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FRANCESCO TORRISI

Saltuario o sistemico?

 

Sempre più si evidenzia la necessità di ampi parkeggi per i veicoli dei quali ci serviamo quotidianamente.

I modi di procedere alla loro realizzazione, da parte di singoli cittadini e soprattutto da parte dell’Ente pubblico, possono essere significativamente determinanti per la qualità di vita.

Le due realizzazioni che prendo in esame evidenziano in modo tangibilmente illuminante quanto voglio portare all’attenzione di chi legge:

  • “La Buca” (non è tanto bella questa denominazione, ma ormai è entrata nel lessico cittadino!), la scelta fatta saggiamente per questo vasto importante parcheggio a servizio dell’intera zona est della Città, è stata di optare per una pavimentazione totalmente filtrante, con una dotazione arborea adeguata sia quanto ad ombreggiamento che al “ricambio d’aria”. In caso di precipitazioni atmosferiche niente sovraccarico repentino alla rete fognaria e, per converso, qualche necessità in più di manutenzione del verde.
  • Il nuovo Park nella zona del ponte sospeso ciclo/pedonale: in questo caso la scelta è stata all’opposto (!?!) , una bella asfaltata , griglie raccogli acqua piovana ( dove scaricano? Spero proprio non direttamente in fogna!), quattro piante per dire…. “le abbiamo messe”, e alla via così! D’estate un bel “rebattone” di sole e, del resto non ci vogliono nemmeno troppo foglie per terra, che le griglie raccogli acqua si intasano!

Mi chiedo: come mai due soluzioni così difformi?

Entrambe lodevolmente finalizzate a risolvere problemi: riordino, parkeggi finalmente disponibili, ma il regolamento edilizio non prevede nulla al proposito, al fine di non impermeabilizzare inutilmente il suolo, con tutto quello che ne deriva?

C’è in disegno urbanistico ispiratore o gli interventi sono solo…..”puntuali”?

A livello di PGT e Regolamenti attuativi, ci sono direttive stringenti sia per il privato che per il pubblico che interviene? Accennavo al non caricare, affaticare le rete fognaria in caso di temporali/nubifragi, ormai vieppiù ricorrenti, si tratta di molte migliaia di metri quadri che scaricano contemporaneamente in un solo collettore!

Credo non sia problema da sottovalutare!

FRANCESCO TORRISI

16 Ago 2020 in Ambiente

7 commenti

Commenti

  • Bella documentazione fotografica e centro sull’incoerenza! Mi chiedo, in zona fra Famila-Multisala e Porta Nova, in sede di abbattimento, per quanto le siepi facciano vedere si nota un massicciato longitudinale: nuovo parcheggio? Il .cartello lavori parla solo di demolizione, ma troppo bello una demolizione solo per liberare spazio dal cemento!

  • Cauto entusiasmo per le colonnine elettriche, anche se col veicolo nella sua fisicità poco hanno a che vedere.
    Comunque i casi di grandi parcheggi rimasti poi abbandonati, sovrastimati su una richiesta in calo, ci sono stati.
    Non ricordo dove, ma il problema del “che farci?” si è sollevato già. Staremo a vedere, ma se dovesse essere così prima cosa liberare ulteriormente il centro dalle macchine.
    Ora vediamo chi riesce a rispondere a Franco con dati su una legge, un’ordinanza, qualcosa che riguardi la superfice drenante. Il problema ce l’eravamo posto per gli “Stalloni”, in sede di possibili proposte, mi sembra.

  • Due esempi calzanti, utili, citati da Francesco che l’amministrazione comunale se ascolta (ma quando mai Cremascolta?), dovrebbe mettere a verbale e prendere nota. E aprire il dibattito. E visto che la cittadina, o il grosso paesone è attento alle critiche intelligenti, così dicono gli ottimisti, perchè non chiedersi se il parcheggio nella zona del ponte sospeso è venuto brutto? Perchè segue con coerenza l’obbrobio dell’albergo? Fuori dal centro storico di Crema l’anarchia costruttiva pure cartabollata e passata e approvata ha fatto scempio. Vige il caos, e l’ossessione del parcheggio, comunque, qualunque. Perchè si vincono le elezioni se ci sono i parcheggi, forse anche a Ripalta Arpina. A Ombriano, dove ho abitato c’era un boschetto selvatico zeppo di alberi alti dietro la chiesa. Un giorno arrivarono le ruspe. Chiesi al parroco: ma perchè tirano giù gli alberi? Che male hanno fatto? Faremo del verde ordinato, rispose il parroco. Ecco: un bel parcheggio di cemento con due alberelli in croce è il verde ordinato. Così i giovani, mi disse ancora il parroco, non si drogano. La stupidità, nei piccoli centri è alimento robusto per la politica stupida. Per i reazionari, in ogni faccenda, che nei piccoli centri hanno spesso i loro fortini, il loro elettorato. Anche nelle piccole cose. L’architettura fuori dai centri storici è spesso inguardabile, e nei piccoli centri che non hanno la scusa dell’esser periferia metropolitana ancora più inguardabile. Lodi, più ancora di Crema ha delle zone residenziali senza qualità. Palazzacci e altri palazzacci. Anche Ombriano e i Sabbioni sono zeppi di condomini brutti, di villette in mezzo ai capannoni artigianali, alle sterpaglie. Niente che segue con una logica comune. Porta Ombriano è di una grande bruttezza. Lo scempio giusto poco fuori dalla porta storica è stato devastante. E ancora oggi lo guardo come una violenza. Meglio non entrare a Crema da quella parte, se si è forestieri.

    • Francesco ha ragione per un’altra faccenda, nazionale, che ha a che fare con il suo “pezzo”. Il “suo” giornale quotidiano, “Il Fatto quotidiano” è il giornale che più di tutti si batte contro la violenza della speculazione edilizia. Non è un caso che ci hanno scritto Salvatore Settis (che se ne andò da “Repubblica”), Tomaso Montanari (pure), Vittorio Emiliani (grande cronista, autore di libri fondamentali sul giornalismo italiano) e quel nasone con grande fronte dantesca di Ferruccio Sansa, ligure, bravo cronista che spero riesca, ma dubito che riesca, ad espugnare la Liguria oramai diventata terra del centro-destra, dei porticcioli con le barche per i ricchi, dove di fronte a Tellaro, meravigliosa piccola spiaggia del golfo di Spezia stazionano quattro “mostri” delle navi crociere, ferme in mezzo al mare e non distanti dalle spiaggette; ferme da marzo, causa covid. Mostri che scaricano ogni giorno in mare, in attesa che possano ripartire per il turismo pigro che li portano in braccio in giro per il mondo, scaricandoli nei porti, fiumane umane che tanto piacciono ai commercianti, anche veneziani.

  • Emilia Romagna, Umbria e Toscana…Le tre regioni citate hanno emanato delle leggi dirette a migliorare la qualità dell’ambiente urbano

    • La Lombardia, quella di ….”pazzo Fontana” ( come resistere alla significativa assonanza?!?) latita, in toto. Ha un bello …..”sbattere la testa” il suo assessore prence, ma …..non si muove foglia!
      In città ne abbiamo tre di grossi cantieri demolisci e ricopri, l’appello alla max attenzione va alla nostra di “Fontana”! Che nn si faccia mal influenzare dal “re tentenna” lombardo omonimo!

  • E anche con le misure anticontagio di ritorno siamo in ritardo!

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