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FRANCESCO TORRISI

Déjà vu

Forse influenzato dalla nuova rubrica seguita da Rita: I “Salmoni”, sono ….”andato a pesca” nel serbatoio di CremAscolta e nella “rete” mi è restato impigliato (forse perchè “appesantito” da una strana, curiosa, profetica doppia pubblicazione) il commento, ad uno dei primi post di Adriano che trattavano il tema Corona Virus, che mi è parso davvero di grande interesse e ritengo quindi riproporre all’attenzione dei frequentatori del blog:

“SERGIO CIGOLI

31 Gen 16:00

New boxes economy
Voglio dare il mio contributo pessimistico alla questione.
L’allarme di questi giorni sul diffondersi del Corona-virus, di cui non abbiamo ancora la misura della gravità, ci spinge da una parte, per istinto di sopravvivenza, ad essere ottimisti e ancora una volta pensare che siamo lontani e non ci tocca, dall’altra ad essere preoccupati, ma tenendo questo sentimento, legittimo, pudicamente dentro di noi e non farlo trasparire, dall’altra ancora ad avere fiducia in noi che ce la facciamo. La portata del fenomeno però sembra apocalittica, considerando che, in tempi di globalizzazione spinta, non è pensabile una quarantena di un anno, tempo necessario, a detta dei più illustri virologi, per mettere a punto l’antidoto. Come cambierà lo scenario mondiale in questo arco di tempo? Come cambierà l’economia, le nostre abitudini, i trasporti, il turismo? Come potrà l’uomo, che in dieci giorni costruisce un ospedale, che fa viaggiare negli oceani super-condomini di ottomila persone, che invade in massa musei e mostre d’arte, che raduna ammassati nelle aule milioni di studenti, fermarsi per un anno intero? Non si viaggerà più e le persone non si incontreranno più, non ci saranno più rapporti umani, ma video-conferenze, video-mostre, pacchi. Ecco! I pacchi! Da tempo si dice che la globalizzazione ha fatto disastri, è finita e c’è bisogno di un nuovo sistema ed eccolo qui; il sistema delle e-mail e dei pacchi, dell’isolamento in casa, vedere la campagna dalla finestra e immaginarne la fragranza mentre aspettiamo il drone (nuova cicogna) che ci recapita la salvezza. Non sarà che è stato tutto programmato e che, anche se siamo in grado di predisporre l’antidoto in due giorni, o peggio ancora c’è già, non lo tiriamo fuori? Tra fatalisti che condannano l’ego e il superomismo autodistruttivo, non essendo l’uomo all’altezza dei fenomeni naturali e ottimisti che invece pensano di avere sempre gli strumenti per vincere, la provocazione è necessaria e orientata più su questi ultimi e sollecita la domanda: saremo (saranno) in grado di pilotare il dramma appositamente creato finchè sarà necessario a cambiare il sistema dei rapporti personali in quello dei pacchi o ci sfuggirà di mano?”

Specie con gli occhi del poi ( meglio, dell’ adesso!) devo dire che Sergio aveva detto cose assolutamente non banali!

FRANCESCO TORRISI

17 Apr 2020 in Salute

37 commenti

Commenti

  • Ma guarda che si ritrova rovistando fra le pieghe della rete a strascico! A parte la correttezza degli interrogativi, alla luce degli eventi, un bel pezzo per la sua costruzione e impatto. Forse leggiamo troppo affrettatamente e perdiamo delle considerazioni che anticipano i fatti. Per questo sto, con tdifferenti titoli, portando l’attenzione a stringere sulle attese, perché ci sono cose che possiamo anticipare ma abbiamo uno strano pudore per cui le obliteriamo. O forse abbiamo paura di accuse di incoerenza un domani, del tipo, ma se tu stesso avevi detto…
    Son convinto che del futuro ne sappiamo di più di quanto crediamo, e allora, salvo la solita scusa che nella stanza dei bottoni non ci siamo certo noi, o del “tanto fanno quello che vogliono” mettiamoci al lavoro.
    Si è detto che una delle virtù dei Rolling Stones è stata quella di riproporci lo stesso brano in tante vesti, e allora sarò scusato anche io se batto sempre sugli stessi temi delle prospettive.

  • Il signor Cigoli dice cose sensate. Non posso dire altrettanto di altri che sembrano ancora – dopo mesi – non aver capito un acca. Forse perché sono anziani pensionati benestanti, il cui problema è ormai come passare il tempo. Che si profili all’orizzonte una nuova ‘benefica’ dittatura, che la gente perda il lavoro, che tanti, rimasti senza soldi, debbano continuare a pagare affitti o a pagar multe perché sorpresi a passeggiare col figlioletto, che le risorse culturali, economiche e umane di un Paese vengano distrutte, per loro questo è solo un notiziario come un altro, uno svago con cui riempire qualche ora di noia. O forse perché sono persone il cui tessuto cerebrale è continuamente dilavato con la candeggina dei mass media e il cui unico pensiero è ormai come ‘sconfiggere il nemico’ e come salvare la pelle.
    Importante è, in queste ore, capire cosa succederà negli Stati Uniti, dove Trump ha licenziato quel criminale di Fauci e dove vengano finalmente rifiutati i paradigmi dell’OMS e del suo generoso finanziatore, il licantropo Bill Gates, secondo i quali tutta l’umanità dovrà vaccinarsi e tutti dovranno essere microchippati, tracciati, schedati e sanitariamente fotografati, per il ‘bene’ dell’umanità, pena la perdita di diritti fondamentali.
    L’OMS già parla di dover ‘educare’ la popolazione mondiale al nuovo ordine di cose. Dovremo accettare di essere continuamente controllati, portare guanti e mascherine in eterno, farci misurare la temperatura, sottoporci a esami e profilassi, col rischio di venir isolati, rinchiusi o di vederci portar via i figli, in un clima di perenne ricatto e minaccia. Che Trump abbia sospeso i finanziamenti pubblici verso questa organizzazione ormai corrotta da interessi privati, è fatto di cui mi rallegro.
    Ma era da tempo che l’OMS cercava di scatenare il panico con finte pandemie, per poter favorire interessi farmaceutici, e forse questa volta c’è riuscita. Non credo che sarà facile disinnescare l’effetto ‘panico e caos’ che ha creato.
    Il nocciolo di tutto ciò è che siamo arrivati al culmine di un processo iniziato 4 o 5 secoli fa, durante il quale i re e poi i governi degli Stati, hanno contratto debiti sempre più alti con i commercianti e con le banche, fino a svendere i beni dei Paesi e a consegnare le terre e i popoli in mano a degli affaristi senza scrupoli. Il Covid-19 rappresenta il capolavoro di questo meccanismo finanziario.
    Lascio ad altri considerazioni più eleganti delle mie.

  • Bravo, Sergio: “Non sarà che è stato tutto programmato e che, anche se siamo in grado di predisporre l’antidoto in due giorni, o peggio ancora c’è già, non lo tiriamo fuori?”
    La filantropia mondiale è in agguato. O meglio, sta dov’è sempre stata.

    • Sconsigliavi la visione del video ai benpensanti, Livio e credo che sia stato il motivo intimo per il quale ci ho dedicato con interesse una mezzora abbondante del mio tempo!
      Al termine “benpensante” si da, nella vulgata, accezione negativa e me ne dispiace. Credo che il “ben pensare” sia principio fondamentale al quale appellarsi (ma credo che a ciò non sia contrario neppure tu!).
      Quel video, in effetti da parecchio da pensare, soprattutto a chi sta seduto davanti ad un pc a Ripalta Arpina, nel misurarsi con visioni interpretative della realtà in atto così enormemente di …..altra dimensione rispetto alle sue possibilità decisionali.
      Lo sconcerto , però, al fondo è il rendersi conto di quanto enorme sia diventato nel ciclo di una vita di una persona (la mia!) il gap comunicativo /conoscitivo tra i tempi della educazione primaria, ricevuta da genitori e agenzie deucative (che pure ho avuto la fortuna di poter agire!) e i tempi che si apprestano alla fase conclusiva della propria vita!
      Comincio a confidare nel potere salvifico dell’…..alzahimer!

    • Rita, il problema che incombe su di noi è secondo me di natura transnazionale e quindi credo sia sbagliato ridurlo ai suoi aspetti politici o ideologici locali. Detto questo, è senz’altro vero che causerà in Italia più danni che altrove a causa di questa politica servile e da avanspettacolo.
      Franco, siccome il mondo è ormai rovesciato, ‘benpensante’ è quello che non sa più pensare e, anzi, di solito non vuole più pensare. Lascia che altri pensino per lui.

    • Al locale si può rimediare, al generale no. In tempi brevi, intendo dire, e qui siamo in una situazione emergenziale in cui bisogna agire adesso. E’ sempre valido il detto “si fa quel che si può”, che è senz’altro preferibile al non fare nulla. Giustissimo denunciare i mali del mondo, personalmente mi auguro che sempre più tante persone lo facciano, ma intanto cominciamo a strappare la gramigna dal nostro giardino, altrimenti non usciremo più di casa. Letteralmente.

    • Su questo, Rita, concordo con te, in teoria. In pratica però non vedo grandi alternative al male attuale. Forse qualche male minore, che è meglio di niente.
      Francamente quello che più mi preoccupa, dopo le recenti vicende, non è più tanto l’incapacità o la corruzione dei politici quanto lo stato mentale degli italiani.

    • Poi, Rita, c’è purtroppo il fatto che “i mali del mondo” non sono lontani ma ce li ritroviamo in casa.

    • Ho appena sentito al Tg che il Covid-19 ha fatto in Italia 22.170 morti e 4 milioni di nuovi poveri. Entrambi i dati saranno senza dubbio approssimativi, come qualsiasi dato, epperò forniscono elementi di valutazione all’esame della guerra che stiamo combattendo.

    • Rita, i poveri assoluti, nel 2018 erano 5 milioni. Quindi adesso, sono 9 milioni? Stiamo diventando terzo mondo (economicamente. Culturalmente direi quarto o quinto). Sempre più son quelli che si sposano a Madonna Povertà. Questo è un governo che sarebbe piaciuto a San Francesco.

    • Adriano, una consulenza veloce: come si può eradicare un …. “porro”?!?

  • Qui non c’è da far chiacchiere, ma da pensare al futuro, per gli altri, e io, dopo una vita passata a spellarmi le mani di lavoro, e scartabellare fra conti dei debiti fatti per metter su famiglia, relegato ora nella classe di quelli che devono mettere a frutto l’esperienza di una vita, per l’interesse dei più chiedo, in nome di questo blog e dello spirito per cui è stato fondato, che si faccia chiarezza. Basta dietrologie e pensare invece al futuro, ognuno ordinatamente e coscienziosamente secondo il proprio ruolo. Ognuno orgoglioso di rappresentare un grande paese, e rammaricato di non essere più giovane e non essere più in grado di dare di più.

  • Di sicuro il mio collega Sergio Cigoli ha intuito, molto in anticipo, quello che sarebbe accaduto anche da noi.
    Non so se si riconoscerà in alcune delle nostre interpretazioni (tutte legittime, naturalmente).

    Siamo giunti a una dittatura a fin di bene?
    Non lo so. Quello che so è che il modello italiano è diventato un modello quasi generalizzato (la stessa Svezia sta facendo retromarcia).

    E’ l’unico modello possibile per sconfiggere il virus?
    No: la Corea del Sud l’ha dimostrato: là non si è fermato nulla. Noi non eravamo preparati a quel modello che richiedeva un’attrezzatura tecnologica che non avevamo. Ma l’avremmo applicato quand’anche fossimo stati attrezzati? Forse no, perché si sarebbe gridati alla violazione della privacy.

    Nei prossimi giorni, naturalmente in ritardo, partirà la app “Immuni”: non sarà obbligatoria, ma su base “volontaria”. Siamo d’accordo con questa soluzione… occidentale (una soluzione che rispetta, a differenza della cultura asiatica, i diritti individuali)?

    • È il principio della rana bollita di Chomsky.

    • Ma cosa possiamo fare noi poveri mortali? Solo continuare a mantenere questo rigore (non guasta mai) e sperare che i fili vengano tirati nel modo giusto! Bisognerà prima o poi tornare alla normalità, ma una nuova normalità che ci garantisca dal contagio di ritorno, al quale saremo più preparati, ma che se capita ci metterà in ginocchio. C’è molto da considerare e necessita una cabina di regia con gli attributi, scevra da slogan propagandistici e paura di perdere consenso, determinata e dalle spalle larghe, la schiena alla fine la pieghiamo se lo vediamo giusto. Prenoteremo l’ora della spesa, andremo a scuola su più turni e su più turni verrà organizzato il lavoro e la salita sui mezzi pubblici. Tutto verrà spalmato h24, pochi per volta e non ci sarà nemmeno bisogno di nuove forze di polizia per controllare che tutto vada in quella direzione. In ogni fabbrica, scuola, centro commerciale ci sono forze sindacali e responsabili della sicurezza che possono garantirlo. Questo è il modo di affrontare la ripresa, con grande senso di responsabilità e umiltà, ma potremo mai rinunciare alla nostra innata improvvisazione o continueremo a cercare chi ha colpa, la cabina di regia che ci schiaccia imponendoci tutta questa sofferenza? Saremo finalmente consapevoli che dobbiamo metterci del nostro o ancora giocheremo a fare gli oppressi e i ribelli refrattari alle regole? Saremo disposti ad accettare di essere schedati sotto la “Immuni” o continueremo a dichiararci NO VAX senza saperne il perchè? Saremo disposti a frequentare musei, chiese, palazzi, fiere non più gomito a gomito o “così non c’è soddisfazione”? Riusciremo a trovare un senso nelle competizioni, nei concerti, nelle messe a porte chiuse, tutto on-line o usciremo dalla porta di casa in assetto di guerra e con la bava alla bocca gridando: BASTA?
      La vedo dura e temo, senza dare troppo credito ai tedeschi, che la nostra indole latina, ben lontana dalla loro e con molti più pregi, comprometta tutto.

  • Il signor Donald Trump, come tutti sanno è stato accusato, tra varie faccende, anche di corruzione, di aver offerto fiumi di denaro alla compagnia tedesca CureVac per acquisire i diritti esclusivi di un vaccino su cui il laboratorio tedesco sta lavorando. La notizia divulgata dal giornale “WELT am Sontag” è stata smentita, come è naturale, da Donald Trump. La CureVac ha negato “voci di acquisizione”, ma ha fatto capire nel suo comunicato che non si tratta di una notizia falsa. Il laboratorio ha detto chiaramente che il vaccino sarà a disposizione di tutti. Si deve sperare che si tratti di una notizia “montata”; il signor Trump ha già dimostrato di non aver pelo sullo stomaco per nulla, e molte ombre ci sono sui suoi comportamenti politici. Ha fatto lo sbruffone, all’inizio dell’epidemia; poi, quell’arroganza del suo stile, che tanto piace all’America profonda è molto calata, visto il dramma quotidiano negli Stati Uniti. E’ un personaggio politicamente pericoloso, un danno per la società non solo americana. Fino ad ora ha licenziato parecchi suoi collaboratori; dovrebbe licenziare se stesso, per il bene di tutti, non solo degli americani. E’ pure un uomo fortunato, eletto con quasi due milioni di voti in meno rispetto alla candidata democratica. Ha rischiato di essere contagiato dal coronavirus, ma gli è andata bene. Non sempre la fortuna premia chi si comporta da sbruffone. Ne sa qualcosa il premier britannico.

    • Ci vorrebbe un nuovo Solone per sanare la povertà e livellare la ricchezza, soprattutto quella non reale, intesa come la produzione del profitto derivante dalla sola speculazione finanziaria. Sono sicuro che come prima mossa chiuderebbe la Borsa. Ma allora era più facile capire la situazione, ora siamo in tuttaltra epoca e tutto sfugge, nessuno sembra in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro. Il Cow-boy dal petto gonfio, incurante della miseria del suo popolo, prima di questa disgrazia, aveva annunciato di istituire un nuovo esercito “Forze Armate Spaziali” per andare a combattere chi o per andare a riportare a casa quali ragazzi? Dava anche l’impressione, due settimane fa, di domare la tigre da solo con la forza delle sue idee, ma sembra che lo sgabello sia tarlato e la frusta non schiocchi. Intanto gli americani, quelli poveri e sono tanti, hanno paura perché sanno bene che nelle loro cliniche, dove noi facciamo la colletta per andarci a trapiantare, non ci entrano se non hanno il tesserino. Almeno in questo noi siamo di gran lunga più umani e non parlo dei medici, ma del sistema sanitario che sposta l’attenzione non su Ippocrate, ma su eccellenza e bilancio in crescita.

  • Eppure io sono un non violento, evito di uccidere anche le formiche, spiego a chi lo fa che sono delle esploratrici e devono tornare al formicaio a riferire che non devono più venire qui, eppure in tutto il mondo trovo, con sensi di colpa, un’eccezione al mio pacifismo…

    • Si, questo lo penso anch’io. Difatti parlavo ieri di circa 20mila morti e 4 milioni di nuovi poveri. Non so quale dei due aspetti è più disperante. Ecco cosa succede quando ad organizzare il lavoro altrui si mettono persone che non hanno mai veramente lavorato in vita propria ma sanno fare solo chiacchiere.
      Buono l’esordio di Carlo Bonomi, nuovo presidente di Confidustria (il renziano Boccia è stato pessimo) e cremasco di nascita, che ha detto nel discorso d’investitura: “Dobbiamo metterci al più presto in condizioni operative per affrontare con chiarezza ed energia la sfida tremenda che è di fronte a noi: continuare a portare la posizione di Confindustria su tutti i tavoli necessari rispetto a una classe politica che mi sembra molto smarrita in questo momento e non ha idea della strada che deve percorrere questo Paese”.
      Ora staremo a vedere quali fatti seguiranno alle parole …

  • Che comincino ad aprire perchè in gioco non c’è solo la salute fisica, ma anche quella mentale, a cominciare dai bambini. E per non parlare dei dati che confermano l’alto tasso di mortalità in Lombardia, a differenza del Veneto ad esempio. La solita gestione partita col Celeste. E lo scarica barile dei vari Fontana e Gallera in merito alle Case di riposo dove c’è stato un altissimo numero di morti. Per non parlare dell’economia. Comunque a proposito di fase 2 se ne sentono di tutti colori. Ad esempio che l’ora d’aria potrebbe andare oltre i 200 metri ed arrivare addirittura a 500 metri, un chilometro. Poi il problema dei trasporti con lavori dilazionati su sette giorni e l’incentivo alle biciclette elettriche. Campa cavallo. Ieri ho sentito un intervento di Rossetti, industriale delle scarpe, dire che la sua azienda, in un piccolo paese senza mezzi pubblici, comporta per i suoi dipendenti la necessità di andare al lavoro autonomamente. Dice anche di essere in grado di garantire la distanza sociale. Quindi perchè non potrebbe riaprire? Si parla anche di prolungare la quarantena per gli over 65enni senza considerare che saranno proprio loro ad occuparsi dei nipoti, con le scuole chiuse, quando i figli ricominceranno a lavorare. Io poi rientro in quella fascia d’età e mi incazzerei moltissimo.Sono solo piccoli esempi, ma mi convinco sempre di più della malagestione di questa epidemia.

  • Vorrei rispondere,ovviamente in modo soggettivo, alle domande poste dal signor Cigoli.
    Premetto che sono contrario al prolungamento dei rigori e delle restrizioni che hanno già distrutto il Paese e che non mi piace venir manovrato come una marionetta “e sperare che i fili vengano tirati nel modo giusto”. Inoltre:
    1 – non rinuncerò alla mia ‘innata improvvisazione’ per conformarmi a ordini insensati
    2 – è per me un principio giusto che chi ha commesso gravi errori paghi gravi conseguenze, tanto più chi ha responsabilità di governo
    3 – a regole assurde o inique è giusto ribellarsi
    4 – non sarò disposto a essere schedato e continuerò a essere contrario ai vaccini (sapendo il perché)
    5 – non frequento musei, chiese ecc. ma qualche fiera e mercato sì e se c’è ressa, pazienza
    6 – competizioni, concerti, messe on-line sono una mostruosità che non accetterò
    7 – se ci saranno ancora restrizioni spero che la gente esca con la bava alla bocca urlando: BASTA!
    Non so se sono un esempio di “indole latina” o della mancanza di “responsabilità e umiltà”. Ma spero di non essere il solo. Quelli come me comprometteranno la ripresa, vanificheranno gli sforzi dei nostri saggi governanti? Non credo, perché, come dice il signor Cigoli, siamo “poveri mortali” senza alcun potere, presi in ingranaggi troppo più grandi di noi.

    • E dopo l’enunciazione di questo “settalogo” (si , lo so che sarebbe stato più corretto “eptalogo”, ma si perdeva il doppiocolpo…..!) al quale si atterrà d’ora in poi mastro Livio, l devo dire che io, magari meschinamente, nanalmente continuerò a guardare con rispetto e attenzione al lavoro continuo, equilibrato, tanto difficile quanto responsabile che sta conducendo con grande responsabilità il nostro Presidente del Consiglio (ovviamente MeloSalvi&Renzusconi permettendo, si perchè l’alternativa in pectore, ops!, sarebbe quella roba li)

    • Spiacente, bocciato su tutta la linea. Non abbiamo bisogno d individualismi. Chi non è concorde formalizzi una sua associazione che si oppone al regime vigente. Nella sostanza ce n’è di cose che non capisco! Eppure ho un’alta stima delle mie capacità intellettive. Quindi prima di dire non va bene conto sette volte sino a sette e poi vedo cosa non ho capito. Circa l’attuale reggenza è forse un po’ “impigatizia” ma ci prova. Le alternative che vedo in giro, dei totali incapaci. E a questo punto non credo che, rinnovando la stima, nessuno possa riuscire a convincere nessuno. E gli schieramenti non c’entrano.

    • Ma no, Franco, guarda che il mostro Renzusconi è già saltato sulla barca dell’esecutivo, anche se non ufficialmente. Ma che paura hanno? Quanti voti possono perdere due partitini che insieme non arrivano alle due cifre? Ecco perché l’Italia si trova in stand by. “Discutere adesso se vi saranno o meno altre condizioni oltre a quelle delle spese sanitarie e valutare adesso se all’Italia converrà o meno attivare questa nuova linea di credito significa logorarsi in un dibattito meramente astratto e schematico”, ha scritto Giuseppi su Fb (che è un mezzo poco serio solo se ci scrivono gli altri).
      Ma qualcuno glielo ha spiegato a ‘sti qua che “discutere” è il sale della democrazia?
      L’aspetto grottesco della faccenda è che in pochi giorni Giuseppi è passato dal “no al Mes, non ci serve, è inadeguato” al “forse sì al Mes, ma dipende dalle condizionalità”. Il tutto senza consultare il Parlamento ma soltanto perché la sua maggioranza è spaccata e lui vuole continuare a scaldare la sua sedia. La questione qui non è il bene del Paese, aiutare famiglie e imprese, affrontare una crisi economica senza precedenti o la disoccupazione, ma la sua poltrona da premier!
      Al di là delle chiacchiere, comunque, è ormai chiaro a tutti che l’attuale esecutivo il 23 aprile andrà a trattare il Mes senza aver consultato il Parlamento. Il dato politico, quindi, è questo: temporeggiare in attesa che i “responsabili” (Forza Italia, Italia Viva e qualche grillino) sciolgano la prognosi e far vincere il SI al Fondo salva-Stati (che a dispetto del nome gli Stati li rovina). Il tutto in barba alla minoranza, che di fatto è maggioranza nel Paese, ma questo è un dettaglio irrilevante.
      Mala tempora currunt. Dopo il frutto avvelenato dell’ordoliberismo che ha infettato l’economia mondiale e la pugnalata mortale del Covid-19, adesso ci tocca trangugiare la cicuta della “dittatura a fin di bene”. Forse. In realtà non sono proprio convinta che filerà tutto liscio.

  • Hai fatto bene, Sergio, a toccare il modello di sanità americano: il Covid-19, di sicuro, accrescerà le disuguaglianze sociali che sono già stridenti.
    Eppure, anche da noi, vi è chi applaude al… Cow-boy dal petto gonfio.

  • A proposito di… dittatura, leggo che il Portogallo, dopo pochissimi casi di contagio, ha chiuso tutto e oggi può già permettersi di iniziare a riaprire, dopo avere salvato migliaia di vite umane.
    Una… dittatura socialista?

    • Tutto il Portogallo (10 milioni di abitanti) ha la densità abitativa della sola Lombardia. Purtroppo il Coronavirus “si alimenta” di umani, è chiaro che meno ce n’è e meglio si sta, poca brigata vita beata. Buon per loro che hanno avuto pochi casi di contagio, e probabilmente anche un governo più efficiente.

  • Magari diciamo “la sanità ” (leggasi per noi lumbard la premiata ditta Fontana&Gallera) più efficiente!!!

    • Saresti stato più contento se ci fosse stata la premiata ditta De Luca&Musumeci? Senza offesa per le persone, è solo un esempio. Tra l’altro la Regione Lazio magistralmente amministrata da Zingaretti ha fatto la stessa identica delibera di richiesta di disponibilità di spazi dedicati ai convalescenti Covid alle Rsa per anziani (sulla quale ci sarebbe molto da dire, se non fosse ormai inutile parlarne perché i morti non resuscitano) ma i media di regime la ignorano, chissà come mai. Ha dedicato un servizio alla faccenda solo Rai 3, un fuoco amico.
      Noto ad ogni modo che in tutto il mondo è avvenuta (sic!) una strage di anziani, si vede che il virus mirava a quella fascia di popolazione, ma solo in Italia (la patria degli azzeccagarbugli) ne è nato un “caso”. O meglio, è il solito modo per scatenare il polverone nascondere i problemi reali del Paese.
      E dopo una settimana che sentiamo insulti rivolti ai “matti” senza cervello (sempre gli stessi) che volevano aprire alcune attività produttive il 4 maggio (per non morire di fame), da ieri sera è ufficiale: la “fase 2” inizierà il 4 maggio.

  • Basterebbe leggere cremascolta per capire che siamo pronti per una nuova dittatura. Non sarà una dittatura imposta dall’esterno. Troverà l’adesione spontanea della gente e avrà il volto rassicurante di un medico. Il totalitarismo è stato interiorizzato come ideologia del bene comune, come principio di ‘salute pubblica’. Tutti bravi cittadini, pronti a far fronte comune contro il nemico. Senza più perniciosi individualismi. Un’utopia che finalmente si realizza.
    P.S.: ho saputo che facebook sta cancellando i video in cui Montagnier dice che il Covid-19 è stato creato in laboratorio. Mi compiaccio che il Miniver sia già entrato in azione.

  • Pur non essendo certo un sansimonista, trovo calzante l’idea di Saint-Simon secondo cui in nessun caso si deve demandare agli scienziati la gestione di questioni politiche e sociali perché in questo caso “il corpo scientifico si corromperebbe acquisendo i vizi del clero; diventerebbe cioè metafisico, astuto e despota.” (lo scrive a inizio ‘800).
    Ci ripensavo leggendo quell’abominevole “Patto per la scienza” che alcuni psicopatici hanno firmato, tipico esempio di clericalismo scientifico. E soprattutto osservando il carattere teologico e salvifico assunto dalla medicina in questi tempi. Dio ci salvi dai ‘salvatori’.

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