elaborare per sé quel pensiero che insieme agli altri, contenimento o debellamento come risultato che avremo, ci renderà meno pecore e meno gregge, anche se dubito abbastanza che quest’arco temporale sarà sufficiente per chissà quale elaborazione. Io in questo periodo ho imparato questo, anche ascoltando le esperienze dei guariti: ho imparato che FINCHE’ LA MALATTIA NON CI TOCCA QUESTE RESTRIZIONI SONO LIBERTICIDE, QUANDO CI TOCCA SONO SACROSANTE. Non è forse questo l’egoismo di cui parli? E forse ha ragione il tuo amato Leopardi nel suo fiore del deserto quando dice: “Nobil natura è quella… che non incolpa l’uomo per il suo dolore, ma la natura; e contro i flagelli chiama a raccolta l’umana compagnia, considerando gli uomini tutti fra se confederati in social catena.”
    E l’hashtag andrà tutto bene magari intendiamolo come la solidarietà e fratellanza che fanno sentire gli uomini tutti, come portatori di un destino comune, soprattutto quando la scienza mostra i suoi limiti e lascia campo alla politica. Non siamo forse dei vasi comunicanti?

    • Aggiungerei che il no difensivo a priori ha età caratteristiche, come voi pedagogisti mi insegnate, e anche quello diventa un fenomeno di gregge, come un’immunità agli aspetti più aspri della realtà o alle fregature che effettivamente circolano, una difesa del tipo: “se dico di no non mi frega”. Quindi molta ponderazione e fiducia nelle fonti accreditate. Esempi di no aprioristici sono i conflitti generazionali: padri che rifiutano il nuovo orizzonte dei figli e figli che rifiutano il passato dei padri, e tutti e due buttano via il bambino con l’acqua sporca, ma poi guariscono tutti e due nella vita! Certo, le pecore si raggruppano sentendo il lupo ululare,si fanno coraggio, e allora Guido, lasciamole pur raggruppare queste povere belanti pecorelle! Ancge il fatto che i temi tndano a convergere su certi punti caldi, come certe chacchiere da salotto, è umano in certe fasi anche se non è Cremascolta, ma mica possiamo fare la protesta e la proposta al virus adesso! E poi la convergenza avviene sempre nella diversità fi temperamento e informazione di chi scrive. Non ci vedo pericoli. Ma il discorso è molto più articolato ovviamente, meriterebbe un trattato a più voci, comprese quelle di tecnici.

    • Adriano, tu invochi le “voci dei tecnici” ben sapendo che sono tragicamente discordanti. Per noi che tecnici non siamo, intendo dire, che in un panorama mondiale di generale incertezza ci formiamo sull’argomento un’opinione personale. Cos’altro dovremmo fare? Abbiamo capito che a settembre tutti ci dovremo vaccinare (ma non contro il Covid-19), che nei prossimi mesi continueremo ad uscire di casa solo in caso di bisogno, che maschera e guanti faranno parte degli accessori del futuro, che i contatti sociali verranno ridotti al minimo, che finiranno i viaggi di svago. Fattori di questo genere, insieme ad altri che tutti conosciamo, non possono passare sopra le nostre teste senza modificare nel profondo la societa’ umana, questo e’ evidente. Come, nessuno lo sa, vedremo. Di sicuro le “restrizioni” segneranno il nostro cammino nei prossimi anni.

    • Adriano, avevo premesso di non voler entrare nel merito della narrazioe ma semplicemnte puntualizzare rispetto a: ““….tagli alla Sanità, iniziata con Monti e proseguita dai governi a guida Pd ….”. che dava una “targa politica”, secondo me inappropriata ai tagli alla sanità. Nada mas!

  • Rita, se le tue previsioni si riveleranno esatte, io spero che a segnare il nostro cammino futuro non siano solo e restrizioni ma anche le ribellioni.
    In quanto a “Nobil natura è quella… che non incolpa l’uomo per il suo dolore, ma la natura”, sono di idea opposta. Qui non è colpa della natura ma dell’uomo.

    • Quali prove ha?

    • Mah, sulle “ribellioni” italiane non conterei. L’italiano, appunto, e’ una pecora. Ma puo’ darsi che in altre parti del mondo vada meglio. Vedremo. Stiamo assistendo in diretta a un cambio di passo epocale, tutto e’ possibile.

  • E’ come quando gridate che i cambiamenti climatici non sono imputabili all’uomo perchè ci sono sempre stati. Perchè in quel caso non è colpa dell’uomo invece per quanto riguarda il virus sì?

    • E di chi sarebbe la colpa, del pangolino? Occorre poi, secondo me, fare una distinzione tra i contagi e le morti. Nei decessi il virus ha avuto finora un ruolo ‘occasionante’ e spesso subalterno. Le morti, mi pare non vi sia dubbio, sono legate a un complesso di concause in cui è evidente la responsabilità umana.
      La natura non fa che rendere quel che è stato seminato.
      Comunque, il post di Guido è orientato in senso più sociale e politico e penso che di questo si dovrebbe parlare.

  • Sono anch’io fortemente preoccupato, Guido, tanto più che scopriamo che i morti ufficiali (e noi abbiamo il record mondiale) sono solo la punta dell’iceberg (vedi l’inchiesta fatta a Bergamo).
    Ma non si tratta solo del nostro Paese: abbiamo già superato 50.000 morti nel mondo (contro gli 800 della Sars).
    Se dovesse esplodere anche in Africa (dove già numerosi Stati hanno dei focolai), sarà un’ecatombe di proporzioni bibliche.

    Lo slogan “andrà tutto bene” non piace neppure a me: sta andando malissimo e andrà ancora peggio sia come numero dei morti sia come numero dei disoccupati: tra Europa e Usa avremo, secondo una stima, circa cento milioni di posti di lavoro in meno.

    Sugli… arresti domiciliari, invece, sono d’accordo: il bene di tutti vale di più delle libertà individuali.
    Come sono d’accordo sul modello opposto: il modello Corea del Sud. Un modello che ha consentito di continuare a godere delle libertà (non si è fermato nulla), ma di perdere in termini di privacy.

    • Piero, può darsi che tu abbia ragione a prevedere un’apocalisse. Anche Guterrez, il segretario delle Nazioni Unite, dice che il coronavirus farà milioni di morti. In Africa sarà un ecatombe, si dice. Io non sono profeta, però so che mediamente, con l’influenza, muore ogni anno più o meno mezzo milione di persone. Per ora questa ‘pandemia’ ha fatto 50.000 morti, un decimo. Siamo ancora lontani dalla normalità annuale. Certo è possibile che vi sia un aumento esponenziale. Ma che indizi ci sono che andrà così? Non so. Intanto facciamoci un bel bagno nel terrore, che fa bene alla salute.

  • Difficile risponsdere a tutti. La scienza per essere compresa, nelle sue debolezze anche, richiede un frasario comune. Anche parlando con la persona che con me più condivide, mia moglie, resto sorpreso da certe ingenuità. Capisco che cose dette in mordo diverso possano essere interpretate come opposte e non come complementari, che vorremmo certezze come dalla mamma e invece si richieede maturità e partecipazione, e da chi può contributo attivo nel costruitre il patrimonio di dati e corollari, che non è solo costituito di fatti tecici, ma anche appunto di conoscenze giù a cascata. Per Franco, approfitto sempre quando posso per dare qualch spiegazione sul come funziona il grande giocattolo della fabbrica delle cure, quindi ho approfitytato di un inciso per metter giù il concetto del superamento del posto letto. Quando ce lo spiegarono, noi medici rispondemmo increduli: e dobve li mettiamo, appesi alle grucce? Anzi, a Crema avevamo anche un ciclostilato clandestino che registrava questi dissensi, “L’eco dele piramidi”. Ma altro che Cremascolta, la querela contro ignoti era già depositata. Ora che per in buona parte i cavalieri della tastiera sono defunti se ne può parlare. Comunque, facemmo fatica a capire, e la prima reazione fu il “no!” poi ci siamo entrati dentro e dall’interno abbiamo capito.

  • Come sempre riporto gli ultimi dati sul post dedficato all’evidenza.

  • Dal Fatto quotidiano, che ricevo gratis, un segno di variabilità concettual-politica: “Dopo lo scontro quasi inedito tra Giuseppe Conte e Angela Merkel, simbolo di un’Europa che si è di nuovo spaccata tra il Nord rigorista e l’asse Italia–Francia–Spagna, si sta formando un altrettanto inedito fronte italo-tedesco a sostegno dei coronabond e più in generale di una maggiore solidarietà europea. Iniziative che arrivano proprio mentre si intravedono le prime schiarite nelle trattative tra cancellerie per mettere a punto un pacchetto di strumenti con cui affrontare la sfida storica del coronavirus.” Non sapevo dove cacciarlo, lo metto qui.

    • Adriano, lo “scontro inedito” tra Conte e Merkel l’ha visto solo il Fatto Quotidiano, che probabilmente lo avrebbe preteso dal suo paladino, ma decine di video in rete raccontano un’altra storia. Chiede il giornalista tedesco: “Lei ha più volte ribadito di andare d’accordo con la cancelliera tedesca. E’ vero che Angela Merkel durante l’ultimo summit europeo le ha detto personalmente ‘alla fine faremo uso del Mes. Non essere così critico, se aspetti che arrivino i coronabond considera che potrebbero non arrivare mai’. E’ vero che le ha detto proprio così?”. Una domanda diretta, che riporta anche un virgolettato della Merkel, chiudendo in maniera radicale su ogni possibile ipotesi di trattativa sui coronabond. Ma Conte “non ricorda”.
      https://www.youtube.com/watch?v=lFW4fCv2TR8
      Personalmente trovo inopportuno il tentativo di alcuni (giornalisti, sindaci giunti a fine mandato, politicanti in procinto di cambiare lavoro, eccetera) di inventare pretesti per fare campagna elettorale. Questa gente non ha capito niente del momento cruciale che stiamo vivendo, pensa che sia rimasto tutto come prima, ma le persone murate vive in casa non li vogliono più ascoltare, se mai li hanno ascoltati.

  • Leggo che il parroco di Seriate, di fronte alle bare, si chiede “dov’è Dio”.
    Credo che un sacerdote dovrebbe tenere tali dubbi per sé.

    • Neanche i parroci sono più convinti come una volta …..

    • La Chiesa non ha più nulla da dire, pare. Ha lasciato il posto alla scienza, che rappresenta l’unica conoscenza matura, obiettiva e razionale. Quindi anche un prete, di fronte alla morte, ha ormai l’atteggiamento di un agnostico e di un materialista.

  • So, Livio, che tu tendi a sdrammatizzare.
    Io, invece, un dramma accadere sotto i nostri occhi.
    Pensiamo solo ai tanti medici (sono già oltre 70) e infermieri che solo in Italia hanno perso la vita per salvare vite umane.
    Pensiamo a tanti nostri anziani che si spengono – a causa del virus – senza neppure il conforto dei figli e nipoti.

    Sono quattro miliardi in isolamento: un evento mai accaduto prima.

    Pensiamo che coloro che avranno la fortuna di sopravvivere al flagello, ad eccezione dei guariti (che per un certo tempo saranno immuni), dovranno cambiare radicalmente il modo di vivere perché dovranno rimanere sempre all’erta. Sempre sul rischio. Sempre con la paura.

    Siamo in presenza di un fatto del tutto inedito: noi dall’influenza sappiamo come difenderci, dal coronavirus no.

    Temo davvero che saranno milioni i morti (milioni che si aggiungono ai soliti influenzati).

    • Allora, Piero, tu prevedi per noi tutti il carcere a vita. Perché non saremo mai più sicuri, ogni volta che una persona morirà per qualche forma virale il mondo si dovrà fermare, la gente non potrà più lavorare, guadagnare, sfamare la famiglia, e verranno forse minacciati di morte quelli che chiederanno la libertà di muoversi e di vivere normalmente.
      O forse ci obbligheranno a vaccinarci in massa, 8 miliardi di persone, creando l’illusione di una protezione globale.
      Forse per te combattere la ‘guerra’ stando seduti in poltrona è una prospettiva allettante. Ma non credo che quelli più giovani lo possano accettare.
      Guarda la mortalità di questo virus per fascia d’età: è dello 0% cento nei bambini fino a 10 anni e poco più nelle persone giovani. A 50 anni è ancora dello 0,4%, poi sale lentamente e arriva all’8% fino agli 80 anni e quasi al 15% oltre tale età.
      Sarà pure colpa di un pipistrello, ma sembra un virus progettato per accelerare la morte di persone vecchie e malate o molto malate o già prossime alla morte.
      E tu credi che per allungare un po’ la vita di queste persone vecchie e malate miliardi di persone giovani, desiderose di vivere, accetteranno la segregazione perpetua, lunghi purgatori di clausura?
      Cosa credi che prevarrà, la solidarietà con i vecchi o un odio per chi li tiene prigionieri? Una pacifica rassegnazione o un’intima ribellione?
      Anch’io sono molto preoccupato, ma non per il virus.

    • In sintesi, questa nuova terribile ‘peste’, in realtà per i bambini e per le persone giovani e sane o adulte e sane, finora sembra meno pericolosa di una normale influenza (anzi, l’influenza è di solito molto pericolosa per i bambini piccoli, mentre questo Covid-19 pare non colpirli). E tutta questa gente vitale, il cui ideale di vita non è certo quello di star tutto il giorno seduti comodamente in casa a legger libri, e la cui salute non sembra messa a rischio dal virus, per quanto potrà accettare di subire il carcere, le sanzioni, la disoccupazione, la propaganda del terrore ecc. senza reagire?

    • Una precisazione, forse non necessaria: quando dico che questo virus ha ucciso lo 0,4% dei cinquantenni, intendo lo 0,4% di quelli ricoverati per coronavirus, cioè su mille cinquantenni ricoverati ne muoiono 4. E così per le altre percentuali.

  • Guido, quello che ci viene chiesto è di… andare al fronte stando comodi in poltrona: un sequestro di persona?
    C’è una guerra a difesa della vita di tutti e di ciascuno: un sacrificio enorme fare i soldati in casa davanti a un buon libro?
    Stando a un un recente rapporto inglese (elaborato da epidemiologi di fama mondiale), noi italiani, combattendo sul divano, avremmo salvato 38.000 vite umane!

  • Caro Guido
    l’accoglienza che ci è styata tributata è potrei dire al minimo calorosa, ma ti vorremmo in discussione!
    Ci sarà pure una bestialità fra quanto andiamo dicendo!
    Non temere a bacchetarci: questi (amici scusate il termine irriguardoso) hanno la buccia dura!

  • “lungi da me l’intento di innescare un dibattito che potrebbe non finire mai, perché ognuno vede il mondo dalla sua prospettiva”. Così ha scritto Guido, e credo abbia ragione.
    Inoltre, pare che nessuno qui prenda sul serio il problema che Guido ha posto, cioè, se non ho capito male, il prono piegarsi delle masse a una “costrizione liberticida”, l’obbedire come tante pecore, vuoi per paura, vuoi per stupidità (“con gli occhi ed il cervello chiusi”), vuoi per egoismo, riducendosi a “massa da tosare”.
    Io penso invece sia proprio questo il problema reale, non il virus.

    • Il panico collettivo scaturito da una situazione di emergenza ha prodotto in pratica uno “stato di eccezione” in cui i cittadini sono indotti ad accettare riforme lacrime e sangue che in tempi normali non avrebbero mai approvato. L’emergenza è lo strumento ideale per promuovere le riforme idonee allo sviluppo del controllo globale, e proprio a tale riguardo Milton Friedman scriveva: “Soltanto una crisi – reale o percepita – produce un vero cambiamento. Quando quella crisi si verifica, le azioni intraprese dipendono dalle idee che circolano […] finché il politicamente impossibile diventa politicamente inevitabile”.
      Eccola qua, la teoria messa in pratica.
      Morti, intubati, ricoverati, una paura folle ci paralizza. Nel frattempo, la morsa si stringe. Dalla fine di febbraio l’Italia è governata a colpi di “d.p.c.m.”, uno strumento assolutamente inedito che entra immediatamente in vigore per la durata che decide il governo e senza alcun tipo di approvazione da parte del Parlamento. Conte fa e disfa; appare in televisione o in diretta FB dal suo profilo e, di fatto, legifera, senza controlli, eludendo o aggirando le normali procedure legislative.
      Nessuna lamentela si leva né dal progressismo piangente né dalle opposizioni, le quali fanno circolare molti messaggi in rete ma alla fine non si oppongono, perché non possono. Il Parlamento è sospeso! E’ sparito dalla circolazione persino Speranza che ufficialmente sarebbe il ministro della sanità e avrebbe voce in capitolo, ma non ce l’ha. I cittadini, nel frattempo, diventano sempre più poveri. Non pagano gli affitti di case e negozi né le rate dei mutui, comprano lievito e farina come in tempo di guerra per farsi il pane in casa e razionano il cibo. Forse non ci eravamo resi conto di quanto il nostro mondo fosse fragile, ma è bastato alzare un dito per annientarlo.

  • FINCHE’ LA MALATTIA NON CI TOCCA QUESTE RESTRIZIONI SONO LIBERTICIDE, QUANDO CI TOCCA SONO SACROSANTE. Anche se siamo sempre più confusi. Ieri, nella quotidiana conferenza stampa Borrelli ha dichiarato di non usare la mascherina, ma di attenersi solo alla distanza di sicurezza. Sempre ieri il sindaco di Rapallo l’ha resa obbligatoria. Tutto questo fa aumentare l’insofferenza. Inoltre, a far aumentare l’insicurezza per un futuro non prossimo alla liberazione, ci sono le interpretazioni, anche quelle a seguito sempre delle dichiarazioni dello stesso, che fanno intendere una chiusura fino a maggio per poi ribattere di essere stato mal interpretato. Insomma, non l’ha mai detto. Sul giornale di oggi poi ho vista immagini di Napoli e Genova con molta gente in giro nelle vie del centro. Ma i controlli dove sono? Se l’unica misura è l’isolamento, lasciando stare tampono che non si fanno e altre inadempienze, mi chiedo se questi comportamenti non porteranno ad altre misure restrittive. Perchè smentiscono la soavità di chi dice che gli italiani si stanno comportando bene.

    • Forse sono pessimista, ma credo che se non vi sarà un ritorno rapido alla normalità, la gente incarcerata comincerà a pensare: “ma che muoiano pure le persone vecchie e malate, hanno fatto la loro vita! E lasciate che anche noi ci facciamo la nostra!”. E probabilmente penseranno: “Preferisco rischiare la salute che vivere in galera”. Prima lo penseranno solo, poi lo diranno, poi passeranno agli atti. Forse qui su cremascolta, dove quasi tutti son pensionati, il problema non è chiaro.

    • Credo anch’io che “l’età di mezzo” tra non molto romperà le righe.
      Cosa mangiano? Visto anche la solerzia degli aiuti economici.
      E se moriranno i più anziani, pazienza, la loro vita se la sono fatta.

  • Ivano non so che immagini siano ma le curve del contagio fuori dalle grandi regioni del nord sono talmente piatte che o girano contrabbandieri di vaccini o la gente sta a casa.
    Oppure vale il fattore x di cui non parlo, per non esssere criticato come il governo se non sarà dimostrato fra sei mesi. Ma lo vedete che si finisce a parlar sempre… la lingua batte dove il dente dole! Parliamo d’altro.

    • Livio, sarà perche mi sento …”parte in causa”, ma questo tuo continuo mettere in bocca (e nella testa) della “gente” comportamenti che non solo hanno assai poco a che fare con solidarietà e empatia, ma suonano alle mie orecchie al limite del “nazismo”, non mi pare affatto bello!
      Eppoi tornando al tema del post di Antonioli, mi pare in stridente contrasto con quanto propugnato nel suo “….Chi espone il suo belante pensiero “Andrà tutto bene” non si rende conto che sta soltanto egoisticamente pensando a se stesso. Nella logica, tutta umana ma certo non virtuosa, della “mors tua, vita mea”. La logica dei sopravvissuti, quella che ci fa ridere e scherzare dopo la prima mezz’ora di un funerale. Perché il morto è morto, lui, ma noi siamo ben vivi!…..”
      E’ così? o sono io, condizionato dai miei quasi double seven (sperem!) che mi ergo a favore della “federvecchietti”?
      Ricordiamo il colpo di coda dei nazi che (cfr Levi “Il Sistema periodico”) lasciavano indietro nei lager a crepare, vecchi e malati, che non servivano per le fabbriche delle bombe!
      Sono pensieri brutti vero, questi miei ? Ma mi scaturisonon dalle …”percentuali”, dal diffuso dimenticare che il valore di una vita umana non si “pesa” in relazione alla sua età ed efficienza!
      O no?

  • Adriano, parliamo pure d’altro se ci riusciamo, ma in questa emergenza i sentimenti sono così contrastanti, momentanei, alternati che mi chiedo come ci si possa distrarre. Ma prima vorrei condividere un breve filmato, se sarà visibile, sulla situazione di un ospedale di Bergamo. Il video è autentico. Nel caso non si vedesse vi racconto brevemente il contenuto: Cadaveri accatastati, a decine, neppure in celle refrigerate, chiusi in sacchi neri con appena un foglietto identificativo,sperando che nel casino dei crematori non confondano le ceneri. Anche se qualcuno potrebbe obiettare che tanto le ceneri sono tutte uguali.
    https://books.google.it/books?id=-LQGVv6uoSsC&pg=PA100&lpg=PA100&dq=%C3%A8+insensato+soffrire+per+ci%C3%B2+che+si+perde+e+non+rallegrarsi+per+ci%C3%B2+che+si+conserva+Achenbach&source=bl&ots=9vmtAocg31&sig=ACfU3U0_6YJ3vqXnS2IzGaECe0a0rTRC_g&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwikiZ-_z8zoAhVYRBUIHYQgAzIQ6AEwAHoECAQQAQ#v=onepage&q=%C3%A8%20insensato%20soffrire%20per%20ci%C3%B2%20che%20si%20perde%20e%20non%20rallegrarsi%20per%20ci%C3%B2%20che%20si%20conserva%20Achenbach&f=false

  • Scusate, tentativo fallito. Si vede altro.

    • Meglio così. Non c’è bisogno di pornografia.

    • Comunque li vediamo ogni giorno nei Tg questi filmati, li conosciamo bene, anche per questo la popolazione (anziana, soprattutto) è terrorizzata. Tuttavia, finché si è vivi bisognerebbe anche mangiare …… ecco perché prevedo che tra non molto la “fascia mediana” romperà le righe.

  • Franco, non capisco dove sia lo stridente contrasto tra me e Guido. Tu citi il “mors tua vita mea”. Appunto.
    Se tu preferisci idealizzare i sentimenti della gente, fai pure. Io, dal canto mio, prevedo che andando avanti la gente si preoccuperà sempre meno dei ‘cari vecchietti’ e sempre più di come mangiare e di come recuperare la libertà perduta. Sarà brutto, forse, ma credo inevitabile.
    Ti ricordo inoltre che i ‘cari vecchietti’, che ci stanno tanto a cuore in questo momento, sono quelli che poi, senza alcun rimorso, abbandoniamo negli ospizi come pesi di cui scaricarci, lasciati soli, sedati, legati al letto, in attesa di morire (certo, lo facciamo “per il loro bene”). È tipico di un certo pensiero moderno narrare le favole, ma non le vecchie favole, che contenevano grandi verità, ma favole nuove piene di ipocrisia.
    Ma se solo lo pensi sei un ‘cinico’.

    • Aggiungo, Franco, che neanch’io ho mai pensato che il valore di una vita umana si misuri sulla base dell’età o dell’efficienza. La mia lunga lotta ideologica all’espianto di organi rappresenta anzi una tesi radicalmente opposta. Io penso che la vita vada sempre rispettata. Ma accettare che una persona vecchia e malata muoia, e non considerare ciò uno scandalo o un male, fa parte del rispetto della vita, dei suoi cicli naturali. In tal senso, questa epidemia non è certo la peste o l’ebola.
      Molto meno naturali, e più numerose, sono state le morti provocate dai periodici bombardamenti della Nato in giro per il mondo negli ultimi 70 anni. Ma quelle erano ‘per portare la libertà’.
      Ti devo proprio scandalizzare? Io penso che se invece di tante migliaia di persone vecchie e malate fossero morti altrettanti bambini o giovani sani, io sarei molto più dispiaciuto. Sono un mostro?

    • Comunque ho appena fatto zapping tra due dei tre Tg che scorro di solito attorno all’ora di pranzo: hanno appena ritoccato i dati (se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere) che riguardano l’età media di contagio e mortalità portandola a 62 ANNI!!! Fine della favola metropolitana del “muoiono solo i vecchietti”. Sembra che i maschi siano più sensibili al virus. E tanto per fare seguito a quanto dicevo poc’anzi (tra poco la “fascia mediana” romperà le righe) l’indice di mobilità in Lombardia questa settimana è salito di oltre 2 punti. Me n’ero accorta anch’io che non mi diletto in statistiche, solo guardando dalla finestra.

  • Scusa Rita, ma 62 anni è l’età media dei contagiati comprovati. L’età media delle persone morte, secondo gli ultimi dati che ho letto (dati del Ministero aggiornati al 3 aprile), è 80 anni.

    • Se i Tg dicono che i morti hanno in media 62 anni o non hanno capito o cercano di spaventare ancor di più la gente. Io penso la seconda.

  • Si, 62 i contagiati e 78 le vittime.
    Hanno abbassato gli indici, a quanto pare.

    • Oltre il 60% dei deceduti è in Lombardia (mi piacerebbe sapere quanti a Bergamo, Brescia e Cremona). Un altro 25% al Nord. Solo il 15% sotto il Rubicone. Forse a questo virus piace lo smog o la polenta.
      Crema: ho letto un edificante messaggio del sindaco. Quelli che invocano controlli più severi saranno accontentati. Sulla scorta di alcune segnalazioni (ossia delazioni di probi cittadini) i vigili aumenteranno la guardia. La guerra è guerra.
      La paura mette a nudo il cuore della gente.

    • Da domani scatta l’obbligo di mascherine in tutta la regione. E chi non le ha trovate, o non ha potuto comprarle per mancanza di soldi, cosa fa? Ho capito male, o il Comune di Crema doveva recapitarne 25mila a domicilio? Mah, non si capisce mai niente …..
      Comunque se vuoi un po’ di numeri, Livio, eccoli:
      https://www.ilsussidiario.net/news/bollettino-lombardia-conferenza-stampa-diretta-video-dati-coronavirus-4-aprile/2005457/
      Io ho smesso di guardarli, non sapendoli interpretare correttamente, prendo in considerazione solo i numeri del lotto. Vincenti, naturalmente.

    • Sì, i numeri stancano e non spiegano. Ma visto che il nemico li usa, li uso anch’io. Comunque, devo rettificare un dato: in Lombardia quasi il 61% dei decessi, un 25% tra Piemonte, Veneto e Emilia. Il rimanente 14% nelle altre 16 regioni. Però misure liberticide uguali per tutti.

  • Ma, francamente (ops!) mi chiedo dove viviate!
    Il mondo intero (per lo meno quello “occidentale”) si è fermato, 15.000 morti in Italia, 44.000 in Europa, 62.000 nel mondo, ma il grafico sta salendo in modo esponenziale!
    E state qui a disquisire attorno alla media dell’età dei morti.
    Anche se fossero pecore, ruggenti o no, mi dispisacerebbe assai, ma sono persone, come me e come voi tre, Livio, Rita e Guido (credo), con una testa e un cuore.
    Persone che quando stanno male virus o non virus, vanno curate, hanno bisogno di assitenza, hanno bisogno di chi le aiuti e se sono inabili, vecchie, sole, senza casa, senza soldi, in un “Paese Civile” deve esserci (in modo solidale, a spese di tutti, secondo reddito, chi ha di più da di più!) un servizio di welfare che funzioni allo scopo, se no, non è un “Paese Civile”!
    Certo “andrà tutto bene” è un auspicio, un farsi coraggio, un incitamento a fare la propria parte perchè ciò accada!
    Il “core” del post è “Si vantano, i miei simili, di rimanere a casa, così da fare il bene comune. Si sentono buoni, utili. Ma dimenticano che la loro non è una libera scelta, bensì una costrizione dettata dal primo ministro di questo sciagurato governo” .
    E allora domando quale altra scelta avrebbe dovuto essere messa in atto, magari da un Governo meno “sciagurato” (quale?) , magari guidato da un Presidente del Consiglio diverso da Conte (al quale personalmente dichiaro tutto il mio apprezzamento per la competenza, l’equilibrio nelle scelte, la disponibilità a relazionarsi con capacità e credibilità a livello nazionale ed internazionale) magari uno più aduso al contatto diretto con il “gregge”, brandendo poteri salvifici quali il “rosario” e statua della “madonna”?
    Abbiamo visto quanto sono stati/sono capaci di fare altri leader di prestigiose democrazie occidentali, che magari proprio al “gregge” si erano affidati!
    Che delusione ( ovviamente parlo a titolo personale) questo rientro nel blog di Guido Antonioli, non posso fare a meno di pensare che la narrazione sia ancora quella delle ….. “sentinelle in piedi”, dei più o meno “celesti” e dei loro “confessori”.
    Che “brete robe”!

    • Scusa Franco, ma con chi parli? A chi stai rispondendo, al Trio Lescano? Cosa intendi con “voi tre … una testa e un cuore”? Quale film hai visto? Ti sembra che Livio ed io, o Guido con questo post, stiamo dicendo le stesse cose, o parti da presupposti ideologici? Propendo per la seconda che ho detto.
      Livio fin dall’inizio è stato interessato dalla questione strettamente sanitaria, esponendo con franchezza il suo pensiero. Non essendo un’infettivologa io non mi sono mai lanciata in simili discussioni e mi tengo tutti i miei dubbi, ma da cittadina italiana vedo come tutti l’inadeguatezza di questo governo nel fronteggiare la crisi e ne scrivo (è già vigente la censura?). Guido con questo suo post si sofferma sul “futuro” delle presenti misure restrittive, un argomento peraltro non nuovo sul quale sono stati pubblicati altri post senza suscitare le tue proteste. Esattamente, quindi, la connessione che secondo la tua visione legherebbe la triade succitata, di quale natura sarebbe? Ognuno per motivi suoi, non siamo dei fedeli adepti del Pensiero Sinistro? Premesso che per la sottoscritta questa scelta rappresenta una medaglia, tanti anni fa avevo capito che la cifra di questo blog sarebbe stata il pluralismo, altrimenti non ci sarei mai entrata. Con tua somma gioia, probabilmente. Ma adesso sono qua.

    • Io non parlo da infettivologo, perché non lo sono, ma espongo le opinioni che mi son fatto dopo aver ascoltato le opinioni spesso contrastanti di decine di infettivologi, epidemiologi, virologi ecc. Mi pare che anche gli altri qui siano nelle mie stesse condizioni, cioè sono ignoranti quanto me, ma ascoltando, leggendo si fanno un’idea e se vogliono la esprimono. È ancora lecito?
      Per quel che riguarda la triade, ti sembrerà strano, Franco, ma Rita, Guido e io, la pensiamo diversamente. Quello che ci unisce è forse una certa distanza dal ‘vangelismo sinistro’ di questo blog. Diceva Ford, quello delle macchine, che se due persone la pensano allo stesso modo una delle due è inutile. Sembra invece che i neocatecumeni sinistri debbano pensare tutti sostanzialmente allo stesso modo. Io ho il vantaggio di non essere legato ad alcuna corrente o idea politica.
      Inoltre, trovo veramente offensivo che tu dubiti del fatto che Guido abbia un cuore e una testa. Guido, saggiamente, non legge i commenti e spero che la tua offesa non lo raggiunga.
      Infine, spero che quell’energumeno di Fontana da domani non mandi forze speciali con dobermann e rottweiler pronti a sbranare le persone senza mascherina.

  • E, Franco, siamo solo all’inizio di un calvario lunghissimo, anche quando noi lombardi ne saremo usciti. La pandemia sta colpendo tutti e colpirà ancora più… cruentemente i popoli più poveri.
    E poi noi, fino al vaccino (tra un anno o anche oltre un anno) ci sentiremo perennemente fragili, a rischio, sospettosi degli altri.
    E’ finita un’epoca e il tunnel è ancora davanti a noi!

    • Scusa Piero, ma tu non eri un inguaribile ottimista?

  • Sì, Franco, che delusione…
    Ma non scoraggiarti. Tra un po’ potremo sgranare nuovi rosari:
    vaccino anti-coronavirus…ora pro nobis
    vaccino anti-poliomielitico…ora pro nobis
    vaccino anti-difterico…ora pro nobis
    vaccino anti-tetanico…ora pro nobis
    vaccino anti-epatite B…ora pro nobis
    vaccino anti-pertosse…ora pro nobis
    vaccino anti Haemophilus influenzae tipo B…ora pro nobis
    vaccino anti-morbillo…ora pro nobis
    vaccino anti-rosolia…ora pro nobis
    vaccino anti-parotite…ora pro nobis
    vaccino anti-varicella…ora pro nobis
    etc. etc.

    • O madonasignur!
      Mancaa ‘ndoma quel!!!!
      No, no, meglio Billy Wilder “A qualcuno piace caldo”!!!

  • L’importante è non dirlo a Fontana. Quello è capace di mandarci veramente i B-52.

  • In verità a me pare che non sia questo Governo ad agire. Mi pare invece che, Emiliano a parte, tutta la questione sia nelle mani dei governatori del nord dove l’epidemia é esplosa. Sono loro, magari con qualche ragione contingente che fomentano queste misure così coercitive, in un momento in cui mettere in discussione tutto il nostro sistema sanitario é inutile. Ci sarà tempo per quello.

    • Inaccettabile. I governatori del nord e del sud si stanno sbattendo come non mai. Il ministro Boccia e’ stato il primo a fomentare le polemiche, ma anche la Protezione Civile scompiglia quotidianamente le carte in tavola con messaggi contraddittori, calando un velo pietoso sui 7 sindaci lombardi (tutti targati PD) che si stanno preparando alle elezioni 2021.
      Certo se ci fosse un governo autorevole, non autoritario, tutto ‘sto caos non ci sarebbe, ma purtroppo cosi’ non e’. Ancora non e’ uscito un d. p. c. m. che gia’ si sa che verra’ modificato. Tutto è il contrario di tutto. Non nascondo la mia ansia per quanto accadra’ martedi’ in sede europea.

  • Il nostro ineffabile premier ha dapprima timidamente protestato contro gli arbitrii di sindaci e governatori, ma questi hanno alzato un po’ la voce e lui ha subito infilato la coda tra le zampe. Ha lasciato facoltà a tutti di agire ad libitum. Quindi ognuno può apportare ai vari dpcm i cambiamenti che vuole, basta che siano peggiorativi.
    Non mi sembra una prova di “equilibrio nelle scelte, disponibilità a relazionarsi con capacità e credibilità a livello nazionale ed internazionale” ma solo di confusione mentale e mancanza di leadership. A me pare che il modo in cui è stata trattata tutta la faccenda abbia solo creato panico e caos, oltre che una catastrofe socio-economica. Poi diranno che i tanti dpcm e le varie angherie degli amministratori locali hanno salvato migliaia di vite umane. Tanto nessuno dimostrare il contrario. Ma se qualcuno mi dicesse che quest’epidemia dipende dalla congiunzione di Marte con Saturno mi sembrerebbe più credibile.

    • Ma no, perché? Il Governo emena note che costituiscano il minimo comun denominatore fra tutte le realtà, a secondo delle condizioni sul campo ogni Governatore modula i suoi inasprimenti: ttanto era stato dechiarato in intenti, tanto è stato fatto. Altrimenti questi tipi ben pagati e anche corruttibili (non generalizziamo) che ci stanno a fare? Adeguato o meno è coerente!
      Esempio alternativo: 1 L’Italia è in guerra 2 L’Italia necessita di 1000 soldati a regione 3 Chi sente i propri confini più minacciati ne mandi di più e ci aggiusteremo sui costi.

    • Adriano, minimo comun denominatore? In Lombardia quasi 9.000 morti, nel Lazio 212, in Molise 11. In Lombardia lo 0,5% di contagiati, In Sardegna, Campania e Puglia lo 0,05, in Sicilia e in Calabria lo 0,03. Dopo tre mesi che il virus circola. Perché non si dà a queste regioni la possibilità di mitigare i dpcm?

  • Mascherine, un tema da niente? Per Borrelli sì, difatti insiste: lui la mascherina non la porta. Se c’è confusione intorno a quelle, il tragico è intorno al resto. E in tutto questo certamente la natura c’entra poco, c’entra l’uomo. Ma c’entra prima di tutto la natura se produce tutti questi virus per pipistrelli e pangolini, c’entra poi l’uomo che se li mangia. Resettare il mondo con tutte queste concause, ma partire da dove? Ormai un passo per volta non conta più.

    • Mascherine dici il giusto, anche se Borrellii spiegava perché non la indossava non doverebbe dare adito a dubbi: si fa così e basta. Dove riaggiustare il mondo? Dalle fondamenta dell’economia azzerrando tutte le idiozie da Adam Smith in poi. Un semplice principio di equilibrio universale: se c’è chi guadagna cìè chi perde, il tutti stanno meglio vuol dire solo staranno tuti peggio in futuro, ma qualcuno deve perdere!
      Motivo per cui non ho mai giocato alle lotterie e simili, per non danneggiare nessuno vincendo.
      ma le pecore non si annoiano con discorsi così poco ovini?

    • “Le mascherina chirurgiche ai sani non servono a niente, il virus penetra attraverso la garza” )Walter Ricciardi, virologo dell’OMS).
      Dunque, mascherine obbligatorie per tutti. Mi sembra molto coerente.

    • Borrelli non porta la mascherina perche’ Fontana la porta, altrimenti avrebbe fatto il contrario. E’ questa la gente con cui abbiamo a che fare. Ma Galli ieri lo ha stroncato subito, e comunque non siamo all’asilo Mariuccia, ognuno e’ perfettamente in grado di proteggersi da se’, a prescindere da cio’ che viene comunicato. Con le mascherine sulla faccia andremo avanti per parecchi mesi, ci abitueremo.

  • Anche in Slovenia il premier ha assunto pieni poteri. Speriamo che queste piccole dittature non siano più contagiose del virus. Da noi ancora non c’è, checchè ne dica qualcuno. Martedì? Martedì verranno adottati i Coronabond.

    • Da noi ancora non c’e’? Vieni da Marte?
      I Coronabond sono debito, debito, debito. Meglio del Mes, certo, ma comunque un disastro economico che lasceremo sulle spalle dei nostri figli. Non siamo stati una generazione riuscita, bisogna riconoscerlo.

    • Niente coronabond Signor Macalli. Pare che, oltre a non convenire alla Germagna, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai trattati, non siano previsti dai………………. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
      distinti saluti (e buon sogno europeo)

  • Continuano ad arrivarmi sollecitazioni dalla banca perché io doni soldi e convinca altri a donarli, per la ‘guerra’ al Covid-19. Si va ancora a frugare nelle tasche della gente, facendo leva su sensi di colpa, di solidarietà (“uniamo le forze, insieme possiamo fare ancora di più” e cazzate simili) e sulla scenografia del dolore e della paura. Si cerca ancora di succhiare soldi ai piccoli risparmiatori, anche quelli rimasti senza lavoro e che verranno ridotti alla fame. Tutti devono ‘donare’. Intanto l’Europa ci farà prestiti a usura.

  • Beh, speriamo che la pezza sia meglio del buco. Dittature? Tu non hai idea di cosa siano, anche se col tuo temperamento e simpatie potresti riconoscerle.

  • Che non siamo una generazione riuscita ne prendo atto. Concordo. Ma nella Storia ci sono generazioni che sono uscite indenni dalla loro Storia? Ti ricordo che quelli vissuti dagli anni 50 in poi , magari quelli nati un po’ prima, l’italia hanno dovuto ricostruirla. Noi eravamo bambini e abbiamo solo goduto del boom che i nostri padri hanno alimentato. E le colpe di quelli che l’avevano portata al disastro le conosciamo tutti. Non porterei in palmo di mano proprio nessuna generazione. Anche se è banale dirlo ogni generazione fa i suoi errori. L’uomo è fatto così. E qui Leopardi ha torto marcio, se non, dopo i disastri naturali, invitare tutti alla collaborazione, alla solidarietà. Ma questa è retorica. Lo sarebbe meno se arrivassimo a dire agli inglesi: ARRANGIATEVI, NON CHIEDETE AIUTO ALL’EUROPA! Chiedetelo ai vari dittatorelli o nazionalisti che tanto vi somigliano, non so, ad Orban dopo che lo avremo sbattuto fuori, al Turco o ai cinesi, ma non a noi!

  • Sperare che “la pezza sia meglio del buco” se lo può permettere la ristretta minoranza di persone che non ha
    figli. Dopo di voi, il diluvio. Tutti gli altri sono comprensibilmente preoccupati perché la crisi economica promette di essere memorabile e lascerà molte vittime sul campo. Quando ha comprato la Fiat 600 mio padre era matematicamente certo che di lì a qualche anno si sarebbe potuto permettere la 1100D, la società era in progressione e c’era la speranza, mentre mio figlio ha buone probabilità di rimanere senza macchina del tutto perché il mondo (occidentale) è in regressione.
    Spiace doverlo ammettere, ma la mia generazione ha toppato alla grande.
    Per il resto, mi sembra che ti si sia fermato l’orologio. Se nel Novecento le dittature sono state politiche, nel Terzo Millennio questo è impossibile perché la politica è morta ormai da decenni. Semplicemente, non esiste più. Punto, a capo. Le dittature sono pertanto economico-finanziarie e per di più mondiali, cosa che le rende ancor più temibili perché a questi Signor Nessuno dei popoli non frega assolutamente niente. Non riesco a capire come una cosa così evidente possa non essere compresa nella sua letale pericolosità.
    Chi decide le nostre sorti martedì, l’uomo con i baffi o il capitalismo finanziario?

  • Vallo a dire a Cina, Russia,Brasile, Turchia,Ungheria ecc. che la dittatura politica non esiste più. Ma se proprio non si vuole vedere che possono viaggiare parallele allora è altra storia. L’oligarchia di quei paesi è economica e politica insieme.

    • Sogni d’oro.

  • Orban riceverà dall’Europa 570 euro per abitante. L’Italia 38. Sconcerto totale. Speriamo che l’Europa rinsavisca.

    • Cretini gli italiani che non sanno contrattare. Questo dovrebbe fare un politicante, altrimenti cosa ci sta a fare? A svendere i gioielli di famiglia sono capaci tutti. L’Italia e’ anche quella che butta all”aria milioni di contributi europei ogni anno perche’ i suoi colletti bianchi non sanno fare i progetti. Qualcuno ha impedito il licenziamento degli incapaci, o sbaglio?

  • E’ il caso di aggiungere, Ivano, che l’Italia ha una cinquantina di miliardi di fondi europei destinati al Sud che non riusciremo a spendere: non è un’assurdità? E poi, spesso e volentieri, lanciamo una valanga di accuse all’Europa.

  • Piero, anche questo io l’ho mai capito, vedi reddito di cittadinanza. Non sono sempre lì ad elemosinare e a disperarsi?

    • Ormai il primo che si alza dal letto dice la sua, poi c’è il secondo, il terzo …. diciamo che tra le cose che cambieranno dopo questa esperienza ci sarà anche la credibilità delle “scienze” che nel momento del bisogno non si sono dimostrate utili come si pensava. Continueranno ad esserci, questo è chiaro, ma le loro chiese inizieranno a svuotarsi facendo tornare gli idoli ciò che sono sempre stati: dei semplici strumenti, degli intermediari.

    • Rita, la scienza moderna non è certo in grado di risolvere i problemi reali. Anzi, ne crea di nuovi, sempre peggiori. In realtà, la stessa scienza sta scomparendo, assorbita dalle sue applicazioni. Se io cito numeri e statistiche, che detesto, è solo per mostrare che nella stessa ‘narrazione’ scientifica di questa vicenda, che si presume razionale, vi sono invece assurdità e incongruenze sorprendenti. Potrei inserire decine di rimandi a testi di virologi o epidemiologi di fama che ribaltano completamente la vulgata dei governi e dei media. Questo dovrebbe far dubitare. Ma la gente non dubita, non vuole dubitare, ha bisogno di credere, di avere dogmi, chiese, legittimi sacerdoti consacrati dal regime. Perché se, per il ‘bene comune’ siamo disposti a rinunciare alle nostre libertà, tra queste dobbiamo mettere anche la libertà di pensare. In questo periodo dobbiamo solo credere al virus che porta catastrofi e stragi, agli untori che vanno puniti sempre più severamente, al vaccino che ci salverà, ai sacrifici necessari, alle misure sempre più dure e alla necessaria rinuncia alla nostra libertà. Tutto il resto è fake news.

  • Rita una cosa è il valore emotivo e una cosa è il dato di fatto! Non puoi mettere nello stesso paniere meteo e pioggia. La scienza, strumento umano, è amplificazione della capacità deduttiva e predittiva dell’uomo, niente più, ma in un momento come questo mettere in dubbio l’unica arma che abbiamo, on mi sembra il caso.
    La credibilità delle scienze sta nel numero di morti in meno, non certo nella sconfitta della morte, e quelli hanno nome, viso, voce, proprio come quelli che non ci sono più e compiangiamo.

    • Adriano, “il numero di morti in meno” è una formula in sé risibile, se non viene messa in un contesto. Tutti dobbiamo morire, non ci possono essere ‘morti in meno’. Quanti sono stati in morti in meno in questa storia? E quanti sono stati in morti in più, magari vittime della scienza?

    • Mi spiego meglio, Adriano. Grazie soprattutto alla propaganda dei media oggi è opinione diffusa che la Scienza offra «certezze», disponendo di una sola voce «approvata e consolidata». Ma figlio del suo tempo e della sua mentalità ogni scienziato, negli ultimi secoli, non ha fatto altro che inserire le sue conoscenze in un paradigma, seguendo una felice definizione del filosofo Thomas Kuhn, per arrivare al punto di partenza. Basti pensare, ad esempio, all’attuale concetto di vuoto quantistico che sembra uscito dalla sunyata di Nagarjuna (II secolo d.C.).
      Non è un mistero che dietro l’ascesa fulminea della scienza ci sia il capitalismo. Se non fosse stato per gli uomini d’affari che cercavano di arricchirsi, Colombo non sarebbe arrivato in America, James Cook non avrebbe raggiunto l’Australia e Neil Armstrong non avrebbe mai messo piede sulla superficie della Luna. Adesso furoreggia l’industria farmaceutica, quindi l’ultima parola è la sua.
      Non è un caso che il nostro tempo sia “governato” dai virologi.

    • Rita ….meno male che Fontana c’è (ho parafrasato le parole di un inno che cinguettavano in coro gli estasiati, entusiasti sostenitori della discesa in campo del cavaliere/caimano, illo tempore!), Attilio Fontana che impone ( cito dal fondo di Travaglio di oggi) , con un’Ordinanza in lieve ritardo sul Carnevale, a tutti i cittadini della Lombardia di uscire di casa soltanto “u t i l i zzando la mascherina”, ovviamente introvabile, “o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca”, anche“semplici foulard o sciarpe”, Fontana che spiega poi testualmente mettendo mano a una circolare esplicativa della suddetta ordinanza, che, pepele pepele, “esplica” così:
      ‘. . . u t i l i zzando la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca…’ !!!
      Questo “fregoli” della mascherina è quello che “Governa” la Regione locomotiva del “buffo stivale”!?!
      Sono curioso, tu che avevi dato dell’ometto” al Presidente del Consiglio, come me lo apostroferesti questo signore qui?
      Mi viene da dire…”stamo apposto”…. !!!!

    • Credo anch’io che l’obbligo delle mascherine o di surrogati sia un inasprimento inutile e persino ridicolo. Sembra una spirale di coercizioni e divieti che non si ferma più. Poi inaspriranno ancora le sanzioni, poi limiteranno ancor più i movimenti e infine, forse, inviteranno la gente a suicidarsi, così si elimina il problema alla radice.

    • Franco spiegami cosa c’entra il mio commento che riguarda il pensiero cosiddetto “scientifico” con Attilio Fontana perché proprio non l’ho capito. Boh! … E’ uno scienziato il governatore della Lombardia? Ad ogni modo è falso che le mascherine siano introvabili: i vigili giusto stamattina me ne hanno consegnato un pacchetto, molte edicole le hanno, Chizzoli Gomma in via Mazzini pure e, ovviamente, le farmacie. Se poi uno preferisce usare la sciarpa di seta, che probabilmente fa lo stesso servizio, liberi tutti.
      Capisco le ire di Travaglio verso un amministratore (Fontana) che non appartiene alla sua parte politica, sappiamo bene che la “testa” del M5s è lui (sarà per questo che in un solo anno si sono meno che dimezzati?), ma in questo caso le rimostranze del saccente piemontese sono del tutto ingiustificate. Pura fuffa, come ha confermato anche il professor Galli dicendo che la mascherina è cosa buona e giusta. D’altra parte, in chi dovrebbero avere fiducia gli italiani? Non certamente in un “Comitato Nazionale di Crisi” il cui massimo esponente ogni pomeriggio esordisce con l’ormai classica frase “credo che le mie parole di ieri siano state fraintese …”, e vai con l’ennesima rettifica. E’ un circo.

  • Adriano non è strano strano che in momenti come questi prevalga l’irrazionalità. Se è morta la scienza, o è in difficoltà, o asservita, secondo Rita, defunta la Chiesa nonostante un Papa rivoluzionario che però non cattura il popolo, ma i così detti progressisti, cattolici maturi si dice, io mi aspetto un ritorno al paganesimo, alle superstizioni, al malocchio, a maghi e fattucchiere e alle sette. Quanto ai numeri che vengono dati anche qui invece, per restare in tema, è indiscusso che il numero dei decessi va comparato con parametri temporali degli ultimi anni. Sia chiaro, non lo dico per te che lo sai benissimo: se il numero dei morti in un mese è pari al numero dei morti in un anno, se aggiungiamo a questi quelli che comunque statisticamente moriranno da qui alla fine dell’anno, mi pare che qualcuno questi numeri proprio non li voglia leggere o non li sappia leggere. E il fatalismo può magari consolare i vivi, ma certamente non quelli che già sono morti. Siamo tutti qui a sperare che più tardi è meglio è.

    • “se il numero dei morti in un mese è pari al numero dei morti in un anno, se aggiungiamo a questi quelli che comunque statisticamente moriranno da qui alla fine dell’anno” ecc.
      Ma di che numeri parla? Io ho riportato i dati dell’ISTAT. Lei a quali si riferisce?

  • “Noi ci esprimiamo con i numeri che riusciamo a raccogliere e a validare. Quando affermiamo che nei primi 21 giorni di marzo al Nord i decessi sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-19 non è una impressione, ma un dato. Quando scriviamo che a Bergamo i decessi sono quasi quadruplicati passando da una media di 91 casi nel 2015-2019 a 398 nel 2020, riferiamo delle evidenze.” Questo l’ha postato Lei, non io. Legga con attenzione quello che invia.

    • Io ho letto con attenzione. Forse Lei non ha letto tutto:

      D.: Dal 21 febbraio al 31 marzo sono morte 12.428 persone per Covid 19. Quanti sono i morti di influenza nel mese di marzo (nel quale, quest’anno, si sono concentrati i decessi di coronavirus) degli anni scorsi?

      R.: Più che i morti per influenza, che è più difficile da attribuire come effettiva causa di morte, conviene ricordare i dati sui certificati di morte per malattie respiratorie. Nel marzo 2019 sono state 15.189 e l’anno prima erano state 16.220. Incidentalmente si rileva che sono più del corrispondente numero di decessi per Covid (12.352) dichiarati nel marzo 2020.

    • Comunque, da nessuna parte sta scritto che “il numero dei morti in un mese è pari al numero dei morti in un anno”. Questo dato da dove esce? Non ci sono già abbastanza esagerazioni i giro?

  • No. Basta vedere cosa succede nella case riposo. E i dati sono consultabili, anche le comparazioni. E quello dell’Istat anche lui dovrebbe farsi un po’ di chiarezza. Non può iniziare l’intervista in un modo e poi continuare in un altro. Ma questa è l’era di Tridico, cosa ci vuol fare?In tutti i casi se tante morti si sono concentrate in un mese vuol dire che il virus è altamente letale. E tra i miei conoscenti malati e ricoverati, coetanei, nessuno ha mai avuto una polmonite gli anni scorsi. Che combinazione, vero?

    • Questo non giustifica che si dica: “il numero dei morti in un mese è pari al numero dei morti in un anno”. È un’affermazione senza senso, a meno che non si giochi al panico-virus.
      E comunque il presidente dell’ISTAT è chiaro e non si contraddice. I decessi quadruplicati tra marzo 2019 e marzo 2020 riguardano Bergamo. Gli altri dati, sui decessi per malattie respiratorie, sono a livello nazionale.

  • A torta finita, mi pare di aver capito che con le pandemie nei prossimi anni dovremo conviverci. Sono i frutti avvelenati della globalizzazione, per cui dopo Covid-19 arriverà qualcos’altro e al posto degli abiti cominceremo ad indossare tute a tenuta stagna, mentre guanti e mascherine diventeranno accessori indispensabili.
    Nessuno lo dice apertamente, ma sempre più in tanti la pensano così. Persino la ministra dell’Istruzione è andata alla tv istituzionale (Fazio) a parlare di “possibile didattica a distanza anche a settembre”. Una notizia che ha gettato nel panico più totale milioni di genitori. Il caos generato dai dilettanti della politica continua.
    Poche speranze anche per quanti hanno sperato che “dopo” sarebbero cambiate le pessime abitudini. Manco a dirlo, l’appalto per la produzione nazionale di milioni di mascherine, di vitale importanza per gli operatori sanitari in campo per contrastare l’epidemia di Coronavirus, è stato assegnato alla coop pugliese “Indaco” che fino a ieri ha gestito i centri di accoglienza per immigrati e il cui titolare è già stato arrestato per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dello Stato. Anche il malaffare continua.
    In compenso, giusto per essere più democratici dei democratici, è partita sotto la guida della Presidenza del Consiglio (c’è rimasta solo quella) la sedicente task force contro le fake news che si occuperà di monitorare le notizie e garantire un’informazione “corretta” relativamente all’epidemia di Coronavirus. Ma non solo. D’ora in avanti saranno gli “esperti” (quelli designati dai partiti che si rimangiano quotidianamente le proprie parole) a decidere cosa di può dire e cosa no. Gli onesti cittadini che speravano in un “dopo” di tecnici non politicizzati si rassegnino, dunque, anche il malcostume continua. Ma il Covid-19, invece di portarsi via tanta brava gente, non poteva ripulire il mondo dalle schifezze?

    • Rita, io temo più di tutto chi si presenterà come deus ex machina a risolvere il problema. Noi sappiamo già cosa vuol dire ‘essere liberati’. Poi non ti liberi più dei liberatori. Ora vedremo cosa vuol dire ‘essere salvati’. E poi nessuno ci salverà più dai salvatori.

  • E con calma ripartiamo da 0.
    Sabato mi muore, e il mi è voluto, il mio ex allievo Gianbattista Bertolasi, di Castelleone. E non muore solo lui, ma una rete che aveva creato nella sua vita di legami.
    Ma non poteva nascere un anno dopo e arrrivare alla stessa età, nelle stesse condizioni di salute, quando la scienza l’avrebbe salvato?
    Trump, e non mi chiedete dove l’ho letto, ha avuto dai suoi consulenti scientifici varie opzioni decisionali, formulate secondo scienza 2020: se fai all’Italiana il numero di lutti sarà accettabile, le perdite economiche ingenti, ma non ti manderanno al rogo.
    Peccato che ci sia la scienza, altrimenti, senza consigli, ce ne liberavamo.
    Due esempi per valutare cosa sarebbe cambiato nel mondo senza scienza.
    Certo, sull’onda lunga poco cambia, ma io, voi, non facciamo il surf sulle lunghe onde, viviamo su quelle cortissime di affetti, minime speranze, ricordi e attese: siamo uomini che vogliono vivere e veder vivere.
    Che colpa grave, che manifestazione di idiozia!

    • Questo è il dramma, Adriano: dopo tutto ‘sto casino NON si riparte da zero.
      Il che significa che andremo incontro a qualcosa di peggio.
      Senza contare il problema posto da Livio: quello del “salvatore”, altra grana di non poco conto.

  • https://ilmanifesto.it/covid-19-non-torniamo-alla-normalita-la-normalita-e-il-problema/ É lungo, e non vorrei dare ragione ai vegani, ma dopo aver visto anchebieri sera in televisione cosa mangiano i come allevano…E non é per dare ragione a Cadè, ma per capire se potrebbe essere così. Lo faccio per onestà intellettuale. Anche se non é un testo contro i carnivori, ma un testo contro il capitalismo degli allevamenti intensivi.

  • Come mangiano i cinesi e come allevano. Scusate.

    • L’idea del “come mangiano i cinesi”, o del “come mangiano gli italiani”, oppure chiunque altro, parte dal presupposto che tutti gli abitanti di una certa nazione mangino le stesse cose cose, ma sappiamo che questo è impossibile. Ovunque nel mondo ci sono carnivori e vegetariani.
      L’articolo del “Manifesto”, poi, sposa in pieno la tesi della veicolazione animale del virus. Ma se uno non ci crede? La faccenda, insomma, è tutta un «se». E dei «se», come del senno di poi, son piene le fosse. Nel caso del Covid-19, nel senso letterale del termine.

    • Attenti alla data, è del 2017.

  • Livio: 2017 ma quanto mai attulale! Ma ci rendiamo conto che la gente capisce fischi per fiaschI? Le cose bisogna spiegarle, ma ci vuole anche uno che ascolta che si sforzi di capire. Stralcio dalla tua segnalazione: Pagella politica/Facta riceverà le segnalazioni da parte di quegli utenti della piattaforma che vorranno sottoporre contenuti alla verifica di autenticità, E allora? Purtroppo, mentre si è detto “ma debbono votare proprio tutti” non si è detto, ma denbbono parlare proprio rtutti?
    Intendiamoci, la risposta è sì, ma chi non sa di cosa parla deve essere additato perché un’altra volta prima comprenda e poi parli!
    Altro sentito personale: a questo post che parlava di pecore si attaccano varigati pensieri, a quello tecnico sul Covit 2019, che poi sarebbe la covìvit, si attaccano apprezzamenti sul salmone di Franco Gallo (ma che zoo).
    Mi pare opportuno che il pensiero emergente con una prpria carattterizzazione assssuma un proprio capoverso titolato, così abbiamo più speranze di capirci, che è quanto vogliamo.

  • Guido si sbaglia. Non pecore, lemmings.

  • https://www.youtube.com/watch?v=J4Xx1zc9k7U
    “Nulla sarà più come prima” vuol dire: “tutto sarà peggio di prima”. Sarà forse un futuro orribile, ma è quello che le pecore, o i lemmings, si meritano.

    • cioè, venir mangiate dai lupi o morire annegati.

  • Però, mi consenta, maestro, già per me è assai limitante interloquire con una persona senza guardarla, sentirla, annusarla , poi se devo farlo anche mediato da un link …. non ci faccia mancare il suo delizioso loquire!!!!

  • Delizioso loquire un corno. Sono incazzato. Hai letto l’articolo? Marzo 2017: in Italia muoiono 20.000 anziani in più del solito per influenza. Non 20.000, ventimila in più. Ti sei accorto di niente? Qualcuno si è fermato? Qualcuno si è messo a frignare “iorestoacasa”? Qualcuno si è messo a cantar la litania del “tutto andrà bene”? Abbiamo mandato in fallimento aziende, attività commerciali, ridotto alla fame le persone? Abbiamo messo in galera 60 milioni di italiani innocenti?
    2015: in Italia morti 54.000 anziani in più, la maggior parte di loro per l’influenza. Oddio, perché non c’erano continui bollettini di morte? Perché la gente non si cagava sotto? Perché la polizia non ti legnava se andavi col bambino a far due passi? E perché i governatori non tuonavano contro gli irresponsabili, criminali gaudenti che ancora volevano uscir di casa a prendere una boccata d’aria o andare a trovare un amico?
    Ma questo è il coronavirus!!! Il tremendo coronavirus!!! Cioè il virus del raffreddore.
    Ci saranno milioni di morti, milioni!!! La peste uccise un terzo della popolazione. Questa influenza ha ucciso finora circa lo 0,0008%. Certo, se andasse avanti per anni forse in un secolo l’epidemia potrebbe fare milioni di vittime. Chi lo può sapere? Ma sembra stia calando in modo naturale dove ha raggiunto il picco.
    Ma i giornali e le tv continuano a diffondere le note sinistre di questa Sinfonia del Terrore. Non è un virus del raffreddore ma una specie di Nosferatu invisibile che ghermisce le sue vittime ovunque. Restate a casa! Restate a casa! Ma neanche in casa si è sicuri.
    La repressione delle libertà personali è in vigore da un mese eppure sono morte migliaia di persone lo stesso. Ma l’incubazione non dura normalmente da 2 a 11 giorni, cioè mediamente 4/5 giorni? Non avremmo dunque dovuto vedere dopo un paio di settimane al massimo una riduzione drastica dei contagi? Invece ora dicono che forse 10/12 milioni o più di italiani sono contagiati. E allora? Le mascherine? Ma non scherziamo.
    E poi tutti questi morti, che morti sono? Oramai uno che cade dalla scale è morto di coronavirus. Uno ha un cancro al fegato ma è morto di coronavirus. Sembra che non ci siano più morti in Italia per altri motivi che per il coronavirus. Sono tutti morti di coronavirus, anche se l’ISS dice che nessuno o quasi è morto di coronavirus. Ma intanto i corpi vengono cremati e nessuno ci pensa più.
    Cosa sperare? Che quell’inetto che ci guida ritiri presto i suoi decreti illegittimi e incostituzionali? Non so. Forse sarebbe meglio che questa follia continuasse e che la gente cominciasse a ragionare e si ribellasse. Ma dalle pecore o dai lemmings non si può pretendere tanto. Continueremo con i piagnistei di qualcuno e con i deliri di onnipotenza di sindaci e governatori. Povera Italia, requiescat in pace.

    • Dimenticavo la censura. Chi diffonde notizie ‘false’ sul Covid-19 deve essere fermato, zittito, perseguitato, denunciato. Quindi, Franco, ti autorizzo a cancellare il mio commento, se non vuoi passare dei guai anche tu.

    • Ma no, Livio, non ti preoccupare. Questo governo è incapace di dare vita ad un progetto politico compiuto che vada oltre gli annunci trasmessi a reti unificate, non indosserà mai i panni del Giustiziere della Notte. Dicono e smentiscono continuamente, lasciamoli dire … poi a tempesta cessata tireremo le somme. Oggi vedremo se riusciranno anche a consegnare la nazione nelle mani dell’usura internazionale …

    • Sì, ci riusciranno. Questo virus è un formidabile paravento. Comodo separé dietro cui compiere indisturbati i propri porci comodi.

  • Ammettiamo che Lei abbia ragione. Se così fosse, a chi giova? Si diceva tempo fa che il problema di questa malattia fosse anche il congestionamento di ospedali non attrezzati a fronteggiare l’emergenza. In verità per la sanità del nord è stato un momentaccio, fosse per l’inadeguatezza o per la sorpresa, dato il numero di persone coinvolte in un arco temporale di poca corda. Ma se la ragione fosse questa, è mai possibile che nessuno al potere, di maggioranza o opposizione, tratti il problema in questi termini? Lei spesso ha citato scienziati, che non godono molta credibilità nelle sedi ufficiali, che avvalorano quanto Lei dice. E questi esperti spesso accampano la teoria del complotto a giustificazione della loro diaspora. Questo potrebbe spiegare anche la Sua di posizione, signor Cadè. Abbiamo ormai un’economia al collasso che si dimostrerà molto più nefasta del virus stesso, abbiamo un nervosismo montante che ormai coinvolge non più solo il singolo cittadino, ma le Istituzioni stesse che si accusano vicendevolmente di inadempienza o confusione mentale. Va bene che i complotti sono di difficile identificazione se non dopo una lettura della Storia, che può avvenire solo molto tempo dopo, perchè la caratteristica di queste macchinazioni è costruirsi all’ombra dei contropoteri, ma agli increduli si dovrebbe dare per lo meno un indizio: ipotesi, supposizione, congettura. Perchè come si fa a lanciare accuse di questo genere senza uno straccio di prove? Perchè se così fosse, immaginando chissà quali scenari, saremmo in momento molto più grave di quello contagiato dal virus stesso, di fronte ad un baratro di cui sarebbe impossibile misurare la profondità. Almeno i più ottimisti ci dicono che in pochi mesi, se non la normalità, perchè pare che dovremo conviverci per molto più tempo, troveremo appunto una convivenza forse più pacificata.
    P:s.: ha notato il mio tono conciliante? Prima che mi arrivi la mail accusatoria di un amico che si chiederà ancora una volta il perchè di questo mio cambio di codice, tipo: “mi aspettavo che tu lo mandassi a ……”.

    • Opposizione? Guarda che il governicchio in carica ha eliminato l’opposizione. Se il parlamento non si riunisce (chiuso per virus) ma l’ometto solo al comando va avanti a suon di “d.p.c.m” e annunci mediatici, dove altro potrebbe esporre le sue ragioni l’opposizione? Da nessuna parte, è chiaro.
      Non si può neppure scendere in piazza a causa del distanziamento sociale.
      In Italia non ci sono più una maggioranza (che è minoranza nel Paese) e un’opposizione (che è maggioranza nel Paese) bensì un manipolo di persone non elette che decide per tutti. A furia di evocare i fantasmi di una dittatura, eccola qua. Ma le pecore, per dirla alla Guido, leccano la mano del pastore che le scuoia.
      https://www.youtube.com/watch?v=vH_UXMqnyXE

  • I miei amici defunti, medici, chiedono rispetto del silenzio.

    • Nel senso che non si può più parlare di Coronavirus?
      Allora devono chiudere anche giornali e telegiornali.

  • Dall’inizio di marzo, diversi miei conoscenti anziani sono deceduti e ho anche perso un parente di 75 anni e altri tre ultra ottantenni. Probabilmente queste persone sarebbero decedute anche a causa di una delle influenze che uccidevano gli anni passati.
    Solo quest’anno, però, ho avuto una quindicina di amici e parenti, mediamente SESSANTENNI e in BUONA salute, che sono stati ricoverati per gravi problemi respiratori. (Del resto, l’età media dei ricoverati è di 62 anni). Fortunatamente, tutti ne sono guariti o stanno guarendo. Tutti mi assicurano che è stata davvero molto TOSTA e che ne sono usciti solo grazie all’aiuto delle maschere e caschi di ossigeno e in un caso dell’intubazione.
    Non perché me lo dicano i virologi, il mio buonsenso mi dice che l’isolamento limita i contagi. Il mio buonsenso mi dice anche che, se i contagi fossero stati più numerosi, non tutte le persone più o meno giovani, avrebbero potuto ricevere l’ossigeno necessario per sopravvivere a una grave crisi respiratoria causata da questo virus.
    A me non strazia la condizione di essere chiusa in casa per un periodo limitato. E, ottimisticamente, penso che l’economia si rimetterà, talmente aspiriamo all’arricchimento materiale. Non mi sento affatto un eroe, mi sento semplicemente solidale con le persone, magari me stessa o mio marito, che avrebbero rischiato, senza l’isolamento, di morire per mancanza di cure disponibili.
    Una domanda, Sig. Cadè : perché, secondo lei, gli anni passati, nonostante le numerose morti per problemi respiratori, gli ospedali non erano così sopraffatti da pazienti, anche giovani, che necessitano un’assistenza respiratoria ?

    • Alla domanda della signora Cremonesi è facile rispondere. Gli anni passati il problema era uniformemente distribuito nel tempo e nello spazio, 4 mesi su 21 regioni. Quest’anno il fattore temporale e geografico ha avuto un ruolo cruciale. Tutto si è concentrato in poche settimane in pochissime città del Nord.
      Al signor Macalli non posso invece rispondere. Io non ho indicato nessun complotto, ho solo fatto presente che ci sono in questa storia troppi aspetti irrazionali e sospetti. Trovo però molto lusinghiero che Lei non mi abbia mandato a …. come Le consiglia il Suo amico.

    • Quindi, siccome quest’anno il fattore temporale e geografico ha avuto un ruolo cruciale, è stato giustificato, secondo lei, Sig. Cadè, in Lombardia almeno, l’isolamento ? O avrebbe preferito continuare a fare le sue passeggiate malgrado che centinaia di persone, anche giovani, rischiassero di morire a causa della saturazione degli ospedali?

    • Signora Cremonesi, nessun giovane è morto, a meno che Lei per ‘giovani’ non intenda cinquantenni o sessantenni (secondo i dati sono morte una quarantina di persone sotto i 40 anni – ma sulle morti da Covid-19 io conservo i miei dubbi). Non credo che passeggiando avrei provocato la morte di centinaia di persone, anche giovani, Lei mi sopravvaluta.
      Tuttavia, sulle misure di isolamento io non ho la competenza per giudicare. Posso solo esprimere un’opinione personale: ritengo siano state poco utili dal punto di vista sanitario e catastrofiche sotto tutti gli altri aspetti.
      Credo esistano forti pressioni sui governi perché adottino queste linee liberticide, ma sul fatto che servano realmente ho grossi dubbi. Se si voleva ‘contenere’ bastava, secondo me, proteggere le persone a rischio (vecchi e malati gravi) e consigliare norme di comportamento prudenti agli altri.
      Ma io ho idee poco ortodosse su questa ‘pandemia’ e sulla medicina in senso lato. Idee che non fanno testo. Però nessuno può dimostrare, come è stato detto qui, che Conte abbia ‘salvato’ 38.000 vite (??) né io ovviamente posso provare quello che dico. Finché posso esprimo le mie idee, in attesa che calino le mannaie del Ministero della Verità.
      Allora sarò relegato tra le fake news e consegnato al pubblico odio.

    • Signor Cadè , anche i trentenni sono stati ricoverati per ricevere assistenza respiratoria. Forse nessun giovane è morto, in Italia, perché ha potuto essere curato. E non può escludere che la sua passeggiata, unitamente a quella di migliaia di altre persone, avrebbe potuto causare la morte di centinaia di persone. È vero, non si possono provare le morti evitate e neppure si può provare che tali morti non sarebbero ad ogni modo avvenute.
      Ognuno ha il sacrosanto diritto di avere le proprie idee. Inaccettabile però l’arroganza di chi crede che ‘gli altri’,
      accecati dall’ortodossia, siano nel miglior dei casi ingenui o, nel peggiore, pecoroni.

  • Rita, anche tu, non so il signor Cadè, non rispondi alla mia domanda: é una macchinazione, un complotto? Cui prodest?

    • Se c’è un cui prodest lo capiremo, forse, col tempo. Per ora meglio sospendere le congetture (benché alcune siano più credibili di altre).

    • Per come la vedo io, ma l’ho già detto mille volte, è stato un incidente di percorso. Esattamente come Chernobyl, neanche allora qualcuno voleva dichiarare una guerra nucleare ma se maneggi il fuoco tutti i giorni prima o poi ti bruci. Facciamo finta di non sapere che in tutti i laboratori militari del mondo si sperimentano armi batteriologiche perché sono i vertici bellici sono angeli e le guerre si fanno per mantenere la pace nel mondo. Ammettiamo anche che nei laboratori di massima sicurezza di Wuhan (dove lavoravano cinesi, americani, francesi, inglesi e pure l’Oms) stessero manipolando geni Sars per cercare nuovi vaccini. Ma pur ammettendo tutto ciò è evidente che l’uomo che gioca con il fuoco fa una brutta fine.
      Siccome non sono abituata a pensare male della gente che non conosco, propendo per un’incidente, qualcosa è andato storto. Se l’uomo la piantasse di interferire con gli equilibri della natura non sarebbe successo. Tuttavia capisco benissimo chi pensa a un’ultima mossa (quella della disperazione) del “deep state”, notoriamente formato da un gruppo di pericolosi psicopatici che non si accontentano di detenere la ricchezza del mondo, vogliono la sua anima. Chiamiamolo pure delirio di onnipotenza, ciclicamente l’uomo è soggetto a queste crisi, o non chiamiamolo affatto, ma è così che stanno le cose.
      Torno a ripetermi, l’ho già scritto ma lo riscrivo. Il presidente della repubblica popolare cinese Xi Jinping, che non è propriamente il primo pirla che passa per strada ma si presenta al popolo in veste di “junzi”, confucianamente parlando un uomo colto e retto che vive nel rispetto del principio della misura, ha definito a più riprese il Covid-19 come ‘demone’ volendo significare con questa puntualizzazione la sua natura straniera. Per costume e cultura la classe dirigente cinese non è di bassa lega come la nostra, non comunica attraverso i social e non partecipa ai talk show. Giuste o sbagliate che possano apparire le sue parole non sono mai vaniloquio. Se dunque il presidente ha parlato di ‘demone’ intendeva chiaramente riferirsi a qualcosa di estraneo alla Cina stessa. Certo questa pandemia e una stranezza unica e la verità, forse, verrà fuori tra qualche secolo. Ai posteri ….

  • Potrebbe essere stato un errore, certo. Di fatto la scienza continua la sua ricerca. E di nuovo salta fuori il tema etico della scienza. Domandarsi sempre quali potrebbero essere i pericoli e le possibili applicazioni di qualsiasi scoperta.

    • Più importante è secondo me in questo momento il tema del rapporto tra difesa della salute e difesa della libertà. Noi ci stiamo adattando sempre più ad argomenti capziosi (nascosti dietro teorie scientifiche e sentimenti umanitari) e a forme di propaganda che giustificano misure dittatoriali. Salute o libertà diventerà una sorta di ricatto. Col pretesto di proteggere la salute dei cittadini potremmo veder introdotte misure di controllo, divieto, coercizione, censura, sanzione, che nessun regime autoritario del passato ha mai neppure sognato. E cui prodest se miliardi di persone dovranno vaccinarsi obbligatoriamente o farsi infilare dei microchip sotto cute? Ma le pecore saranno contente, anzi, collaboreranno con grande disciplina (alle pecore la libertà non interessa).
      Potrei sbagliarmi. Se ci saranno altre proroghe alla clausura, alle sanzioni ecc., forse qualcuno si ribellerà e brucerà i dpcm di questo patetico ducetto. Io spero che il 14 aprile potremo uscire di casa e tornare a vivere. Che la peste bubbonica si porti via i virologi che diranno il contrario.

    • Il problema è un altro: se l’uomo non cambierà il suo atteggiamento nei confronti del mondo in cui vive continuerà a cadere negli stessi errori. La “scienza” troverà il vaccino contro il Covid-19? Ci sarà qualche altro pericolo letale perché l’uomo continuerà a mettere le mani dove non deve. Nessuna reale “svolta positiva” potrà esserci finché non rientreremo nei nostri LIMITI. E qui, anche questo l’ho già detto, le tre religioni monoteiste hanno colpe a non finire.

  • Rita, tu auspichi una svolta spirituale. Sono certo che la nostra civiltà morirà e rinascerà, perché vi sono cicli inesorabili nella storia. Ma pensare che la svolta possa avvenire nel prossimo futuro, nei prossimi anni, è secondo me una pia illusione. Noi (umanità) stiamo arrivando a toccare un fondo dal quale sarà difficile, lungo, faticoso e doloroso risalire. E la rinascita noi non la vedremo. Noi vedremo forse la caduta.
    Prevengo i miei censori: non ho prove ‘scientifiche’ di questo. Sono solo convinzioni personali, o deliri, o fake news, secondo i punti di vista.

    • Ti ringrazio Livio per aver aderito al mio appello, aggiungendo tue parole, tue considerazioni ai semplici link.
      Francamente (ops!) fatico a comprendere da dove tu tragga tanta certezza che ti porta a ridurre il disastro mondiale in atto (perchè di questo si tratta!) a: ” ….Gli anni passati il problema era uniformemente distribuito nel tempo e nello spazio, 4 mesi su 21 regioni. Quest’anno il fattore temporale e geografico ha avuto un ruolo cruciale. Tutto si è concentrato in poche settimane in pochissime città del Nord…..”
      Io invece continuo a ringraziare il Presidente Conte (quello che tu definisci con sprezzante sicumera degna di miglior causa “patetico ducetto”) per la conduzione equilibrata, partecipata e grandemente responsabile dell’emergenza progressivamente accentuatasi fuori da qualsiasi possibile previsione perchè scientificamente priva di qualsiasi precedente.
      Mi auguro che la flessione nella crecita dei contagi, che va finalmente, giornalmente consolidandosi, sia da sprone per le tante persone di buon senso e di buona volontà, a continuare nel rispettare le misure di contenimento della diffusione del contagio (nessun contatto interpersonale, protezione di se e degli altri con le mascherine che trattengono le goccioline veicolo del virus) fino al raggiungimento dell’obiettivo finale: il contenimento e l’annientamento della pandemia.
      Mi piace poi rilevare, dopo aver spesso dissentito su posizioni che non condividevo, di trovarmi in sintonia con l’ultimo commento di fondo” di Rita: l’uomo rientri nei propri limiti! Smetta di mettere le mani dove non deve e ….non sa!

  • Signora Cremonesi, è mia ferma convinzione che il ‘pecorismo’ (emotivo, morale e intellettuale) sia un’epidemia assai peggiore del covid-19. Sono convinto che mai in nessuna epoca della storia la gente abbia subito lavaggi del cervello così radicali e capillari come quelli cui siamo sottoposti oggi da stampa, tv, social, divulgazione scientifica, indottrinamento scolastico, propaganda e media di vario genere. Forse perché io non mi abbevero quasi mai a queste fonti mi sento così lontano dal senso comune. Certo il pensiero ‘ortodosso’ o pensiero unico o pensiero dominante, è sempre esistito, ma non ha mai avuto strumenti tanto potenti e invincibili. Chi è ipnotizzato non sa di esserlo, quindi potrei esserlo anch’io, è vero. Tuttavia, quando vedo totalitarismi del pensiero che si coagulano, si fanno regime, spingono le opinioni e i sentimenti della gente in un’unica direzione e cercano di bloccare strade alternative, io sento minacciato il bene più prezioso (che non è la vita) e smarrisco il mio ‘garbo’ naturale.
    A Franco non rispondo perché la fede non si può discutere. Io ho la fortuna di non credere in nulla e di non aderire a nessuna ideologia. Ma visto che qui sembra solo questione di fede o di schieramento politico cercherò di astenermi dal parlare ancora di questo fantomatico virus e dei suoi tanti misteri.

    • Neppure io discuto sulle questioni di fede, essendo un infedele. Se uno si è auto-convinto che alla guida di questo bellissimo e sfortunato Paese ci siano statisti anziché degli scalzacani, prego, faccia pure. Se uno continua a prendere calci in faccia da mamma-Ue e ogni mattina le dichiara il suo incondizionato amore, affari suoi.
      Mi preme insistere invece sulla necessità di un cambio di passo finalizzato alla sopravvivenza della specie. Da quando la mentalità mercantile, associata allo strapotere delle tecnoscienze, ha assoggettato ogni cosa al regno della quantità viviamo praticamente in una società atea composta da una stragrande maggioranza di credenti. Ultimamente la “ricerca della felicità” ha rimpiazzato la “conquista della salvezza” e il corpo è diventato oggetto di cure un tempo riservate all’anima. I vecchi dèi sono morti e i nuovi non sono ancora nati. Al posto di statuari esseri divini e di carnose dee sensuali nell’odierno mondo a-teo, cioè senza dèi, ci sono le Scienze. Ma, in fondo, non è cambiato niente.
      La vera guerra, quella decisiva, epocale, conclusiva, sarà quella per la conquista del transumanesimo che emanciperà l’uomo sviluppando le sue potenzialità. Le scienze sono semplicemente un attrezzo di lavoro che potrebbe anche non esserci e la “verniciata di verde” che vorremmo dare all’ambiente per restaurarlo dopo averlo distrutto non basterà. Bisogna cambiare visione. Completamente. Reset.

    • Nessuna “fede”, Livio, eccimancherebbe!
      Al contrario, pragmaticamente, tenendo conto di tutte le condizioni al contorno, ritengo che il bravo, educato, equilibrato, “per bene” prof. Giuseppe (con la e, è!) Conte abbia fatto quello che un Presidente del Consiglio, di quel Consiglio, con quel Governo formatosi a fine estate per rimediare alla bravata di un ambizioso illuso da sondaggi al mohito (e non oso pensare in quale assetto di governo ci saremmo trovati ad affrontare la pandemia se quell Governo di fine estate non si fosse fatto!), dovendo affrontare ad inizio legislatura un contagio terribile, senza precedenti a cui fare riferimento, con virologi e scienza a brancolare nel buio, e opposizione a sparare a caso (aprire tutto/chiudere tutto) doveva fare. Niente di più e nente di meno!
      Nulla da invidiare a precedenti Presidenti, magari politicamente più navigati, con Governi più coesi, con numeri parlamentari più rassicuranti e “giornaloni” più compiacenti!
      Quindi apprezzamento per l’azione di Governo e davvero, niente a che federe con un’adesione “fideistica”, la mia, maestro Livio, non saprei poi nemmeno bene a che cosa!

  • Entro anche io nel recinto degli ovini, che con i fatti non c’entrano, perché generalmente trasmettono la brucellosi, che ho curato a Crema, sempre pronta a ricomaperire epidemicamente, e altre zoonosi di cui è colpevole l’uomo per l’eccessso di confidenza con il mondo animale, eccessso in ridotto spazio e alto numero di esemplari. Colpevole l’uomo nel ammasssare specie che in natura non si incontrano e nutreire alcune con le carni di altre, vegetariani che mangiano carne!
    Sodoma e Gomorra mai produssero niente di simile.
    Quindi riprendo anche io Rita: Rita: l’uomo rientri nei propri limiti! Smetta di mettere le mani dove non deve e ….non sa!
    Ma se non sa la scienza glielo può spiegare, unica difformità di pensiero. In attesa meglio che stia fermo, invece di combinar disastri per dar da mangiare a miliardi di simili.

    E ora che il guaio l’abbiamo fatto, che il senso comune ci dice che è un guaio nuovo nella storia e la ricerca scientidica ci dice che è colpa dell’uomo, vogliamo tirar su le maniche e lavorare alla ricostruzione di una società il più possibile libera dai peccarti dell’attuale? Il fatto che non ci riusciremno se non in minima parte non lo credo. Vi ho dato la possibilità con due post che aprissero la via alla ricostruzione, e niente.
    Che facciamo?
    Tutte le Associazioni che si occupano di pensiero in questo momento si stanno dedicando al Corona, nevitabile, e sto lavorando anche con altre due che mi chiedono un contributo, ma il presupposto della ricerca mi sembra, devo ammetterlo purtroppo, più costruttivo.
    E ripeto l’invito secco: facciamo un lavoro teorico prima e poi delle premesse di attuabilità? E se c’è da muover le manine in prima persona, perché no?

  • Toh,una botta di speranza: ricordate il film 11 settembre? Film a episodi per ricordare il crollo delle torri gemelle. Per molti e anche per me il migliore, me lo ricorda un articolo di poco fa, e quello girato da Sean Penn. Racconta di un pensionato vedovo, e dei suoi risvegli desolati dalla solitudine, in questa piccola casa dove non arriva mai il sole. Finchè una mattina è proprio un raggio di sole che lo sveglia e guardando la finestra vede che una piantina in un vaso è fiorita. Il crollo delle torri gli ha regalato un po’ di luce. Morale: le tragedie contengono sempre il seme della rinascita. Buona giornata a tutti.

    • Concordo col signor Macalli sull’aspetto benefico delle crisi. Ma i benefici si notano spesso solo dopo molto tempo, ahimè.
      Dissento invece da Adriano, che continua a vedere la ‘scienza’ come spiegazione e salvezza del mondo. Ma ognuno ha le sue credenze.

  • No signor Macalli, non concordo affatto col suo commento fiducioso delle 08:57 e per questo inietto io una botta di pessimismo.
    Si scatenerà una guerra terribile tra ricchi e poveri quando questi ultimi, cioè quasi tutti noi, si renderanno conto di essere in tanti contro pochissimi. Si scatenerà l’inferno. Questa epidemia produrrà una perdita di posti di lavoro stimabile in 190 milioni nel mondo. Stiamo preventivando di spendere soldi quando non ce ne sono, stiamo confidando nella scienza quando questa ha ormai tempi generazionali, ci dicono che calano contagiati e morti quando dal mio osservatorio stamattina sento un notevole incremento di sirene. Il tessuto sociale è ormai disgregato e la copertura delle mascherine giustifica la poca voglia di salutare anche i conoscenti perchè possibili untori e noi trasmissione per gli altri. La paura sta montando più adesso che non all’inizio dell’epidemia quando lo sconcerto era ancora stupore che ha bisogno di tempo per metabolizzare il reale. Adesso il reale è chiarissimo a tutti come la certezza che da questo limbo ne usciremo solo tra molti mesi, non il 13 aprile, neppure il18 maggio. Eravamo certi di avere del tempo quando ora il tempo, apparentemente sospeso, si rivela in tutta la sua tragicità. Il tempo è finito, siamo tutti malati terminali. E mai come ora i sentimenti sono alterni, il nostro equilibrio vacilla all’ascolto della brutta notizia, per risollevarsi tutto dopo quando un po’ di ottimismo trapela, sempre meno. Possiamo anche ascoltare tutti gli esperti o futurologhi che vogliamo, ma di fatto siamo solo in preda della nostra psicologia che acuisce gli squilibri o rinforza quelli che ci sono. Chissà nelle grandi epidemie del passato, senza informazione, conoscenze, quando si era solo in balia del destino di ognuno. Forse era meglio un tempo. Ora invece si è destinatari di numeri, statistiche, ne facciamo parte, vivi o morti, e non riguardano più solo noi stessi, magari potenziali malati oncologici domani o dopodomani. Riguardano gli affetti, si ha paura per noi e per gli altri, tra exvoto a priori, magari sacrificando noi stessi, se mai fosse possibile, non i figli, i nipoti, scegli me piuttosto che loro. E verrebbe da pensare che se questi stati d’animo riguardassero finanza, economia, politica, se anche queste astrazioni o concretezze avessero sentimenti, una morale, se questo fosse il filo conduttore, allora sì che si potrebbe iniziare a pensare alla fase 2, non con le certezze che adesso fintamente accompagnano tutti i modelli di ricostruzione conosciuti, perchè è doveroso che le attività produttive riprendano, che si recuperino alcune libertà. Ma purtroppo i finanzieri, gli economisti, i politici sono uomini, con le loro grettezze, che esattamente come nel privato, perchè l’uomo è mediamente gramo, trasferisco poi nel pubblico le loro debolezze, competizioni, invidie, egocentrismi, capaci solo di pensare al proprio tornaconto personale, mai al bene comune, in una coazione a ripetere di modelli, sempre quelli dell’economia e della finanza, del profitto esagerato delle multinazionali e le nuove schiavitù dove i lavoratori ne subiscono il ricatto. Che poi sono prove generalizzate per riportarlo anche da noi: o fai come dico io o non lavori. Perchè se i modelli sono gli stessi che conosciamo allora si dovrebbe sempre parlare di quel circolo vizioso che forse ha creato questa epidemia, che se vinta, lascerebbe spazio comunque ad altre. Perchè io non vedo nuove visioni, vedo il tentativo di calcare le orme del passato perchè incapaci di nuove prospettive, nuove vie. O altrimenti considerare le ipotetiche fasi 2, 3, 4 come un passaggio obbligato sperando che nel frattempo nascano nuovi visionari capaci di pensare un mondo nuovo. Ma non domani, noi non ci saremo più, come qualcuno ha già scritto su questo blog. Assisteremo alla caduta (Cadè), ma non alla rinascita.

    • Pare che dobbiamo continuare con le cronache dall’ovile, va bene, vuol dire che le note costruttive che mi sforzo di introdurre non sono condivise.
      Capisco tuttto il discorso Ivano, ma io, da uomo semplice, mi regolo come Andy Luotto dell’alto gradimento fase oro: una cosa secondo Andy, o “è buon, o “non è buon”.
      Bene, ho messso a punto la tetralofgia DIMA per chiarirmi le idee. Ciò che si farà si dividerà in secondo DIMA, nonostante DIMA, contro DIMA. Visto che apertura mentale? Tre categorie addirittura!
      Citi le passate epidemie: facili, perché morendo al minimo un terzo di popolazione i superstiti ereditavano un terzo di ricchezza mondo! Certo, ora la ricchezza non si misura più in cose, e se il castello fosse pronto a crollare? Con quale piccola spinta? Quella contro l’arricchimento, quella francescana!

    • Sì, ottimismo sulla lunga distanza, pessimismo sulla breve. Solo che sulla lunga distanza, come diceva quel tale, saremo tutti morti. Bisognerebbe ribellarsi, rovesciare il mondo dalle fondamenta. Ma ormai siamo atomizzati, persi in mondi virtuali. Sono riusciti a rimbambirci e a disgregarci. Ora due persone fanno già un assembramento punibile per decreto. Figuriamoci. Per cambiare qualcosa ci vorrebbero manifestazioni di massa, milioni di persone che si uniscono, fregandosene del virus. E se anche si deve crepare, meglio morire una volta sola. Ma questa è pura fantasia. Restiamo a casa, mi raccomando e ricordatevi di tenere le mascherine anche quando dormite. Se no le goccioline escono e si diffondono nell’atmosfera uccidendo milioni di persone.

  • Poi pensi se ci liberassero per fasce anagrafiche. Io a sessantasette anni e passa sarei tra gli ultimi ad uscire.

    • Non so quanto andrà avanti questo sconcio teatrino. Noi della zona rossa – o viola o scarlatta? – staremo forse in galera fino a quest’estate. E in autunno, ai primi segni di influenza, magari ci chiudono di nuovo nelle stalle o negli ovili. Io ne ho 63 di anni. Non me ne frega nulla di campare qualche anno in più o in meno. Ma vorrei farlo in un mondo meno indecente di questo.

  • Ragazzi, leggendovi, viene voglia di toccarsi le palle ! Scusate la volgarità. Per fortuna Adriano interviene a volte per mettere un raggio di speranza.
    Sono a Bruxelles, qui c’è l’isolamento. Si chiede di lavorare a casa, tanti ne sono proprio contenti. I ragazzi non vanno a scuola, non credo ne siano tanto disperati. Nel quartiere residenziale dove abito, le strade sono più animate di prima. Si possono fare passeggiate, a condizione di mantenere la distanza fisica di un meteo. Ci sono molto meno macchine che circolano, c’è bel tempo, alberi fioriti, gente che passeggia, va in bici, bimbi che corrono, fanno skateboard. I numerosi parchi e le foreste sono gremiti. Però, grazie alla distanza e alla limitazione delle uscite, gradevolmente, la gente non si ammassa. Tutti i mezzogiorno, come alla domenica, la gente pranza sui balconi o nei giardini. Le coppie che vivono in case separate, anche lontane, possono incontrarsi una volta al giorno (magari prima non ne avevano il tempo) : mi pare piuttosto eccitante ! La sera, alle otto, la gente per strada, sui balconi, sulla soglia della casa, applaude per ringraziare i sanitari, spazzini, cassiere, autisti (lavori che solo ora prendono dignità). Gioco di bimbi, ingenuo; però ora saluto i miei vicini che prima non salutavo e credo che continuerò a salutarli. Siamo tutti burattini ? E chi se ne frega.
    Sto spendendo di meno, mi interessa molto meno comprare vestiti, mi sto riposando dai troppi viaggi. Sto leggendo libri che avevo messo da parte, scoprendo che mi interessano ancora.
    C’è tanta gente che perde lavoro ? L’economia riprenderà rapidamente, le borse stanno già rialzandosi. E i malati ? I morti ? I giovani sono quasi tutti guariti e la morte degli anziani, purtroppo, fa parte della natura delle cose.
    Se nessuno dei miei amici e persone care morirà in questa epidemia, tra qualche anno, quando tutto, nel bene e nel male, sarà ritornato esattamente come prima , ricorderò questo periodo con un sorriso e magari con un briciolo di nostalgia.
    Firmato : la pecorella, o pecorona, superficiale, soddisfatta della vita, che non ha nessuna intenzione di vivere gli anni dell’esistenza che gli rimangono stracciandosi i capelli e disperandosi perché l’uomo sta andando verso la sua distruzione. E se anche fosse ? Sarebbe poi così grave ? Ma chi cavolo crede di essere ?
    (Ho esagerato, però viene voglia di contrapporsi al nerume di tanti interventi !)

    • Cara Naty, Adriano non mette “un raggio di speranza”, come tu dici, e ti ringrazio, ma di adolescenziali e cieche certezze. Già, perché a settanta si torna Peter Pan.
      Cosa voglio? gente che si impegni a costruire, per ora come un gioco intellettuale, dopo con la vigilanza, visto che di capacità di fare ci resta un residuo.
      Un mondo che risorga, sì, ma sfruttando questo shock per dimostrare di aver capito qualcosa. Voglio determinazione, caparbietà, e, sì, chiamiamolo pure idealismo.
      Ma forse ecco da dove nasce il sorriso che tu intravedi, dalla “velocità”, dalla sicurezza di poter uscire dall’ovile.
      Adriano vorrebbe essere il pastore che spinge fuori il gregge così impetuoso da travolgere il lupo, non quello che critica il recinto che non riesce ad abbattere.

  • Signora Cremonesi, forse Lei non si rende conto della situazione italiana: 60 milioni di persone innocenti messe agli arresti domiciliari. Le città sembrano cimiteri. C’è un silenzio di tomba, rotto solo dalle sirene delle ambulanze e da campane funebri. E dovremmo veder rosa? Un parlamento che non esiste più, un’economia che sta franando, le persone non possono più incontrarsi, tutti sono terrorizzati dal virus, i bambini sono sepolti vivi nelle case, nessuno è più libero di fare un passo senza sentirsi addosso il fiato di qualche vigile arcigno. E nessuno sa quando finirà, si va di proroga in proroga.
    “E i malati ? I morti ? I giovani sono quasi tutti guariti e la morte degli anziani, purtroppo, fa parte della natura delle cose.”
    Ma com’è che se lo dico io sono un cinico e se lo dice Lei invece è un sorriso di speranza? Io ho anche aggiunto dei numeri, dei dati, per cercare di riportare la questione entro limiti più obiettivi, ma non ho trovato nessuno che vi ragionasse, solo retorica: “le persone che muoiono non sono numeri”, “si pensa alle statistiche in un momento come questo”, “bambino o vecchio è sempre un essere umano che muore”, “come si può essere così cinici?” ecc. Oppure: “come si può sottovalutare una tale catastrofe?”. Ma a me sembra che finora la catastrofe non l’abbia creata il virus ma le terapie (in senso lato).
    Riguardo alla fine di questa civiltà, anch’essa dipende dalla natura delle cose. È vecchia e malata. Questo non è veder nero, è solo accettare i cicli della vita e della storia. Dove vedo nero è nel futuro prossimo della nostra libertà. Il virus a confronto sarà stato un’inezia.

    • Caro Signor Cadè, il mio ultimo intervento voleva essere una provocazione. Qui a Bruxelles si può almeno uscire, anche se solo per passeggiare e comprare cibo o farmaci e i controlli non sono rigidi. Immagino come ci si debba sentire in Italia. Per tanti bambini deve essere una tortura. E penso alle coppie con tensioni, alle famiglie disfunzionali che si ritrovano sotto lo stesso tetto, giorno e notte, senza le valvole di sfogo che rendevano tollerabile la convivenza. Per tutti deve essere un periodo estremamente difficile.
      Ho già detto che, a differenza di lei, io penso che malgrado la perdita delle libertà, l’isolamento temporaneo valga la pena perché evita che tante persone ammalate, bisognose di cure vengano rifiutate dagli ospedali per mancanza di posti.
      Io rispetto le sue idee ma mi pare che in questo bloc, con lei, vi sia un nocciolo duro di persone pessimiste, sospettose, forse depresse e a volte arroganti.
      Io la ricordo tempi fa , quando i suoi interventi erano interessanti, originali e, a mio sentire, molto umani.
      Da un bel po’, leggo la sua arrabbiatura, il suo bisogno di schierarsi , e non mi sembra affatto, come lei sostiene, che in politica sia al di sopra delle parti.
      La ricordo un uomo colto, schivo, gentile e sensible. Ora la vedo nell’arena.

    • Signora Cremonesi, non sono affatto depresso. Arrabbiato sì. Non ho nessuna aderenza politica. Trovo che il governo attuale sia uno dei peggiori della storia. Ma questo non vuol dire che stimi l’opposizione (opposizione? boh). Me ne frego della politica (ormai indegna di attenzione) ma trovo folle e immorale la raffica di decreti e ordinanze emanate in questa circostanza. Trovo folle la reazione dei giornali, della gente. E lo dico. Se la deludo non so cosa farci.

  • https://www.youtube.com/watch?v=gROBKBJTk1s

    Mi sembra una buona idea separare le famiglie. Quando c’è di mezzo la salute non bisogna farsi tanti scrupoli.
    Il 90% degli italiani è favorevole al prolungamento della clausura. 54 milioni di pecore sagge. Solo il 2% è contrario. Vorrei vederli in faccia questi irresponsabili, questi incoscienti che andrebbero a spasso pur sapendo di uccidere così migliaia di persone.

  • Stralcio da un’intervista a Paolo Gulisano, medico ed epidemiologo lombardo, a proposito del Covid-19:

    Il vaccino servirà a qualcosa?

    Quale vaccino? Questa è un’illusione da dare in pasto alla gente. Conosciamo da decenni i Coronavirus, ma nessun vaccino è mai stato realizzato. Nel 2002 ci fu l’epidemia di SARS, un Coronavirus dalle caratteristiche molto simili all’attuale. Come mai in 18 anni non è stato ancora realizzato il vaccino? Il fatto che ci sia una determinata malattia, causata da un determinato virus, non significa necessariamente che si possa trovare il vaccino.

    Dov’è il vaccino per l’HIV? E quello per l’Epatite C? Quando sento che in pochi mesi potremmo avere il vaccino per il Covid-19, mi vengono i brividi: normalmente per mettere a punto un vaccino occorrono anni di ricerche, di test clinici, per poter essere certi dell’efficacia ma anche della sicurezza. Altro che il vaccino a giugno, come dice il Ministro Speranza.

  • “siamo tutti burattini? e chi se ne frega!” (Natalina Cremonesi)…TOP

    • L’importante è vivere (respirare), non importa come.
      Quantità in cambio di qualità.

    • Rita, la quantità è il regno della scienza, dei corpi, delle forze fisiche. La qualità è il regno dell’arte, dell’etica, della poesia, delle forse spirituali. Secondo te cosa ha veramente importanza oggi? Il corpo, le medicine, la salute, i test clinici, e morire sembra un’assurdità. Se non poniamo un argine alla medicocrazia-farmacocrazia incombente, tra un po’ vivremo nella più grande dittatura della storia.

    • “Forze”, non forse. E grazie a Pietro per aver pescato una perla rara.

    • Grazie della sottolineatura Pietro, mi era sfuggito il bellissimo sberleffo di Natalina!
      Ma tu, piuttosto, dove ti eri nascosto?
      Tu che di …..sberleffi sei maestro!

  • sentite questa che me l’ha raccontata un mio amico di parma; era in coda fuori da una farmacia e a un certo punto un’anziana comincia ad intimare a un altro anziano – stia lontano eh! – no lei stia lontana! – io sto lontana lei piuttosto ecc. ecc. e a un certo punto il signore colto da suprema ispirazione: – ma stia zitta UNTRICE!!! – dopodichè, tratto sinistro dopo il grottesco, entrambi se ne vanno abbandonando la fila, per precauzione o vergogna (meno probabilmente) …chissà a chi piacciono questi burattini… quelli di pinocchio erano più solidali, se non ricordo male

  • Ecchemeraviglia, Pietro Carra, incrociarsi così,dopo mezzanotte sulla tastiera!
    Credo merito della splendida luna piena e del ….Covid-19, “puro” !

    • E l’ineffabile Assessore Lombardo Gallera, con 13 medici morti in prima linea (e non so quanti in rianimazione per Covd-19 da mancanza di presidi: camici, visiere, mascherine professionali!) nella sua Regione Lombardia, ha il coraggio ( è un modo paradossale di dire, il mio!) di rispondere in questi termini, che davvero ritengo “oltraggiosi”, alla dura lettera d’accusa della Federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri su ritardi e inefficienze nella gestione dell’emergenza Coronavirus: «È davvero sorprendente che professionisti dai quali ci si attende la piena comprensione di quanto è accaduto, oltre che la fattiva collaborazione in un momento così difficile, si limitino ad elencare, in modo poco produttivo e accademico, presunte mancanze che sono totalmente smentite dai fatti».
      Di questo genere di “politici” credo che possiamo davvero fare a meno!!!!

  • “Noi ci esprimiamo con i numeri che riusciamo a raccogliere e a validare. Quando affermiamo che nei primi 21 giorni di marzo al Nord i decessi sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-19 non è una impressione, ma un dato. Quando scriviamo che a Bergamo i decessi sono quasi quadruplicati passando da una media di 91 casi nel 2015-2019 a 398 nel 2020, riferiamo delle evidenze.”
    Utilizzo quello che ho trovato per riprendere il discorso statistico. Premesso che gli arresti non piacciono neanche a me, sto arrivando alla conclusione che senza contenimento, senza distanziamento sociale, insomma senza tutte le misure preventive, il numero dei morti sarebbe maggiore. Lo dimostrano i decessi registrati nel bergamasco, dove le misure sono scattate dopo. A Milano, una città di 1 miliardo e trecento persone il caso non sta esplodendo. Al sud la paventata ecatombe non si sta concretizzando. Medicocrazia, farmacocrazia? Questo potere ai medici l’abbiamo conferito noi nel corso del tempo. Gli ambulatori di analisi sono pieni di gente e non so in quali percentuali le diagnosi sono positive. Per qualsiasi malessere corriamo dal medico, siamo sempre più ipocondriaci, non è il medico che corre da noi. Non perdiamo un inserto di quotidiano che parli di salute. Che poi ci trovi anche la pubblicità della Spa dove ringiovanisco fa tutto parte di quella complicità consumistica che purtroppo caratterizza i nostri tempi. E qui divulgazione la pseudo scientifica che ci parla delle proprietà salvifiche delle acque termali ha le sue responsabilità, ma noi essere senzienti, possiamo anche non crederci. E’ un meccanismo dove le responsabilità sono ugualmente spartite. Io mi rifiuto di pensare a questa manipolazione delle menti. Sempre cisi è confrontati col pensiero dominante, in tutte le epoche.E questo è necessario per l’evolversi della condizione umana. Siamo pensanti, anche se non specialisti in tutto. Per questo i rapporti di forza stanno cambiando. Un tempo il medico era Dio in terra, come il prete e il sindaco. Ora ci fidiamo sempre meno di tutti tre, ma anche lasciare tutto al libero arbitrio di chiunque è pericolosissimo. I vecchi poteri si stanno sgretolando, ai preti non crede più nessuno e i medici vengono aggrediti nei pronto soccorso. Di follie è pieno il mondo.E per questo che di fronte ad una possibile morte da coronavirus tutti o quasi mandiamo giù il boccone amaro delle ordinanze. Paura di schiattare e ricorrere alla scienza fa parte di quel gioco delle parti a cui volentieri ci sottoponiamo. Se devo costruire una casa ricorro all’architetto. L’immagine del signor Cadè di questi nuovi o futuri poteri può essere suggestiva, ma non corrisponde al vero. Siamo ancora in una democrazia dove è giusto che gli uomini si assumano la responsabilità dei poteri che attribuiscono. Se poi ricominciamo a parlare di vaccini,quelli obbligatori, a cui tutti ricorriamo, volenti o nolenti, non è più finita. Ripeto che da quando Sabin ha scoperto il vaccino di storpi in giro non se ne vedono più. In tanti paesi del mondo si muore ancora per il morbillo. Speriamo che li trovino anche per epatite C, Hiv, e Coronavirus. Perchè il loro rifiuto non sempre è supportato da ragioni scientifiche, ma sempre ideologiche. Meritocrazia-farmacocrazia i nuovi poteri? Non esageriamo.

  • Un amico di Roma mi racconta di un suo vicino che la mattina fa una corsetta intorno all’isolato (200 metri). Un’anziana signora si affaccia alla finestra e gli tira delle uova in testa urlando “assassino! assassino! va’ a casa! lui corre e ci ammazza tutti!”. Però non ridiamo troppo.
    Il signor Macalli ha, immagino, grande fiducia nei farmaci. Quindi capisco che una dittatura farmacocratica gli appaia inconcepibile. Big Pharma non potrà mai essere un tiranno ma solo una Grande Madre (Demetra, Cibele) che veglia su di noi. E i medici saranno i sacerdoti del nuovo culto, intermediari tra noi e la Dea. Vaccini, microchip, saranno tutti atti d’amore.
    Sulla bontà delle misure di contenimento ho grossi dubbi. Trovo strano per esempio che l’esodo di meridionali verso il Sud di un mese fa (solo in Sicilia oltre 20.000 rientri, secondo i dati della Regione), con migliaia di persone pigiate sui treni, tutti che si fiatano addosso, non abbia prodotto quasi nessun contagio. Virus razzista?
    Finché non sarà smentita scientificamente, rimane valida la mia ipotesi che il Covid-19 ami la polenta o lo smog.

  • Credo anch’io che ci sia una relazione tra inquinamento, proliferazione e contagio. Diciamo che potrebbe essere una concausa. Quanto alla sudditanza tra farmaci e pazienti credo che in parte abbia ragione Lei perchè credo che una vita sana, sfighe a parte, si ammalano anche bambini e giovani, serva da deterrente a molte malattie. Io, fumatore incallito, familiarità a parte, sono responsabile della mia ipertensione che fortunatamente controllo coi farmaci. Faccio quindi di necessità virtù senza accusare le multinazionali dei farmaci dei miei vizi e dei rimedi che loro mi offrono. E non mi dica di smettere di fumare. Siamo bersagliati di buone pratiche che se applicate da tutti indubbiamente vuoterebbero le farmacie, ma cosa ci vuol fare: errare Humanum est. Come non dico che una vita sana preserverebbe comunque tutti. Perchè sarebbe come dire che i non contagiati sono stati bravi. Le balle.

    • Io non credo affatto alla favola dell’inquinamento, come non credo alla storia del serpente e del pipistrello. A meno che qualcuno non sia in grado di spiegarmi in modo esaustivo perché Wuhan si e Pechino no, perché Milano si e Roma no, perchè New York si e Los Angeles no, eccetera eccetera. Credo che i focolai siano solo questione di sfiga. A parte Wuhan naturalmente, dove tutto è cominciato. Forse.
      Sul prossimo “Impero di Big Pharma” non escludo niente, di fatto le multinazionali del farmaco hanno già in mano le sorti del mondo, e da un pezzo. Non è un mistero che i grandi imprenditori degli Anni ’80 che avevano fatto i soldi con le speculazioni edilizie poi abbiano re-investito in cliniche, ospedali e centri medici, segno evidente che il “futuro del mondo” si sarebbe giocato tutto lì. Chi ha inventato la “medicina preventiva”, che è quella cosa per cui passiamo decenni della nostra vita tra controlli specialistici e farmaci? Davvero da quando esiste “il controllo del sano” la mortalità è diminuita? Premetto che io non lo so, non avendo mai affrontato seriamente l’argomento, me lo sto chiedendo adesso per la prima volta. Magari è vero, o magari no.

    • Che lo stato di salute dell’umanità sia, nel complesso, migliorato grazie alla scienza medica è una favola messa in giro da qualcuno. Nel 2018, per esempio, sono stati registrati 18 milioni di malati di cancro (e si prevede un aumento del 60%). In Italia ogni anno muoiono centinaia di migliaia di persone per tumori e malattie cardiovascolari ecc. Si guarda indietro e si dice: non si muore più per la malattia X. Però si muore per malattie peggiori. E l’aumento dell’età media non è assolutamente un parametro che indichi la salute di una popolazione, anzi. Ma i progressisti hanno sempre il futuro, nel quale proiettare le loro fantasie.
      In realtà oggi la paura delle malattie e della morte è un potente strumento di manipolazione delle coscienze. Vedi ‘sto povero virus. Adesso, dice Adriano, dovremo passare almeno altri 6-8 mesi a casa, per evitare una ripresa dei contagi. Diventeremo una società medicalizzata, sotto perpetuo check-up, agli ordini dei medici.

  • Credo anch’io che ci sia una relazione tra inquinamento, proliferazione e contagio. Diciamo che potrebbe essere una concausa. Quanto alla sudditanza tra farmaci e pazienti credo che in parte abbia ragione Lei perchè credo che una vita sana, sfighe a parte, si ammalano anche bambini e giovani, serva da deterrente a molte malattie. Io, fumatore incallito, familiarità a parte, sono responsabile della mia ipertensione che fortunatamente controllo coi farmaci. Faccio quindi di necessità virtù senza accusare le multinazionali dei farmaci dei miei vizi e dei rimedi che loro mi offrono. E non mi dica di smettere di fumare. Siamo bersagliati di buone pratiche che se applicate da tutti indubbiamente vuoterebbero le farmacie, ma cosa ci vuol fare: errare Humanum est. Come non dico che una vita sana preserverebbe comunque tutti. Perchè sarebbe come dire che i non contagiati sono stati bravi. Le balle.

  • Ma la colpa è culturale. Non si può accusare il singolo di chissà quale debolezze o paure. Siamo di fronte ad un dilemma amletico: o la vita o la morte, tanto da questo dualismo non ne usciamo. Non si vuole morire, punto. E non meniamocela con filosofie o religioni. Di fronte a tutto questo non c’è nessuna riflessione possibile. Credo che la pelle sia sempre stata cara a tutti, in tutte le epoche, e non c’è ripensamento possibile .E anche accusare questo o quest’altro è esercizio sterile. Se anche accusassimo tutta la storia del pensiero umano arriveremmo solo a conclusioni retoriche.

    • Signor Macalli, io non dubito che per l’uomo ‘medio’ la paura di morire sia naturale. La trovo comunque più naturale in un giovane che in un vecchio. E Le assicuro che ho conosciuto persone che non avevano paura di morire. Ma anche qui giocano un ruolo determinante i modelli culturali di una società.
      Che però la paura della morte e della malattia sia usata come arma di ricatto sociale, di coercizione e elisione delle libertà personali, è un aspetto che, credo, dovrebbe preoccuparci tutti (escluse le pecore).

  • Il problema della prevenzione anche per me una bufala. Non posso tutti gli anni sottopormi a tutti gli esami possibili e immaginabili, che poi magari mi capita la sfiga dell’unico non indagato. Oltretutto per il sistema sanitario sarebbe un tracollo.

  • “Che però la paura della morte e della malattia sia usata come arma di ricatto sociale, di coercizione e elisione delle libertà personali, è un aspetto che, credo, dovrebbe preoccuparci tutti (escluse le pecore).”
    Io dico che è nostro dovere vigilare che queste misure abbiano un arco temporale. Finchè intravediamo una possibile via d’uscita direi che non siamo ancora in una dittatura conclamata. Anche se è una paura che ho anch’io.

  • Rita, non posso consentire con te sulla ‘sfiga’. Che si ammali una persona o centomila, che questo succeda in un posto o in un altro, in un certo momento o in un altro, non è mai casuale. Nihil sine causa.

    • Mica vorrai che mi lanci nell’arena con un “ad essere stata colpita non è l’Italia bensì il cuore produttivo dell’Italia”, così che le pecore possano belare false accuse di dietrologia e complottismo … lasciamo stare, tanto non serve a niente. E’ decisamente più tranquillizzante credere che ai vertici della piramide ci siano i buoni che vogliono la pace nel mondo, i quali a breve ci salveranno con un bel vaccino, che noi ci faremo inoculare senza neppure chiederci cosa c’è dentro. Certe cose è meglio non saperle, intanto si nasce e si muore ugualmente. La vita è un lampo.

    • Tra l’altro si sta procedendo a passi spediti verso “la patente d’immunità”, una certificazione che attesta l’immunità al Coronavirus di una persona, rilevandone gli anticorpi. Suppongo che chi non si vaccinerà non potrà ottenerla, magari non gli permetteranno neppure di lavorare “in mezzo agli altri” e, forse, chissà, non gli sarà neppure consentito di uscire di casa. Fantascienza? Prossimamente su questo schermo.

    • Ma non esistono più gli anarchici di un tempo? Qualcuno che spari, tanto per cominciare, a Bill Gates?

  • Così, perchè si sappia: quello che su questo blog è stato definito prima in modo impietosamente sarcastico “ometto” (Rita) e, con fare pesantemente irridente poi, “patetico ducetto” (Livio) sta ora pestando i pugni a Bruxelles come nessuno mai in precedenza aveva fatto :
    Dal “Fatto quotidiano”: “…Conte avverte Olanda e Germania: “Serve una risposta comune, altrimenti finisce l’Unione”….”L’ultimatum del premier:“Ai bond non rinunciamo”.
    Con una video-intervista alla Bild, uno dei più popolari giornali del Paese: “….La Germania non ha vantaggi se l’Europa sprofonda nella recessione. Dobbiamo sviluppare gli strumenti fiscali necessari. Non pretendiamo che Germania e Olanda paghino i nostri debiti……È nell’interesse reciproco che l’Europa sia all’altezza della sfida, altrimenti dobbiamo assolutamente abbandonare il sogno europeo ….Non dobbiamo arretrare rispetto a Cina e Usa che mettono a disposizione il 13% del loro Pil Abbiamo bisogno degli Eurobond per non far perdere competitività a tutta l’Europa.”
    A voi amici giudicare se abbiamo a che fare con “un ometto” o, peggio ancora, con un “patetico ducetto” oppure , come sono convinto io, con un Presidente del Consiglio che si sta gestendo (come da troppo tempo non accadeva nel “buffo stivale”) con tutta la dignità e la credibilità che la sua grande responsabilità impone!
    Mala tempora currunt, ma, a dispetto dell’incoscienza di chi (coltivando ambizioni elettorali drogate da sondaggi favorevoli) aveva lasciato il Paese senza governo, in una crisi estiva con il mohito in una mano e il crocefisso nell’altra, abbiamo un Governo che (quasi inaspettatamente rispetto alla narrazione dei …”giornaloni”) sta non solo dimostrando di …esserci, ma, per la prima volta si pone nei confronti dell’Europa nei giusti termini, in modo fermo e costruttivo!

    • Sono impressionato. “Il ruggito del topo”.

    • Come venditore del “Folletto” potevi avere un futuro. Personalmente insisto sull'”ometto” e se i fatti (non gli annunci) mi smentiranno, sono pronta a cambiare idea. Per il momento la “pubblicità-progresso” del Fatto Quotidiano, unanimemente riconosciuto come “voce” del M5s, non mi impressiona.

    • Non capisco come si possa continuare a vedere le cose con il metro di prima: ma lo capiamo una buona volta tuttti che la grande svolta ha presentato il biglietto da visita?

    • Io ho l’impressione, probabilmente mi sbaglio, che vi sia qualcuno qui che potrebbe far carriera nel Miniamor o nel Miniver.

    • Approvo

  • Raga, che mi spaventa però è il “raglio degli asini” che, specie su i social-media è davvero assordante!

    • “L’asino nella mitologia e nella storia è associato a straordinarie capacità, ma è anche, come nella cabala, associato all’emblema di Lucifero, la stella Remfam, che nasconde, stilizzata, una testa d’asino nelle sue cinque punte. Nell’asino si concentrano gloria e umiltà, esaltazione e disprezzo. L’asino è considerato, per le sue qualità, anche simbolo della sapienza, in ragione, ad esempio, delle sue grandi orecchie che gli consentirebbero una estesa capacità di ascolto. Soprattutto presso i Cabalisti ebrei l’asino è simbolo della sapienza e, inserito tra le Sefirot, indica a chi intende dedicarsi alla sapienza, l’esigenza di accontentarsi di un cibo leggero e semplice.”

    • Per il signor Cadè h.11:35: che giudizio del cazzo. Mitologia a parte, tanto il senso comune, topi o asini che siano, lo conosciamo, chi se ne frega, qualcuno almeno il suo orientamento lo dichiara. Altri, apolitici a parole, lo fanno solo intuire.

    • Signor Macalli, Lei è fissato con Salvini, destra e sinistra e stupidaggini simili. Glielo devo protocollare che a me di questa roba non me ne frega nulla? Lei pensa di essere misura dell’uomo. SI rassegni, non lo è, come non lo sono io. A Lei l’antagonismo dei partiti scalda le budella a me mi lascia indifferente. Questo non toglie che possa esprimere dei giudizi. Posso dire che Conte non mi piace o devo per forza amarlo? Così, ritengo che la sedicente sinistra sia una sciagura. Non mi piace neanche Salvini, in questi giorni meno che mai, se La può consolare. Ma trovo francamente stupido continuare a tirar fuori Salvini e i Crocifissi e i rosari in questo frangente.

  • L’Agenzia Internazionale per il lavoro delle Nazioni Unite prevede che questa sarà la peggior catastrofe economica della storia moderna. Si prevedono 195 milioni di disoccupati nel mondo a causa del coronavirus . Si prevede che un miliardo e mezzo di persone vedrà peggiorare significativamente la propria condizione economica, a causa del coronavirus. Senza contare le possibili conseguenze sociali causate dal coronavirus. Ma non era meglio lasciar andare il coronavirus (virus del raffreddore) per i fatti suoi, senza scatenare una guerra folle e suicida?

    • Scusa, Livio, ma se le condizioni non fossero estreme come potrebbe l’umanità accogliere a braccia aperte il “salvatore”, chiunque o qualsiasi cosa esso sia. Bisognerà pure spianargli la strada ….

    • Tutto quello che serviva, Livio nell’avvicinarsi di Pasqua e Pasquetta!
      Era qui che Boris attingeva alle sue lungimiranti impostazioni di governo della pandemia (che, sommessamente, l’hanno portato accidentalmente in terapia intensiva!) ?
      Confido nell’ignoranza diffusa del pueblo della lingua della perfida albionne!

    • Franco, l’epidemiologo intervistato non è inglese. Traduco:
      “Il dott. Wittkowski ha conseguito il dottorato di ricerca in informatica presso l’Università di Stoccarda e il suo ScD (abilitazione) in biometria medica presso l’Università Eberhard-Karls-Tuüingen, entrambe in Germania. Ha lavorato per 15 anni con Klaus Dietz, un importante epidemiologo che ha coniato il termine “numero di riproduzione”, sull’epidemiologia dell’HIV prima di dirigere per 20 anni il dipartimento di biostatistica, epidemiologia e design della ricerca presso la Rockefeller University di New York.”
      Sicuramente tu hai argomenti più validi dei suoi. Potresti scrivergli e convincerlo che si sbaglia.
      Dirai che non tutti la pensano come l’esperto citato. Va bene. Ognuno si informi e decida chi ha ragioni più valide. Ma l’argomento “anche Boris Johnson si è ammalato” lo trovo un pochino deboluccio (fra l’altro sta migliorando).
      Confidi che la gente non lo legga? Mi dispiace che tu palesi sempre più spesso una tendenza implicita alla censura.

  • Che ci fosse il tiro al piccione l’avevo già immaginato all’inizio di questa pandemia, che fosse però così schioppettate no.
    Da una parte al governo si attribuita la responsabilità d’aver agito in ritardo pur sapendo, dall’altra già lo si accusa di non far ripartire le attività produttive.
    Ho letto ieri che, il noto avvocato e politico, Taormina ha denunciato il governo per “Pandemia colposa”, raccogliendo consensi e dissensi tra il pubblico sulla contestazione del reato di “Delitti colposi contro la salute pubblica”.
    Non è sotto gli occhi di tutti l’incertezza decisionale dei governanti in giro per il mondo a conferma della difficoltà ad assumere una posizione equilibrata?
    Ascoltando i tanti commenti su questa vicenda ho la convinzione che qualunque decisione, anche la migliore ipotizzabile, sarebbe stato oggetto del tiro incrociato dei Flobert che però fan comunque rumore anche se silenziosi.
    Chiunque in quella posizione avrebbe avuto problemi a decidere e le critiche, col senno di poi, servono a poco; si sa, nel vivere quotidiano, tutti cerchiamo di colpevolizzare chi ci sta vicino anche per piccole sciocchezze.
    Pensiamo a quando, nelle mura domestiche, in cucina ci capita di picchiare la testa all’antina del pensile. Non è forse vero che additiamo chi ci vive accanto? E se proprio la causa sei tu, risparmiamo forse un pugno all’antina per scaricare la rabbia sul pensile che non ha ne colpa ne peccato quasi fosse responsabile dell’accaduto?
    Questo è il nostro DNA.
    La domanda è: qualcuno a Roma avrebbe fatto meglio tenendo conto dei aspetti sanitari, delle attività economiche, della scuola, dell’impatto sociale, della burocrazia italiana e chi più ne ha più ne metta?
    Nella vita da anni ho imparato a non giudicare l’operato degli altri, ho fatto mia la confidenza d’un amico, che sintetizzo.
    Un’azienda creò un 2° distaccamento produttivo a pochi km di distanza dalla sede centrale e al rinnovo del’appalto del servizio mensa, con stupore, trovò una “indennità nebbia” nelle buste paga dei dipendenti ritenuta ingiustificata perchè faceva lievitare il prezzo del pasto rispetto alla sede centrale. Chiese quindi chiarimenti all’amministratore che aveva già i capelli bianchi. Questo lo catapultò nell’anno del cedimento delle risorse umane alle pressioni sindacali quando l’azienda RACCOMANDAVA di non perdere un minuto di ore lavorate per far fronte alle richieste del mercato, quindi in quel momento storico la decisione, anche se assurda, aveva il suo perché. Concluse dicendo che ogni decisione va contestualizzata storicamente e a posteriori meglio tacere.

    • Hai perfettamente ragione, Renato, la strategia italica prevede la distribuzione delle colpe per fare in modo che “la colpa” non venga pagata da nessuno, e la pandemia non farà eccezione. Già sono entrate in campo le truppe cammellate della magistratura, si apriranno inchieste che (forse) si concluderanno tra una quindicina d’anni, quando gli interessati probabilmente saranno già usciti di scena, se non addirittura dal mondo. Tuttavia il problema principale, a mio modo di vedere, è un altro ed ha radici molto più profonde.
      Esiste in Italia a tutti i livelli sociali e culturali una totale mancanza di credibilità e autorevolezza. Bambini e genitori non si fidano degli insegnanti, gli insegnanti non si fidano dei dirigenti, i dirigenti non si fidano dei dottori, i dottori non si fidano dei politici, i politici non si fidano dei magistrati, i magistrati non si fidano dei preti e la catena di Sant’Antonio continua. Altrove il fenomeno non è così accentuato mentre in Italia è una prassi consolidata. Sul perché, ci sarebbe da scriverci un libro.
      In soldoni: manca l’autorevolezza che è il presupposto della credibilità.
      Bisogna “fidarsi” di chi dà le direttive, e noi non ci fidiamo.
      Avremo anche i nostri buoni motivi, ma così è. Ognuno per sé.

    • Dimenticavo, Renato, tra i tanti che hanno perso la faccia durante questa emergenza ci sono gli esponenti della cosiddetta “comunità scientifica”. Anche il cittadino più ingenuo ha capito che non sanno niente, vanno a spanne, al loro interno ci sono lotte di potere asprissime, amano mettersi in mostra e rilasciare interviste, molti pasticci sono stati causati proprio dalle loro decisioni improvvide. Un altro mito crollato. Mi chiedo cos’altro resta al gregge senza cane e senza pastore.

  • Come vedi, siamo già tornati alla “normalità”.
    E vedrai, quando ne usciremo, quante denunce pioveranno!
    Trattandosi di morti, è più che legittimo che i parenti chiedano giustizia, laddove ci sono sospetti di reato.
    Ma i politici, finché l’emergenza rimane, sarebbe opportuno che lavorassero insieme non per trovare un giusto equilibrio tra l’esigenza della salute e le esigenze economiche, ma per arrestare lo stillicidio quotidiano di morti.

  • “Ti sia lieve la sabbia”. ElleKappa, vignetta di stamattina. Per chi non capisse, il pericolo che tutto venga insabbiato. Nessuna giustizia

  • Renato, ti si potrebbe obiettare che quando qualsiasi questione ci riguarda “ho imparato a non giudicare l’operato degli altri” rimane inascoltato anche a noi stessi. Qui ci sono di mezzo malati, morti, libertà, diritti, il quotidiano, magari la fame, i posti di lavoro, un futuro pieno di incognite e prima di tutto la paura. Difficile astenersi da domande e giudizi. Secondo me.

    • Io avrei paura di un timoniere che deve scansar le frecce mentre ha la responsabilità della nave nella tempesta. Vol dire che sono l’unico fifone?

    • Adriano, io dico invece che un timoniere nella tempesta deve cercare di rassicurare le persone. Ho sentito medici in posizione direttive dire: “avremo milioni di morti in Italia”… poi: “avremo 600.000 morti”, poi: “sarà una strage” e via di questo passo. Hanno ingenerato il panico e la psicosi del virus in tutto il Paese. Questo non è senso di responsabilità.

  • Rassicurare, rassicurare. Io credo che in questo momento l’unico deterrente sia la paura. Il contrario, se fosse vero tutto quello che ci dicono, significherebbe allentare la guardia. Credo che se i casi stanno diminuendo, non essendoci cure preventive, potremmo cominciare a credere all’efficacia del distanziamento sociale. Che magari sembra eccessivo, ma non vedo altre misure prese. Solo quello.

    • Signor Macalli, il virus del raffreddore (coronavirus) se ne va da solo dopo qualche settimana. È stata anche una stupidaggine dire che l’uomo non era preparato, era “senza difese” di fronte a questo virus. La maggioranza dei contagiati non si è neanche accorta di averlo, segno che le difese c’erano. Ma se passa sarà merito del governo e i morti saranno colpa degli untori.

    • La paura qui non c’entra. La gente va in giro perché non stima affatto chi parla e non crede a una parola di ciò che dice, per questo motivo allenta la guardia. Gira e rigira si ritorna a bomba. Mancanza totale di autorevolezza. E tu che hai lavorato con i bambini dovresti saperlo: obbediscono i minori a un adulto poco autorevole, o lo prendono in giro? Personalmente osservo la quarantena perché me la sono prescritta da sola, come tanti altri, non certo perché farla è “obbligatorio”. Salvo autocertificazione, naturalmente.

  • Signor Cadè, a me pare che in tutto il mondo si stiano prendendo le stesse precauzioni. In democrazia o in dittatura, governi di destra e di sinistra.
    Rita, la gente in genere no sta allentando la guardia, solo gli imbecilli.
    Adriano, anche le multinazionali stanno mettendo in cassa integrazione i loro dipendenti, e i dirigenti si riducono gli stipendi per garantirli ai subalterni. Vuol dire che ormai tutto il mondo è messo male.
    Vorrei anche chiedere a Rita e al signor Cadè come sia possibile tutto questo per un semplice raffreddore. Mi spieghino quale disegno criminale e a quale scopo. Ma siccome anche loro una risposta non ce l’hanno mi chiedo anche cosa sia tutto questo sentenziare “fai da te”. Che poi è naturalmente anche “fai da me”, ma sempre con qualche dubbio che loro non hanno.
    Scusate l’insistenza nelle ripetizioni, si dicono sempre le stesse cose, ma io proprio non mi capacito di tanta sicurezza.

    • Signor Macalli, i virus corona sono virus del raffreddore. Questi raffreddori possono degenerare in complicazioni polmonari, in soggetti già debilitati. Forse Lei ha letto l’articolo preso da Repubblica Marzo 2017 che ho incollato sopra, dove si parla della strage di anziani nel 2015 e nel 2017, di proporzioni più gravi di quella attuale. Accadde anche in altri Paesi europei. Eppure allora non vi fu nessun panico e nessuna misura d’emergenza. Il Covid-19 non sarà un ‘banale raffreddore’ ma è comunque una sindrome influenzale, non la peste polmonare. Credo che sarà compito della medicina seria, indipendente, chiarire le concause dei decessi. Dare tutta la colpa al virus è solo un modo per eludere la realtà.
      E cosa vuol dire “fai da te”? Vuol dire che non si può ragionare sui dati, sulle opinioni dei vari esperti e dare più credito a un’ipotesi piuttosto che a un’altra? Lei quale alternativa vede? Non pensare? O seguire il mainstrean con assoluta fede? Forse pensa che io non abbia dubbi? È proprio perché ho dei dubbi che cerco di capire e di non adeguarmi supinamente alla vulgata.

  • Quand’è che io ho parlato di raffreddore? Prima sono stata messa in una triade (con Livio e Guido) e adesso in coppia (con Livio)? Comincio a chiedermi se voi leggete quello che scrivono gli altri o se procedete con il paraocchi mettendo “promossi a sinistra, bocciati a destra”.
    Vedete un nome e la sparate lì?
    Riciclando, tra l’altro, sempre la solita minestra.

  • Hai ragione, ho sbagliato ad associarti al signor Cadè, hai solo detto che ti sei autoreclusa tua sponte. Spiega perchè, se è perchè sei una ribelle o non credi alla pericolosità di questo virus. Nel primo caso forse hai passato l’età, e da sola, senza organizzazione alcuna, non avresti incidenza, nel secondo ritorno ad associarti.

    • A questo punto è lampante: se dopo centinaia di commenti ancora non hai capito che Livio ed io siamo concordi su moltissime tematiche ma non sul Covid-19, allora non c’è speranza. Non hai capito proprio niente.
      Personalmente mi auto-regolamento in tutto, non solo in caso di pandemia. E’ il mio modestissimo stile di vita, sono sempre stata poco sensibile agli “ordini superiori”. Non chiedo niente a nessuno ma nessuno deve interferire nelle mie scelte. Se sbaglio, non c’è problema, pago.

    • Sì, in questa circostanza Rita e io abbiamo posizioni diverse. E se io rispetto le regole di clausura non è perché le consideri giuste (anzi le considero assurde e dannose) ma perché sono imposte con la forza da politici cui non riconosco né competenza né intelligenza né probità..

  • É vero, confondo virus e governo. 👍

  • Al maestro Livio Cadè chiederei come inquadra, nel contesto “virus del raffreddore” i 100 (cento) medici morti in Italia, vittime del virus ! La strage è concentrata nel mese di marzo ed inizio Aprile. Praticamente morti 3 medici al giorno!
    E’ un fatto che mi lascia tragicamente sconcertato!

  • Sì Rita, non c’è niente di peggio dei pregiudizi, mi riconosco in questo modo di procedere, fino a far dire all’avversario quello che non vorrebbe dire. Ma anche leggere tra le righe potrebbe essere un metodo. Siamo di fronte ad un problema che la scienza e tanto meno la politica sanno affrontare, se non con le misure di distanziamento sociale che verranno prorogate per altre due settimane, magari di più. Che quasi tutti accetteremo di buon grado essendo l’unico strumento di contenimento del virus. Però si potrebbero anche rifiutare, imponendosi l’autoreclusione non perchè indotta, ma per il proprio senso civico, come dici tu. Ma allo stesso tempo ci si può convince che questo governo, e i governi mondiali in genere, perchè lo stanno facendo tutti, non siano in grado di affrontare questa emergenza con altri strumenti se non appunto il contenimento sociale perchè non ne hanno altri. A questo punto mi verrebbe da pensare che chi crede che queste misure siano troppo restrittive probabilmente pensi anche che questo virus non contenga quella pericolosità che gli viene attribuita. Tutto qui, il malinteso è questo. Io credo alla pericolosità di questa epidemia e di conseguenza dico, pur lamentandomi, che queste misure sono necessarie. Se non sono necessarie, o troppo coercitive, vuol dire che penso che sia un raffreddore. E vuol anche dire che se le misure sono sbagliate vuol anche dire che penso che un altro governo ne avrebbe adottate di migliori. Ma qui il pregiudizio lascerebbe spazio al giudizio. Ma anche qui forse sbaglio. Alla fine della fiera io penso ancora che la tua opinione non diverga troppo da quella del signor Cadè: se ne faccio solo una questione politica, senza proporre altre soluzioni, significa che banalizzo o non vedo la gravità del problema.

  • Due cari amici, medici, sono morti del virus: Gigi Gaiti anni 75, chirurgo, e Giambattista Bertolasi, medico di medicina fgnrale ma già mio allievo ortopedico, 65. Due persone cui piaceva vivere. In guerra fischian o le pallottole, e non voglòiamo codardi, ma a chimarle ghiande, o fragole… non si guadagna niente, vero pecorelle? Ridono.

  • Avevo posto una domanda niente affatto oziosa a maestro Livio, e la risposta la sto aspettando, vediamo.

  • Da due giorni non aprivo più il blog, francamente stanco di discussioni inutili. Sono morti 100 medici? In Italia vi sono più di 400.000 medici. Di questi 120.000 hanno più di 55 anni. E altrettanti, anzi di più, hanno più di 65 anni. I morti per covid risultano 20.000 (sic). Di questi, quindi, lo 0,5% sono medici. Non credo che i medici godano di una immunità particolare. Credo anzi fossero i più esposti. Bisognerebbe poi sapere per quali cause, realmente, sono morti, in quali condizioni, con quali patologie ecc. Perché ormai in Italia si muore solo di coronavirus. Puoi avere un cancro al fegato, un grave diabete, un infarto, tutti insieme, ma se risulti positivo al Covid vai nella conta del coronavirus. Sull’operato dei medici in questa emergenza ci sarà da discutere in tempi più riflessivi di questi. Intanto, proporrei di leggere qui:
    https://buongiornonews.it/coronavirus-una-speranza-dalla-scoperta-del-prof-giannini/?fbclid=IwAR2-CSC8cNoCwq3bUhsXpUEmyA2E_m1yu3Yz4kieCzoUoqAJUd86mK8Ss2g
    In realtà non volevo più intervenire su questo argomento.
    Volevo invece consigliare la visione di questo video, nel quale si affronta secondo me il vero problema. Problema che non viene percepito, o viene insabbiato con argomenti retorici. Il fatto è che andiamo realmente verso comitati di salute pubblica. Qui c’è in agguato qualcosa di molto più pericoloso che il covid-19. Ma ormai sembra che alla gente della vita interessi solo l’aspetto sanitario.
    https://www.youtube.com/watch?v=mvDrRYvqBfo

    • Invito chiunque condivida il contenuto del video proposto a diffonderlo. Grazie.

  • Dimenticavo la cosa più importante: Dio stramaledica quelli che stanno rovinando l’Italia. A tutti loro la malapasqua.
    Agli altri auguri.

    • Oooooh, Maestro Livio, stavolta sono con te!
      E mi riferisco al link che porta al filmato di Massimo Mazzucco (Contro.TV) dallo stimolante titolo: “Il Ministero della verità”.
      Il tema è certamente di primaria importanza e, devo dire, che avendo visto girare sulle TV nazionali qule lancio Mediaset “Scegli editori responsabili, scegli la serietà” (da quale pulpito!?!), avevo notato (con piacere!!!) che tra gli “editori responsabili” ( in sostanza “i giornaloni”) non fosse citato “il Fatto Quotidiano”, che è poi il giornale al quale sono abbonato!
      Condivido l’impostazione di Mazzucco e certamente la carenza di giornalisti che deontologicamente facciano onore alla loro professione è uno dei “cancri” della nostra Democrazia!
      Una Buona Pasqua agli …..altri (giornalisti che deontologicamente fanno onore alla loro professione), mica tanti, ma ci sono!

  • Ma pensa tè, scopro ora che la televisione di Stato è finanziata dalle multinazionali del farmaco, della telefonia e della tecnologia 5G. Non si finisce mai di imparare

  • Ma poi il video consigliato dal signor Cadè non è forse già stato inviato da non ricordo chi e già commentato? Non è forse quello dove Fusaro dice che questo virus è stato creato dagli Americani per contrastare la potenza economica cinese? Come se gli Americani non sapessero che un’epidemia si sposta dove vuole, è incontrollabile. Del resto basta vedere cosa sta succedendo nello Stato di New York. Se l’avessero creato loro non avrebbero previsto anche questo? Sconcertante il filosofo.

Scrivi qui la risposta a Livio Cadè

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