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ADRIANO TANGO

Cronache dalle terre dei cinghialoni.

Il riferimento zoologico è ovviamente al folcloristico ma tenace Governatore De Luca.
Un viaggio spilluzzicando l’Italia nel momento della sua fresca dischiusa penso sia d’interesse.
Tappa a Firenze, quattro chiacchiere col personale dell’hotel: “ Abbiamo aperto da due giorni e siamo all’80% di occupazione, tutti Italiani, e Agosto è tutto prenotato! Aprire è stata una scommessa su cui abbiamo tentennato, ma era la cosa giusta da fare.“
Cena col caro amico Andrea, ex prof. di Matematica, Maestro di Yoga e Meditazione come la moglie, compagno da sempre di giorni intensissimi di ricerca del sesso degli angeli.
“E i vostri ritiri sull’Appennino di Pavullo ragazzi?”
“Siamo usciti dall’associazione. All’ultimo incontro la presenza esuberante di negazionisti, complottisti, movimenti estranei alla vocazione iniziale ci ha fatto decidere.”
“Elementi di estrema destra?
“Anche estrema sinistra. Gli estremi si sono ormai saldati.”
Peccato, due pensionati già avanti nel loro percorso di conoscenza che potevano dedicarvi tutto il loro tempo… ma sono ragazzi dalla mente vivace, troveranno altro.
Seconda tirata di 600 chilometri ed ecco la baia. Ci attendono mio figlio e la compagna, perché terminate le ferie son rimasti qui a lavorare in remoto, inondando la casa di onde fra il router e le loro due postazioni e relative antennine (roba da far rabbrividire Giorgio, ma per affetto…). Il cambiamento di costume è palpabile. Anche qui, nell’assolutamente remoto sito così caro a Ulisse e relative sirene, celebrato nello scorso secolo da Norman Douglas, aria di modernismo.
Mi informo subito sulla situazione: “E la regolamentazione della balneazione dopo l’insurrezione popolare locale e relative cinquanta auto bloccate con le gomme a terra?”
“Un inaspettato e rigoroso atto organizzativo: si accede solo a numero chiuso mediante domanda all’indirizzo email info@puntacampanella.org. Il gestore dello stabilimento più vicino è lo sceriffo di primo livello, le forze dell’ordine in caso di introduzione indebita e resistenza all’invito di allontanamento.
Vado a toccar con mano: accessi alla spiaggia libera sbarrati da palizzate. Accesso alla spiaggia in concessione con scrivania e segretaria, e ragazzotto di “supporto” in caso di necessità di maniere meno gentili.
“Cognome? No, non risultate. Ė necessario che mandiate un’email di richiesta…”
“Grazie, sono informato, ma la vede signorina quella casa? Ė della mia famiglia dal ‘64, e mio figlio è già in spiaggia.”
“Quindi non è domiciliato, non residente ma turista. Allora può fare domanda solo per spiagge remote” e mi sciorina l’elenco di splendide località raggiungibili solo a piedi in circa due ore di cammino. Ma la lezione continua: “In una di queste spiagge avrà diritto di balneazione per due giorni a settimana. Non ci sono alternative essendo già prenotate tutte le piazzole a pagamento.” E per fortuna mi sorride affabile.
Cambio tattica: “Signorina non voglio fare il bagno, mi serve il gestore per un posto macchina in più per mio figlio, e mi han detto che Salvatore è al bar della spiaggia!”
Con l’inganno passo. Sul litorale il massimo ordine, normativa rispettata, spazio libero ampio e ben demarcato. Peccato che due anni prima fosse zona a balneazione vietata per caduta massi… Si vede che l’avranno incollati, o la gente avrà la testa più dura.
Improvvisamente compare un elicottero in pattugliamento: sì esplora proprio il litorale!
Mi vengono in mente i dodici elicotteri in più che vuole acquistare Fontana per la Sanità, e penso che forse c’è un accordo fra Governatori per l’ampliamento delle eliflotte, chi sa, un loro vezzo per fare tendenza…
Una signora che conosco, una preside di Napoli osserva il velivolo incuriosita. Commento: “forse temono altre sommosse come quella di due settimane fa in cui hanno sgonfiato le gomme a cinquanta automobili, ma la lezione è servita, l’afflusso è per ora limitato questa domenica”
Errore aver mostrato simpatia per i guerriglieri con il nemico storico: una Napoletana. Si indigna, tenta il linciaggio.
Non mi smuove dalle mie posizioni, ma mi fa riflettere: spiaggia libera non è un concetto ormai insostenibile?
Non sarebbe meglio spiaggia gratuita? E non dovrebbe essere sempre regolamentato e scaglionato l’accesso, almeno nei giorni di punta?
Ė il problema della zattera, siamo diventati troppi per starci tutti sul bagnasciuga.
Qui poi si esagera forse: il fatto di aver ereditato, insieme a mio fratello, parte della casa di famiglia al mare è addirittura penalizzante, e così qui non ci posso stare!
Ė un merito Ivano essere nati in un posto bello come gli indigeni locali, e non in uno brutto? Non credo, ma loro questo posto lo sentono “casa” e lo difendono. Fatto sta che lo sento casa bis anche io, e per ammodernarla, quasi ricostruirla, ho dato lavoro a tanta gente! Ma non eravamo amici? Adesso sono anche io dall’altra parte della barricata?
“Sì, ma se uno paga però tutto gli va bene a questi, ci trattano come il bancomat!”, mi rimbecca la dotta interlocutrice.
Ė una signora, non posso far lei notare che c’è un’intera categoria di professioniste che se uno paga… e che anche loro hanno delle regole e turnazioni di cui pretendono il rispetto!
E poi, che ci volete fare, io, sin da bambino, sto con gli Indiani!

ADRIANO TANGO

06 Lug 2020 in Società

13 commenti

Commenti

  • E’h, Adriano, per via delle “tradizioni” di Ivano, tra il serio e il faceto (ma con qualche opzione per il serio!) non disdegnerei a priori un riassetto regionale che veda il “prence” De Luca “conducador” di un restaurato “Regno delle due sicilie”!
    Vuoi vedere che ci risolverebbe anche quella che noi “noddici” consideriamo ancora “la piaga” di Mafia/Camorra/Ndrangheta & SCU !!!
    Mah, cosa volete …..sarà sto gran caldo!

    • Comunque fanno un lavoro serio, ogni giorno un espediente diverso per l’agognato litorale. Oggi al primo tentativo di ingresso dall’uscita ci hanno acciuffati e riportati indietro.L’idea di restaurazione del regno non potrebbe prescindere dalla secessione, e non mi piace. Questo essenzialmente perché varrebbe il principio borbonico che le associazioni segrete non si combattono, ma si usano; concetto andreottiano? Fatto sta che istituizioni che fanno capo alle eterie greche sono padrone del territorio tanto quanto quelle alla luce del sole, e anche le mitiche Sparta e Atene cercavano di trarne gli aspetti positivi, mediazioni, alleanze… Ma ciò è inconcepibile per un’Italia del nord che non ne ha esperienza atavica.

  • Adriano, magia del mare e della bellezza. E anche senza stereotipi credo che i bassi di Napoli, terre dei fuochi, caporalato e tutti gli antichi mali, ingiustamente purtroppo, siano un altro vivere. Una rondine non fa primavera. E comunque l’ho scritto, nel giudizio politicamente corretto (PC ah, ah, ah,) si cerca di eludere tutte le dicerie antropologiche che altro non sono, appunto, che preconcetti. Ma ci si deve lavorare. Pensa a quelli che su questo, magari in loco sbeffeggiati, tipo “i lombardi aiutiamoli a casa loro”, si giocano le loro campagne elettorali. Diventare brave e lucide persone è un impegno mica da ridere, ma ripeto il mio pensiero, noi italiani di faticare non abbiamo molta voglia, neppure di cervello.

    • Vedi Ivano, che l’odiato De Luca quando era sindaco di Salerno sia ora in auge mi fa pensare che ci fosse nella base popolare una vocazione all’ordine e disciplina che contrasta con òo stereotipo dell’uomo del sud, eppure è quel che vedo, un rigore che non ammette regole. Oggi sono stato catturato, come già raccontavo in risposta a Franco, al primo tentativo di accesso al litorale. Forse è al lavoro un’evoluzione, deve essere così.

  • Caro Adriano, ma dove vengono tutti questi negazionisti, complottisti, chi li ha nutriti? Che poi si oscura la vista meravigliosa del mare, con la brava e ospitale gente del salernitano, tra le più gentili d’Italia. Ma c’è di peggio.
    Venticinque anni fa, nell’amata Liguria organizzammo, con mia moglie, tre giorni tra Apricale e Dolceacqua, nelle terre di uno scrittore, in vita e in morte poco conosciuto, ma che apprezzo tanto, Francesco Biamonti. La stanza dava su una coltivazione di aglio selvatico, e lì nacque una discussione se l’odore dell’aglio fosse piacevole o no, sopportabile o no, ma discutendo venne l’ora di cena. La tavolata all’aperto era incantevole, profumo di fiori, bouganville, oleandri, il paesaggio che s’arrampica sulle colline, e in fondo il mare che non si vede, ma salgono dal mare le lambrette, i gruppi di ragazzi coi vocioni, veniva buio piano e la luce del cielo che stingeva era un piacere guardarla. Sapevo che si mangiava bene, a quell’agriturismo, quindi l’aglio selvatico a fianco camera, l’avevamo quasi dimenticato, noi amanti della campagna, ma ignoranti di campagna, col golfino in tinta, massimo due colori addosso, come fanno gli eleganti, e guai a sporcare le scarpe belle.
    Tutto sembrava quasi perfetto, la serata lucida di bellezza. La pace familiare tornata. Poi arrivò un Suv, bianco, con i gommoni da autocarro, che stonava vicino alla mia autovettura, pareva che una delle due vetture avesse sbagliato parcheggio. Il gruppo del Suv, due coppie sui cinquant’anni, si sedette al tavolo vicino al nostro. Ancora i complottisti, a quei tempi, erano in fasce. C’erano i berlusconisti, i moderati per finta. Parlavano a voce alta, le donne, eleganti, sciure cariche di braccialetti, di ori, ridevano con modi affettati. Parlarono dell’Italia lazzarona, dei magistrati persecutori, e poi degli intellettuali di sinistra, non ricordo come cominciò il discorso, ma i commenti erano carichi di un sarcasmo che scendeva nello stomaco come se mi obbligassero a mangiare un panetto di burro intero: questi intellettuali cosa vuoi che fanno, se non gli opinionisti, sono dei comunisti mascherati, bisognerebbe dar loro l’olio di ricino, come si usava un tempo. E giù una risata grassa. Purtroppo non potevamo cambiare tavolo, erano tutti occupati, ed erano arrivate altre macchine, gente in attesa. Così, una serata lucida di bellezza divenne un piccolo inferno. Mi alzai e andai al loro tavolo e dissi: sono un intellettuale pirla di sinistra, embè? Faccio così schifo? Mia moglie mi portò via; andammo a pagare la cena, non terminata, e con una scusa che inventammo sul momento ce ne andammo via dall’agriturismo, dalla notte prevista con camera vista aglio selvatico. Nell’era pre-complottisti.

    • Gente cui far tremare le gambe. Mi spiace per tua moglie, sai che litigata dopo! ma hai fatto bene. Ti
      sei perso comunque il meglio della camera vista aglio, noto afrodisiaco del passato. Nel mosaico della villa romana di Piazza Armerina non a caso Amore approccia Psiche con una pianta d’aglio in omaggio (cosa che neanche le guide sanno). Vale solo per gli uomini, e studi confermano che dà alla pelle maschile un aroma irresistibile. Ma anche un uomo con le idee chiare che mostra le palle dovrebbe avere un appeal irresistibile!

    • Ca vacca, se ti è restata addosso vivida, marino, quell’incazzatura coi ganassa sbruffoni e supponenti!
      Cose che ti rovinano una serata e anche un pezzo di vacanza!
      Che se poi la con/sorte non la ….. “prende bene”, va anche peggio!
      Pensa te che venticinque anni dopo, l’ispiratore, il “paziente zero” di tanta esibita volgarità, lo propongono addirittura a “senatore a la vitola”!!!!
      Ma sa ga da eden amò!!!!

  • Adriano, è vero che con gli stereotipi si è meschini perchè si generalizza, come si deve riconoscere che in alcuni contesti il rispetto delle regole è più facile che in altri. Conosciamo tutti le varie piaghe storiche che affliggono il sud Italia e non sarebbe neppure necessario ribadirlo. Questo ha appunto fatto crescere quegli stereotipi che creano appunto le differenze. Differenze che vanno appunto contestualizzate. Io non sono un leghista. Ma quando vedo che al sud sono andati il maggior numero di voti ai Grillini, con le loro strategie “persuasive”, e sempre in bilico sul Governo, allora un po’ mi incazzo. Coi Grillini, non con loro. Anche in questo caso, per le ragioni di cui prima, ne capisco cause/effetti per forza.

    • Vedi Ivano, ho incontrato anche persone sincere che han detto “ma che povertà da covid! Qui se un sussidio in famiglia non lo prewnde uno lo prende l’altro” e l’aria che tira nopn è di povertà, solo aumento dei prezzi.
      Resta il mio stupore nel vedere gente così disciplinata e gestori così rigorosi. Eviedentemete rischiano in caso di ispezione.

  • Molto simpatica, Adriano, la tua descrizione dei tentativi di accesso al mare.
    Sono comunque posti molto belli. Sono certo che non ti lascerai “inchiodare sul bagnasciuga”.
    Più in generale, mi sembra difficile negare che continui a esistere oggi in Italia un grave, gravissimo “problema del Mezzogiorno”.
    Il primo passo nel processo di soluzione dei problemi è riconoscere l’esistenza del problema, descriverlo e misurarlo.
    Il problema è ovviamente cambiato dal tempo della dominazione spagnola e poi borbonica, quando già comunque c’era e induceva a commenti in tutta Europa. Forse il problema non esisteva in epoca araba e poi normanna. Forse.
    Dall’Unità d’Italia, lo si è cercato realmente di risolvere per sessant’anni, questo problema nazionale, con le buone o con le cattive, e in parte ci si stava riuscendo. Poi, nel ventennio fascista, lo si è lasciato immutato. In questi tre quarti di secolo repubblicani lo si è aggravato, e parecchio, con la responsabilità di tutti, settentrionali, appenninici e meridionali, a partire dalla vittoria alleata e dallo sbarco dei mafiosi ritornati al seguito degli americani fino all’attuale incontrollato strapotere della criminalità organizzata mafiosa con collusioni politiche, economiche e mediatiche.
    È uno dei quattro o cinque problemi nazionali principali dell’Italia di oggi.
    Per cui, cambiare l’Italia significa anche cambiare proprio lì, cominciando a risolvere questo problema irrisolto da secoli.
    E non è puntando solo sul consenso elettorale a breve termine e sulle prebende clientelari camuffate da provvidenze sociali che la soluzione possa essere avviata. Anzi, questi ultimi anni dimostrano proprio, impietosamente, il contrario.

    • Per l’accesso spiaggia vedremo oggi cosa mi invento.
      Per il problema meridionale sono stati scritti trattati, ma resto dell’idea che si innesta fra il clientelismo romano, le eterie greche, e la diseducazione dei soldi arrivati dal dopoguerra con gli alleati. E… miscelare bene, guarnire, servire Napoli in politica pronta a sfornar voti! In costiera la differenza che li fa essere nemici dei Napoletani credo che sia nel fatto che qui sono venuti viaggiatori dal nord Europa a soggiornare da secoli. E anche a sfornar figli illegittimi, che ora portano cognomi come Milordo, Aubry… Un impatto con le clture estere più raffinato. Lo stesso Norman Douglas si è fermato qui per due anni per un amoretto con un giovinetto di famiglia Amitrano. Qui si sono addolòciti, educati, non ingegnati ad ubriacare marinai americani per poi spogliarli di tutto. Altro esempio: tutti gli esercenti della baia hanno costituito un consorzio per resistere alla camorra, che spadroneggia fino ai Comuni circumvesuviani.. Comunque ripeto, tanto rispetto delle norme mi lascia ben sperare.

  • Adriano, certo che una fotografia vista mare e dal mare della tua casa sulla biaia meriterebbe una fotografia. Tanto per farci schiattare tutti di invidia. Buona vacanza, contingentata.

    • Il mio “La baia” porta in copertina una mia foto della baia. Te ne mando una analoga recente per posta. Ma come vedi anche qui sono al computer invece di sgattaiolare di nascosto dalle sentinelle al mare.

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