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ADRIANO TANGO

Silvestro, la caccia al virus e gli effetti collaterali

Silvestro ci invia un pezzo da Scientific American” del 1° aprile 2021 (la garanzia che non è un pesce è che se lo sarebbe pappato, da buon gattaccio).
Il tema: alcune persone vaccinate hanno sperimentato sintomi lievi o non ne hanno sperimentati affatto, mentre altre hanno avuto una reazione vigorosa e sistemica. Ciò è indicativo della reazione immunitaria, cioè efficacia del vaccino adottato?

Il dubbio è espresso in forma di testimonianza individuale, che riassumo: Il mese scorso Robert Duehmig e Bill Griesar – una coppia sui 50 anni, sposata e che vive ad Astoria e a Portland, negli Stati Uniti, ricevono la loro seconda dose del vaccino per COVID-19 di Pfiz VID-19 di Pfizer-BioN er-BioNTech. Griesar non ha sentito altro che un braccio dolorante, mentre Duehmig ha presentato in forma marccata tutti i disagi locali e generali dei vaccini. Tuttavia considera la spiacevole situazione rassicurante. “Mi piace pensare che questo significhi che sta funzionando, che sta mettendo in moto il mio sistema”, spiega Duehmig. “Quindi il vaccino di Griesar è meno efficace nel proteggerlo da forme gravi di COVID-19?”

Prendono la parola gli esperti: John Wherry, immunologo dell’Università della Pennsylvania, spiega che “…non avere effetti collaterali, o averne ma non di gravi, non è motivo per preoccuparsi”. Non conosciamo la risposta al quesito sul significato da attribuire… “Ma alla fine, probabilmente l’esperienza riflette peculiarità del sistema immunitario di ogni persona più che l’efficacia del vaccino”.
Sujan Shresta, immunologa e virologa del La Jolla Institute for Immunology precisa che “… il solo fatto che una persona non ha sentito nulla non significa che la risposta immunitaria non sia stata vigorosa. Ognuno di noi ha un diverso tipo di risposta immunitaria.” L’età, il sesso, la genetica, le condizioni preesistenti, l’ambiente e persino la nostra dieta influenzano il modo in cui il nostro sistema immunitario potrebbe reagire”.

Riassumo nuovamente: la componente innata del sistema immunitario attacca rapidamente la proteina estranea introdotta dal vaccino, il che può causare effetti che vanno dall’infiammazione nel sito di iniezione a sintomi in tutto il corpo… La risposta innesca il sistema immunitario adattativo, che ha un approccio più lento ma più tattico: attivando e addestrando i linfociti B, che producono anticorpi, e i linfociti T, che aiuteranno a coordinare gli attacchi futuri. Questo processo porta infine alla formazione di linfociti B e linfociti T di memoria, che possono vivere nel corpo per molti mesi o anni.

“I virus infettano le nostre cellule inserendosi come una chiave in una serratura. Per bloccarli, dice Wherry, “gli anticorpi agiscono come un di gomma in modo che il virus non possa entrare”. Questi anticorpi gommosi che si attaccano alla chiave sono cruciali, ma per sviluppare una protezione duratura, il sistema immunitario deve ricordare la forma specifica di SARS-CoV-2, l’agente che causa COVID-19, per il suo prossimo incontro, e questo dipende dai linfociti B di memoria. “Queste cellule formano quella che chiamiamo memoria immunologica” In uno studio di preprint pubblicato di recente on-line, Wherry e i suoi colleghi hanno misurato i livelli di anticorpi e linfociti B in campioni di sangue di 44 persone che hanno ricevuto il vaccino Pfizer o Moderna…I ricercatori hanno confrontato principalmente la protezione del vaccino negli individui che erano guariti da COVID-19 con quelli che non erano mai stati infettati. Wherry e i suoi colleghi, però, hanno anche scoperto che le persone che hanno riportato effetti collaterali sistemici avevano livelli leggermente più alti di anticorpi ma non più alti livelli di linfociti B. Il contrasto suggerisce che mentre queste persone potrebbero aver sviluppato una risposta infiammatoria più forte, non erano necessariamente protette meglio.

Molte persone sperimenteranno più effetti collaterali dopo la seconda dose di un vaccino per COVID-
19 a due dosi, un esito che fornisce una qualche rassicurazione. Quel richiamo tende a causare più
effetti collaterali perché la prima dose ha preparato il corpo, dice dice Shresta. Dopo la prima esposizione,
il corpo accumula una popolazione finita di linfociti B di memoria. Con la seconda dose, spiega,
“vogliamo espandere quella popolazione per una fase successiva. In questo modo, di fronte a
un’infezione vera, la risposta immunitaria sarà più veloce, più estesa e migliore”.
Wherry afferma che la seconda iniezione può produrre effetti collaterali maggiori in alcune persone perché questi linfociti B di memoria si sono già formati in risposta alla prima esposizione.
Anche se i ricercatori non capiscono fino in fondo perché solo alcune persone sviluppano effetti
collaterali dei vaccini per COVID-19, i dati epidemiologici suggeriscono alcuni andamenti. “Le donne
tendono ad avere risposte immunitarie più vigorose degli uomini, e i giovani tendono rispondere più
della popolazione anziana”, spiega Shresta. E gli anziani nel complesso riportano meno effetti collaterali dei giovani, ma questo potrebbe avere più a che fare con il modo in cui il sistema immunitario invecchia piuttosto che con il funzionamento dei vaccini disponibili per COVID-19. ” L’efficacia negli anziani è ottima “, dice Wherry. “Riflette il fatto che questi sono davvero buoni vaccini che producono livelli di anticorpi che sono da 100 a 1000 volte più elevati di quelli necessari. Quindi, anche negli anziani, se quel livello di anticorpi cala di cinque o 10 volte, è come un albero che cade nella foresta: non ha molta importanza.”

Ma per me soprattutto fondamentale: “La nostra reazione individuale al vaccino per COVID-19 potrebbe anche avere a che far e a che fare con i coronavirus che abbiamo incontrato in passato… recentemente o decenni fa. Le persone con bambini piccoli che si espongono spesso ai coronavirus stagionali possono avere una reattività incrociata che dà più effetti collaterali”, spiega Wherry. E, aggiunge, “gli anziani possono aver incontrato un coronavirus 40 anni fa che i trentenni non hanno mai visto prima”.

Lo so, lo so, alcune cose le avevo anticipate, compreso il paragone con le chiavi, ma detto da Silvestro e toccato con mano con i dati è un’altra cosa. E le ipotesi sulle immunità crociate possibili fra virus parenti, in tempi di interrogativi sul’efficacia di vaccini verso le varianti, ancor più ci dovrebbero incoraggiare, se affermato da persone autorevoli.

ADRIANO TANGO

13 Apr 2021 in Scienze

25 commenti

Commenti

  • Grazie Adriano, un esempio di informazione scientifica corretta. E grazie a Silvestro.
    L’articolo di Stephani Sutherland (If you don’t have Covid vaccine side effects, are you still protected?) di un paio di settimane fa è molto interessante. E comincia a fare chiarezza su molte scemenze che poi, negli ultimi giorni, sono state fatte circolare sul web. Buono anche, fresco di ieri, l’articolo sui blood clots e AstraZeneca, altro tema su cui le stupidaggini sono recentemente abbondate (di Heidi Ledford, How could a Covid vaccine cause blood clots?).
    Sempre un piacere trovare in rete cose sensate.

    • Grazie, ma come fai? Come puoi essere su tutto e informato di tutto. Per quante ore leggi, fai ricerca, ti informi? Se tu non fossi il mio caro amico Pietro, con emozioni e sentimenti, dubiterei di colloquiare con un computer…
      Silvestro è uno scieziato “puro” cioè cpace di far selezione fra le fonti e così mdesto da non proporre i propri elaborati (del resto mplto settorializzati). Una risrsa preziosa per la nostra ricerca del giusto punto di osservazione.

  • Scusate il fuorissimo tema, ma velocemente una domanda per Pietro: tempo fa hai nominato Michela Murgia, commento che non trovo, mi aiuti a ritrovarlo? Mi servirebbe, se pertinente, almeno credo, come spunto per ricominciare a parlare di politica e di questo governo. Grazie

    • L’ho citata di sfuggita un paio di volte insieme alla Dandini e alla Gruber ma, in modo più preciso, l’ho nominata nel mio commento dell’11 marzo al post di Francesco sull’8 marzo, giornata internazionale della donna, pubblicato proprio l’8 marzo. Dicevo di aver appena letto il suo ultimo libro “Stai Zitta” e aggiungevo qualche considerazione in proposito.

  • Grazie Pietro, non ricordavo il contesto, perchè parlerò d’altro, non di donne in particolare, in un breve post che sto per inviare.

    • Io non mi stupirei se, con la sua mente archivistico – picomirandoliana, Pietro l’avesse citata fra le Kessler e le teorie del tempo circolare… Che invidia!

  • Adriano, grazie per gli apprezzamenti. Mi sa che però, semplicemente, leggiamo molte cose in comune, anche in campo divulgativo scientifico. Adesso sto diventando matto a capire bene l’evoluzione ormai secolare della fisica non meccanica (“quanti” sforzi!), le utilissime esposizioni rovelliane helgolandiane, le nostre ottime filosofiche circumnavigazioni in proposito, le imperfezioni e le finitudini pievanesche di grande interesse. Tu che sei uomo (anche, non solo) di scienza sarai il vero “picomirandoliano”, pure in proposito!

    • Mi fa piacere che ti ci dedichi, perché delle cose, oltre a capre il lato tecnico, bisogna afferrare la filosofia, in base alla multidisciplinarietà: questa nuova scperta, cosa cambia nell’uomo?

  • Aggiungo qui un commento per il suo collegamento al tema Covid, anche se relativo a un aspetto non scientifico generale ma emotivo personale, chiedendo sin d’ora venia per questa libertà.
    In passato mi sono unito, magari con minor insistenza e pugnacità di altri, al coro di geremiadi contro la gestione lombarda dei processi organizzativi riguardanti le vaccinazioni Covid, a partire dalla insipienza politica e dall’inconcludenza operativa di taluni ruoli regionali preposti a tale gestione.
    Ebbene, se è giusto sottolineare la negatività di certi “mester lumbard” (tanto per tornare a determinate locuzioni di facile impiego), è altrettanto giusto fare presente le cose di cui va ammessa la positività e la riuscita. Oggi mi sono collegato al sito regionale in cui si può procedere alla prenotazione della prima dose vaccinale (siamo tre giorni in anticipo rispetto alla prevista data del 22 aprile, e questo già va detto). Essendo del due settembre cinquantatré, finalmente ho potuto prenotarmi. Tutto semplice, tutto facile, tutto veloce, tutto liscio. E ho visto con sorpresa che mia moglie ed io possiamo vaccinarci martedì 27 aprile, cioè tra una sola settimana, proprio qui a Crema. Voglio quindi testimoniare la mia soddisfazione, come cittadino italiano fiero di esserlo e come cittadino cremasco altrettanto fiero di esserlo, per questa modalità comunicativa, informativa e, soprattutto, risolutiva posta in essere con tale sistema di prenotazione dalla nostra regione Lombardia. So che altri hanno sofferto per ben diverse esperienze. Avranno avuto certamente ragione, forse tutti. Ecco, al momento io posso invece esprimere il mio apprezzamento più sincero e motivato.
    Se penso alla recente tregenda SPID, devo proprio dire che non ci sono paragoni. Là era il trionfo della macchinosità inopportuna. Più facile vincere a Piazza di Siena che andarcene fuori, in quel salto ostacoli burocratico.

    • Ieri dovevano aprire alle 8, ma alle 7 circa ho prenotato mia moglie per oggi alle 15, ma c’era posto anche prima! Meno di un sole che sorge e tramonta. E la sensazioe di Svizzera (o Israele?) che anche Piero e Franco hanno avuto nel centro vaccinazioni… Oddio, c’è da dire che stanno recuperando una serie di figuracce e una fumosa immagine…

  • 9:16 di oggi in quota a Nubi “Anche qui fuori tema, ma annuncio finalmente un’efficienza della regione. Avente diritto alla prenotazione da stamattina, operazione di un paio d’ore fa, ho appuntamento già domani per la prima dose.
    9:17 “Che poi sono le Poste, non la Regione. Non attribuiamole meriti che non ha.

    • Fra domenica e oggi Franco, Piero, tu, mia moglie (io ero lista raccomandati della sanità, scherzo, chiudo fra un mese e quindi ne avevo merito per prassi, non per casta, che non l’ho capito ache i medici da parole incrociate avanti agli altri, quando essendo pensionati non avrebbero poi dovuto aspettare molto. Ma forse si pensava a tenerli pronti come vacinatori volotari)

  • L’appiccico qui perché Sivestro ci ha acceso una lampadina: “Anche se estremamente rari, casi di HIT “spontanea” in assenza di trattamento con eparina sono stati segnalati in passato, con sospetti fattori scatenanti tra cui infezioni, interventi chirurgici di protesi al ginocchio” Da uno studio multicentrico. E’ vero! Il problema lo conoscevo dalle protesi al ginocchio, e non me ne ricordavo. A suo tempo ipotizzammo che potesse entrarci l’esecuzioe con laccio emostatico (a sangue fermo), e si fece a gara a usarlo poco o per niente. Ma forse è semplicemente l’innesco della cascata immunitaria per un rilascio di qualche fattore della catena, quindi una reazione non specifica del vaccino, ma di qualsasi infiammazione. Comunque non smettemmo d fare protesi di ginocchio, e non ricordo se la complicanza, sporadica, fosse citata nel consenso. Fatto sta che il vaccino, c’entrerebbe, ma come generatore di flogosi, effetto voluto, quindi varrebbe tanto quanto una martellata sul piede!

  • Appiccico qui questo dato come luogo più vicino al discorso virale: da “Le scienze” l’ultima stima del numero di virus che albergano stabilmente dentro e sulla superfice del nostro corpo: indovinate? 380.000 mliardi di specie! E allora la nostra arte non deve essere tenerli alla larga, come vuotar l’oceano col classico cucchiaio, ma non fali incattivire. Come? Ma lo sappiamo già!

  • I miliardi di specie di virus che dimorano nei nostri sistemi di dati e algoritmi (che noi chiamiamo letterariamente corpo, psiche, anima e via dicendo) sono tra l’altro tra i principali fattori evolutivi della nostra specie, giocando un ruolo importante nelle mutazioni genetiche e nell’adattamento a quell’altro insieme di dati e algoritmi costituito dal nostro contesto spazio-temporale, ammesso che lo spazio e il tempo vogliano ancora significare qualcosa, da circa un secolo, al di fuori dei reading poetici.
    Inoltre, approfitto anch’io di questo “luogo più vicino al discorso virale” (come dice Adriano) per riconoscere pubblicamente, dopo non pochi precedenti dubbi e timori, che a Crema ho trovato nei giorni scorsi, all’ex tribunale nuovo (per noi cremaschi over sixties il tribunale vecchio resta rimpianto non solo per le sue funzioni giurisdizionali ma anche per l’estetica molto meno orripilante di quell’altro vicino all’ospedale), un’organizzazione vaccinale impeccabile e davvero ottima.
    Martedì 27 mi sono preso il mio bravo Comirnaty di BioNTech / Pfizer (prima dose) con mia moglie e tutto ci è sembrato pianificato, gestito e controllato proprio al meglio.
    Molti i giovani impegnati nei diversi ruoli e nelle varie incombenze. Tutti bravissimi. E parecchie ragazze tra di loro, con una capacità e una voglia di far bene che ci hanno colpiti dall’inizio alla fine.
    Spero che martedì 18 maggio (per la seconda dose) le cose ci vadano altrettanto bene. Ma qualcosa mi dice che sarà così. Bene, molto bene.
    Un ringraziamento a tutti, a Crema, alla Lombardia e all’Italia, che offrono a noi cittadini motivi come questi di soddisfazione, riconoscenza e senso di appartenenza e identità. Sentire che cosa sta succedendo nel mondo, anche a causa di governanti pusillanimi o addirittura imbecilli, rende noi italiani, lombardi e cremaschi ancora più felici di essere tali. E anche più fieri. Del resto, è risaputo che l’Italia è il paese migliore del mondo e Crema è il miglior posto d’Italia.
    E, last but not least, grazie anche ai no vax, che rifiutando il vaccino hanno consentito a noialtri di vaccinarci qualche giorno prima.

    • Mi associo, Pietro.
      Io mi sono beccato il mio bel Astra Zeneca una decina di gg fà (so pisè ec!) e tutto ha funzionato come un orologio svizzero, alla faccia di Fontana&Gallera che a suo tempo ci hanno fatto vergognare di essere Lombardi!
      L’impressione era quella di essere in un Paese civile del nordEuropa. E anche il …. “monumento al processato ignoto”, ha ritrovato una sua valida ragione d’essere!
      Impressione davvero piacevole!

    • “…nei nostri sistemi di dati e algoritmi (che noi chiamiamo letterariamente corpo, psiche, anima e via dicendo) sono tra l’altro tra i principali fattori evolutivi della nostra specie, giocando un ruolo importante nelle mutazioni genetiche e nell’adattamento a quell’altro insieme di dati e algoritmi costituito dal nostro contesto spazio-temporale, ammesso che lo spazio e il tempo vogliano ancora significare qualcosa, da circa un secolo, al di fuori dei reading poetici.” Non avevo ancora sottolineato questa visione di Pietro, un’enesima crepa al concetto di individualità che sarebbe piaciuta al nostro amico Merlo, che colpevolmente abbiamo fatto svolazzar via.
      E poi dicono che con gli anni si diventa conservatori, refrattari alle visioni nuove!

  • Pfizer: che culo Pietro. Io il 20 aprile mi sono pippato Astra Zeneca, richiamo il 7 luglio. Protesto.

    • Mah, non saprei perché sia andata così. Però quel giorno (martedì 27) stavano facendo il vaccino Pfizer a tutti. Forse fino al giorno prima ne facevano un altro e dal giorno dopo hanno ripreso a farne un altro? Beh, se fosse così, Ivano, devo dire che il tuo riferimento coccigeo ci starebbe proprio tutto. Anche il decorso di tre settimane, dal 27 aprile al 18 maggio, mi era sembrato quel giorno un fatto generale. Non saprei che cosa dirti. Di sicuro mia moglie ed io non eravamo raccomandati. Avevamo fatto la solita prenotazione via web poco tempo prima e quella data del 27 ci era saltata fuori come output della nostra richiesta. Comunque, mi hai incuriosito. Approfondirò.

  • Pietro, stamattina 8:35 in quota a Contagi cremaschi. Un esempio documentatissimo raccontatomi dalla persona interessata, e scavando credo che se ne possano trovare altri.

  • Pietro sia chiaro che non dubiterei mai della tua buonafede.

    • Ti ringrazio per questo.
      Intanto, penso di aver chiarito metà della vicenda.
      Il 26, lunedì, vaccini vari a persone varie, i soliti e anche Moderna.
      Idem il 28, mercoledì, come pure, in parte, nei giorni seguenti della settimana scorsa.
      Il tutto con prevalenza di Astra Zeneca sugli altri, però non solo quello.
      Da notare che le prenotazioni avvengono di solito due o tre settimane prima e in modo quasi sempre automatico, via web o comunque non con pressioni individuali mirate, almeno immagino nella stragrande maggioranza dei casi. Certo, i furbacchioni poi ogni tanto ci provano. Ma i cremaschi sono brava gente.
      Ebbene, martedì 27 solo Pfizer. A tutti o a quasi tutti. Come prima e anche come seconda dose (tranne quanto sotto specificato). Un aspetto quindi non ad personam. Proprio ad diem, se si fosse potuto dire. Solo quel giorno lì, in quella breve parentesi temporale. Pfizer a manetta, poi giù il sipario (almeno quasi del tutto). Perché?
      Questa è l’altra metà della vicenda, su cui girano alcune ipotesi.
      Quella per me più valida, solo perché di fonte medica, è che Astra Zeneca come al solito non ha consegnato, anche con conseguenze di carenza locale per ripartizione di shortage. Così, per non far correre il rischio di un rinvio forte di molte seconde dosi (il presupposto è che se fai Astra Zeneca una volta, poi ti tocca la seconda, almeno così mi è parso di capire, però non escluderei che lo stesso possa in buona parte valere anche per gli altri vaccini), per non far correre insomma questo rischio di carenza di protezione per eccessivo allungamento dei tempi di seconda vaccinazione, come dicevo, per quel giorno ci si è buttati su Pfizer riservando Astra Zeneca solo ai precedenti astrazenecati in prima battuta, per il motivo suddetto.
      Non so se questa seconda parte della vicenda sia più o meno credibile.
      Più di questo, non saprei dire o arguire.
      Di sicuro, un carneade come me ha avuto Pfizer per puro caso, come tutti quel giorno, mentre so per certo di un paio di personaggi cremaschi ben più meritevoli e noti di me che sono stati aztrazenecati il giorno prima e il giorno dopo. Senza peraltro eccepire alcunché, in quanto ottimi cittadini e perfetti gentiluomini.
      Tutto ciò considerato, in ogni modo, nel mio caso personale, caro Ivano, avevi perfettamente ragione nel citare elementi sacrali (e non in senso religioso e liturgico).

  • Toccato con mano il meccanismo ieri: mia moglie, per allergie, è stata rinviata dal Tribumale all’Ospedale per visita allergologica. Pecca, dopo tanta perfezione: una chimata sul cell. col tempo giusto di segnare un appunto. Dato che per la famiglia e per lei stessa il periodo è problematico, qui sì ho peccato di “riconoscibilità” (manco più tanta) per forare la barriera di confine del”solo per appuntamento” e parlare col responsabile in testa, Premoli. Alla richiesta di chiarezza sui tempi mi ha spiegato quelli previsti della prima dose, dopo la visita, e circa la seconda ha affermato recisamente che sono tre o quattro settimane secondo i tempi del vaccino che c’è disponibile quel giorno.

  • Ieri a Crema era disponibile Johnson. Una sola dose. Protesto un’altra volta.

    • Ivano in questo momento in cui mi serve un’elevata mobilità se avessi un monodose… sono convinto che non ci sia niente da fare.

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