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ADRIANO TANGO

Monopattini elettrici in zona ZTL. Ma è proprio necessario?

E come filano facendo slalom fra i passanti!
E già perché la maneggevolezza è ben diversa rispetto alla bici, ma le doti del conduttore sono adeguate?
E sulle bici è mia opinione che sarebbe meglio portarle a mano, come da regolamento di altri Comuni, ma ci sono aspetti di vissuto della popolazione che renderebbero invisa questa restrizione, ma per questi silenziosi e scattanti biruote le regole sono tutte da scrivere. E allora facciamo il punto sullo stato dell’arte:

Milano li ha messi in circolazione, anzi ne promuove l’uso fornendoli a noleggio, e mi sembra cosa lungimirante, e tale è anche per Crema, ma quando oggi mi son visto sfrecciare quello della foto al mio fianco non ho potuto fare altro che fotografarlo, e pormi qualche domanda.
Io sono rimasto all’approvazione d’uso su proposta di Manuel Daghetti del 6.dicembre 2019, quindi pre-covid, per cui non credo ci sia altra normativa, anche se il termine per le regolamentazioni applicative era di sessanta giorni, ma a questo punto si intende dalla fine del lockdown?
In linea generale questo mezzo è assimilato a una bicicletta a pedalata assistita e quindi può circolare sulle ciclabili, salvo che alcune zone pedonali e attraversamenti stradali di Crema sono appunto lungo la rotta delle ciclabili! Tuttavia penso che l’uso in ZTL sia comunque interdetto. Come sono abbastanza certo che valga il limite dei 6Km all’ora, ma chi lo rispetta?

Chi rinuncia al senso di libertà quasi ittica che il nuovo veicolo può dare? Anzi, quasi quasi lo provo anch’io!
Più facile è beccare i minorenni che ne fanno uso senza casco, ma si pone anche un limite di applicabilità dei divieti eventuali: e già, perché per fermare un monopattino pirata fra la folla dei pedoni non c’è che un secondo monopattino, e ce lo vedete il centro teatro di inseguimenti alla Bonnie and Clyde?

Eppure la stampa ha riportato anche le lamentele in proposito del Comandante della Polizia locale.
E poi, in ragione dei danni alla persona che potrebbero produrre, data la massa del conducente lanciata a venti kilometri all’ora contro un ignaro passante, magari anziano, provenendogli silenziosamente dalle sue spalle, se finisce male sicuro che qualcuno paga?
Intendiamoci, quanto scrivo è proprio perché sia garantito un ruolo a questo mezzo moderno nel ridurre ulteriormente l’impatto del traffico motorizzato a combustione, non per scoraggiarne l’uso, ma è proprio necessario che imbocchino l’asse portante centrale della città, quando esistono circuiti paralleli?
Penso che la riflessione si inquadri anche nella lamentela più volte comparsa sul blog circa l’insufficiente presenza di forze dell’ordine in centro, perché quando c’erano i vigili agli incroci, era un’altra musica!
Se poi non sono aggiornato contradditemi, ne sarò contento.

ADRIANO TANGO

19 Ago 2020 in Città

6 commenti

Commenti

  • Adriano l’impressione è che:…… qui è tutto un casino!
    Perchè le regole non ci sono, i vigili non ci sono, le ciclabili non ci sono e sti “razzetti” elettrici quindi, possono sguazzare come caspita pare a loro nelle acque di sto …..lago gerundo!
    Qualche bello spirito, vedrai incolperà Conte anche di questo!

  • Vero Francesco. Qui è meglio che si ricominci a parlare di politica. Un paio di scadenze importanti ci sono in un settembre che si preannuncia difficile. Vedi virus di ritorno dopo regole dimenticate.

  • Magari dentro “Scienza e società” di Adriano.

  • Penso che dovremo contattare il Comune per capire colonnine elettriche, mezzi elettrici leggeri, magnificate promesse per l’interscambio modale alla stazione, vadano in una direzione architettata o pin ordinbe sparso.

    • Non sono contrario ai monopattini. Perlomeno sono silenziosi e non assordanti e inquinanti come le motociclette. A Milano sui vialoni le moto schizzano, e quando attraversi la strada, più che le auto o i monopattini, sono le motociclette veloci il vero pericolo. Sono favorevole al casco, per l’uso del monopattino; e nella metropoli dove ne girano parecchi, ce ne sarebbero ancora di più a circolare per Milano, se ci fosse il numero dei turisti della scorsa estate. Comunque, non capisco questa mania delle novità ad ogni costo: la bicicletta è un mezzo di spostamento ottimo, fa muovere le gambe, la circolazione, e senza voler fare i corridori su pista, nei piccoli centri si va che è una meraviglia. Anche a Milano, da qualche anno sono aumentate le ciclabili, e l’abbonamento annuale ATM per i residenti che permette l’uso della bici dalle colonnine, ha un prezzo abbordabilissimo. E le bici a noleggio sono in quasi tutte le piazze. A Milano sono ovunque. Anche a Crema hanno messo una colonnina o due previste per il “bike-sharing”, perchè anche un piccolo centro come Crema vuol mostrare ai pochi turisti che arriveranno, dopo il covid (in corriera, la domenica, in gita sociale) che certe cose non le fanno solo nelle cittadone. Anche a Crema ci sono cose al passo coi tempi. Copiate dalle metropoli, naturalmente.
      E così vi racconto un piccolo fatto. Un giorno feriale, era mattina, attraversando la piazza di Crema tra il supermercato MD, le scuole medie Galmozzi, e le fermate degli autobus ho visto una signora straniera, forse slava, che arrivava dal mercato carica di sacchetti dove spuntavano fuori la cicoria e i porri; era curva a leggere sulla colonnina, ancora vuota di biciclette del “bike-sharing” nella piazza, denominato “Autobus”. Sentivo che confabulava. Mi fermai e le dissi: signora, niente bici per il momento, il Comune fa un passo alla volta, uno all’anno. Ma la postazione c’è. Mi sa che in bici lei così carica di sacchetti volerebbe per terra…No, signore, non mi serve una bici, ma qui c’è scritto “Autobus”: si deve schiacciare qualcosa, un pulsante per prendere il biglietto per l’autobus? sa devo andare a Bagnolo….
      Utile e pratico, per il Comune sarebbe mettere un bel biglietto sulla colonnina in attesa delle bici a noleggio: QUI NON SI ACQUISTANO BIGLIETTI PER IL BUS, ANCHE SE LA COLONNINA SI CHIAMA “AUTOBUS”.

  • Sul virus ci tornerò, sto studiando ancora per il GAC e per le lezioni dell’UNI. Guardando ai fatti e alle curve con attenzione saltan fuori cose sottaciute, e Francesco sa ad esempo del mio “dubbio anglosassone”.

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