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ADRIANO TANGO

Le “eclissi virali”

Mi ricollego direttamente alle novità, e parlo delle affermazioni fonte S. Raffaele di Gherlone e Zangrillo, uscite con mirabile spirito di squadra, e infatti li cito in serie gerarchica, non temporale.
Particolare sospetto: scienza asservita?
Penso a una scalata al vertice dell’opinione pubblica, magari dopo una tirata di orecchie per essersi lasciati scavalcare.
E io son qui per questo ritrattando le mie idee?
No, se fossero asserviti peggio per loro, e in ogni caso per dovere di appartenenza un’idea la si può sbandierare o tenere per sé, non cambiare.
Ma io sono solo andato a riguardare la vita vissuta in nostra compagnia dai virus noti e nostri coabitatori negli ultimi decenni, e vi metto al corrente brevemente, perché possiate pensare con la vostra testa.

 

Mai titolo fu più appropriato: “Eclissi…”!
Procediamo.

 

Marburg: un vero turista mordi e fuggi! Compare nel 1967 in Germania, e si accerta la sua provenienza dall’Uganda. Danno in perdite limitato dalla tempestività di misure di contenimento: 25 infezioni primarie e 6 secondarie, con 7 persone morte. Ma salta fuori nuovamente nel 1975 in Sudafrica, portatore proveniente dallo Zimbabwe. Morì, e l’isolamento fu rapido ed efficace. Cinque anni dopo, in Kenya, e un nuovo morto. Nell’87, nuovamente in Kenya, poi nel ‘95 l’epidemia del Congo… Un folletto maligno, ma sempre maneggiato con le pinze, perché ha un tallone di Achille: si presenta in modo eclatante, e raccapricciante, velenosissimo ma troppo sfacciato e per nulla metamorfico. Tuttavia una così labile strategia di occultamento è compensata dalla capacità di annidarsi per anni in specie serbatoio, far perdere le proprie tracce.
Quanto detto vale per la variante della gang filoviradee Ebola, autore di azzardati assalti anche a Washington e nella nostra Bergamo. Che sfacciato!

A/ H1N1: virus storico che ricompare da un ceppo “antico” in Russia nel ‘77
Poi inizia la danza: vari sottotipi di virus di influenza umana che contengono geni di virus aviari, suini e umani in combinazione, e cambia di volta in volta leggermente la sigla.

Ma come avviene?

Per co-infezione, cioè due virus di origine diversa infettano la stessa cellula, e al calduccio… fanno l’amore: uno scambio di materiale genetico e relativo riassortimento dei caratteri… ed ecco una nuova prole!
È alla cronaca l‘epidemia del 2009, ma succede varie volte, anzi in continuazione, e cambia la loro maschera, usi e costumi. Sono sottotipi principali di virus influenzali di tipo A: H1N1, H1N2, H3N2… quanti non ne avremo tipizzati o persi?
Tuttavia sono labili all’ambiente, quindi richiedono un’alta massa virale per essere infettanti, il che si verifica solo per contagio molto diretto.
Ecco allora perché continuo a battere contro gli allevamenti e per la conservazione di ampi spazi autonomi per la vita di specie selvatiche.
Qualcuno potrebbe pensare di eliminarle, sterilizzare il mondo, ma sarebbe un pessimo affare: moriremmo tutti in breve.
Per chi poi, a proposito di carni, ha visto mie foto che son girate con fiorentine da 8 etti e oltre, vi dico che mi hanno fatto malissimo. Così disabituato alla carne che mi hanno sconvolto per due giorni; ho peccato, un omaggio alla compagnia di amici trentenni per la festa del 2.6 in uno stile che sconsiglio ai miei coetanei.

Ma torniamo a noi.

 

2003: cambia la moda e compare la dinastia Corona con la SARS, fratello maggiore di MERS 2012 e dell’attuale SARS- Cov2, che ha corretto un errore strategico grave dei predecessori. Già, perché questi infettavano solo dopo essere entrati con la fanfara nel letto nuziale! Cioè a malattia conclamata, come Marburg (che non c’entra niente) ma faceva lo stesso errore, e dopo non erano capaci di infrattarsi per anni fra le frasche come lui!

Domanda: ma un virus ha limiti di ibridazione? No, hanno collaborato coevolvendosi con noi, inglobandosi addirittura in frammenti nel nostro stesso patrimonio genetico. Pare ad esempio che il controllo genetico della funzione placentare sia in parte derivato da frammenti di codici virali, che la placenta manco se la sognano!
L’interazione col mondo dei batteri è poi la regola costante.

 

Ecco allora quanto sia più corretto parlare di eclissi virali, piuttosto che di tramonti, sapendo che quel pianeta è solo oscurato, che parlare di virus attenuati o estinti e mutazioni può essere pericoloso, perché forse sono dietro un paravento, solo per cambiare la maschera.
Ma innanzitutto, e a questa domanda Lovelock, che ho recentemente tirato in ballo, risponderebbe d’istinto: il virus cosa vuole? Non vivere come unità, solo moltiplicare il suo codice, con qualsiasi strategia, e vivere nella sua matrice naturale: l’intero pianeta vivente terra, crogiolandosi nei tessuti altrui senza la fatica di produrne di propri.

E allora alla domanda che mi riguarda rispondo: non ho cambiato idea, non ho abbandonato l’ottimismo a breve termine, avverto solo di non ascoltare i propinquatori di buone notizie oltre il periodo breve.
I virus non vengono e non se ne vanno realmente, ci sono, c’erano un’infinità di tempo prima di noi, pervasivamente, e sta a noi non metterli in condizione di dover nuocere, loro malgrado.

ADRIANO TANGO

04 Giu 2020 in Salute

99+ commenti

Commenti

  • Già, Adriano: dovremo convivere. Speriamo di convivere in un tempo non lontano con una forma meno aggressiva (giusto… un raffreddore!).

  • – quanti virus… hai letto Bill?
    – sì Belinda… ma meno male oggi le risorse naturali non si sprecano più così

  • cioè: Melinda

    • Piaciuta!

  • La prova che per ora è finita nelle affermazioni delle ex prime donne. Ieri Brusaferro, forse a corto di argomenti, affermava: “Le disinfezioni possono provocare effetti indesiderati se usate in modo estensivo e intensivo. Perché un eccesso di disinfettanti arriva negli scarichi ed entra in un ciclo”.
    Ieri in tutta la Provincia cremonese un solo caso di contagio. Mi ricorda la pubblicità dell’acqua Lete questo povero virus solo-soletto. Bene, freghiamocene anche se si fosse nascosto diertro l’altra faccia della Luna, riattiviamo la normalità e ricordiamoci di un pizzico di attenzione in autunno. Volevo solo spiegare come funziona il gioco in cui siamo immersi.

  • (scusa Pietro se ti rubo l’idea)
    Bill: dunque, fegato di topo, rene di scimmia, feti umani, DDT, un po’ di HIV e, cosa manca? …ah, l’alluminio, q.b… ma no, abbondiamo…cellule tumorali…
    Melinda: prepari la cena?
    Bill: no, è questo schifo di vaccino anti-Covid…ne devo fare 7 miliardi di dosi.
    Melinda: perché non fai un vaccino anti-cellulite, invece?
    Bill: non ho tempo…dopo il Covid passo agli anti depressivi.
    Melinda: stai male?
    Bill: ma svegliati! L’anno prossimo ci sarà un aumento pazzesco di suicidi..ne ho già parlato con l’OMS…renderemo obbligatori gli anti depressivi in tutto il mondo…tutti dovranno sorridere… per legge…
    Melinda: sei proprio un licantropo…
    Bill: filantropo…e col riconoscimento facciale, chi non sorride verrà sottoposto a TSO.
    Melinda: ma se hanno la mascherina, come fai a vedere chi non sorride?
    Bill: azz…non ci avevo pensato…
    (continua…purtroppo)

    • Forse era ancora meglio la bomba atomica.
      Una fiammata, e via.

    • Io ancora ci spero (in una guerra nucleare). Almeno non potranno dire che è “per il nostro bene”. O sì?

  • Bill: perché quella faccia allegra?
    Melinda: dicono che il Covid è finito!
    Bill: ma allora sei proprio scema! …fammi chiamare l’OMS…”siete degli idioti…niente scuse…inventatevi qualcosa…che vi pago a fare?”…
    Melinda: allora devo rimettermi la mascherina…
    Bill: azz…ma perché ti ho sposata?

  • Bill: polvere di scarafaggio…arsenico…
    Melinda: ma chi te li compra tutti ‘sti vaccini?
    Bill: gli Stati, no?…un pizzico di uranio…
    Melinda: ma dove li trovano i soldi?
    Bill: una goccia di mercurio…abbiamo degli amici che glieli prestano…
    Melinda: ma così i nostri amici restano senza soldi…
    Bill: azz…Melinda, perché non mi dai qualche cellula del tuo cervello che la metto nel vaccino?

  • Divertente.
    Divertente scoprire a 70 anni che non sono un docente, ma un tonto che per tutta la vita ha cercato di provare nella più difficili delle arti che è vero che la B viene dopo la A, perché non ci fossero margini inaccettabili di errore sulla pelle dei propri simili, e per poi poterlo insegnare, per scoprire poi che c’è gente che sa già tutto per istinto!
    Professori così preparati in tutto da essere così leggiadri da permettersi scherzi su temi da cui dipende la pelle della gente.
    Ma quanto tempo ho sprecato!
    Chi sa quanta gente è ansiosa di farsi curare da questi nuovi artisti della salute umana per ispirazione… divina? No, non mi sembra. Boh.
    Torno al mio pedante lavoro di aritmetico dell’umano benessere, fiero del credito che persone raziocinanti mi continuano a dare, nonostante questi 70 anni sprecati in sforzi di comprensione e insegnamento.

  • Sai, Adriano, di quel curioso esperimento, scimmie contro consulenti finanziari. Le scimmie sceglievano titoli di borsa a caso, gli ‘esperti’ dopo meticolose analisi. Alla fine le scimmie avevano guadagnato di più.
    Ovvero, come scrive Tolstoi in Guerra e Pace: “Quantunque i medici lo curassero, gli cavassero sangue e gli facessero inghiottire delle medicine, ciò malgrado, guarì.”

  • Raga, ma voi una boccata d’aria fresca, un bel giro in bici al sole, andare a legare i pomodori e togliere le “femminelle”, una bella “settima” a paletta, così tra una tetraggine e l’altra, che ,credo, porti anche sfiga!

  • Oggi circa 80 decessi in Italia per coronavirus. Pare circa il 30% dei guariti potrebbe avere serie ripercussioni. E sono oltre cinquantamila persone, se so contare. Un dettaglio, dicono gli sbruffonio, i gradassi, che ti dicono che muoiono di più per il cancro, per gli incidenti stradali, per la fame nel mondo. Anche per violenza degli ottusi maschi contro le donne ne muoiono ogni giorno, nel mondo. Ma che c’entra? Niente c’entra. Ma per dare aria ai polmoni, e aver avuto la fortuna di non di finire all’altro mondo come l’ex sicuro di sè Boris Johnson, straparlano. Ma se gli capita addosso, il coronavirus sono certo che metteranno la coda tra le gambe. Intanto, i dieci paesi che confinano con il Brasile hanno rinforzato i loro confini, perchè nelle zone confinanti con il Brasile, il coronavirus sta dilagando. In Russia ieri ci sono stati quasi novemila positivi. Negli Statio Uniti, ieri circa mille decessi. Cadono come foglie. Ha ragione Piero, cadono come foglie, in silenzio, mentre i gradassi, senza alcun rispetto per chi muore, continua a parlare a vanvera.

    • I gradassi, sono più di uno, continuano a parlare a vanvera.

  • Signor Pasini, questi sbruffoni, gradassi, che straparlano per dare aria ai polmoni, o parlano a vanvera senza rispetto per chi muore, chi sono, non potrebbe fare nomi e cognomi? Non resti sempre nel vago.
    In merito ai dati: in Russia quasi 9.000 positivi? Terribile. Probabilmente quei 9.000 stanno meglio di Lei e di me, ma è comunque terribile. Pensi che ci sono solo 150 milioni di persone in Russia, e hanno avuto finora ben 5.000 morti (0,0033%). Negli Stati Uniti, ieri circa mille decessi? Terribile. Pensi che sono solo 330 milioni di persone. Nei Paesi confinanti col Brasile la ‘pandemia’ dilaga? Terribile. In effetti, Perù 5.00 morti, Colombia 1.000, Argentina 615, Bolivia 415, Venezuela 20, Paraguay 11, Uruguay 23, Guayana 1, Suriname 1, cioè 7.000 morti circa su oltre 400 milioni di persone (calcoli Lei la %). E pensi che questa pandemia ha già fatto nel mondo 395.000 vittime (secondo i dati ufficiali, tutti da verificare). Se va avanti così, in qualche mese potrebbe fare addirittura tante vittime quanto un’influenza stagionale.
    Questi sono solo numeri. Che muoia una persona o ne muoiano mille, che differenza fa? Ogni giorno muoiono più di 150.000 persone. Dobbiamo rispettare chi muore in ogni caso. Mi sembra non sia questo il punto. Il punto è: questa ‘pandemia’ è davvero così terribile da dover paralizzare il mondo?

    • Ripensandoci, vorrei esonerare il signor Pasini dal rispondermi. So che non ne ha la possibilità. E non voglio neppure violare la Sua pudica riservatezza. Facendo 2+2=4, mi pare evidente che gli epiteti usati dal signor Pasini nei Suoi commenti – complottista, imbecille, ottuso, gradasso, sbruffone, senza rispetto per chi muore ecc. – si riferiscono a me. E se il signor Pasini lo negasse, sarebbe solo per una Sua delicatezza. È vero che dice anche che “i gradassi sono più di uno, continuano a parlare a vanvera”, ma non voglio forzarlo a rivelare i nomi, esponendosi alle reazioni degli offesi. “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”.

    • Adesso che la (pericolosissima) socialita’ ha ripreso quota, si sente dire in ogni dove che si e’ esagerato. Il virus era reale, non c’e’ dubbio, i morti ci sono stati, nessuno lo nega, ma la situazione e’ stata gonfiata ad arte. E se non c’erano secondi fini, come sostengono le anime piu’ candide, allora perche’?

    • Rita, e perché si cerca di far credere alla gente che per tornare alla normalità sarà INDISPENSABILE il vaccino? (quando sappiamo ormai che il vaccino anti-influenzale non servirà a nulla). E perché vengono per converso sabotate o tacitate tutte le proposte di terapie alternative e che hanno dimostrato di funzionare? (vedi il plasma, gli anti-aggreganti e ora anche questo scandalo di Lancet sull’idrossiclorochina).

  • Anch’io potrei sentirmi offeso per via dell’osso, ma non lo sono. La mia esistenza, culturale, interiore, non dipende da Marino, pertanto, dopo aver chiesto delucidazioni non avute, mi adeguo al suo rifiuto.

    • Signor Macalli, sono d’accordo con Lei. Non mi interessa l’offesa personale ma il chiarire i fatti e i pensieri. Però, se uno vuole contraddirmi e darmi dell’imbecille gradasso ecc., vorrei che lo facesse apertamente, dandomi la possibilità di replicare, e non con allusioni generiche, impersonali.

  • Livio, ma guarda che di “Gradassi, sbruffoni” c’è pieno il mondo ed il web, in particolare.
    Perchè vuoi individuarti come tale?
    Io non credo proprio che l’atteggiamento più consono all’incontro su questa piazza sia la ….rissa!
    Tanto meno l’appioppare epiteti più o meno grabatamente furbeschi al competitor del momento.
    Questo il concetto che mi/vi incentiverei a porre in essere nei commenti/post!
    La sfida tipo “….se uno vuole contraddirmi e darmi dell’imbecille gradasso ecc”, mi fa solo sorridere, dai!
    Erano assai meglio i tempi dei “domenicali”!
    Li si valeva la pena strizzar bene il cervello per cavarne fuori qualcosa di adeguato alla …..sfida!

    • “Perchè vuoi individuarti come tale?” “epiteti più o meno garbatamente furbeschi”?
      Franco, per favore, non mi va anche la presa in giro. E non capisco perché tu rivolga le tue ‘esortazioni’ a me e non al signor Pasini.
      Parlando di cose più serie, stralcio:
      «Oggi il Covid è niente»
      Anche il professor Paolo Navalesi, direttore dell’Istituto di Anestesia e Rianimazione di Padova, dà ragione a Zangrillo:
      «Oggi il problema è sotto controllo, in questo momento il Covid non è niente».
      Infine sul fatto di una seconda ondata, Navalesi ha dichiarato che nessuno la può prevedere. “Chiunque oggi faccia una previsione su quello che succederà a ottobre è un demente”

  • Ma che bravo Navalesi che scoraggia l’ideazione e le anticipazioni con epiteti violenti!
    Noi tutti ci chiediamo se potremo fare questo o quello in autunno, e ci scambiamo anticipazioni, e questo è il calore di una piazza. Io posso per forma mentis andare un po’ più avanti nel fiutare il vento, e mi metto a disposizione.
    Circa la discussione che Franco ha riattivato sulla maniera di esprimersi, tema che io non avrei più sollevato vista la varietà di piazze su cui posso trovar soddisfazione nel dissertare, Livio sei cambiato!
    Non si più il profondo studioso immerso in volontarie solitudini alternate a selezionatwe compagnie di anni fa. Sembra di sentire in te una rabbia repressa pronta a esplodere. Non che la cosa turbi me personalmente, con la pellaccia che mi ritrovo, ma chi si avvicina alle nostre discussioni in punta di piedi NON VOGLIO che si senta in pericolo di essere sbranato. Sai, se cercavi chi ti parla chiaro, hai trovato uno che illumina le parole al neon!

  • Adriano,
    1) tu non puoi sapere in quali studi io sia immerso
    2) non tollero, è vero, l’abisso di follia in cui siamo precipitati
    3) ti informo che “imbecille, gradasso, sbruffone” ecc. sono epiteti che qualcuno ha rivolto a me (“in punta di piedi”?!), non io agli altri,
    4) quindi non capisco perché anche tu fai la ‘predica’ a me

  • Ma non mi sembra, il “ragazzo” che ho ritrovato su questa piazza ma era come mi ha ricordato, un mio operato dei tempi che furono, si rivolgeva a un uditorio mondiale, e tu l’hai preso come fatto e indizio personale.
    E nemmeno con il “in punta di piedi” io mi rivolgevo a lui, in particolare pensavo alle legiadre fanciulle che ci hanno contattato recentemente. Vedi?
    E ora mi dirai “e quindi io sarei un paranoico…”
    No, nulla di ciò, eppure ti ho contattato sulla posta personale per chiarimenti, della mia lealtà dovresti aver prova.

    • Leggete qui:
      “Un dettaglio, dicono gli sbruffoni o, i gradassi, che ti dicono che muoiono di più per il cancro, per gli incidenti stradali, per la fame nel mondo…cadono come foglie, in silenzio, mentre i gradassi, senza alcun rispetto per chi muore, continua [lapsus grammaticale] a parlare a vanvera”…
      “i complottisti, quelli che tirano fuori i dati per le morti da cancro e urlano che il coronavirus è una patacca… E capisco pure a chi la politica, grazie a questi imbecilli, fa venire il voltastomaco a molti”…
      firmato: Marino Pasini
      Guarda caso, ma è proprio solo un caso, a dire che ne muoiono di più per il cancro e per la fame (intendevo: senza che nessuno se ne preoccupi) e che i dati del coronavirus sono inattendibili sono stato io. Che coincidenza. Sicuramente il signor Pasini non ci aveva neppure pensato.
      Ma questo è proprio il mondo alla rovescia, uno viene insultato e gli si fa pure la predica!
      Il voltastomaco viene a me.

  • Ma non siete ancora stufi di fare predicozzi? Se si criticano le scelte del governo, salta in cattedra Franco; se si critica lo scientismo (che non oso chiamare “scienza”), salta in cattedra Adriano. Il fine ultimo quale sarebbe, azzerare il dissenso? Occhio, che poi bisogna avere qualcosa di valido da dire. Non basta riportare la notiziola da giornale, che frega niente a nessuno visto che tutti leggiamo.
    Siamo in un momento cruciale, bisogna creare «un’altra Storia» se si vuole recuperare l’umanità precipitata nel post-umanesimo, non possiamo raccontarci le solite vecchie favole accanto al caminetto. Questo sta dicendo la gente che ormai ha cambiato registro; ma certuni, più conservatori, non lo accettano e scambiano il coraggio di chi reagisce per “rabbia” fine a se stessa. E’ molto più comodo. Indolore. A loro il mondo va bene così com’è e qualsiasi cambiamento viene visto come fumo negli occhi. Siamo tutti d’accordo finché una tale visuale rimane nel proprio spazio privato, ma estenderla al di fuori di esso è una pretesa senza senso.
    “Andrà tutto bene?” No, purtroppo non andrà tutto bene.
    E non dirlo e non parlarne, sarebbe una scelta poco intelligente.

  • E’ andata male, Rita. E non è vero che nulla sarà come prima. Sarà, anzi, peggio di prima: avremo più disuguaglianze e più tensioni sociali. La Germania, poi, sarà ancora più forte.

    • Ne sono perfettamente convinta. Avevo detto fin dall’inizio, infatti, che non ne saremmo usciti pacificamente. Anche per questo motivo non è il caso di stare qui a fare le mammolette, c’è ben altro a cui pensare.
      Proprio oggi parlavo al telefono con un’amica francese che mi raccontava come i transalpini abbiano rivalutato il governo Macron in occasione della pandemia. Motivo? Ha subito messo i soldi in tasca ai francesi, non glieli ha promessi in estenuanti dirette televisive, e a capo dei suoi ministeri ha voluto gente scafata e capace anziché dei pulcinella trovati sotto i tappi della Coca-Cola. Ecco perché l’Italia non si salverà.
      Un fallimento sono state anche le innumerevoli task force volute da Conte, compresa quella di Colao che al momento della sua nomina era stato presentato come il salvatore della patria. E’ miseramente crollata la visione tecnocratica tanto cara a certe nomenklature nostrane. Dai virologi agli economisti fino agli «esperti» globali. Tutto un bluff, ed è ora che la politica italiana ne prenda atto.

  • È andata malissimo, un disastro, e dobbiamo aspettarci il peggio in autunno. Merito di un governo incapace o colluso. Oggi e nei prossimi tre giorni in Germania, Austria e Svizzera sono state programmate 389 dimostrazioni contro le politiche governative che usano il pretesto del virus per limitare le libertà individuali. I media di regime non ne parlano oppure definiscono “neo-nazisti” quelli che osano dissentire. E da noi? “Fascisti, ridicoli, irresponsabili”, così vengono bollati quelli che protestano.

    • Ma per qualcuno è andata benissimo. Per esempio:
      “Siamo entusiasti di annunciare che il nostro obiettivo è stato raggiunto e superato. Grazie a tutti i nostri donatori abbiamo raggiunto un totale di 8,8 miliardi di dollari”. Lo annuncia su Twitter Gavi Vaccine Alliance al termine del Global Vaccine Summit 2020 che ha visto la partecipazione anche dell’Italia, che ha annunciato tramite il premier Giuseppe Conte l’impegno a stanziare in totale 287,5 milioni di euro da qui al 2030.
      “Si tratta di un risultato favoloso – ha detto il Ceo di Gavi, Seth Berkley, in conferenza stampa al termine del summit – Avevamo chiesto di raggiungere la cifra di 7,4 miliardi di dollari e invece siamo arrivati al 8,8 miliardi”, il 20% in più rispetto all’obiettivo, “una cifra che ci consentirà di avere risorse aggiuntive per garantire l’accesso all’immunizzazione in tutto il mondo. Una parte consistente di questi fondi saranno stanziati per un vaccino di successo contro Covid-19”.

    • La Gavi è stata fondata da Bill Gates, ovvio.

    • Tra l’altro Conte (che è maleducazione chiamare “ducetto”) ha scelto da solo, come suo solito, di adottare il programma di Bill Gates. Ma una volta in questo Paese non c’era una strana cosa detta “Parlamento”? Dov’è finito? Chi rappresenterà andando avanti noi poveri contribuenti, ora che anche quella squilibrata della Ruocco vuole mettere le mani sui nostri conti correnti?
      Mentre l’Italia va a rotoli per mancanza di liquidità e il PD preme per gettarci nelle braccia degli usurai europoidi, Conte regala altri preziosi milioni a Gates in aggiunta a quelli già stanziati. Servono per il vaccino contro il Covid-19, dice, che però sta passando. Sembra di assistere a una commedia dell’assurdo.

    • A dire il vero, io definisco “fascisti ridicoli irresponsabili” quelli che si sono resi responsabili dei disordini/guerriglia urbana di ieri a Roma: Forza Nuova e gruppi ultrà in piazza a Roma: inni al Duce, risse, insulti e lanci di oggetti su giornalisti e forze dell’ordine.
      “Duce, duce, duce!” al Circo Massimo: tra botte e insulti è solo una pagliacciata !
      Si Livio, quelli sono davvero “fascisti ridicoli irresponsabili”!!!

    • Non sapevo nulla di Forza Nuova e degli ultrà di ieri. A parte queste scaramucce irrilevanti, temo si possa prevedere un aumento dei disordini nei prossimi mesi. Io però mi riferivo alle varie forme di protesta (civile e pacifica) che ci sono state nei giorni scorsi, proteste che hanno per me un significato sociale e di politica realmente democratica, cioè della gente. Franco, per te è importante proteggere il governo e il ducetto da ogni possibile dissenso. Ma ci sono milioni di persone in Italia che maledicono Conte e i suoi dpcm, che sentono l’esigenza di protestare, e che non sono “fascisti ridicoli irresponsabili”.
      Trovo invece patetiche quelle migliaia di persone che si sono ritrovate in piazza a Bologna per inginocchiarsi e applaudire alla memoria di ‘George’, solo per esibire slogan retorici sul razzismo e sulla violenza (evidentemente non ci avevano mai pensato prima. In sette anni la polizia americana ha ucciso 7.663 persone), come se all’improvviso avessero capito qual è il vero problema oggi nel mondo. Ma chi guida queste greggi di pecore?

    • Si, Livio, anch’io ho sorriso davanti agli “inginocchiati” di Bologna. Un’altra sceneggiata all’italo-americana, come le suffragette del “Me too”, scomparse dai radar in un battibaleno. Questi erano un mix di centri sociali e quartieri ZTL (per i quali il divieto di assembramento non vale), nell’ordine: Giovani Europeisti Verdi, Fridaysforfuture-Roma, Nibi: Neri italiani/Black italians, Sardine, Extinction Rebellion Rome International, American Expats for Positive Change e Women’s March Rome. Con truppe concettualmente solide come queste cambieremo il mondo, poco ma sicuro.

  • Sarebbe interessante sapere quante sono le persone che col coronavirus hanno fatto e faranno i soldi. Ma non vorrei sembrasse un argomento volgare, e poi qualcuno dice che sono un imbecille gradasso che non rispetta i morti.
    Sembra che anche Burioni (questo idiota che non ne ha azzeccata una ma è gonfio di sé come una vescica di maiale), nel suo piccolo si stia arricchendo con il Covid-19. Ma è tutto legale, fa consulenze che certamente serviranno a salvare vite umane. Siamo felici che questo virus non abbia fatto solo milioni di nuovi poveri ma abbia arricchito qualcuno.

  • I settori più avvantaggiati, Livio, sono di sicuro l’e-commerce (che ha moltiplicato il fatturato) e le aziende farmaceutiche. Naturalmente non sono gli unici. Pensiamo al business che ci sarebbe se riempissimo la scuola di plastica. Consulenti? Anche loro: quelli che hanno un contratto fisso (altri, che mi risulta, non prendono un euro).

    • L’ISS pochi giorni fa ha detto che le mascherine andrebbero cambiate ogni 2/max6 ore. Se dovessimo prendere queste raccomandazioni sul serio (per fortuna sappiamo che sono fesserie), dovremmo comprare, utilizzare e buttare ogni giorno almeno 100 milioni di mascherine. Sulle consulenze di Burioni (pagate centinaia di migliaia di euro) stendiamo un velo pietoso. Sono cifre insignificanti in confronto ai miliardi di dollari guadagnati da chi ha usato il Covid per speculare. Ma l’idea corrente è: “che male c’è? se sono bravi a far soldi, buon per loro”. Gli altri si arrangino. La legge della giungla (quella del Mercato, delle Corporations) ormai è il nostro Vangelo. Enormi, immagino, saranno anche i profitti derivanti dai prestiti “per l’emergenza Covid” ai vari Paesi, questo mare di denaro che verrà ‘generosamente’ elargito.
      P.S.: sulla imparzialità dell’informazione, ricevo e inoltro queste istruttive immagini:
      https://www.lanuovapadania.it/politica/quando-ti-accorgi-di-avere-un-virus-di-serie-a-e-uno-di-serie-b/?fbclid=IwAR0YzyuVM_uFQSiX0aE8dVOnIfu5MyGyuSol6tkkNJ5R6VIybZcTIeL2OUI

  • Del signor Cadè apprezzo la coerenza. Che capisco meno è il senno di poi che porta ad una rilettura di questa pandemia. Da parte di chi terrorizzato si è chiuso in casa ne capisco meno le riflessioni postume. Io osservo che ormai nei luoghi pubblici, quelli aperti, le regole sono applicate alla c****, e capisco ancora meno gli avventori che si lamentano delle scarse precauzioni prese dagli esercenti, disinfezioni tavoli, sedie, ma pur di ritornare a frequentare la piazza soprassiedono, lamentandosi. Magari guardinghi, ma vuol anche dire che questa elasticità forse andava esercitata anche quando il pericolo era contingente. Ma anche questa mia piccola riflessione è col senno di poi. Se avevo paura prima dovrei averne uguale adesso, il virus non è scomparso, confidando nel destino che mi ha garantito in tempi peggiori. E’ andata bene prima, vuoi che mi colpisca proprio adesso? E se mi colpisce, questo è l’alibi, adesso lo curano, quindi mi rilasso. E se fossi sfigato? Quanto al guadagnarci di qualcuno poi perchè stupirsi? Anche durante le guerre con le bombe c’era sempre qualcuno che si arricchiva. Rimango comunque dell’opinione che niente di tutto questo è stato creato artificialmente. Sarebbe una mente speculativa tale da essere inimmaginabile, vuoi per soldi o per potere.

    • Signor Macalli, io non posso sostenere con prove certe che questa pseudo-pandemia sia stata creata con lo scopo di far profitto o di creare nuovi assetti socio-economici. Però, guardando il fenomeno nel suo complesso, non ho mai avuto dubbi che sia stata – perlomeno – usata, sfruttata, manipolata, falsificata, con tali finalità.
      Riguardo alla paura, si sa che con le emozioni non si ragiona. Tuttavia, ricordo quello che, come Zangrillo e tanti altri, ha detto l’immunologo svizzero Stadler: «Più probabile un 5 al lotto che essere infettati».
      Solo che qualcuno ha evidentemente interesse a mantenere alta la tensione.

  • E se fosse vero che adesso questo virus si cura perché paventare eventuali ritorni autunnali o invernali con minacce di nuove restrizioni? Che poi vale anche per adesso.

    • In autunno ritornerà sicuramente un’epidemia influenzale, con un altro virus. Succede da migliaia di anni, tutti gli anni, con decine di milioni di contagi e centinaia di migliaia di morti nel mondo. E allora, ricominceremo tutto da capo?

    • Una spiritosa vignetta che girava nei giorni scorsi su WA recitava: “Gli scienziati di Conte non sapevano che il virus stava arrivando, non sanno che sta scomparendo, ma sanno che ritornerà a ottobre.” Ormai siamo alla farsa. Anch’io sono andata a tagliarmi i capelli pensando di ri-trovare il mio parrucchiere in uno scafandro alla Star Trek, come sbandierato nei servizi televisivi. Niente di tutto questo. Unica variazione sul tema: il gel disinfettante al bergamotto che aveva un profumo buonissimo. Valeva la pena di uccidere l’economia di un Paese? Eppure c’erano sistemi meno cruenti, visto che gli altri li hanno trovati.

  • Uno come me che raramente arrriva all’ottimale valore di PO2 di 95, che ha una percentuale di morte definita dal sistema informatico del 70 % in caso di contagio dovrebbe temere di incontrare il tizio con la corona, eppure non ci riesco, ad aver paura, non a incontrarlo. Non avevo paura quando mi ricoverarono d’urgenza in terapia intensiva cardiologica, nè nei tanti incidenti stradali, uno con una perdita, in cui mi sono trovato incastrato.
    Morale della favola: sono un incosciente circondato da persone sagge e tremebonde, e fortuna che ci sono loro, perché a lasciar libero di fare uno senza la paura come me…
    Strano però, ci sono cose che mi fanno paura: l’ipotesi della fine di questo bel mondo, lì’ipotesi della fine dell’autocoscienza universale, l’ipotesi della perdita di un gran patrimonio di storia e di idee…
    Ma di cos’hai paura, che tanto non ci sarai?
    E se non ho paura di queste cose, che senso ha che io ci sia?

  • Adriano, ecco qualcosa che ci unisce. Non la paura di morire, ma la paura che muoia qualcosa di più grande di noi, che è la vera ricchezza dell’umanità, cioè il suo spirito, la sua cultura. Che l’uomo perda la sua dignità, la sua libertà, la sua intelligenza, e quei valori che, insieme alla vita biologica, noi dobbiamo tramandare ai nostri figli.
    Il bello, il vero, il buono, le stelle polari del’uomo, si sono ormai eclissate.
    Domani ci potrebbero obbligare per legge a uscire con delle piume in testa, fare un saltello ogni 12 passi gridando “bim! bum! bam!” e dire che è per il nostro bene, che lo dice la scienza. Il punto è che la gente ci crederebbe e obbedirebbe senza fiatare.
    Tu dirai che questa è una sciocchezza. Ma quando io vedo folle di persone con la mascherina, che si igienizzano le mani e che hanno paura a stare vicini, io penso che l’involuzione della specie sia un dato di fatto.

  • La storia del fuori dalla NATO è uno dei cardini del mio sistema pensiero totalmente autocostruito. Mi piace questa caccia alle congruenze! Dai che fra poco ne sparo un’altra scientifica e vediamo.

  • Mi scrive un amico (olandese) dal Giappone citando una frase di Franklin che riassume bene questo momento:
    “Una società disposta a rinunciare a una libertà essenziale per acquisire un po’ di sicurezza temporanea non merita né l’una né l’altra e le perderà entrambe.”

  • “Il virus è comparso tra il 6 ottobre e l′11 dicembre 2019: sbagliati i dati sull’epidemia. I modelli matematici hanno fallito”. Così il virologo Guido Silvestri, nella sua rubrica social “Pillole di ottimismo”, parla di una delle conclusioni di un articolo realizzato “dal gruppo di Francois Balloux all’Istituto di Genetica di University College of London”. Lo studio – spiega Silvestri – è pubblicato su Infection, Genetics and Evolution e si basa su un’analisi di 7.666 sequenze del nuovo coronavirus, “provenienti da numerosi Paesi di varie aree geografiche e raccolte fino al 20 aprile scorso”.

    Per lo scienziato italiano, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, “le implicazioni di questa nuova datazione sarebbero enormi”. Infatti “si dimostrerebbe quello che molti sospettano da tempo, cioè che i numeri e le curve epidemiologiche di Covid-19 in Cina, fornite il 10 marzo 2020 da Zunyou Wu” alla Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (Croi), all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e ai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, “sono sbagliati e probabilmente di molto”.

    Silvestri ricorda che “sui numeri ‘cinesi’ si sono basati sia il famoso modello Ferguson/Imperial del 16 marzo 2020 che i tre modelli pubblicati su ‘Science’ tra aprile e maggio. Modelli che, come sappiamo, formano l’impalcatura scientifico-epidemiologica dell’argomento politico in favore dei ‘lockdowns’, delle ‘travel restrictions’ e delle chiusure delle scuole. Non esattamente un dettaglio”.

    Lo scienziato prosegue: “Oggi è il fatidico 8 giugno. Quello che, se non stavamo attenti, avremmo avuto 151mila malati in terapia intensiva. Invece sono 286. E dopo 34 e 20 giorni dalle ‘aperture’ di maggio, non c’è alcun segno di quel ritorno della pandemia che certi esperti davano per scontato. Quest’ultimo punto è importante e deve essere ricordato con chiarezza”. Silvestri invita a guardare ai numeri per prendere atto del fallimento dei modelli matematici: i dati mostrano che sono stati “inadeguati a prevedere l’andamento reale dell’epidemia”.

    Il docente della Emory University di Atlanta precisa: “Senza fare polemiche, perché ognuno fa del suo meglio, credo sia giusto verso i cittadini italiani, che per mesi hanno compiuto sacrifici durissimi, ammettere questo fatto e promettere che tali modelli non saranno più usati per prendere decisioni politiche, ad esempio per le scuole”.

    “Prima del 4 maggio”, sottolinea Silvestri, gli autori dei modelli matematici sugli effetti della fase 2 che si stava pianificando, “basandosi su modelli matematici hanno detto al Paese: ‘Sappiate che, non appena si riapre, i casi sicuramente saliranno. Di poco se riapriamo un po’, tantissimo se riapriamo molto’. In altre parole, ci aspettava un disastro. Mentre altri esperti hanno detto: ‘Il virus dovrebbe avere andamento stagionale, non c’è motivo di temere una catastrofe estiva’”. Ebbene, “le cose sono andate come sappiamo”.

    Anche guardando agli Usa, le conclusioni rimarrebbero le medesime. “In molti – scrive – mi chiedono come vanno le cose ad Atlanta e in Georgia. Direi bene, con una situazione sotto controllo e un totale di 51.898 casi e 2.174 morti”, di cui ieri “4. La nostra mortalità per 100mila abitanti è 19,7, il che vuol dire la metà di quella riscontrata nel Veneto dell’ottimo Andrea Crisanti (39,9). Insomma, direi che nel nostro piccolo ci siamo difesi piuttosto bene. Interessante notare che in Florida, Stato dal lockdown minimo, la mortalità per 100mila abitanti è ancora più bassa (12,6)”. Ecco quindi che “i dati della Georgia e della Florida dimostrano ancora una volta come i modelli epidemiologici, che al contempo postulano un massiccio effetto positivo dei ‘lockdowns’ e non tengono conto del fattore climatico-stagionale, non spiegano l’andamento della pandemia in modo universalmente valido, e come tali non dovrebbero essere usati per guidare le scelte della politica”.

    • I modelli sono puramente matematici, e Silvestro, pagato per questa sua passione ed estro emersi da studi universitari in geologia, inaspettatamente, ma il genio è così, potrebbe spiegarci.
      Allora mi ritorna utile per spiegarmi l’agente Corona e le sua strategia al casinò per acquisire potere. Ma noi, non ci affezioniamo troppo, perché siamo dalla parte opposta, quella del croupier. Cerchiamo di fare previsioni a esperienza, fissiamo la pallina che gira, ma dimentichiamo che questa è una pallina viva, e le sue potenzialità non si esprimono solo nel come si presenta, ma nella rapidità con cui cambia e anche nella sua interazione con l’ospite, che cambia faccia a sua volta, e con l’ambiente quando cambia. Tutte cose che potremo sapere solo dopo che già ha fatto il suo lavoro. E la variabilità è immensa, mentre noi siamo sempre tentati di antropomorfizzare l’avversario. Tuttavia lo facciamo pessimisticamente, perché se riuscisse a unire le potenzialità distruttive di Ebola col trasformismo che dimostra HIV? O anche un semplice virus della classe corona.
      Sì, è andata bene, non mi congratulo con me steso e non voglio fare il professore dicendo che l’ho seguito e anticipato nelle sue mosse. Ma se anche fossi così bravo sarei stato tenuto al pessimismo.
      Ma ora si sta esagerando. E sapete perché? Perché, perché tutti i nostri gestori hanno paura di rifare la coprofigura fatta inizialmente per lo sventato ottimismo con cui volevano tenerci buoni. Mi viene in mente una mia osservazione iniziale più volte fatta: tutti gli agenti infettanti all’esordio sono brutali, poi si addomesticano. Ricordate le volte ho richiamato l’esperienza della lue fulminante al suo sbarco dalle Americhe e ora cronica?
      Capitelo povero treponema, quel viaggio in nave a vela col mar di mare, lasciare tutti i suoi indianini…
      Era arrabbiato, tutto il viaggio senza sesso (altrui)!
      Comunque qualcosa ci sfugge, inutile parlare solo di immunità di gregge, c’è qualcosa nel rapporto predatore-preda che non sappiamo. Un giorno saremo in grado di anticipare dal suo codice genetico un agente infettante come si comporterà, ora siamo appena in grado di dire che i due siti A e B collaborano nella produzione dell’aminoacido F.
      In definitiva non ho cambiato idea, ma stato emotivo sì, perché vivo in una società che ha una sua emotività collettiva che come individuo posso rimodulare, ma non ignorare. E poi ora ho altri dati. In base a questi, forse avventatamente, dico si sta esagerando.

      P.S. Approfitto della pagina aperta anche se non c’entra: perché secondo voi ieri canale 5 ci spara la vita di Nelson Mandela?
      Che ci volete fare, sono un complottista, e a capire queste dietrologie ho allenato i miei figli da quando decenni fa erano bambini.

  • Adriano, da decenni non guardo la TV e non leggo i giornali, perché convinto che nuocciano gravemente alla salute mentale. Perché Mandela? E perché hanno fatto tutto questo pandemonio per ‘George’? Chi ha detto a quella gente di andare a inginocchiarsi in piazza e di manifestare contro il razzismo e la violenza? Nessuno di loro ha mai ricordato le quasi 8.000 persone (più bianche che nere) ammazzate dai poliziotti USA negli ultimi anni. Ma adesso devono indignarsi per ‘George’. Nessuno di loro ha mai manifestato per gli 11 gilet gialli morti (e 2.500 feriti e mutilati) negli scontri con la polizia francese. O per i 700 bambini morti in Grecia. O per i disoccupati, i poveri, i suicidi, vittime dei dpcm. Anzi, se qualcuno protesta per la situazione drammatica nel nostro Paese è un “irresponsabile” da stigmatizzare. Ormai, l’opinione pubblica (e il ‘comune sentire’) è un ammasso di cervelli in trance, che si può dirigere qua o là con una leggera pressione sul timone.

    • Tra l’altro in America le “manifestazioni per George” si sono trasformate in tutt’altro. Ad esser messa in discussione non è più solamente la mano forte della polizia Usa, quanto un sistema, un modello di sviluppo che, evidentemente, sta facendo acqua da tutte le parti. A dimostrazione di ciò ci sono i vari focolai di rivolta che, qua e là per il mondo sono tornati a riaccendersi, dopo la pausa dovuta alla quarantena pandemica. Hong Kong, ma non solo, Beirut, Baghdad e chissà quanti altri, hanno ripreso a scendere in piazza per esprimere, con ancor più vigore, il proprio malessere verso il Liberismo Globale. Persino l’Italia, come la Bella Addormentata, sembra essersi risvegliata da un sonno profondo.

  • Rita, i disordini erano stati previsti già anni fa, quando qualcuno pensò che la ‘pandemia’ potesse essere un affare colossale e ne aveva disegnato i probabili sviluppi, gestibili attraverso la complicità di OMS, media e governi. I disordini rappresentano, in questo quadro, funzionali a giustificare un piano di militarizzazione e controllo. Non è un caso che la Fondazione Rockefeller abbia nuovamente ribadito l’opportunità di questo intervento militare o para-militare.
    https://ilmanifesto.it/piano-usa-controllo-militarizzato-della-popolazione/
    più approfondito qui
    https://www.youtube.com/watch?v=gXxg66LPHBk

    • Correggo: “I disordini rappresentano, in questo quadro, fenomeni funzionali a giustificare un piano di militarizzazione e controllo”

    • Testimonianza assai importante alla quale prestare attenzione, quella di Manlio Dinucci (secondo link di Livio qui sopra), Geografo, Giornalista collaboratore de “Il Manifesto”, che dagli States relaziona rispetto a quanto sta mettendo in atto la potente Fondazione Rockefeller (dalle grandi risorse economiche e ….politiche!), che in contesto pandemia ha impostato un piano nazionale (USA) di controllo diffuso dei cittadini americani davvero pesante! Niente a che fare, ovviaamente con la nostra banale, ad adesione volontaria, app “Immuni”, tendente a monitorare statisticamente su un campione di cittadini il livello di diffusione della “coda” della pandemia in Italia.
      Anche Covid -19, cmq promosso a business speculativo della grande finanza! Tutte le occasioni sono buone (lo erano state anche le guerre, addirittura!).

  • Copio e incollo:
    “Uno dei pochi paesi in Europa a non istituire rigide misure di blocco in seguito alla crisi del coronavirus, finora la Bielorussia è riuscita a mantenere incredibilmente bassi i decessi correlati ai virus.

    Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha criticato duramente le élite mondiali, accusandole di approfittare della pandemia di coronavirus per mettersi “trilioni di dollari in tasca” mentre l’economia globale brucia.

    “Il coronavirus ha messo l’intero pianeta in uno stato di psicosi … La chiamo psicosi perché qualcuno chiaramente ne ha bisogno. E probabilmente avete notato voi stessi chi. È lo stesso di sempre: dopo l’influenza suina, l’influenza aviaria, la SARS… oggi stiamo affrontando un’altra pandemia, un’altra polmonite, solo in una nuova forma. E ricordate chi ha approfittato di queste situazioni in passato, che ha messo miliardi in tasca , ha dichiarato Lukashenko, parlando ieri ai funzionari della regione di Mogilev.

    “Il mondo intero oggi si è fermato; l’economia globale non si è solo fermata, ma è stata demolita. Ma le aziende leader, i principali miliardari e gli stati hanno messo in tasca migliaia di miliardi di dollari ”, ha aggiunto il presidente, riferendosi all’attuale crisi.

    “Ecco perché ho sempre posto la domanda, tornando indietro di tre mesi fa , come ricorderete: chi ne ha bisogno? È un evento artificiale – questa pandemia? Finora non ho una risposta a questa domanda e spero che neanche voi le abbiate”, ha osservato Lukashenko.

    Il presidente bielorusso ha riservato qualche frecciata anche ai suoi critici, ricordando come i media e Internet scherzassero sul suo “consiglio” di trattare il coronavirus con vodka, sauna, trattori e lavoro sul campo. “L’ho detto come uno scherzo, ed è diventato una specie di ‘marchio Lukashenko’, solevano dire ‘vedi, è pazzo, non sa come trattare le persone’, anche se dietro questi commenti c’erano idee molto serie,” ha spiegato Lukashenko, raccomandando alle persone di praticare sport e di impegnarsi in attività all’aperto per costruire il loro sistema immunitario e prepararsi per ogni possibile” seconda ondata” di infezioni.

    “Sottolineo di nuovo: tutto ciò che la gente dice per criticarmi è un bluff: nessuno sa cosa accadrà domani”, ha concluso il presidente. La Bielorussia ha affrontato l’ira dei media e degli esperti medici in tutto il mondo dopo aver rifiutato di istituire misure di blocco obbligatorie, con fabbriche, fattorie, scuole, negozi, ristoranti e altri servizi del paese rimasti aperti negli ultimi mesi anche quando i suoi vicini hanno chiuso. Tuttavia, dati pubblicati di recente hanno dimostrato che mentre i tassi di infezione pro capite del paese sono paragonabili ad altre nazioni europee e agli Stati Uniti, i suoi tassi di mortalità sono stati tra i più bassi al mondo, classificandosi al 45 ° posto su 49 paesi con 10.000 o più casi.”

  • O.K., ascoltato tutto e vedo che i canali audiovideo sono condotti fuori tiro dalla cappa del torero; “un modello di sviluppo che, evidentemente, sta facendo acqua da tutte le parti” è il centro del tema che si vuol ridurre a un fatto razziale, per mascherare con la medicazione la piaga purulenta. Quell’uomo è un povero fesso che starebbe molto bene a fare la pubblicità di qualche prosciutto cotto che gira adesso sulla TV (che io guardo la 30% perché è società Livio, e fa male solo a chi vuol farsi male).
    Ma chi ce l’ha messo lì il bestione e chi ha taciuto forse si vergogna e distoglie l’attenzione invece di chiedere perdono al mondo e dare l’ultima spinta.
    Resta il fatto che è un bestione ingombrante che rappresenta una parte, la deteriore, dell’americano, ma se uno si accorge di essere uscito in mutande e cerca qualcosa per coprirsi, bisogna che sappia che la caduta d’immagine non coglie il centro della sua aberrazione, altro che fatto razziale!
    Iniziamo dall’icona, senza perder di vista però che è solo un buffone acefalo, un fantoccio, e senza farci fuorviare e tacitare dal sacrificio del capro, perché sia chiaro, innanzitutto alla gente intorno a noi, sperando che il cerchio nell’acqua si allarghi. E in quest’ottica legittimo qualsiasi manifestazione che per la prima volta, sia pur confusamente, dice ora basta.
    Circa Lukashenko, mbe, non vedo perché si pensa che siano sempre i soliti a truccare i dati. Comunque, certo, se si dispone di una popolazione disposta a non appenderti a testa in giù col fuoco sotto ache questa è una via verso la guarigione, ma come dici tu Livio ce ne sono pochi! Ribaltiamo la cosa: non te lo impone il governo o il dittatore? La gente si chiude in casa ugualmente, per paura e dopo delegittima chi non lo ha imposto per legge..
    Lo sto dicendo che è facile, anche per me, dire era tutto così chiaro, ma non era così, perché sei il sistema paese cinese ha affrontato il tema con la chiusura totale, era perché a torto o a ragione avevano paura, e io dico al tempo a ragione, perché il cane era ancora rabbioso. Facile ora dire “ma era solo un fantasma, non fanno del male a nessuno!”
    Ma in quel che dici Livio c’è della verità, e allora, tu che sei un cervellone, come si fa a marciare contro il vero problema: l’accentramento e soprattutto la spersonalizzazione dei capitali? E l’ho detto fino allo sfinimento, che è inutile parlare di ecologia o etica o sinistra e destra se non si parte dal problema, non dalle sotto declinazioni.
    Magari come nei tempi migliori te lo chiedo nuovamente per email, perché se ci fosse un sistema, questa sarebbe la causa unificante: il contrasto al minimo comun denominatore di tutti mali.

    • Tutto si può dire di Trump, tranne che si tratta di un fantoccio. Il Deep State, potendo, lo brucerebbe vivo oggi stesso. Il problema, caso mai, è l’America in quanto tale. La dismisura, il gigantismo della tecnica che sovrasta e schiaccia la natura, la violenza predatoria, sono i fondamenti della società nordamericana. Non stupiscono più di tanto, infatti, i metodi utilizzati dalle forze di polizia per garantire un ordine che si fonda sul monopolio dell’uso della violenza.
      Sappiamo perfettamente che esiste un complesso industriale-politico-militare che persegue delle finalità geopolitiche e si muove in determinate direzioni, a prescindere da chi stia al vertice dell’impianto. Lo stesso processo di privatizzazione del Pentagono ha creato un sistema di contrattazione militare privata che si nutre di conflitto (guerre su guerre su guerre), ricavando da questo immani profitti. Questo è il toro a cui bisogna tagliare la testa, chi se ne frega di Trump. Qui ci vuole un altro Mitra.

    • La Bielorussia, senza bloccare le attività e la libertà dei cittadini, ha avuto 248 morti (ultimo aggiornamento). Gli osservatori dell’OMS hanno controllato i dati. Un mese fa la Bielorussia ha organizzato una parata a Minsk, la capitale, con 11.000 posti a sedere e sfilata di 3.00 militari, e quasi nessuno aveva la mascherina (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/09/coronavirus-in-bielorussia-in-migliaia-alla-parata-militare-in-piena-pandemia-per-il-presidente-lukashenko-covid-19-e-psicosi/5796628/).
      Si disse che era un atto criminale, irresponsabile e si cercò di proibirlo. Non è successo niente. La Bielorussia è l’unica ad aver continuato i campionati di calcio, con i tifosi allo stadio e tutto il resto. Risultato, 248 morti su circa 10 milioni di persone. Ma secondo le ultima agenzie ANSA, “la Bielorussia registra più casi confermati di Covid-19 per milione di abitanti che l’Italia.” Questo dovrebbe far credere alla gente che la politica di libertà scelta da Lukashenko sia stata disastrosa, mentre ogni persona normalmente cerebrata sa che il dato dei contagi non implica affatto la patogenicità o la letalità.

  • Contrordine compagni! Oms: «No all’uso dei guanti, neanche al supermercato». Secondo l’organizzazione mondiale della sanità per prevenire la diffusione del Covid-19: «L’uso di guanti può aumentare il rischio di infezione».
    (per precauzione, basta che prima di entrare in un negozio vi tocchiate con l’indice la punta del naso dicendo simsalabim o samsilabum, non ricordo).

    • Allentano la pressione senza perder la faccia. Ovvio che i guanti come fonte di inquinamento da plastica siano i prim a saltare. ma è anche logico perché se coi guanti tocchi di tutto in giro sono peggio della tua pelle.
      La gente è ancora spaventata. Oggi ero da Mauro, che Livio ben conosce, a prendere il vino e si raccontava di uno studente untore che ha portato l contagio fra il personale del Niguarda, e tutti erano allarmati.

    • Quindi l’Oms avrebbe ancora una “faccia” da salvare? Oggi altra giravolta sugli asintomatici. La Van Kerkhove ha dichiarato: “C’è una proporzione di persone che non sviluppa sintomi e non sappiamo ancora quante siano, potrebbero essere dal 6% al 41% [una forbice da niente] della popolazione che si infetta, a seconda delle stime. Sappiamo che alcuni asintomatici possono trasmettere il virus e ciò che dobbiamo chiarire è quanti sono gli asintomatici e quanti di questi trasmettono l’infezione.”
      In quattro parole: non sanno un cavolo di niente. Rivogliamo indietro i maghi caldei, che per lo meno erano pittoreschi e sapevano anche cantare e ballare.

    • Solito moto ondivago dell’OMS. Ci vogliono le mascherine – no sono inutili – no sono obbligatorie – i guanti non servono – sì bisogna metterli – no, portano infezioni – gli asintomatici non sono contagiosi – sì, sono i più contagiosi – no, non è vero – forse – tornerà – non tornerà – questo proprio nessuno lo sa. Ma questi sono ubriachi già dal mattino.
      OMS: scusi, Bill, cosa dobbiamo dire oggi?

    • Dichiarazione della dottoressa Van Kerkhove, capo del team anti-Covid dell’OMS: “È molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il coronavirus”. A che serve fare i tamponi per ‘scovare’ gli infettati?
      GiulioTarro : “…mi si perdoni la vanità, come dicevo io a marzo – gli italiani contagiati da Sars-Cov-2 erano già milioni e non le poche migliaia che annunciava il Governo. Se lo ammettessero, sconfessando quello che essi supinamente accettavano, forse, potrebbero dare un’altra spiegazione dello spegnersi dell’epidemia; e cioè che il virus non trova più persone da infettare, risultando queste immunizzate.
      …vorrei chiedere ai dirigenti di questo Istituto (ISS) in quale cassetto è scomparso lo studio epidemiologico che essi avevano commissionato, e difeso, il 30 aprile, in conferenza stampa, che tra le varie ipotesi, prospettava, per giugno, 151mila ricoveri in terapia intensiva” (non c’è più nessuno in terapia intensiva). “Poi sarebbe il caso di chiarire cosa si intenda per “seconda ondata in autunno”. L’ipotesi che, in autunno, ci sarà qualche, sporadico, nuovo caso di infezione da Sars-Cov-2 è certamente plausibile; ma, se pure ci sarà, e se pure si evolvesse in COVID, potrebbe essere tranquillamente affrontato con le terapie che oggi, a differenza di qualche mese fa, conosciamo. Nonostante ciò, a differenza di quanto sta avvenendo in molti altri paesi dove si sta puntando ad un rapido ripristino della piena normalità, in Italia si continua a farneticare di un “catastrofico ritorno dell’epidemia”. E così, dopo gli ombrelloni aperti distanziati quattro metri e mezzo, hanno già deciso nuove “misure profilattiche” – ovviamente, insensate dal punto di vista sanitario – come l’obbligo della vaccinazione anti-influenzale o della mascherina a scuola.”
      MISURE INSENSATE DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO. Basta prenderci in giro, basta perseguitarci. La gente è diventata psicotica. E quell’idiota che voleva andare a scovare i ‘positivi’ casa per casa, isolarli, metterli in quarantena. Ma in che manicomio siamo finiti? I tamponi non servono a nulla. Le mascherine non servono a nulla. I bambini a scuola con la museruola, divisi dal plexiglass, costretti a misurarsi la temperatura, a ‘igienizzarsi’, a vaccinarsi, ad aver paura uno dell’altro. Ma si può essere più imbecilli e criminali di chi ha stabilito queste norme? Riprendiamoci la nostra vita. Non è possibile essere governati da una banda di mentecatti.

  • Ora dico tutto vero, ma non dimentichiamo che uno stato di allerta perenne si deve sviluppare nella popolazione mondiale per le prossime epidemie (fra un anno, dieci?). Il vaso di pandora è aperto. Salvo misure drastiche a livello mondiale che incidano sull’urbanistica e sugli allevamenti no può essere diversamente. E insisto: Pettenkofer bonificò la Baviera mentre negava l’esistenza del vibrione del colera, e molto scenicamente beffeggiò Koch bevendo in conferenza stampa una delle provette di coltura che l’allora mediconzolo di provincia gli aveva inviato. La storia quindi ci insegna che si può combattere la malattia senza uccidere l’agente infettivo: questione di stile di vita permanente. La mascherina, e nel mio caso la visiera che son costretto a portare a contatto coi pazienti, per loro tranquillità, perché hanno paura, si mettono nell’armadio accanto a ombrello e impermeabile, non si buttano.

    • La mascherina è diventata una sorta di talismano che la gente porta addosso per proteggersi da un oscuro ‘male’. Lo stesso si può dire di tante altre misure di ‘profilassi’ INSENSATE DAL PUNTO DI VISTA SANITARIO (Tarro). Siamo regrediti a stadi magico-infantili.
      Giustificare, incoraggiare o addirittura indurre per legge fobie e psicosi porterà a un’involuzione della nostra società.

  • Però signor Cadè, non le sembra strano che siano proprio i paesi non proprio democratici a minimizzare l’entità di questa epidemia? Non le pare tipico dei regimi censurare le informazioni, anche se non so a quale scopo? Uno potrebbe essere l’economia. I sospetti sulla Cina sono sorti subito, poi è arrivato il Brasile, poi la Bielorussia. Non so. Anche se parlavo poco fa con la signora Cremonesi, dal Belgio, che mi dice che anche nei paesi del nord Europa, dove le misure di contenimento sono state più blande, i numeri dichiarati sono inferiori a quelli reali. Che siano più furbi di noi? Basta guardare i dati relativi al turismo per dire che forse la chiarezza nell’informazione in Italia ha prodotto danni incalcolabili. Non solo gli stranieri non vengono da noi, ma neppure tutti ci vogliono, se non con trattative che forse adesso hanno avuto buon fine. Austria, Croazia, Slovenia, Grecia, qualche problemino di accoglienza ce l’hanno creato. Al contrario sarebbe stato criminale tacere l’evidenza. Ma anche qui, senza rosicchiare l’osso, il discrimine è tra crederci o non crederci. Che basterebbe per dire “basta non parliamone più”, ma sarebbe sbagliato, perchè ad esempio non abbiamo ancora, anche se i dati ci indirizzano e alcuni sono chiarissimi, l’idea della portata della ricaduta economica a lungo termine.

  • Non credo si possa dire che l’informazione in Italia (sui decessi da Covid) è stata trasparente e corretta. Al contrario, direi che ha ben rappresentato la volontà di creare una condizione di panico, “sciorinando per tre mesi numeri con evidenza zero” come ha detto Zangrillo pochi giorni fa, diramando terribili bollettini di guerra che non avevano un’attinenza reale con l’epidemia in corso, manipolando e inquinando sistematicamente i dati. Questo sì è stato criminale, questo sì è stato tacere o falsificare l’evidenza. E i danni sono stati incalcolabili. I numeri qui da noi dichiarati come morti di Covid sono sicuramente e di gran lunga superiori alle vittime effettive del virus. Questo è ormai un dato che emerge in modo sempre più chiaro per stessa ammissione dei medici. E quando qualcuno dice che invece in altri Paesi i numeri dichiarati sono inferiori alla realtà, bisognerebbe sapere a quali fonti fa riferimento per affermarlo. Perché se un’affermazione del genere (forse ripresa da un giornale o basata su impressioni personali) se non ha riscontri obiettivi vale poco o nulla. Non possiamo prenderla come una verità. Anche perché abbiamo visto pure in altri Paesi molti medici denunciare la procedura imposta dal governo di registrare ogni morte sospetta come “morte per Covid”. Questo sembra semmai mostrare che c’è stato un orientamento diffuso, mediatico e sovranazionale, a enfatizzare ed esagerare il fenomeno. Cui prodest, lasciamo perdere.

  • Di Tarro ora esce il libro sul tema. Sì, potevamo fare in modo da non diffamarci da soli, ma non c’è stata irresponsabilità, ma paura, oltre che per la propria incolumità di fare la figura degli incapaci dopo.
    Ora ci vorrebbe un gesto clamoroso, come Pettenkofer quando ha bevuto il vibrione in provetta, o come il pescivendolo napoletano che ha mangiato cozze crude per il TG durante il colera di Napoli (che Giulio Tarro dimostrò all’epoca essere arrivato con un carico di cozze turche). L’ho fatto contattare da un comune amico: è in gran forma. Il cell. tutta non l’ho potuto avere. Sarebbe stata carina un’esclusiva per Cremascolta!
    Cambiamo aspetto: non trascuriamo il fatto che quest’accidente aggrava una diffidenza regionale che già stava montando, questa volta del Sud contro il Nord, e purtroppo la radicazione dell’epidemia al Nord la aggrava.

    • E’ vero, le voci che circolano sono quelle. A molti “nordici” è girato il cappello e al sud in vacanza non ci andranno. In Sicilia e Sardegna, soprattutto. Fino a ieri non facevano i raccoglitori di arance e i pastori di capre? Bene, tornino a fare i cacciatori-raccoglitori, non c’è nessun problema. Decisamente più accorta la governatrice della Calabria, che ha capito al volo qual’era la posta in gioco, e quando c’è di mezzo il sostentamento di migliaia di famiglie c’è poco da fare gli schizzinosi.

  • Incredibile ma vero, l’OMS cambia ancora idea: “Gli asintomatici trasmettono il virus”.
    Maria Van Kerkhove, capo del team tecnico anti-Covid-19, torna sui suoi passi: nemmeno 24 ore dopo aver dichiarato che “è raro che gli asintomatici contagino”, è tornata in conferenza stampa e si è scusata per l’imprecisione… La Van Kerkhove, visibilmente mortificata, dice che c’è stato un fraintendimento, che vi sono tante incognite, e che forse alcuni soggetti asintomatici (che potrebbero essere forse tra il 6% e il 41% dei contagiati) potrebbero forse trasmettere il virus… Ci sono cose che non sappiamo, dice.
    Solo su Cremascolta svelato il retroscena:

    Bill: che c…. è questa storia che gli asintomatici non contagiano?!
    OMS: scusi, capo, ci è scappata, ma stiamo rimediando…
    Bill: fate più tamponi, c….! Aumentate i contagi, c….! Cosa vi pago a fare?!
    OMS: ok, capo, faremo del nostro meglio…
    Bill: e licenziate quella str….!

  • A proposito di quella enorme, sesquipedale idiozia sotto ogni punto di vista che è l’obbligo della mascherina, invito a leggere le considerazioni di un avvocato:
    https://www.oltre.tv/avvocato-prisco-mascherine-tso-illegale-multe/?fbclid=IwAR2eATDSvDVPzhpF8jMcvQ3IAE64Kk1sMJG2W57cn_gmwAqSWiCc2bybjjs
    Mi sembra soprattutto interessante il fatto che andare in giro mascherati sia un reato penalmente perseguibile: “Anche se fosse vero che c’è un’emergenza, che giustifica una deroga alla legge penale che vieta di andare in giro a volto coperto, comunque si dovrebbe prevedere questo obbligo della mascherina con una legge di pari rango e deroga alla legge penale. Dove questo non fosse fatto io potrei essere condannato penalmente, anche a una sanzione pecuniaria, per aver girato a volto coperto commettendo un reato.”
    Vedi Legge 152 del 1975, che proibisce di circolare in luoghi pubblici con il viso coperto: pena prevista uno o due anni di reclusione e ammenda di 2.000 euro.
    Quindi, in teoria, possiamo essere sanzionati sia se portiamo la mascherina sia se non la portiamo.

  • Trovi anche solo un caso di applicazione della legge o deroga. Altrimenti questo fa il pari con gli altri commenti di stamattina in altro post. A meno che Lei non intenda demolire non solo la scienza ma anche tutta la nostra legislazione. In verità in altri casi potrei essere d’accordo con Lei, ma questo generalizzare e cercare il pelo nell’uovo o cavillare a me sembra tempo perso. Sarà che io non ho la sua profondità esegetica, questo il problema.

    • Cosa vuol dire “trovi un caso”? Caso di che?
      Certo che fa il paio con gli altri miei commenti. Là volevo indicare scemenze spacciate per scienza, qui le illegalità spacciate per leggi.

  • Signora Cremonesi, io non sostengo che solo i miei dati siano attendibili. E non sono dati ‘miei’ ma che prendo da fonti ufficiali, non da giornali. Quindi, non vedo l’utilità di fare del sarcasmo. Il signor Macalli ha detto di aver saputo da Lei che i decessi in Belgio sono stati sottostimati. In mancanza di dati precisi, mi son permesso di dubitarne. Lei ora allega articoli di giornali che parlano di altro. In uno si riportano dati sui decessi nei vari Paesi, dati che già conosco e che non contraddicono quello che ho già detto. In un altro si dice che un lockdown più tempestivo in Inghilterra avrebbe forse potuto salvare 20.000 vite, cioè non dati obiettivi ma illazioni (io posso sostenere, con lo stesso diritto, che da noi senza lockdown il numero dei morti sarebbe calato). E in un altro si lancia l’allarme per paesi asiatici dove il virus starebbe mietendo vittime. Ma in realtà si parla di ‘contagi’, cioè di ‘positivi’ al test, e se uno fa una proporzione tra i morti e la popolazione di questi paesi si accorge che è molto .a molto bassa (in India, per es., 8.000 su un miliardo e 200 milioni di persone! Niente). Anche in questi paesi asiatici si sta quindi spostando l’allarme sul numero dei ‘contagi’, numero che ovviamente cresce parallelamente al numero dei tamponi che si fanno e che, in sostanza, significa molto poco. Quindi, cosa dovrei dedurre da questi articoli? Non c’è nulla in loro che smentisca i dati da me riportati.
    Credo sia inutile discuterne. Io, almeno, sono molto stanco di questa storia. Se uno non vede che questa ‘pandemia’ è stata strumentalizzata e manipolata per fini economici e sociali, io non ho gli occhiali magici da dargli. Se uno continua a vederla come una ‘catastrofe’ naturale, a credere che i morti nel mondo quest’anno sono molti molti di più, a immaginare scene apocalittiche, a pensare che i governi abbiano agito per tutelare la salute pubblica, a credere che l’OMS mette la scienza al servizio dell’umanità, a credere che Gates ci vuol salvare con i suoi vaccini, che è necessario tracciare tutti i cittadini, portare le mascherine, stare lontani, e se poi crederà che saranno necessarie manovre ‘lacrime e sangue’ ecc. ecc., continui pure a crederlo. Io ci rinuncio.

    • Il Sig. Macali, se legge bene il suo intervento, non si riferiva esattamente al Belgio ma ai paesi nordici.
      Sig’ Cadè, io sono grata al nostro governo per aver deciso il confinamento nel momento in cui a Crema venivano ricoverate dalle 60 alle 100 persone al giorno con gravi polmoniti.. Ora il virus fa meno danni e mi sembra giusto ritornare alla vita normale. Lei continui a pensare quello che le pare più opportuno. Non si arroghi però il diritto di avere la verità in tasca. Lei sa bene che anche i dati ‘ufficiali’ sono interpretabili. L’eccesso di morti rapportato alla media dei decessi degli ultimi 5 anni, nei paesi Europei, è ben oltre quello dei morti dichiarati x Covid. Io penso che il paraocchi ce l’abbia lei è tutti coloro che interpretano il mondo come Lei. È un mio diritto assoluto pensarla come credo. E le assicuro che non mi sento meno informata, intelligente, smaliziata di lei. Forse è veramente il caso di chiudere l’argomento.

  • Grazie, Natalina, per le informazioni lontane dalle nostre beghe provinciali: tu il mondo lo conosci e ci fa bene un po’ di aria nuova.

    • Caro Piero, la tua onestà intellettuale è limpida, e una delle miserie del discutere intellettuale è proprio come dici tu, il restare invischiato nelle beghe di provincia. Da nualtre. Un pantano soffocante. E stupido. Natalina spalanca le finestre!

  • Secondo i dati ufficiali, il tasso di mortalità in Italia è del 14,47%, in Svezia, senza serrate, del 9,97% (in Bielorussia, senza nessuna serrata, è dello 0,57%). Ringrazio tutti per avermi finalmente aperto gli occhi, ritratto quanto ho detto finora e mi scuso per aver alimentato “beghe provinciali”. Ora prepariamoci a tornare alla Fase 1, dato che si minaccia una “seconda ondata epidemica”. Per fortuna il nostro premier ci proteggerà.

    • In Svezia vi sono state serrate, anche se meno drastiche. Bielorussia 0,57% morti. Venezuela 24. Nicaragua 14 !!!!

  • I morti: il confronto tra Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia
    Primo elemento: i decessi. Stando al database della Johns Hopkins University, al 21 maggio la Svezia ha avuto 3.871 morti, contro i 561 della Danimarca, i 306 della Finlandia e i 235 della Norvegia. Detto in altri termini, con un terzo in meno di abitanti (10,2 milioni contro i 16,7 complessivi degli altri tre Paesi), la Svezia ha avuto tre volte e mezzo più morti. E quasi sette volte (il 690% in più, se preferite) rispetto alla Danimarca, che pure ha una densità sei volte maggiore (cosa che rende molto più complicati il distanziamento fisico e il contenimento dell’epidemia). Vero è che, anche in Svezia, come in altri Paesi, molti decessi sono avvenuti nelle case di riposo, per motivi quindi solo in parte legati al mancato lockdown.

    https://www.ilsole24ore.com/art/la-svezia-ammette-aver-sbagliato-risposta-coronavirus-AD9uDBV

  • Allora potremmo dire che la Lombardia e la Svezia, avendo più o meno lo stesso numero di abitanti, hanno avuto: la Lombardia, con serrata selvaggia, 16.734 morti; la Svezia, senza serrata, 4.800 morti.
    Però, lo ripeto, io sono stanco di discutere di queste cose. Voi siete convinti che sia stata una catastrofe naturale e che il lockdown sia stato un antidoto efficace. Bene, ne sono convinto anch’io, inutile portare altri dati. Mettiamoci il cuore in pace, teniamo la mascherina, aspettiamo il vaccino, misuriamo la temperatura, stiamo in quarantena ecc. e aspettiamo i nuovi decreti con animo sereno e fiducioso.

    • Non c’è paragone di densità e mobilità! Stoccolma ha addirittura una viabilità superficiale e una sotterranea, con negozi e tutto il resto sui due livelli, e poi c’è l’effetto protettivo costa marina, e relative brezze (un mio pallino), una cresta montana longitudinale, una mobilità non paragonabile e un particolato idem infinitesimale al confronto.
      Comunque Livio hai ragione, piantiamola lì, tanto non si cresce in conoscenze, ma si peggiora: dopo tutta l’esperienza fatta il risultato è che si parla indifferentemente di Covir e di Covid, o si dice il Covid e non la Covid, e, caduta di un mito, addirittura il libro di Giulio Tarro esce col titolo sbagliato: Covid. Il virus della paura.
      Che vergogna! Già, perché quore con la Q, identifica comunque un organo toracico singolo non confondibile, CoviR 19 è un virus, CoviD 19 è la malattia. Ma non credere per quanto mi riguarda di aver parlato a vuoto: ho riflettuto su quanto affermi, con serietà.

  • Ma sì, Covid o Covir, che importanza ha? Se scrivi Covir sembra un errore.
    Io mi sono arreso. Voglio solo diventare anch’io un buon credente e non pormi più tante domande. Tornare a quei bei tempi andati in cui era proibito il libero esame. È sufficiente ascoltare la tv o leggere il giornale. Lì si trova la verità. Ho peccato, mi pento e voglio tornare sulla retta via.
    E, a proposito, spero solo che a qualcuno del comitato scientifico – cui sono affidate le nostre sorti – non venga in mente di fare il ‘termo-scanner’ per via rettale.

    • Prima di diventare un buon credente, Livio (per convertirsi e morire c’è sempre tempo), fai un ultimo sforzo e leggi questo :
      https://comedonchisciotte.org/il-trionfo-della-svezia-rimanere-liberi-in-un-mondo-in-lockdown/
      Dopo di che, sinceramente, io non capisco il balletto dei numeri che non significano nulla, visto che ognuno “li dà” come cavolo vuole, ovvero partendo da criteri di valutazione differenti l’uno dall’altro.
      Il Covid-19 rimarrà fra noi come l’Hiv, l’epatite C, la meningite e tante altre belle cosette che ci circondano. Dobbiamo conviverci, punto e basta. E se sarà destino … ci cureremo. Pillola più, pillola meno, cosa cambia?

    • No, Rita, scusami, ma non posso leggere la stampa eretica. Tutto quello che non viene dai grandi giornali o da Barbara d’Urso viene dal maligno. E spero che anche tu un giorno passerai dal complottismo alla fede, come me.

  • Mi scuso con la signora Cremonesi. In effetti il signor Macalli diceva “paesi del Nord” e io pensavo si riferisse al Belgio da cui la signora Cremonesi parlava. È stato un errore imperdonabile, certo. Anche se poi, quell’articolo sulla Svezia allegato dalla signora Cremonesi non mi sembrava dimostrare che da loro fosse andata peggio che da noi, anzi.
    Ma sicuramente sono io che sbaglio a leggere i numeri. Comunque ho ormai cambiato vita, non intendo più discutere di questa faccenda, mi rimetto all’opinione della maggioranza, democraticamente. E chiedo scusa anche al signor Pasini, che mi ha dato giustamente del complottista gradasso e imbecille, quando ancora sragionavo.

    • Mantenga le sue idee ma non pretenda farle cambiare agli altri. Le assicuro che non tutti sono deficienti !
      (Illogico paragonare Svezia e Lombardia quando si sa che vi è un elemento dì territorialità in questa epidemia. Basterebbe fare il confronto col Friuli)

    • (Non mi pare abbia dato io l’articolo sulla Svezia)

    • Sì, altro errore. È stato il signor Macalli a mettere un articolo sulla Svezia. Ho confuso il Nord. Certo che Svezia e Lombardia non si possono paragonare. Era solo un modo per dimostrare che si può dare un dato in modo capzioso. Perché in apparenza la Svezia, con i suoi 8.000 morti, sembra aver fatto molto meglio dell’Italia, ma i dati sono sicuramente falsati (quelli della Svezia, intendo). Se no vorrebbe dire che il nostro lockdown non è servito, e questo è impossibile! Non credo di aver dato del deficiente a nessuno. Ho solo portato dei dati, a cui ho ingenuamente creduto, e che mi sembravano dimostrare qualcosa. Ero finito in uno “stupido pantano”, come dice il signor Pasini, che infatti mi ha dato dell’imbecille (indirettamente, con delicatezza). Ora so che aveva ragione e lo ringrazio, le Sue osservazioni sono state illuminanti. Mi scuso ancora con Piero per le “beghe provinciali” (ma certo anche lui parlava in generale), e son contento che ora il discorso abbia preso un taglio internazionale e più intelligente.

    • Non so, signor Cadè se lei è un imbecille, o è bastian contrario per carattere su molte faccende, o dice delle verità che quelli come me, soloni, ottusi, non comprendono. Può darsi che ha ragione lei. Meglio andarci piano, però, con i piedi di piombo in territori complessi con tanti morti, tanti “guariti” con polmoni e altro messi mali anche da guariti, con tanto dolore, e la fortuna, sua, mia, di chi non è stato toccato, percepisce regolarmente lo stipendio, e non è finito intubato senza respiro. Dover governare è molto complesso; spesso è un rompicapo e con gli italiani, ancor di più. Ma in Europa, e nel resto del mondo l’italianità pasticciona ha fatto scuola da tempo. Siamo in buona compagnia.
      Di discorso con un taglio internazionale a Crema non passa niente, l’ironia ci sta, le beghe continueranno; vivere a lungo in provincia si finisce per assorbire certe miserie da cortile. Ti si appicciano addosso,e hai voglia di cacciarle via. Ma non si preoccupi, che si facciano discorsi internazionali o paesani, chiunque scrive o commento su questo blog a Casaletto di Sopra o a Farinate di Capralba, non lo seguono, figurarsi tra i forestieri. Ma c’è speranza tra due entità distinte: l’elite culturale del centro storico, o magari quelli dell’ex comune di San Bernardino, che dopo il 1929 sono diventati parte dell’Amministrazione di Crema. Magari ascoltano. Sono mezzi foresti.

  • NEW ECONOMY

    – Franca ma che diavolo succede?
    – ihihih… ooo-boooh… snif… MA COSA DEVE FARE UNA DIOSANTO!
    – ma racconta, dai, non fare così
    -BASTA BASTA NON NE VOGLIO PIù SAPERE!!! BASTA!!! LASCIATEMI IN PACE
    – Ti è andata male la presentazione? sono affranto… mi dispiace, sul serio…
    – Due mesi di lavoro, 15 ore al giorno, tutto per niente… e la mia squadra… guarda non ne posso più.. un’idea bellissima, un’app per le vacanze estive, che trovava i posti e le strutture ricettive più sicure, con impianti di sterilizzazione alle radiazioni ionizzanti, cibo controllato e passato ai raggi ultravioletti, personale controllato con 4 tamponi quotidiani…
    – e cosa è andato storto?
    – e che ne so!!! maledetti, schifosi! è perchè non ho santi in paradiso, te lo dico io… era un’app fantastica, che fidelizzava il cliente per le estati successive… snif…
    – come si chiamava?
    – snif… eh? app estati…

  • Io non lo so, ma voi cosa ne pensate? Dall’inizio dell’anno questa apocalittica pandemia ha ucciso quasi lo 0,005% della popolazione, facendo temere per il futuro della specie. E tuttavia, la popolazione della Terra è aumentata ancora di quasi 37 milioni di anime (o anche solo di corpi). Non avranno ragione Gates, Rockefeller e gli altri che vogliono ridurre del 15% gli abitanti del mondo? (ma il 15% non è troppo poco?) Ma perché allora ci vogliono dare il vaccino e salvarci? Io non capisco.

    • Ottimo confronto di culture. Si deve fare questo taglio, con un’azione prersuasiva martellante, fin quando sarà chiaro, soprattutto dove gli umani vogliono isediarsi a tutti i costi, in condizioni ambientali invivibili, che dare la vita per poi vederla deperire fino alla morte è crudeltà, e che l’umanità è arrivata al punto del dilemma della zattera: se siam in troppi sopra affonderemo tutti insieme, chi c’era prima e chi ci è salito dopo!
      Certo, la tecnonologia può molto, ha potuto tanto da far sembrare pessimistiche le visioni di padre Malthus, ma tutto quanto è stato compiuto per rinviare il problema è stato ottenuto succhiando energie al sistema pianeta. Risultato? Lo stesso della zarttera, quanto atteso avverrà per un numero di persone enormemente maggiore e istantaneamente invece che progressibìvamente, quando la zattera si ribalterà. Intanto, siccome siamo uomini, non vogliamo vedere bambini morire, e possibilmente nemmeno adulti, e ci prenderemo cura di ogni nostro simile, fossero pur incautamente fatti nascere. E ciò non è in contrasto cjon le politiche per la natalità, che danno quella condizione di benessere minimo per prolificare, perché tale libertà decisionale non sia sottomessa allo sta di opulenza, ma una scelta cosciente, Certo, se si sente ancora parlare d natalità perché qualcuno in futuro mantenga i sistema pensionistico, beh, allora siamo di fronte alla truffa sistema catena di S. Antonio, già messa fuori legge a suo tempo.

  • Ho appreso con tristezza che Burioni ha deciso di prendersi una vacanza. Però Burioni promette: “ci rivediamo in autunno”. Evidentemente perché sa che in autunno ci sarà una seconda ondata di Covid, e lui sarà pronto a dar nuovamente battaglia. Grazie, professore.
    Alcuni giornali scandalistici hanno invece riportato le affermazioni di un oscuro premio Nobel per la medicina, un certo Beutler, secondo cui non ci sarà una seconda ondata. Purtroppo anche altri sedicenti esperti stanno mettendo in giro queste idee assurde dietro cui, forse, si celano interessi personali. Vorrei mettere in guardia i lettori, sperando che nessuno creda ad affermazioni tanto irresponsabili. E deploro che si dia spazio a degli incoscienti (ricordate Montagnier?) solo perché hanno vinto un Nobel, o a finti scienziati come Tarro e altri.
    In questi casi io sono favorevole alla censura. Dobbiamo fidarci solo dei professionisti dell’informazione.

    • Ci rivediamo in autunno, nel senso che poi Burioni (ma non solo lui) avrà bisogno di altri soldi per prendersi una nuova vacanza. Hai idea, Livio, di quanti “disoccupati” verrà a creare la fine del virus? Perché prima o poi finirà. E allora, tutta questa pletora di “espertoni” da talk show cosa andrà a fare? E’ un bel problema.

    • No, non è un problema difficile. Basterebbe creare un canale apposito della Rai o di Mediaset, tipo ‘Rete Virus’, dove tutti i giorni i professionisti dell’informazione danno le informazioni corrette sulla pandemia, i morti, i contagi, i vaccini. Non solo ora ma per tutto l’anno, sempre. Per conservare nella popolazione la giusta consapevolezza e responsabilità. E lì Burioni potrebbe avere un contratto a tempo indeterminato, almeno fino a quando non daranno anche a lui il Nobel per la medicina.
      E poi, fortunatamente, si trovano già nuovi focolai in giro per il mondo. Il lavoro ai virologi, epidemiologi, immunologi, infettivologi, non mancherà di certo. La disoccupazione è scongiurata.
      P.S.: sono indignato che alcuni infami sobillatori, sicuramente prezzolati, abbiano potuto insultare il nostro premier (“buffone…vergogna”). Come se fosse colpa di Conte se loro sono senza lavoro e senza soldi. Forse qualcuno non ha ancora capito che Conte ha salvato la vita di milioni di persone e che si sta sacrificando giorno e notte per far tornare grande l’Italia.

  • Ma la mascherina è di destra o di sinistra? Se lo chiedono in tanti in questo momento, quando queste, è il momento delle statue imbrattante e della rilettura della Storia, potrebbero diventare un monumento a futura memoria commissionato a qualche furbo artista capace più di altri di cavalcare l’emotività causata da questa pandemia, e farne passaggio alla storia dell’arte. Naturalmente dipenderà dalle Amministrazioni e dal loro orientamento politico caratterizzarne l’impatto visivo e appunto storiografico del monumento dedicato. Ritornando alla domanda iniziale è ormai evidente, anche qui, quale sia il carico simbolico di questo semplice strumento che riporta anche a tante pratiche del passato, fosse uno straccio a coprire il naso o quella col lungo naso nero veneziano pieno di erbe per purificare il respiro in entrata. Che siano servite o no fa ormai parte di quell’iconografia da museo che però nulla toglie all’uso strumentale efficace o meno che in questo momento ci è stato imposto. Fino a farne un’identità di genere, dove non indossate diventano emblema di quella virilità ostentata da “Trump armi in pugno, Bolsonaro a cavallo, Sgarbi gridando “capra” al virus ( Michele Serra) e invece calate sul naso identità della femminilità, in questo caso a rimarcare la debolezza di che di fronte al pericolo si deve riconoscere di avere paura, senza sottovalutare niente con tutte le incertezze e informazioni contraddittorie che accompagnano gli eventi sconosciuti. Naturalmente io ci aggiungo il Generale Aperol, tutti i nazionalisti e i sovranisti nostrani che la mascherina se la tolgono. Quindi “la paura è roba da donne”. Non per caso, sempre Serra, “i Paesi nei quali il Covid – o Covir – ha fatto meno vittime, notizia giustamente stra-citata da settimane, – e qui qualcuno avrà dati diversi – sono tutti governati da donne – “. Naturalmente le mascherine non sono nè virili nè femminili, ma di fatto denunciano un’appartenenza politica innegabile. Gli uomini veri non le vogliono, le femminucce sì. Che questa pandemia abbia solo significato politico come un voto elettorale? Si può quindi leggere tutta questa vicenda sotto la luce del colore politico di Governi e Amministrazioni dei paesi toccati? Si, con buona pace di quello che ci dice la scienza. Propongo quindi un monumento alla Mascherina in attesa di vedere se ad imbrattarla per primi saranno i fascisti neri o rossi. Domanda retorica? Certamente, ogni paese o città avrà i suoi prevedibili writer, bombolette rosa o nere anche in contemporanea. E’ questa la democrazia. Naturalmente i writer morti non sono invitati. In sintesi, chi vuole la mascherina è di sinistra, chi non la vuole è di destra.
    P.S. Per onestà intellettuale, io non copio gratis, dichiaro che questa semplice riflessione mi è stata suggerita dall’Amaca di quella firma che ho già citato sul mio giornale di oggi.

    • La mascherina è di “sinistra”, come tutte le paranoie ad essa correlate. Ho potuto constatarlo di persona negli ultimi tre mesi: i più terrorizzati in assoluto tra i miei conoscenti erano i pidi-grillini, forse per dimostrare solidarietà al loro governo. Ancora oggi sono loro i maggiori fautori del “virus tornerà in autunno”, e del “non abbassate la guardia, c’è ma non si vede”.
      Il motivo è del tutto chiaro: si vuole dare ragione al potere-padrone che ha orchestrato la messa in scena. Non che il virus fosse finto, intendiamoci, ma l’idea di cogliere l’occasione per ri-bilanciare l’assetto geopolitico è venuta dopo. E per qualcuno ha rappresentato un regalo insperato.

  • Non tutto il male vien per nuocere.

  • Ringrazio il signor Macalli per le sue riflessioni, che condivido in gran parte. Vi sono certo alcuni (che definirei gradassi imbecilli) che non portano la mascherina solo per ostentare una dubbia virilità, un patetico anticonformismo, forse anche come protesta politica o per fingere di non avere paura. La paura, questo sentimento così umano, che ci rende tutti fratelli. Ma la mascherina non è di destra o di sinistra. È di tutte le donne e di tutti gli uomini intelligenti e di buona volontà.
    La mascherina è razionale osservanza delle regole.
    La mascherina è segno di coscienza e di responsabilità.
    La mascherina è garanzia della nostra libertà e dignità.
    La mascherina è aver capito la realtà.
    La mascherina è aver rispetto per gli altri, oltre che per se stesso.
    La mascherina è accettare un minimo sacrificio per un grande ideale.
    La mascherina è difendere la vita.
    La mascherina è espressione di una società che, dopo tanti secoli bui, è finalmente illuminata dalla conoscenza scientifica.
    E se facessimo un monumento alla mascherina io sarei il primo a rendergli omaggio.

    • Beh, io ringrazio Lei per questa intelligente e articolata sintesi. Che poi è il pensiero italiano tutto. Rientro dalla piazza ora, tantissima gente, tutti con la mascherina. Non c’è niente da fare: l’Italia è di sinistra. Nessun arancione con le palle Aperol a togliersela. O sarà per le multe? Si, dev’essere per questo. E difatti davanti alle Procure è pieno di Comitati di sinistra, neanche un po’ ideologici, a chiedere i danni. Nessuno con le palle arancioni. Verità e giustizia.
      Ragazzi, come siam messi male. E poi si dice che le due categorie non esistono più!

    • Non ringrazi me, ringrazi la gente, questo popolo meraviglioso. Infatti ho scritto il commento qui sopra al mio ritorno dalla città. Ho visto centinaia di persone, tutte con la mascherina (solo uno o due gradassi imbecilli, che ho severamente redarguito). Era uno spettacolo commovente e insieme esaltante vedere tanta responsabilità, tanta abnegazione. Tante persone unite tutte da un’unica coscienza, come tante api o formiche (ma molto più evolute!), tutti umili servitori degli stessi valori. E so che dietro quelle centinaia di maschere v’erano centinaia di sorrisi, forti e sereni. “Questa è l’Italia che ho sempre sognato!” mi sono detto. Ci voleva il dolore, l’apocalissi, per arrivarci, ma ne è valsa la pena.

  • Di più, se fossi in Lei sarei il primo della fila chiedere i danni per questo ambaradan. Poi magari, se viene risarcito, ci provo anch’io. Verità, giustizia, o palanche? Anzi, rincollo da un mio commento precedente passato inosservato, in quota ad un mio post di tempo fa, un estratto molto significativo, senz’altro di un Pd-Grillino: 
    “I rappresentanti del comitato “Noi denunciamo” hanno in preparazione almeno altri 200 esposti “non contro i sanitari che hanno fatto il possibile ma contro i politici che non hanno fatto altro che raccontare bugie”. Tra essi i fratelli Pietro e Diego Federici, bergamaschi, che nel giro di quattro giorni hanno perso il padre e la madre a causa del Coronavirus: “Non ha funzionato niente, dalla comunicazione con gli ospedali alle cure”. “
    Sottolineo CURE.

    • È assurdo che qualcuno chieda i danni. Quali danni? E a chi? Al governo che ha tanto aiutato gli italiani in questa difficile crisi? Che li ha salvati. Ingrati.

    • Concordo pienamente: i politici non hanno fatto altro che raccontare balle. Finalmente Conte si è assunto tutta la responsabilità di non aver dichiarato la zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo ai primi di marzo. Lo ha spiegato ieri pomeriggio ai pm della Procura di Bergamo, giunti apposta a Roma per sentirlo come persona informata dei fatti.
      «Rifarei tutto come prima, non istituirei la zona rossa», ha confermato Giuseppi, che ha scelto di NON dichiarare la zona rossa in Val Seriana ma di istituire una zona arancione in tutta la Lombardia in completa autonomia, e contrariamente al parere dell’Istituto superiore di sanità, che il 3 marzo aveva chiesto di chiudere i due comuni in cui era esploso un focolaio di Covid-19.
      «Isolare Alzano e Nembro dai paesi circostanti – questa la giustificazione – sarebbe stato particolarmente difficile, quasi impossibile. In quell’area tra paese e paese non c’è soluzione di continuità». Finirà sicuramente a tarallucci e vino, siamo pur sempre in Italia, e c’è da scommettere che né i media di regime né i loro scodinzolanti seguaci chiederanno scusa per tutte le porcherie che sono state dette (per invidia, gran brutta bestia) contro Regione Lombardia e i lombardi.

    • Accipicchia, dimenticavo, a proposito di “media di regime”, il buon Travaglio, tra i massimi sostenitori del carrozzone giallo-fucsia trainato da Conte, è passato all’incasso. Grazie al “Decreto Liquidità” il Fatto Quotidiano (notoriamente autofinanziato e indipendente) ha ottenuto 2,5 milioni di prestiti, il cui 90% sarà garantito dallo Stato. E vaiiiiii …..!!!

  • Anch’io mi sono commosso nel vedere tanta osservanza. Immagino che la indossasse anche Lei, mi sbaglio?

    • Ho una mascherina che farebbe impazzire Franco. Sopra c’è il volto sorridente di Conte incorniciato in un cuore. Hai l’impressione di baciarlo. Non la tolgo neanche la notte.

  • Beh, si sa, i soldi contano un casino, poi non saprei se più a destra o a sinistra.😝🤣😜

  • Leggo di una signora di Reggio Emilia che, dopo 4 mesi, ottiene il permesso di rivedere il figlio, di nove anni, rinchiuso in un centro sociale. Rivedendosi, si abbracciano e si baciano senza le doverose precauzioni sanitarie. L’educatrice sociale li richiama al loro dovere di indossare le mascherine e mantenere le distanze. Visto che, ignorando le sue giuste proteste, madre e figlio si abbandonano a effusioni pericolose, l’educatrice chiama i carabinieri che multano la madre (400 euro). Lo indico come esempio di come deve comportarsi un bravo cittadino in questi casi. Questa ottima educatrice dimostra a tutti noi il dovere di osservare le regole, per coscienza e responsabilità, perché è necessario aver rispetto per gli altri e difendere il bene comune. Se, per sentimentalismo o altro, dovessimo violare i dpcm di Conte, il Paese precipiterebbe nel caos e il virus potrebbe uccidere milioni di persone. Dobbiamo quindi ringraziare quella educatrice del suo nobile messaggio: mascherina e distanziamento, sempre, a ogni costo, senza concessioni.

  • Come quelle che scrive Rita ☺ tanto ormai é come dice Adriano. Non si produce conoscenza in questo modo. Tentazione di lasciare il blog per un po’.

    • A quale balla ti riferisci, Ivano? All’Afghanistan-Praga di Zingaretti? Perché lì, in effetti, non si capisce bene se è più grave il buco o il rammendo, entrambi segno di una profonda cultura. Noto comunque che sulle deposizioni di Conte riguardo alle mancate zone rosse, come sui finanziamenti statali al “Fatto”, nessuno fiata.
      Sono balle anche quelle? Vi risultano delle imprecisioni?
      Ho l’impressione che i fedeli del Pensiero Sinistro debbano mettersi una buona volta d’accordo con se stessi. Se i post sono troppo “impegnativi”, non avete voglia di leggerli, figurarsi di commentarli. Se si parla (per forza di cose non bene) dell’attuale esecutivo, meglio sorvolare. Se si commentano in modo smart le solite notizie del gossip mediatico, non sono mai quelle “giuste”. Se si approfondiscono temi economici (Mes, Recovery Fund), non siete economisti e non vi esprimete. Se si approcciano questioni geo-politiche, nisba, zero al quoto. Biancaneve e i Sette Nani la conoscete?

  • Perché sarebbe un peccato se per le solite sceneggiate del teatrino che siamo i lettori si rompessero i c*******. Cremascolta ha vissuto tempi migliori.

  • “Vaccino, il ministro Speranza firma l’accordo europeo per 400 milioni di dosi”.
    Trionfo! Finalmente possiamo guardare con speranza (scusate il calmebour) al futuro!

  • Ringrazio il signor Pasini che si dice in dubbio se io sia un imbecille o un bastian contrario. Mi dimostra una stima che non merito. Confesso che all’inizio di questa storia ero dubbioso. Dicevano “è la peste del XXI secolo!”. Io allora pensai alla peste vera, che uccideva il 30 o anche il 60% della popolazione, in certe città persino l’80%! Chi faceva paragoni con la spagnola, meno letale della peste, prevedeva che in Italia potesse morire il 10 o 12% della popolazione, milioni di persone. Ma dopo 5 mesi (o forse 8 mesi, secondo alcuni), ho visto che i morti in Italia erano circa lo 0,05%, e nel mondo solo lo 0,005%, in certe zone anche meno, e perciò ero sempre più perplesso. Mi dicevo “che strano, una peste che nel complesso fa meno morti di un’influenza”. Tanto più che la maggior parte di quella gente sembrava morta per altre cause. Però i giornali diffondevano il terrore, il mondo era paralizzato dalla paura, si prendevano misure illiberali mai prese nella storia, cremazioni in massa, autopsie proibite, il Paese in quarantena, mascherine ecc. e io mi chiedevo perché. Ho provato a riguardare i numeri, ma il risultato era sempre lo stesso. Tutto questo mi sembrava molto strano. Inoltre, qualcuno diceva che ero imbecille, gradasso, complottista, senza rispetto per i morti ecc.. So di non essere un bastian contrario. Quindi, signor Pasini, è più probabile che io sia un imbecille. Per questo ho deciso di ignorare i miei dubbi e di non pensarci più.

  • Quest’aggiornamento dal giornale medico online mi sembra utile, considerato anche che in stragrande maggioranza sono morti lombardi: ” I morti al di sotto dei 50 anni sono — all’11 giugno — 366: l’1,1% del totale. 83 di loro avevano meno di 40 anni (53 uomini e 30 donne con età compresa tra i 0 e i 39 anni). 62 di loro avevano gravi patologie preesistenti; 14 non sembravano averne”;

  • Mattatoio di Rheda-Wiedenbrück: 1.553 i lavoratori contagiati. In quel mattatoio in piccola scala si sono riprodotte condizioni ambientali lombarde, ed è di nuovo emergenza. Lezione: per ora stiamo tranquilli, salvo soggetti particolarmente defedati non succede niente, infatti le gravi trasgressioni alle disposizioni non hanno prodotto effetti di rilievo, ma non finisce qui, e ritratto il mio ottimismo per l’autunno.
    Secondo, ma non possiamo proprio ridurre questo consumo di bestie squartate, che anche se il contagio non ce lo portano da vive lo diffondono quando per macellarle ci ammassiamo al freddo-umido? Urgono corsi di “buone maniere alimentari”.
    Ma nemmeno quando ci va di mezzo la nostra pellaccia siamo capaci?
    Me compreso, la mia foto con la fiorentina da un kg gira ancora.

    • Si, Adriano quella foto mi aveva davvero shoccato, mi fa piacere che tu faccia …..autocritica!

  • Che si ripresenti in autunno è terrorizzante, anche se la morte si presenta a tutti prima o dopo, non c’è fuga possibile, come per quel servo un po’ ingenuo che non voleva farsi rincorrere. Ma qui c’è qualcosa in più del proprio destino che in questi mesi si è moltiplicato diventando sempre più esigente, avido. Ma che però io non capisco. Ormai, anche con buone pratiche alimentari, se anche bandissimo i cinesi dalle nostre vite e dalle nostre tavole, mi chiedo: siccome il virus viaggia con le persone significa che basterebbe anche solo un contagiato per scatenare di nuovo l’inferno? E se si richiudesse di nuovo tutto si morirebbe di fame. Che fare quindi? Lasciare i deboli nelle mani della malattia, forse non un numero altissimo, o morire tutti di fame, o di dittature, o di guerre? Io in verità non saprei quale sarebbe la morte migliore. Già è stabilito che le scuole a settembre riapriranno con nuove modalità di accoglienza e frequenza, e magari qui ci sarebbe qualcosa da dire contro la Ministra in carica che non volendo assumersi responsabilità delega tutto, comodo, all’autonomia scolastica mettendo in croce i Dirigenti, quindi significa che il pericolo è reale anche in futuro. Si dice anche che per la Spagnola ci furono più vittime in seconda ondata, ma si dice anche che improvvisamente sparì.

    • Premesso per Franco che quella fiorentina è stat un omaggio a una comitiva di trentenni, amici di mio figlio, che usavano la mia griglia. ma mi ha fatto un gran male, per due giorni!
      Ivano, Stephen King nel suo “L’acchiappasogni” ambienta fra i suoi boschi un’invasione extraterrestre, molto realisticamente, in quanto il marziano, chiamiamolo così, si comporta a volte come individuo, a volte come carica virale. Se la carica è bassa, se c’è allerta, facile isolare piccole zone di propagazione. L’infezione non è come la corrente elettrica, che se tocchi un corpo carico ti si trasmette in tutta la sua potenza, ma come una sommatoria di aggrssori, che se sono troppi di mettono a terra. Questo è stato dimostrato anche questa volta, non so più da chi: fattori di rischio labilità individuale, oppure alta carica, che può essere determinata sia dalla vicinaza al soggetto infetto, sia dall’incontro con più soggetti, ma attenzione: anche dall’iperventilazione. Uno sportivo, uno zappatore, che affanano ne ingurgitano di più. Questo non vuol dire che è più infetto, ma che ha più probabilità di sviluppare quella famosa sindrome immiunitaria iperergica, che poi porta alle trombizzazioni e alla polmonite interstiziale da stasi… Quindi non sarà come prima: lo conosciamo e collaborando tutti lo possiamo più facilmente circoscrivere.

  • Leggo che nonostante i nuovi contagi in Germania e Portogallo i casi gravi siano pochissimi. Se il virus continua a circolare ma facendo meno danni è già un buon segno.
    La gente si è ad ogni modo rilassata. Qui in Belgio il governo ha provveduto a distribuire gratuitamente 15 milioni di mascherine lavabili. Soltanto 2 milioni sono state ritirate. Quasi più nessuno porta la protezione. Il governo ha già dichiarato che a settembre le scuole riprenderanno normalmente, senza alcuna regola particolare.
    Solo in America Latina pare che la bestiaccia continui a mietere morte.

    • Pure nel Regno Unito, dice mia figlia, la mascherina che non è obbligatoria ma “consigliata”, non la porta quasi nessuno. La portano gli italiani, soprattutto gli studenti. E la guardano come se fosse una strana, sembri “una delinquente” con la mascherina le dicono! Eppure, nel Regno Unito ancora oggi i contagi sono piuttosto alti, la situazione è molto malgestita, tra Scozia, Galles e Inghilterra c’è scontro di competenze, ognuno fa a suo modo. Nel frattempo i ristoranti sono ancora chiusi, pure i pubs, i negozi, che dovrebbero aprire, chi il 29 di questo mese, altri il 4 di luglio. E la faccia di Boris, l’ex-gradasso, capo del governo, ha ancora lo sguardo malaticcio, di chi ha preso una sberla potente, e non si è ancora ripreso del tutto.

    • Naty sto studiando la delibera regionale 3264 sulle misure di prevenzione. Se la rete di avvistamento funziona non c’è problema: si beccano e si curano presto e si fa isolamento a spot senza fermare quasi niente..

  • Marino fossi in tua figlia risponderei: “casomai una giapponese”, visto che quelli manco per le effusioni la tolgono secondo me. Adesso, e senza più il rischio di innescare altre diatribe fondamentaliste (storia chiusa), possiamo dire che il dio delle pestilenze ci ha mandato questo Governo concreto al momento giusto.

    • Al grosso dei sovranisti, la cui sbruffaggine è tanta come “il portare avanti” degli intellettuali che la spiegano: sinistra/destra/centro, il coronavirus è venuto storto, antipatico. L’hanno presa male. Se sbruffi, capita che poi il guaio ti si ritorce contro, e piangi a casa, in mutandoni, con la moglie che ti batte sulla schiena, tanto non c’è la tv a vederti, caro, vedrai che i medici, anche quelli di sinistra, ti sapranno curare bene.

  • Una bella riflessione, come dire un sistema di pensiero che non dà spazio all’inciampo, tipico delle ossessioni.

  • Cari amici, io sono davvero disorientato: la “scienza” che dice “stiamo imparando”, la “politica” che (….”giustamente”!!!) la ….”butta in politica”, con comportamenti di singoli leader, peraltro di grande appeal, che contraddicono clamorosamente le elementari regole comportamentali ( obbligatorie per legge per i comuni ….. mortali!) , i focolai da Coronavirus stanno aumentando e, la Lombardia torna a far paura: contagi raddoppiati e il numero cresce in tutta Italia (+296).
    Il professore Andrea Crisanti, protagonista della strategia veneta di contrasto al virus, è tornato a ribadire che, dall’epidemia, non siamo usciti: «La malattia circola e anche gli asintomatici la trasmettono – ha chiarito ancora una volta – non capisco come certi colleghi abbiano potuto fare affermazioni fuorvianti su questo tema. Si sono presi una grave responsabilità».
    Per Crisanti, dalle Asl alle decisioni sulle chiusure dei territorio, l’Italia ha reagito bene. Ma nel Paese «si vede un po’ di rilassamento. Per forza, gli italiani hanno avuto messaggi contraddittori dai politici, che non hanno dato il buon esempio. Prima si dice che siamo in pericolo, poi che bisogna sbrigarsi a riaprire tutto perché l’economia è la cosa più importante – ha detto il professore -. La gente ha bisogno di verità».
    Da qui, ribadisco il mio disorientamento: quale verità?
    Unico dato certo, il virus bastardo lo si becca dalle “goccioline”, quindi, “a distanza”, soprattutto se ” l’altro” la mascherina non ce l’ha e igiene/igiene e poi ancora igiene!
    S.O.S. …—… Save Our Souls !!!!

  • Nonostante questo, nottetempo, la Commissione, non ricordo come si chiama, ha un nome assurdo, salva i vitalizi. Maggioranza e opposizione tutti contro. Ma ste c+++o di Commissione rappresenta chi? Pamiz tutto contento.

    • Ma sbaglio o l’ingenuità è stata la solita faccenda della costituzionalità della retroattività? Il problema è tecnco, analogo alla frode contrattuale. Il nostro ottimo Mattia invece dice che non è così, che la frode ci sarebbe solo se si toccase il pregresso. Chiariamo, non è che qualcuno mi dica che difendo i vitalizi!
      Mi sto chiedendo solo se, trattandosi di un problema di grande impatto d’immagine, si possa risolvere.
      In genere si ricorre a parallelismi per evitare i rapporti di causa ed effetto.
      In poche parole non è giusto assoldare un killer, ma se io lo faccio con un contratto che poi non rispetto quello potrebbe dirmi: benissimo, io vado in galera, ma ti denuncio perché l’ho fatto per soldi, tanti, e li voglio tutti!

  • Cari amici
    più volte ho richiamato le affinità fra andamento Covid e meteo. Ed ecco già in questa premessa il nocciolo: perché parlo ora di Covid e non di Covir? Perché la seonda dizione è l’animaletto, la prima è l’interazione fra noi ed esso, la malattia. D sta per desiase.

    Ma il meteo? una volta ci accontentavamo di ascoltare che tempo farà domani sapendo che non c’erano certezze, adesso già nella presentazione quei signori sorridenti o quelle figliole, tutte ricercatrici, ho assodato, mica vallette, alcune bellocce, ci spiegano da che premesse partono per quelle conclusioni, quasi a dirci porteste farlo anche da soli se aveste dati e computer potenti.

    E poi ci si mettono gli arruffapopoli: a un Salvini che sbraita “quattro contagiati hanno fatto perdere le proprie tracce” vorrei ricordare che la peste manzoniana si risolse proprio lascaindo fuggire i contagiati non ammalati clinicamente, confidando nel fatto che si sarebbero rifugiati in autoisolamento. Questi per di più sono ricercati!

    E allora una cosa l’abbaimo capita: la positività è un cattivo indicatore. L’indice di attenzione espresso per il futuro dalla Delibera XI / 3264 già citata, e che a fine lettura riassumerò e posterò, è basato dall’entità di ricoveri con malattia manifesta per più giorni, e il fatto che ci si ammali dipende da più fattori: virus, ospirte, ambiente; e ora l’ambiete ci gioca a favore, salvo nelle situazioni microclimatiche (macelli ad esempio).
    Chiediamoci piuttosto cosa accomuni i Bulgari di Mondragone e i Lavoratori Bartolini di Bologna?

    Affollamento ed iperventilazione. Ho già ricordato come aumenti la carica virale “ingurgitata”, vero?
    Più lavorate sodo e a stretto contatto, più affannate, più massa di virus assorbite, fino a una quantità che innesca la catena degli eventi: danno cellulare, immunità esagerata, interstiziopatia.

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