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FRANCESCO TORRISI

Truffa ai danni del RDC

Reddito di cittadinanza: mi pare che lo sbando, circa la gestione e soprattutto i controlli, specie al centro-sud sia stato pesante, le frodi emerse …..sconcertanti!

L’operazione dei Carabinieri ha riguardato da maggio a ottobre Campania, Puglia, Abruzzo,

Molise e Basilicata e ha scovato beneficiari del Rdc che percepivano il sussidio senza possederne

i requisiti avendo aziende, auto, immobili o precedenti penali. In totale sono state riscontrate 4.839 irregolarità, il 12% delle 38.450 famiglie controllate.

Certo fa clamore che un provvedimento come quello del Reddito di Cittadinanza mirato ad assitere la “povertà assoluta” e l’inserimento al lavoro, abbia potuto trasformarsi, grazie a truffa ai danni dello Stato (e dei cittadini, ovviamente!) in “regalo” a malavitosi e, appunto truffatori.

Ma questo è il “buffo stivale”!

Un esempio emblematico: nel 2019, l’Ispettorato nazionale ha ispezionato 142 mila aziende (un campione selezionato perché a rischio) , trovandone irregolari 99 mila, il 70% !

Demonizzare quindi, magari proponendone l’eliminazione, un provvedimento sociale a sostegno della parte più disagiata del Paese, sull’onda del giusto sdegno provocato dall’emergere di una realtà di truffa (che sarà penalmente perseguita) purtroppo assai diffusa nel Paese, non è ne saggio, ne giustificato.

Diverso, doveroso dotarsi di controlli più efficaci “in itinere”, nell’applicazione del provvedimento, senza che si arrivi all’indagine a truffa consumata!

E mettere in galera, per davvero (…..Le frodi commesse per ottenere il Reddito di cittadinanza, costituiscono reato e possono comportare anche delle serie conseguenze penali…..l’articolo 7 del DL 4/2019, al comma 1, prevede chi presenti dichiarazioni o documenti falsi oppure ometta informazioni dovute è punito con la reclusione da due a sei anni.!!!) i truffatori.

FRANCESCO TORRISI

04 Nov 2021 in Società

37 commenti

Commenti

  • Mi permetto di esprimere la mia opinione personale e soggettiva in proposito. Da uomo di destra.
    Da quando sono adulto e da adulto cerco di comprendere la realtà che mi circonda, penso che il governo durato dal giugno 2018 al settembre 2019, il cosiddetto governo Conte 1 o “gialloverde”, sia stato uno dei peggiori della nostra storia repubblicana. Forse proprio il peggiore, sempre da quando sono adulto.
    Paradossalmente, quel Presidente del Consiglio è riuscito, ai miei occhi e sempre a mio modesto avviso, a uscirne molto meno peggio dei suoi due cosiddetti Vice Presidenti.
    Ebbene, nella storia italiana codesto pessimo governo, pur guidato da un Presidente miracolosamente non così pessimo, resterà nella memoria dei posteri, oltre che per altri errori di inferiore dannosità, proprio per due provvedimenti di totale assurdità e disastrosità, voluti dalle due forze politiche responsabili di quegli errori: il cosiddetto reddito di cittadinanza e la cosiddetta quota 100.
    Purtroppo è una ben magra consolazione quella di vedere ogni giorno, davanti agli occhi, in modo così impietoso e palese, il completo fallimento e il gravissimo pregiudizio per i nostri conti pubblici e per la nostra credibilità politica causati da quei due provvedimenti. Magrissima consolazione, visto il prezzo economico che gli italiani stanno pagando a causa di quei clamorosi sbagli. Con buona pace degli alfieri sociomediatici e politici di queste costosissime sciagure, a partire dai vari De Masi per una e dai vari Durigon per l’altra.
    Comprensibile come l’attuale Presidente del Consiglio non possa agire come vorrebbe, dovendo cercare di tenere insieme questa maggioranza per qualche tempo ancora. Ma conforta il sapere che oggi certi perniciosi dilettanti allo sbaraglio vengono, piano e bene, senza troppo clamore e un po’ per volta, messi nella condizione di nuocere sempre di meno.
    E forse è giusto così: sempre nella Storia occorre prima toccare il fondo per poi rialzarsi e farsi valere.
    Certo, si può sempre sostenere che con il reddito di cittadinanza “si è abolita la povertà”.
    E che con quota 100 è davvero successo quanto promesso: “per ogni pensionato, un nuovo occupato”.
    Risentiamole, quelle interviste. Rivediamoli, quei filmati.
    Siamo una specie biologica che impara. Impariamo.

  • Ho conosciuto chi si è pensionato dopo 16 anni; dopo 25 anni di bollini; anche dopo 30 anni, 35 anni di lavoro, perché così girava la storia del pensionamento, tra pre-pensionamenti, e altre storie. E nessuno di questi ha riconosciuto l’assurdità e il privilegio. Anzi: pontificano sulle pensioni successive, dicono che i tempi sono cambiati (ma va là); che non si può tornare indietro, ma andare avanti, magari con le mani dietro la schiena, parlandone in piazza Duomo a Crema, dove si riuniscono i pensionati anticipati la mattina, ochieggiando i titoli dei giornali senza acquistarli, tlrando l’ora di pranzo. La pensione, anzi le pensioni, sono differenti per ognuno, dipende dove ha lavorato, e da altre fortune o sfortune storiche. Ma, pontificare lofanno tutti, comunque, anche se si è stati fortunati.
    Sul reddito di cittadinanza, è un fatto che agli amici di Grillo importava capitalizzare la faccenda in termini elettorali; meno importava creare un sistema di controllo accurato di concessione. Questo è.

  • IL “fenomeno” dell’elargizione a perdere lo seguivo già da prima per esperienze a campione, soprattutto in società estremamente povere del terzo mondo: aveva funzionato sempre, inducendo, sfamate le bocche, la microimprenditorialità. Si è dimostrata inoltre valida una regola: non interferire con la modalità di spesa dell’aiuto perché sia fruttifero. Prima lezione: se di questa esperienza si vuol far tesoro bisogna essere certi che la pioggia cada su terreno arido, cioè dello stato di indigenza dei beneficiari, prima, non con controlli dopo.
    Seconda considerazione: Per puro caso il meccanismo si era innestato prima della tragedia sociale covid, per cui provvedimenti da prendere in urgenza si son già trovati sul tavolo, alleviando il parapiglia.
    Terza considerazione: al reddito di cittadinanza ci arriveranno tutti o quasi al mondo prima o poi, e questa è cosa buona, come uno di quei meccanismo indispensabili alla ripartizione della ricchezza, cui dopo Roosevelt non si è più messo seriamente mano. Quindi il fatto che il provvedimento sperimentale sia partito presto e male, per motivi politici di affermazione di consenso, consideriamolo un vantaggio temporale nell’acquisizione di esperienza per riaggiustare il tiro. Consideriamo anche che il mondo guarda all’Italia come un laboratorio sociale da cui trarre suggerimenti, dalla lotta alla pandemia ai provvedimenti innovativi di ingegneria sociale, quindi in molti saranno discordi in linea di principio, ma tutti stanno a guardare per poi muoversi in maggior sicurezza. E non ne farei una questione di destra e sinistra, perché se la macchina paese viaggia in sicurezza se ne avvantaggia anche l’ìmprenditore di turno. Come per le malattie: curando quelle degli altri previeni le tue, perché uno Stato più sano lo è per tutti.
    Quindi darci dentro sulla riforma della riforma ma senza buttar via niente.

    • Molto sagge le tue argomentazioni Adriano, personalmente mi sento in sintonia e condivido. Certo si deve pretendere che l’apparato di controllo “a monte” dell’elargizione escluda in toto la possibilita’ ( viceversa verificatasi) di “pioggia su terreno gia’ inzuppato magari con ….. acqua sporca!

  • Alla luce dei risultati effettivi, da come le cose stanno per davvero, direi che la situazione oggettiva dimostri esattamente l’opposto di una “truffa ai danni del reddito di cittadinanza”. Infatti è proprio il reddito di cittadinanza a essere una truffa ai danni degli italiani.

  • Di fatto si rimarcano differenze tra nord e sud che invece di appianarsi si acutizzano, vedi la situazione finanziaria del Comune di Napoli. Ad una certa età, citando Camus, ognuno é responabile della propria faccia. E per età intendo quella del paese Italia, che fatta la nazione non ha ancora fatto gli italiani. Assolutamente contrario al Reddito di cittadinanza, non da ora alla luce dell’esperienza, ma da subito, da quando in prima stesura era scritto che al terzo rifiuto di lavoro il percettore avrebbe perso il sussidio. La domanda subito fu: ma se per ogni disoccupato abbiamo a disposizione tre posti di lavoro che bisogno c’è del Reddito? Di Maio, Conte, Grillo e accoliti non hanno mai risposto. E poi mi viene da ridere quando si parla di politica del lavoro in termini di formazione e riqualificazione. Quando mai?

  • Ma dai Francesco, da subito per come strutturato era indifendibile. Adesso vedremo le correzioni anche se i vecchi vizi italici non passano mai. Ciò non toglie che gli amortizzatori sociali vengano riformati ed estesi dove necessario, e qualsiasi stato sociale lo sa. Ma quello, anche dal nome, da subito era ideologicamente contestabile e prevedibile negli sviluppi. Solo l’inesperienza dei 5stelle, anche se furbamente sfruttata, poteva portare a questo. La perdita di consenso e la futura sparizione é solo farina del loro sacco.

  • Tutto il comparto dell’assistenza pubblica andrebbe riorganizzato, distinguendolo nettamente da quello previdenziale.
    Sarebbe opportuno semplificarlo al massimo, concentrando in una o due modalità assistenziali i vari trattamenti oggi in essere, rivedendone i criteri e gli importi. Il reddito di cittadinanza, le pensioni sociali, certi cosiddetti “ammortizzatori sociali” e varie altre forme di pubblico conforto economico sono diventati una giungla di prebende, sprechi e privilegi. L’indigenza esiste e va identificata, valutata e combattuta con misure semplici, chiare ed eque. Uno dei primi doveri di uno Stato è proprio questo. La povertà va risolta. E non con gli slogan. Del resto, la nostra Costituzione parla chiaro. Oggi, però, istituti come il reddito di cittadinanza, figlio di una mera captatio benevolentiae elettorale, stanno assestando al disordinato, iniquo e costosissimo bric-à-brac assistenziale italiano il colpo di grazia.
    Non è possibile abdicare in modo così plateale alle attività di verifica preventiva delle posizioni dei richiedenti e di controllo periodico delle loro reali condizioni. Tanto che il sospetto di una malcelata intenzionalità politica si fa sempre più forte. Forse i politici che oggi lamentano l’assenza di queste verifiche e di questi controlli hanno proprio contato su tale assenza, per poter gratificare un elettorato consapevole della propria impunità.
    Basta riflettere un momento sul requisito delle tre proposte di lavoro rifiutate, in un mercato del lavoro come quello attuale, per capire quanto grande e beffarda sia stata la presa in giro degli italiani onesti e dei cittadini che sgobbano per la loro pagnotta.

  • Sì, pare proprio così, prima vi diamo il reddito, poi verifichiamo gli aventi diritto. Ma patronati e sindacati non hanno le loro responsabilità? In un periodo tecnologico che permette incroci dei dati é mai possibile che si verifichino danni del genere? E quei soldi sbattuti via si potranno recuperare? Poi Pietro, il tuo commento articolatissimo e propositivo merita un commento più riflettuto. Ad una prima lettura proposte condivisibilissime.

  • Il “vantaggio temporale per acquisizione di esperienza” parlando del reddito di cittadinanza, è un bel parlare lucidato, che vuol dire, in parole semplici, tolto il lucidato, che si è fatto all’italiana, pre-
    laboratorio pandemia, si buttano i soldi a pioggia, con un minimo di criterio, e con controlli inefficienti. Basta ottenere il consenso che era la cosa più importante.
    Ma, cone dice Giuseppe Conte si stanno formando i “comitati”, che è un’altro bel parlare. I comitati de che? Conte è una persona così a modo, che anche quando fa ridere i polli, vien voglia di dire: ma dai, fa niente, è così elegante l’avvocato.

    • Beh, Marino fosse anche solo quello (persona educata, a modo, ma in effetti è molto, molto di più) con lo stuolo di arroganti ….balabiot da cui è composta tanta della rappresentanza politica (a dispetto della “onorevolezza”) non sarebbe per nulla cosa da poco!!!

  • Reddito di citradinanza a scalare dopo il rifiuto del primo lavoro congruo, come se tutti i disoccupati potessero scegliere. Proposta sentita oggi dalle fonti ufficiali. Un delirio.

  • 5 euro in meno al mese dopo il rifiuto del primo lavoro. Ho capito bene? O avranno voluto dire 50?

  • Ma quando era Ministro il Toninelli, lui che è dalle nostre parti, ha chiesto a Trenord perché c’è un treno che parte da Crema alle 0825 direzione Treviglio, ma che è impossibile che parta a quell’ora, perché deve aspettare il treno contrario, che arriva da Treviglio, direzione Cremona, alle 0829, sempre che sia puntuale? Roba da ridere, nella “meravigliosa” Crema, come la chiama la Sindaca, un filino esagerando l’aggettivo, un po’ sbrodolato in politichese, che meravigliosa sarà Parigi, Roma, Firenze, mica Crema. Ma le parole sono coriandoli, in politica.
    Ci saranno ‘i comitati”, dice l’Avvocato a modo e brava persona, e chissà che bel dibattito. Ben vengano. Magari ci sarà anche Giggino Di Maio, a dire la sua, che a guardarlo mi fa tenerezza, che vien voglia di votarlo per la sua passione sconfinata per la politica. Che è pronto a qualunque ministero, altro che rotazione dei parlamentari! Qualunque alleanza va bene: Lega, Pd, persino Coraggio Italia, che il pensiero di tornare a strappare i biglietti allo stadio, o dare una mano ai manovali nel cantiere di famiglia non deve piacergli proprio. Il reddito di cittadinanza fatto alla carlona nasce con questa gente qua; ma tutti imparano, prima o poi. Nel frattempo, il treno delle 0825, che parte almeno dieci minuti dopo, se va bene, resterà ancora a lungo così, tanto il Toninelli non lo piglia. Non frega nemmeno al “comitato”.

  • Avevo capito male: 50 euro in meno.

  • Quei 20 milioni di euro di reddito di cittadinanza sgraffignati da un gruppo di rom o rumeni, in un CAF del Movimento Cristiano Lavoratori, se non sbaglio, MCL, branca, pezzame andato per conto suo delle ACLI, troppo socialiste, troppo laburiste, troppo di sinistra quelli, sono la dimostrazione (ma ci sono altri tanti soldi sgraffignati attraverso le poste italiane, che i controlli erano blandi, se non inesistenti) che il Vaffa di Grillo gli si ritorce contro. Vaffa a lui e a quelli come lui, a questo punto; e i giornali di destra hanno non una porta aperta per criticare il reddito di cittadinanza, hanno un portone. Le cose vanno dette, anche dai fazioni/tifosi se hanno un minimo di senso critico. Ora si dice vaffa a quelli come lui, il comico, perché la politica è una cosa seria, mentre migliaia di rom o rumeni se la ridono, e i dilettanti non vanno bene a governare un paese, che poi si fanno le cose male e ci sono milioni di euro persi, buttati. Milioni, non noccioline. E non credo che agli amici di Grillo importi. A lui importa niente della faccenda che ha altri problemi. A Giggino meno ancora, che gli va bene quasi tutto e quasi tutti pur di non tornare allo stadio. E agli altri 5 stelle importa tirare la fine della legislatura e garantirsi la pensione.

  • Assolutamante d’accordo. Dilettanti allo sbaraglio. Draghi ha garantito che per il 110%, bonus facciate a altre agevolazioni ci saranno controlli incrociati per smantellare da subito eventuali truffe. Ci avessero pensato loro…ma non erano in grado di nessuna previsione. Gli era bastato, a Gigino proclamare dal balcone di aver abolito la povertà. Quella di rom, delinquenti e non aventi diritto in genere. Che imbecille.

  • Una riflessione, amici: i “dilettanti allo sbaraglio” sono in Parlamento avendo stravinto le “politiche” del 2018, risultando il primo Partito in Italia, con il 32% di voti (sic!), e a quelle a elezioni, si noti, voto’ circa il 73% degli italiani.
    Ci sarà pur stato un motivo per quel clamoroso voto, senza dubbio di protesta, da parte degli elettori no?
    Tutto ciò accadde recentemente, 3 anni fa!
    Fu un fatto assolutamente anomalo nella storia delle nostra Repubblica, che fece in modo che dall’oggi al domani si ritrovassero in Camera e Senato una massa di persone, la maggior parte delle quali, senza dimestichezza alcuna con il “governo” di un Paese.
    Ecco, nel ragionare sulla situazione in atto credo si debba considerare con grande attenzione e pacatezza, quanto accaduto alle elezioni politiche del 2018 e, sa va san dir, quale sia stata “la proposta” dei Partiti, dopo la “protesta” degli elettori.
    Un altro dato dovrebbe farci riflettere in modo preoccupante: alle ultime consultazioni elettorali, praticamente la metà degli elettori, addirittura non andarono a votare!
    Tutto ciò evitando nel modo più assoluto l’approccio da “faziosi tifosi senza un minimo di senso critico”, certo, ma analizzando invece pacatmente i fatti e gli accadimenti evitando di accanirsi sui “sintomi” per cercare invece di lavorare seriamente, in modo efficace sulle “cause”!

  • Certo, pacatezza, siamo in democrazia. Ma in questo caso, secondo me, non solo dilettanti allo sbaraglio, ma anche elettori allo sbaraglio. Se poi va bene che il loro primo governo sia stato di alleanza con la Lega niente da aggiungere. In tutti i casi non hanno rivoltato l’Italia. Francescio non tifoserie, ma dati oggettivi.

    • Che poi i 5stelle difendano lancia in resta il loro provvedimento senza riconoscerne il fallimento é come si fa con i propri figli, anche con i meno riusciti. Sarebbe molto più dignitoso che ammettessero la sconfitta invece di blaterare da tutte le parti. Il dilettantismo della politica che procede per partito preso. E da qui Francesco, da te non me lo aspetterei, anche il dilettantismo delle opinioni. Scusa la schiettezza. Nel tuo commento poi ti appelli ai numeri ai numeri, ma quando mai sono stati una garanzia? Dai, non fare il populista. Poi sai che io sono pindarico, ma per completare il quadro mi sembrerebbe che anche tra di loro ci siano molti non vax. Mi sbaglio?

  • “Dilettantismo delle opinioni!” ! Questa poi Ivano! Avevo proposto una riflessione politica di ampio respiro!
    Mi fermo qui! Basta grazie.

    • Dai Francesco non fare il permaloso. Poi lo vedremo dalle prossime politiche il “dilettantismo” delle opinioni. Per fare politica ci vuole un progetto, non bastano i vaffa tanto per fare spettacolo e accalappiare consensi. In tutti i casi ora abbiamo un Draghi che nonostante gli accomodamenti di schieramento ha dato una svolta completamente diversa di quella di tre anni fa. E credo che sia un bene. E questo é un nuovo modo di lavorare rispetto ai precedenti. Un uomo che possiamo dire anche di esperienza politica oltre che economica, cosa che i grillini non hanno dimostrato di avere. Pensa ad una gestione dei fondi europei in quelle mani. A meno che dopo la sprovvedutezza di tre anni fa abbiano imparato qualcosa, ma é tutto da verificare ancora in attesa delle prossime politiche, perché altrimenti se ne andrebbero a casa tutti. Il calo di consenso di questi mesi non me lo sono inventato io. Quindi i numeri che hai elencato sarebbero solo uno dei tanti errori della politica italiana.

  • Non è questione di permaloso”, Ivano.
    Mi pare che stiamo parlando di due commenti diversi. Rileggi il mio commento delle 11:04 per favore e dimmi se da quello può scendere il tuo delle 14:35.
    Riprendilo punto per punto
    Ciò al di fuori da ogni accento polemico che davvero non mi appartiene.
    Era una proposta di riflessione la mia!

    • In parte fuori tema Francesco, se avrai la pazienza di leggere queste mie riflessioni in ordine sparso.
      “Francesco, difficile ricommentarti, anche perchè mi era sembrato di aver toccato alcuni punti nella mia risposta che tu non hai voluto cogliere. Però, io che non sono così moderato, fatico a considerare seriamente i voti di protesta, non sempre risultato di riflessioni e approfondimenti. Penso la stessa cosa rispetto ai movimenti sorti come contestazione alla dittatura sanitaria che stanno riempiendo le piazze in tutti questi sabati. Ammettiamo pure che l’informazione narri sempre pro domo sua e tutti servizi giornalistici o televisivi siano montati ad arte e che quindi vadano tarati. Ma però a me pare che tutti i movimenti di contestazione di questi ultimi mesi abbiano un denominatore comune: i pregiudizi, non giudizi. Venissero da un prelato o da un comune cittadino. Siamo di fronte ad una spettacolarizzazione della protesta che fa il pari con tutte le teorie complottiste che la alimentano, senza fare di tutt’erba un fascio. Basta frequentare “laggente” come dice Geppj Cucciari, per capire che siamo di fronte ad una semplificazione della cultura sociale che non ha come conclusione che la colpa di questo o di quest’altro. Perchè così è più facile ed è tutto risolto. Che non tiene conto della complessità e delle contingenze di un momento particolare della nostra vita politica e sociale e sanitaria. Mai come ora si assiste a giochi di Palazzo, vedi il semestre bianco e tutte le manovre già in corso, vedi la bocciatura della legge Zan ad opera di Italia viva, quando proprio loro avevano promosso e vinto la lotta sulle unioni civili, che viene da sorridere per la continuità di questa legislatura tenuta in piedi solo perchè nessun schieramento è pronto per le politiche prossime venture. E allora è tutto un gioco a campare perchè ai grillini fa comodo stare in Parlamento fino al 2022, almeno per la pensione, e la destra è ancor più divisa di uno schieramento di centro-sinistra che non sa come recuperare Renzi e che non sa come convincere i 5stelle che anche loro sono di sinistra, Di Battista a parte. E allora “laggente” che non sa più a che santo votarsi scende in piazza o non va più a votare. Già tasso di assenteismo altissimo. Voto di protesta anche questo? E a quale scopo? Magari molti grillini diserteranno anche le prossime urne, come lo faranno i diversi pensieri della dittatura sanitaria. Ma questo è qualunquismo, non è protesta, tenuto conto che i cittadini non hanno altro strumento che il voto. Rispetto poi ai dati che hai snocciolato nel tuo commento, parlo del consenso grillino, io ribadisco il mio pensiero: la quantità non è certamente sinonimo di qualità, anche se siamo in democrazia e quindi è un diritto sacrosanto, o dovrebbe esserlo, chiedere che i risultati usciti dalle urne vadano concretizzati. Da tre anni non avviene, e a me onestamente va bene così, si sa quel che si lascia, ma non si sa cosa si prende, ma non ho visto grandi sommosse per questi governi nati e dissolti nel giro di pochi mesi,”laggente” per questo non si muove. Del resto neppure i politici l’han fatto, accontentandosi di stare al loro posto ancora per un po’ e partecipare a quei piccoli accomodamenti, vedi ritocchi al Reddito o alle Pensioni che poi è la condizione perchè Draghi continui il suo lavoro. Ripeto, a me va bene così e inorridisco al pensiero che il prossimo governo sia nelle mani di chissà chi. Anche perchè i tempi che corrono suggeriscono quella moderazione che magari, esagero, potrebbe evitarci delle guerre come in epoche passate. E i temi sono la riconversione verde, i soldi europei, i muri o l’accoglienza a tutti i costi. Invece “laggente” scende in piazza contro i vaccini ancora con qualcuno in cerca di visibilità che grida al megafono di chissà quali complotti mondiali o che il Coronavirus non esiste. Tutto questo io proprio non lo capisco. Se la gente scendesse in piazza per chiedere trasparenza e onestà intellettuale ai nostri politici, ecco in questo caso mi unirei a loro, ma non a suon di vaffa che hanno convinto i creduloni all’inizio, ma che che poi si sono rivelati solo la trovata di un comico. Con le barzellette non si va da nessuna parte. Al punto di chiedere subito le elezioni anche da parte mia, magari con un Draghi al Quirinale, senza nessun potere, per vedere come andrebbe a finire. Rischioso, certo, ma almeno sapremmo in che mani siamo”.
      Continua….

  • Voi sapete che chi scrive è ignorante e nion abituato al linguaggio della politica, tifoseria, difesa dei propri, come si fa dopo la partita di calcio: se era rigore quello, allora anche l’anno scorso non hanno dato il rigore alla mi squadra. Non ho una squadra, e se gli amici o examici dello strillone che prendeva i soldi della Rai e non li rifiutava, e ne prendeva tanti, ma la Rai era un carrozzone: cioè che pagava magari troppo, tanta manna che ci sono i 5 stelle, che c’è di peggio. Ma non ciò non toglie niente a quello che ho scritto.
    Il buco dei mancati controlli sul reddito di cittadinanza dimostra un dilettantismo che in politica è una sciagura. I 5 stelle hanno una sola speranza, studiare da ambientalisti.
    Giuseppe Conte o staccherà la spina e tornerà a fare l’avvocato o entrerà nel PD.

  • Ho letto cose scritte molto ma molto meglio da te, Marino, perche’ tanta sciatteria? Non sembri tu!

  • Ivano 13 Nov 11:21, così ci capiamo molto meglio, e in buona misura concordo, ache se, sommessamente ti faccio rilevare, a proposito di “dati snocciolati” che quei dati era incorniciati in un “Ci sarà pur stato un motivo per quel clamoroso voto, senza dubbio di protesta, da parte degli elettori no?” Quindi di quei dati davo un’interpretazione precisa e non certo consolante!
    Non solo ma affermavo anche che in conseguenza di quel voto di protesta “…..dall’oggi al domani si ritrovassero in Camera e Senato una massa di persone, la maggior parte delle quali, senza dimestichezza alcuna con il “governo” di un Paese.”
    Quanto alla tua conclusione poi: “Draghi al Quirinale”, elezioni e …..vediamo l’effetto che fà (per dirla alla Jannacci) è un conclusione che tenta assai anche me, considerate le grosse difficoltà che sta incontrando Conte per riportare a reale disponibilità democratica l'”armata brancaleone” del 32%, ma nel profondo, prefigurarmi cosa potrà accadere della nostra Repubblica Democratica fondata sul lavoro con un “super Banchiere” alla tutela delle istituzioni non è prospettiva che mi lasci tranquillo.
    Sono cmq curioso rispetto al tui “continua….”

    • Conordo con te, ma mi pare anche che il banchiere sta lavorando con ragionevolezza e pragmatismo.Qualora si arrivasse alla rivolta sociale questo non dipenderebbe da Lui ma da una situazione economica mondiale che sta dettando regole che forse non abbiamo del tutto capito. Certo, non voglio fare il complottista, ma in questo momento storico si potrebbero aprire scenari inimmaginabili nel bene e nel male. Troppi casini da tutte le parti. E forse é meglio che per ora Draghi continui a fare il Presidente del consiglio piuttosto che della Repubblica che nella nostra Costituzione conta un gran poco. Per un paio d’anni almeno. Poi vedremo.

  • Concordo, sorry.

  • Caro Francesco, ho visto la trasmissione su La7 con la Gruber, Renzi, Travaglio e Giannini. Stavolta non si parlava di green pass, ma di Renzi, uno che non ho mai votato e non ho mai apprezzato fin dall’inizio. E ce ne fosse uno che si dà del pirla per questo. Ammettere le proprie miserie in pubblico non è frequente.
    Stavolta ho apprezzato Travaglio, Giannini e Gruber che hanno fatto i giornalisti. Da cronista, ero con loro. Matteo Renzi, dopo i bambi “regalati da un agente Sid” dovrebbe tacere. Altre parole non voglio ascoltarle. Dovrebbe vergognarsi. I bambi. L’Arabia Saudita e il nuovo rinascimento è niente al confronto.

  • E, dato che al peggio non c’è mai fine: “Sicilia, nasce “Forza Italia Viva”: accordo tra Berlusconi e Renzi
    Un progetto che, se dovesse funzionare per le elezioni regionali e le comunali di Palermo del 2022, potrebbe essere rilanciato anche a livello nazionale” …..”…..Progetto, quello di “Forza Italia Viva”, che sarebbe stato “benedetto” dallo stesso Marcello Dell’Utri, braccio destro di Berlusconi e tra i fondatori della stessa Forza Italia…..” [ Luca Dassi -giovedì 04 Novembre 2021- ” ITALIA CHIAMA ITALIA”]

    • Anticipato da Miccichè, ma era nell’aria: Berlusconi, alto profilo istituzionale, Presidente della Repubblica con l’aiuto di Renzi. Da far ridere i polli.

  • Ivano, io i polli nn li ho mai visti ridere, ma certamente anche la sola eventualita’ di un Berlusca al colle (in sodalizio con RENZI), farebbe rivoltare nella tomba i padri della nostra Costituzione Repubblicana. Al proposito tranchant il coupe de theatre di Debenedetti dalla Gruber: “riconsegnerei carta d’identita’ e passaporto”!!!!

    • Riderebbero, riderebbero di fronte al “nuovo miracolo italiano” dopo quello del 94. Fidati.

  • Modi di dire. Cosa vuol dire l’espressione “Far ridere i polli”? Il significato di questo modo di dire è comportarsi o avere un atteggiamento inadeguato e ridicolo, tanto da costringere a ridere anche chi non ne avrebbe affatto voglia o chi non avrebbe neppure la possibilità di farlo, come appunto i polli.

  • Dell’Utri e Berlusconi e il figlio di Guglielmo Zucconi, Vittorio, avevano una squadretta al Rigamonti, un campetto di calcio nel Milanese. Così ricorda Peppino Fiori nella biografia del Berlusca.. Il Cavaliere è imprescindibile da Dell’Utri. Insieme, con quattro dirigenti PubliItalia che non mangiavano l’aglio, mani che stringevano forte e vigoroso, mai a foglia morta, parlantina alla Matteo Renzi, si sono presi l’Italia.

  • Un amico mi ha domandato che fine avranno fatto le fotografie, il video dell’incontro a Crema tra il Segretario rottamatore, Matteo Renzi e tutto il PD locale Cremasco e provinciale, che hanno accolto con calore ed entusiasmo l’uomo giovane venuto dalla Toscana.. Dai, Matteo, una foto, anche con me. Dai. Una ressa per stare vicino a lui. Foto anche con la Sindaca, entrambi sorridenti. Il nuovo che avanza a sinistra. Il futuro. Non un convertitore di ruggine, come il Ferox, che risana, ma proprio gente nuova, aria nuova. E un fracco d’ingenui, per non dire altro, nel Belpaese a crederci.
    Quelle foto dove saranno? In fondo al cassetto? Nin cancellate ma scancellate due volte, strappate con stizza?

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