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MARINO PASINI

IL POPOLO E LA BRAVA GENTE

Portando avanti un discorso serio, non quello mainstream, si può dire con qualità smart e assumendosi delle responsabilità di fronte al popolo che ognuno è bene che stia a casa propria e basta con gli stranieri che ci sono anche troppi “terroni” in Lombardia, poichè, assolutamente sì, meglio ricordarlo ai caporioni che prima di tutto ci stanno i mantovani, poi gli albanesi, o gli oriundi, albanocalabresi. Ci vuole poi un attimino di decenza, un minutino di pensiero, volare alto, pur abbassando i toni, ogni volta che si parla dell’Europa; perchè quella congrega lì è dei caporioni, dei finanzieri succhiasangue, dei Soros, che ci portano via anche le mutande e poi loro vanno a Porto Cervo a bere la minerale in bottiglie extralusso con i nostri soldi. Non ci resta che far finta di recitare preghiere, tornare anche a recitare tutto il rosario,  mettere il fieno in cascina e i soldi in Svizzera, o a Panama, o a spacchettarli ma sempre inSvisera, che prima ci sono gli italiani, ma le palanche mie sono mie e ci faccio quello che voglio. E i comunisti col rolex, i giudici forcaioli, i giustizialisti della televisione mainstream, i tartassatori di professione dovrebbero andarci più cauti, un attimino più prudenti prima di aprire la bocca e accusare con le scartoffie la brava gente che lavora, di non pagare le tasse.

E basta con questa storia del virus, del covid che uccide. Sono tutte fandonie. Anche l’influenza uccide. Anche il ginocchio della lavandaia può portare alla depressione e la gente si lascia poi morire. Il covid è clinicamente morto, finito, lo ha detto uno serio, un professore, non un parruccone, alla tv non mainstream, a Rete Quattro. I governi dei liberali e parrucconi ci tolgono le libertà con la scusa del virus, dell’epidemia; invece si son liberati un pò di posti all’ospizio dove prima c’era sempre la fila, prima, dico, bisognava avere la raccomandazione per avere il posto all’ospizio non a venti chilometri da casa. Solo i figli dei caporioni avevano la sicurezza del posto per i loro genitori “ai vecchioni”.  La vita è una guerra, ci vuole astuzia e tanto poi c’è la remissione dei peccati, chiedendo perdono all’Altissimo, prima di tirar le cuoia. Insomma, ci vuole un attimino di pazienza se anche si finisce in ospedale a soffiare dentro un tubo, o è il tubo che soffia per noi, meglio ancora, che poi si esce più rinfrancati, anche con vent’anni di meno sulle spalle, come ha detto uno serio che a noi italiani ci manca, il presidente Trump. Ma c’abbiamo un bel vivaio di politici che non hanno mai lavorato che con la giusta sinergia, i consigli giusti dei tuittori, internettisti dello staff si può portare avanti un bel discorso al popolo. Non solo uno vale uno, e giuste sinergie con richiami alla tradizione, l’identità del popolo e scoreggiando, dire vaffa in pubblico perchè non si è parrucconi Chanel, ma si può citare Kant e MogolBattisti e stiamo certi che in un attimino il popolo recepisce. Il popolo tutto: non i caporioni, i lodigiani forse, ma la gente che lavora, che non ha tempo per il cinema impegnato, il teatro dell’assurdo e la musica dodecafonica. Il popolo è semplice e preferisce il go-kart, lo svago all’aria aperta, anche il centrocommerciale, non quei pasticci che li mettono pure nei musei. Che quasi quasi mi faccio anch’io evangelico, pentecostale che li ho sentiti ieri al Campo di Marte che dicevano che bisogna rinascere in Dio, che si può buttar via la sozzura che poi si è nuovi, più bianchi che usciti dalla lavatrice.

Perchè Dio è Dio e non può essere un transessuale. Ma siamo diventati matti? E mi tocca pure fare il soldatino in piedi io che il militare l’ho già fatto, per protesta contro  la deriva della religione del mainstream, che tra un pò ci tocca vedere le suore con i jeans strappati e pure tatuate che distribuiscono la comunione, i preti alla movida cremasca a fare gli aperitivi,  a far salotto in sacrestia, invece di far memoria che bisogna aver paura dell’inferno. Altro che fratelli tutti! Non sono nostri fratelli l’élite dei centri storici, Luca Guadagnino che ha preso i milioni grazie a Crema e ora ha sbattuto la porta senza neanche ringraziare il popolo cremasco e i negozianti che hanno perso palanche mentre lui girava il film impegnato e un pò zozzone. Dobbiamo tornare ad avere fede nei miracolati, le Madonne che piangono, credere anche negli Ufo che sono snobbati dalla stampa mainstream, donne e buoi dei paesi tuoi, privatizzare i profitti e socializzare le perdite, che lo Stato è burocrazia e basta. Ognuno a casa sua è libero di fare tutto ciò che gli pare. Salvare dal baratro, dal mainstream certe signorine senza più provini con le fiction, belle tanto, è opera buona, come dare una carezza, anche due alle signore africane o dei paesi vicino a Putin che aspettano l’autobus su brutte sedie di plastica sugli stradoni, è sempre una bella cosa. Si fa girare l’economia. L’importante è farla franca, sempre, con le sinergie giuste, abbassando i toni, e qualche preghiera e chiedendo all’ultimo, all’Onnipotente il giusto perdono che tanto si è stati tutti peccatori. Con umiltà alla fine, e facendo gli sbruffoni all’inizio si va comunque in Paradiso dove là certo non ci saranno giustizialisti, transessuali, ma la brava gente tartassata dall’Ufficio delle Imposte.

MARINO PASINI

06 Ott 2020 in Senza categoria

5 commenti

Commenti

  • E non c’è mica tanto da ridere, purtroppo, caro Marino!
    Nella nostra beneamata repubblica (del tortello ed affini da nord a sud) ci sono stati e ci sono partiti che, su questo mix di ignoranza, perbenismo, egoismo, inciviltà ci hanno ….marciato (ops!) e ci continuano a marciare.
    E stai pur certo che non pochi di quelli che leggeranno il tuo post, solo verso la fine saranno punti dal sospetto che si tratti di pungente ironia!
    Il trattamento riservato dalla enormità (ma quanti ne abbiamo, pagandoli cmq di tasca nostra, con sovvenzioni di Stato inusitate) di giornaloni/letti/lacci a chi sta operando per cercare di cambiare il contesto, è li a mostrare quanto l’obiettivo primario sia il mantenimento dello statu quo!
    “Assolutamente” (oramai non può mancare!) roba da “buffo stivale” e …..tirem innanz, fin che si può, responsabilmente, noi ….”brava gente”!!!!

  • A New York, chiamata città “laica” ci sono il doppio dei luoghi di preghiera di cristiani (di ogni genere) di una città “religiosa” come Roma. È solo l’Europa da “redimere”, per la religione fondamentalista che ha tanto seguito nel popolo basso in tutto il mondo, incluso l’America del Nord e l’America Latina.
    E le prossime elezioni americane, scrive Richard Ford sul giornale spagnolo “El Pais” sono le più importanti della storia degli Stati Uniti e non solo degli USA. Se verrà rieletto Trump non ci saranno più freni per complottisti, negazionisti, suprematisti bianchi. Il rischio di una sorta di guerra civile fa paura a molti.
    E i lavoratori, gli operai, i contadini tedeschi, come ricorda un bel libro di Siegmund Ginzberg “Sindrome 1933” coloro che avevano votato comunista o socialdemocratico, molti di questi dettero il loro sostegno ai nazisti con ragioni molto simili a quelle d’oggi. Contro l’elite, i caporioni della burocrazia, l’Europa che umilio’ la Germania, il disordine della democrazia, le difficoltà economiche, recependo la propaganda nazista che occupò i giornali, la radio, inondando il paese con false notizie.

    • ” Il rischio di una sorta di guerra civile fa paura a molti” e pare non sia allarmismo, perché l’oceano non è poi così ampio e profondo, e le posizioni e notizie arrivano per via diretta fin qui (l’amico, il parente dell’amico…). Già, pare che le scorte delle munizioni nei negozi del continente del “un cuore e due pistole” siano a zero. Ma contro chi vorranno combattere poi questi cowboy del post celluloide?
      Paradosso: da giovane di sinistra avrei solo detto “e che altro doveva succedere con tutto quell’arrembaggio alla carrozza?” Poi mi son detto che, un po’ plagiato, esageravo, e ora ritorno a ragionare come un sedicenne.
      Ma torniamo ai malfunzionamenti cerebrali di casa nostra. I miei figli su molti temi mi avvertono: “Andando solo a Milano, mica a Londra, una cosa così non la potresti dire”. E tu che sei un filo-metropolitano, pensi che ci sia uno scarto fra il provinciale e il cosmopolita, o siamo scemi al pari?
      Ultima, Franco ha colto nel segno: mi pongo nell’ottica di qualche nuovo adepto, che potrebbe pensare, prendendoti alla lettera “ma che cavolo di blog mi hanno consigliato?” Non io che credo di saperti interpretare già dalle prime battute.
      Ottimo comunque, merita una lunga discussione.

  • Ci sono diverse Milano a Milano, per come la conosco. C’è la Milano che godeva essere a S.Siro in tribuna dietro il Cavaliere, e si sentiva importante, oppure che se la prende con le piste ciclabili e sbotta che Milano non è un paesino olandese e c’e gente che lavora e ha fretta. C’e anche la Milano borghese, universitaria che va a teatro, al cinema, ai concerti, segue le mostre; la Milano civile. C’e la Milano solidale delle associazioni, i volontari, tanti del sud, giovani, stranieri che arrivano a Milano con speranze, sogni e aspettative e fanno una vita dura. Poi c’e Milano periferica: se la città conta meno di 2milioni di abitanti, sono circa altri 2milioni gli abitanti dei comuni che ruotano, lavorano e vanno a Milano per varie faccende. All’ultimo concerto del Mi-To, al Teatro Dal Verme, a settembre ho parlato (a distanza) con una coppia di Varese grande appassionata di musica classica. Milano è una calamita.
    Si fa shopping regolarmente a Milano; ci sono negozi di tutti i tipi, che nella piccola città non possono esserci. Ci sono librerie fornite; di recente ne ho trovata una che vende solo libri di seconda mano (e di queste ce ne sono parecchie), molto carina in Via Cesariani. Ci sono bar splendidi in zone diverse; e poi vicino alle università, le varie università e sedi staccate, c’e una folla di bella gioventù che rinfranca l’anima. Trattorie, piazze, belle donne, cortili segreti, giardini, l’orto botanico di Brera….Poi siamo scemi alla pari, certo, Adriano. La scemenza trapassa i luoghi.
    Ma non c’è dubbio che i giovani migliori, con coraggio, iniziativa, talento, dalle cittadine, i paesini van via, verso le opportunità che a Milano ci sono. Come ci sono a Bologna, Torino, Roma, Parigi, Londra, Berlino. Solo tu, caro Adriano hai messo un dito a caso e hai scelto Crema. Un’eccezione.

    • Eppure guarda che la storia della coppia di amici che son dovuti venire da Milano a Crema per avere in mano dei libri in tedesco che parlavano di non so che, è vera. Ciò fa il paio con le eccellenze che puoi trovare magari a Crema e non a Milano. Circa il dito a caso sulla carta geografica amico Marino, non è andata così: appena laureato il Maestro, nome di fama internazionale di cui ero l’allievo del cuore, visto che volevo andar via per motivi familiari, mi propose Crema e Latina come sedi qualificate, ma Latina, che aveva mare, clima etc. dalla sua, era privato convenzionato, e la parola privato era fuori luogo per me all’epoca, ed eccomi a Crema. E ti potrei raccontare storie di Pazienti che dopo viaggi della speranza vari con stupore sono stati dirottati indietro per Crema, per competenza sullo specifico problema, ma nemo profeta in patria.
      Certo, il fermento della metropoli con la possibilità di godere volendo anche di angoli intimi, la varietà di scelta, li conosco bene, fra Roma, Bologna, Napoli dove son vissuto, e a Milano ho preparato anatomia in un mese di frequenza, per provare com’era la città, e ci stavo benissimo, ma nel 69 era piccola e ordinata. E poi, Crema non è solo città da pensionati, ma anche di professionisti, apolidi come me, che preferiscono far crescere la famiglia qui e sobbarcarsi il tragitto. Fenomeno in riduzione veramente, il che vuol dire che Milano è migliorata.
      Marino che ti dico di più? Alla’amor non si comanda!

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