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FRANCESCO TORRISI

Parco del Serio – Corso per Guardie Ecologiche Volontarie

Crema è attraversata dal fiume Serio e nel territorio attraversato dal fiume, è stato istituito nel 1985 con Legge Regione Lombardia n°70, il Parco Regionale del Serio.

Dal Dicembre del 2019 il Parco è presieduto (finalmente!) da un cremasco, il prof. Basilio Monaci, che è succeduto al bergamasco Dimitri Donati, presidente del Parco per gli otto anni precedenti.

Il Parco regionale oltre al personale amministrativo “d’ufficio” necessita di personale volontario, debitamente formato, che sia in grado di operare sul territorio, a contatto con i cittadini.

A questo fine quindi organizza per l’anno 2020/2021 un corso per la formazione di Guardie Ecologiche Volontarie, che, a formazione avvenuta, rivestano la funzione di pubblico ufficiale, svolgendo compiti di vigilanza ambientale, ma anche funzioni informative ed eventualmente sanzionatorie, segnalando alle autorità competenti deprecabili illeciti amministrativi.

Di grande importanza, anche e soprattutto, l’aspetto educativo che il Parco, ancora tramite le “Guardie Volontarie”, porta avanti in collaborazione con le Scuole del territorio, con l’intervento attivo, qualificato, ad informare ragazzi e docenti..

Il Parco del Serio, https://www.parcodelserio.it/ ha quindi formalmente indetto un CORSO DI FORMAZIONE PER GUARDIA ECOLOGICA VOLONTARIA (GEV) del quale riporto di seguito il link di riferimento:https://www.parcodelserio.it/corso-di-formazione-per-guardia-ecologica-volontaria-gev/

Io credo proprio che quanto più abbandoneremo definitivamente l’idea che un fiume rappresenti una sorta di “barriera architettonica”, da eliminare per le nostre esigenze di “motorizzati”, ma al contrario entreremo in una diversa ottica che consideri il fiume una ricchezza, un’opportunità di ri/collegarci, ri/appropriarci di un patrimonio naturale del quale possiamo/dobbiamo tornare a riconsiderarci parte attiva, tanto più attiveremo percorsi virtuosi di vita eco-sostenibile che miglioreranno il nostro “ben essere” sul pianeta.

FRANCESCO TORRISI

29 Ott 2020 in Ambiente

7 commenti

Commenti

  • Son passati otto anni da quando Cremascolta, al tempo strutturata secondo il “tema della settimana” partì proprio, almeno fra primissimi numeri se non nel primo, dal fiume.
    L’ottica delle testimonianze raccolte e discussioni derivate all’epoca era quella del passaggio di Crema, città “col fiume”, a Crema realmente città col fiume nel cuore. E una delle cose che evocò più sdegno fu la storia di due pensionati pesantemente multati dalle guardie, non volontarie, per essere stati pizzicati a raccogliere i luartis, gesto così radicato nella tradizione quanto il nome stesso della pianta, che mai diverrà cima di luppolo a Crema. Cambierebbe sapore!
    L’episoddio fa emergere la frattura fra una legislazione rigorosa ma miope (il luartis è un’infestante rigoglioso) e il diritto di godimento antropico del corso d’acqua. Che mi risulti la raccolta delle more non ha mai fatto estinguere la pianta, ma un eccesso di maleducata presenza umana dannegia il parco. Quindi la chiave di lettura di questo volontariato, cui spero acceda numeroso stuolo, è proprio nella diffusione di un’educazione. Per fare un esempio il parco del Valentino, a Torino, è superantropizzato, ma ti corrono gli scoiattoli fra le gambe e la vegetazione prospera. Perché si è diffusa un’educazione dell’equilibrio, tale da rendere superflui i guardiani. Basterebbe un’occhiata di sdegno di un passante per chi dovesse infastidire i deliziosi animaletti.
    Per Cremascolta poi il ritorno al tema non può che essere segno di ringiovanimento.
    E infine grazie Franco, perché, letti i requisiti di ammissione al corso, visto che per un pelo ci sto dentro per età, parteciperò, se mi vorranno!

  • Cavacca, Adriano, che invidia mi fai! Io li ho abbondantemente superati, sti limiti! Ci servono davvero tanto persone consapevoli che, in questo contesto di diritti sbandierati, ad ogni pie’ sospinto, testimonino con intelligente equilibrio e consapevole fermezza, viceversa i doveri che l’appartenza ad una società democratica impone.
    Che il Parco sia sempre più un parco da frequentare con piacevole soddisfazione , e non una discarica abusiva della quale vergognarsi!
    Buon lavoro !

    • Tranquillo capo, tanto mi bocciano alle prove pratiche!

  • No, no, dai, ma che “bocciatura”, di pratica ce ne hai, pure troppa.
    Dai che così mi racconti!.

  • Ricordo bene, Adriano, quel post. Non è il caso di riprendere e rilanciare proprio il filone “verde”, in piena sintonia con la Next generation Eu?

  • Certo Piero, ma bisogna ripartire dai bisogni di discussione e informazione dei ostri lettori. Adesso le preoccupazioni li tengono impegnati in altro, pare

  • I complimenti al Parco del Serio: per una volta l’han fatta giusta: la pavimentazione giallastra di tratti del Parco, tra San Bernardino e Ricengo, a Mozznica, la trovo bella e facilmente percorribile in bicicletta. Consiglio, a chi non li conoscesse, il percorso della Pavoncella, purtroppo pochissimo alberato. Le piante già massacrate, levate di torno. E’ su ciclabile, stradette basse e sterrati in buono stato. A Mozzanica, circa 5km di bel percorso sul fiume, poi Bariano, e si arriva alle porte di Bergamo.

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