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ADRIANO TANGO

L’entropia domestica: cronache dai tempi della Covid 19

“Tutti sperimentiamo quotidianamente come, lasciando le cose a se stesse, il disordine tenda ad aumentare; per accorgersene, basta provare a smettere di fare le riparazioni in casa”.

Ma chi l’avrà mai detto?

Questo concetto mi ronzava in testa un paio di ore fa, dopo l‘ultimo guasto, e, visto che il tempo c’era, ho dovuto assolutamente trovare la fonte. Potenza dei motori di ricerca, o della mia memoria nel riscrivere la frase quasi esatta: Stephen W. Hawking – La teoria del tutto.
Ora casa mia non è un buco nero, ma in quanto a complessità… Come si diceva delle automobili, scoprirai di quante componenti sono fatte man mano che si guastano, così son convinto che ognuno di noi starà sperimentando quante cose non funzionano in casa, e non si può nemmeno urlare esasperati “ma qui non funziona più un tubo!” E no, perché l’unica avaria contemplata con l’esonero dal blocco dei manutentori è l’idraulica!
Voi direte cambia casa! Può essere, ma dalle mie peregrinazioni al Brico e dalle file che ci trovo, concorrenziali a quelle dei supermercati alimentari, credo che stiamo tutti messi male!
Esempio: ho scoperto qual è il dado più comune nei nostri aggeggi domestici dal fatto che le chiavi da dieci millimetri, di due marche diverse, sono esaurite, e dal numero di quelle di altre misure in esposizione deduco un fabbisogno virale di almeno venti pezzi! A me servivano per riparazioni a uno dei danni causati dalla tempesta di vento della scorsa settimana (una grata – divisorio dai vicini in legno smembrata e un cavo di scorrimento delle tende da sole avulso), ma gli altri, cosa hanno di imbullonato con dadi n. 10?
Il repertorio è vasto nella mia esperienza: lampade LED e alogene, di quelle toste da sostituire e da trovare di ricambio, cuffie per lavorare ascoltando musica, orologio da polso, informatica, antifurto, tubi ostruiti e cassette di scarico WC… oltre i suddetti lavori di falegnameria e meccanica leggera e il vattelappesca cos’altro. Una grazia del cielo, visto che la sanità mentale richiede impegno costante!
Altro aspetto è il limite di capacità, perché se da giovane potevo vantarmi di non aver bisogno di artigiani in casa adesso ho trovato già un primo fattore limitante: guasto sotto o sopra metri 2,50 d’altezza? Un confine altimetrico più implacabile della cima dell’Everest per chi con la scala, fra equilibrio e agilità, ha litigato.
Le guide online per il bricolage aiutano, certo, per chi si vuol mettere alla prova nel “mai tentato prima”. Buona fortuna, perché se va male i “te l’avevo detto” fioccano.
Spesso mi son chiesto anche se, pur in giovane età, mi fosse successo a Ferragosto, che avrei fatto?
Devo dire che un paio di volte mi sono stati preziosi i Vigili del fuoco, per cose per le quali a loro magari non si pensa: due invasioni di vespe e un guasto all’antifurto, che si attivava strombazzando all’impazzata per la gioia del quartiere.
Quindi ripresa vorrà dire una bella lista di numeri di telefono da fare. E parlando di fase due…
Vuoi vedere che è da qui che si rilancia l’economia?

ADRIANO TANGO

22 Apr 2020 in Società

4 commenti

Commenti

  • Ti invidio, Adriano: io in casa non so fare nulla.
    Le uniche cose che faccio (perché sono banali) sono rifare il letto, spolverare, passare con lo straccio sul pavimento.
    Ho la macchina ferma da settimane. Di sicuro, quando per noi anziani ci sarà il via libera, dovrò chiamare un meccanico per cambiare la batteria (so, invece, che molti acquistano la batteria e sono in grado di cambiarla).
    Sono una… frana!

    • Io non so fare nulla in casa! O meglio, secodo me sono capace, ma la mia signora, che ben conosci, mi estromette per non pasticciare. Ora poi che le formiche, forti del risveglio della natura, hanno dato battaglia per impossessarsi della cucina, non mi fa lavare neanche un piatto, perché sarei io con il mio finto pulito ad attirarle. Ma non mi sento sminuito! Anzi, meglio di così! La batteria vedrai che non la cambi se andava prima, al massimo una botta di ricarica!
      E con quello che dai tu alla società, per concludere, non saranno certo due giri di chiave inglese a portarmi al tuo livello!

  • Giallodissi: una delle poche secelte lungimiranti che feci (absit!), nella mia spesso “improvvisata” vita, in questo peraltro sostenuto, indotto dalla mia con/sorte, fu quella di “spiantare” la nostra prima casa da sposini (correva l’anno 1972 nel giorno in cui dicemmo il fatidico “si”!), al terzo piano di un condominio nuovo di pacca in via Dogali, per “fare la pazzia” di mollare Crema (fine anni 80) in favore della casa in campagna/paese Ripalta Arpina .
    Motivazione base: sentire l’erba verde sotto i piedi uscendo da casa!
    E ben me ne incolse, perchè (specie con la capozza del poi!) davvero non riesco nemmeno ad immaginare una mia ipotetica “reclusione” al terzo piano di via Dogali a Crema!
    Qui, tanto verde, alberi (che magari vengono giù contro ns volontà, come con l’uragano del Nov 2018!) ed ossigeno conseguente (magari in estate un pò di puzza da ….biomasse! Troppe, vergogna!!), un orto ed un giardino dove il bello ed il buono vanno a braccetto con il lavoro manuale, che fa bene al corpo e alla ….capozza!
    Ci sono anche i “conpaesani”, magari ” cacciatori” , con cani reclusi istupiditi (talis padron …..) appresso, ma …..”sa pol mia iga tet”!
    In questo contesto “stare a casa” (peraltro in compagnia de los amigos di CremAscolta!) è stato un sacrificio direi sopportabile, anzi, per certi versi foriero di grandi positività!
    E, in ogni caso, c’è la musica ed il cinema (casalingo ovviamente) ad aiutare.
    Stef, so stef, istess….. però, assieme ad Andrea (Scanzi, fb, direct ore 19, every day) ce se ne fa una ragione!
    Saludos …..

    • E a quel che ho visto di manutentori anche tu mica tanto bisogno. Ma già, tu sei Ing Mec.!

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