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FRANCESCO TORRISI

Zona 30: cosa vuol dire?

Immettendosi nella via Diaz, provenendo dal “pergoletto”, facendo una curva a 90° a sinistra, l’attento automobilista è accolto da due cartelli stradali (uno alla sua sinistra ed uno a destra) a lui dedicati con la scritta “zona 30”, il cui significato sembra essere ignorato dai più, anzi, meglio, da tutti quanti!

Ora, dato che il numero 30, scritto su grande cartello rettangolare in nero su campo bianco, è circondato da in cerchio rosso, dovrebbe essere familiare a tutti, automobilisti e no, che rappresenti un limite di velocità, espresso in Km/h (Kilometri all’ora)!

Il fatto è che nessuno, dico nessuno, rispetta minimamente quel limite che, ovviamente, trattandosi di “zona” (peraltro molto frequentata da ciclisti/pedoni e mezzi in fase di parkeggio) riguarderebbe l’intera percorrenza della via Diaz. ( e mi taccio, per amor di patria, sulla soluzione adottata da chi di dovere nel definire, lungo il lato destro della via, mediante segnaletica orizzontale, la destinazione degli spazi tra gli alberelli: park/ciclo/pedoni o che altro? Direi aperta a soluzioni …..fantasy!)

Credo che sia logico concludere che o quel limite ha un senso, e allora lo si faccia rispettare, mentre se, al contrario, senso non ha, lo si tolga di mezzo, ricordando che, considerando con tutta evidenza la via Diaz posta in pieno centro abitato, varrà comunque il rispetto del limite generico di velocità di 50 Km/h (cmq, ovviamente da fare rispettare!). [A memoria ricorderei, come ex amministratore, che l’estensore dello strumento urbanistico aveva optato per le vie di percorrenza principale cittadine questa suddivisione in “zone”, che rispondeva ad una logica  di efficienza/sicurezza.]

Tutto ciò, inquadrato nel generalizzato assai …..aleatorio senso civico dell’automobilista medio italico, portato, quando sta pilotando il suo mezzo, a interpretare in modo personalizzato assai (nella vulgata: sbattersene ampiamente!) i limiti di velocità, se non in presenza di rilevatori :“Vigili” (assai raro vederne in giro in città!) o “baracchini/telecamere, ben segnalati, in azione.

Ho compiuto delitto di lesa maestà nei confronti dell’automobilista medio italico o, tanto più gravemente, del distratto gestore della cosa pubblica che non si è mai accorto della cosa?

Se si, mi scuso con lorsignori, ma il rispetto dell’intelligenza e, almeno, del senso comune, per me vengono prima!

 


p.s.: il riferimento del post, nella fattispecie è a via Diaz, ma, ovviamente, è estensibile a cartellonistica similare nel resto della città.

FRANCESCO TORRISI

01 Gen 2022 in Senza categoria

6 commenti

Commenti

  • Una via pericolosa nella sua tranquillità. Il passaggio pedonale che subito compare nella foto di Franco, spunta come un fantasma, soprattutto per chi viene da un viaggio, indotto dal senso civico al rispetto dei limiti, ma con i sensi diversamente orientati. La visibilità è peggiorata dai cantieri, ma soprattutto, zona tranquilla è interpretato come zona franca ,senza vigilanza, i cui esibirsi in contromano con biciclette o i micidiali monopattini elettrici. Questi aggeggi, se anche possono per legge circolare, non andrebbero secondo normativa condotti a mano sulle strisce? Provate a vederveli schizzare avanti dopo una curva al buio! Aboliamo il passaggio pedonale o ci proviamo ad evitar disastri? E allora i 30 per chi ha rispetto per gli altri, o semplicemente non vuol guai, sono anche troppi!

    • Adriano, sono stradaccordo con le tue conclusioni, a patto che chi di dovere ( i nostri amministratori giovani bravi e belli) inneschi qulche tipo di procedura che faccia rispettare norme, leggi e divieti.
      Ormai mi pare che si dia per scontato che i cittadini (specie se automobilisti) non vadano ….disturbati più di tanto!
      Vigili in Crema non se ne vedono proprio, e gli “automobiloni” con le loro ….. chissenefreganti quattro luci lampeggiani accese fanno bella mostra di se (con un utilizzo degli hazard assolutamente improprio e sanzionabile) anche a cavallo dei marciapiedi con gradino di porfido, magari ai confini della ZTL.
      Segnaletica verticale, in prossimità delle isole spartitraffico, è spesso divelta e a lungo abbadonata a se stessa.
      La città è sporca e non si vede a chi sia demandato il compito, nelle vie e viuzze del centro storico, di rimediare all’inciviltà di cittadini ( magari dotati di bei cagnoni!) che la inzozzano a profusion!
      La spiacevole impressione è che non si voglia vedere quanto attiene alla ordinaria manutenzione, quasi fosse cosa di poco conto, rispetto a inteventi e progetti più …..eclatanti, e allora, nel timore di sporcarcisi le mani ( e anche i piedi, di ….pestarle cioè!), nessuno mette più i “boots on the groun” (e ciò putroppo sia in senso figurato che concretamente reale!).

  • Il nuovo codice della strada ha messo mano ad alcuni comportamenti a difesa di pedoni, donne e madri e handicappati. A suon di sanzioni ovviamente, perchè gli incivili li convinci, forse, solo a suon di multe. Che evidentemente non sono mai inasprite a sufficienza per vincere il l’inciviltà degli automobilisti. Di pari passo l’anno scorso i morti su strade e autostrade non aumentati rispetto all’anno precedente, perchè sfighe a parte, la dissuasione alla velocità, e ai comportamenti scorretti, è sempre inascoltata. Neppure l’introduzione dell’omicidio stradale pare abbia agito da deterrente. Oltre all’arroganza giovanile che si manifesta in comportamenti facilissimi da interpretare. Poche mattine fa sono uscito troppo in fretta ad un incrocio, secondo il mio interlocutore, che mi ha baldanzosamente tampinato, marcandomi stretto, per qualche centinaia di metri, non ho capito per dimostrare cosa. Se fossi stato coraggioso avrei inchiodato la macchina e sarei sceso per rendergliene conto. Non l’ho fatto per codardia e anche perchè il mio inseguitore era arrivato a destinazione fermandosi. Ma forse quell’imbecille è tale anche quando fa il pedone, inscrivendo i suoi comportamenti nel catalogo dell’inciviltà imperante di molti. Più controlli ci vorrebbero e più sanzioni, molto più salate, toccando il portafoglio dei dissennati che mettono in pericolo la vita di molti. Della loro non me ne può fregare di meno, affetti a parte.
    Comunque un certo miglioramento credo di averlo osservato. Gli automobilisti sono ora più attenti ai passaggi pedonali, cedendo quasi sempre il passo. Poi, non vorrei sbagliarmi, pochi giorni fa ho sentito il Sindaco Sala ipotizzare una zona 30 in tutta Milano. Naturalmente sarebbe irrealizzabile. Ce le vedete le code di macchine diligentemente in fila pronte ad affrontare la traversata di Milano a trenta all’ora? Prima di tutto non ci arriverebbero più e poi le proteste. Che poi basterebbe distinguere alcune arterie da altre, con adeguata segnaletica e precisi e confini adeguatamente segnalati. E controlli, controlli, controlli. Però a pensarci bene a Crema si potrebbe pure fare, anche per fare in modo di dissuadere dall’uso della macchina. Se ci mettessi troppo tempo in macchina da san Bernardino a Ombriano dopo poco opterei per la bicicletta. Ecco, forse nel nuovo codice manca, dopo i precedenti provvedimenti, un’adeguata difesa per i ciclisti.

    • Maestro!

  • So che non è luogo consono, ma mi contatti laclaire82@icloud.com. L’ho casualmente ritrovata!

    • Non consono, ma che piacere ritrovarti. Ciao Chiara, ti contatterò.

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