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ADRIANO TANGO

Il flop delle Case di Comunità in Lombardia: sono vuote

La polemica è nota, e così la relativa raccolta firme, ma più volte ho avvertito che la cosa andava gestita un passo più indietro: queste “Case” servono come concepite? Già, perché questo modello fotocopiato dalla Sanità anglosassone (ex country hospital) ha fatto acqua in madrepatria un paio di decenni addietro, e l’esperienza del Robbiani – Soresina, il primo modello attuativo in Italia, come pomposamente annunciato all’epoca, è fallito per carenza di personale medico, alla fine pagato a gettone raccattando fra i pensionati, tanto da render opportuna la cessione alla Sanità Cremonese. E allora, ex Tribunale sì, via Gramsci no… Ma dove andiamo a parare?
Non è vero, né rilevante,  che i politici locali non si siano impegnati nella battaglia sul dove. Citando a spanne i Sindaci Stefania Bonaldi, Gianni Rossoni, Aldo Casorati, hanno avuto incontri al vertice, ma la risposta è stata inappellabile: o Via Gramsci o niente, il Tribunale è troppo grande.

Ma sarebbe un tal disastro questo niente? Sentiamo un parere medico-tecnico, non mio:
DottNet, giornale medico online, titolava due giorni fa come riprendo titolando.
Stralciamo un po’: “… il decreto è pronto per l’approvazione in conferenza Stato-Regioni. Anaao (Associazione sindacale medica): no alla costruzione di edifici vuoti e freddi… Le Case Comunità previste dalla riforma regionale (PNRR) sono in realtà strutture vuote… il testo rappresenta nella sostanza la riforma degli attuali assetti delle cure primarie e ha il compito decisivo di indirizzare come spendere le risorse del Pnrr… In ogni distretto ci sarà l’ Ospedale di Comunità che dovrà prendere in carico il paziente dopo il ricovero ospedaliero o in caso di una necessità nei pressi del domicilio del malato. Un ruolo importante lo avranno gli infermieri di famiglia che saranno impiegati in molte delle nuove strutture definite dal decreto…Vengono poi fissati gli standard per l’assistenza domiciliare e viene definito l’utilizzo dei servizi di Telemedicina… ci sarà un Ospedale di Comunità dotato di 20 posti letto ogni 50.000 – 100.000 abitanti…
E veniamo al punto critico:
“La casa di comunità sarà presente ogni ogni 40.000-50.000 abitanti con 7-11 infermieri, un assistente sociale, 5-8 unità di personale di supporto (sociosanitario, amministrativo). E le aggregazioni di medici e pediatri. I medici e gli altri professionisti sanitari operano sia all’interno delle CdC che nella loro individualità… con i servizi h 12 e integrandosi con il servizio di continuità assistenziale h 24… sforare i tempi che farebbero perdere i fondi.
Eccoci arrivati: perdere i fondi non si può! E il fatto che questo mestiere assistenziale, medico o infermieristico, non sia più appetibile, almeno in Italia, ancor meno a Crema forse, non interessa a nessuno!
Allora spiegatemi perché questa volta dovrebbe andar bene, perché i Medici di medicina generale, che non ci sono, dovrebbero sobbarcarsi anche un’assistenza h 12 a pazienti ricoverati! Cerchiamo di attirarli a Crema piuttosto questi professionisti, facciamo magari minialloggi a prezzi calmierati nelle strutture esistenti (stile Carabinieri, per intenderci)!
La cosa non mi ha mai convinto e la seconda verifica dei fatti (la prima il citato Robbiani – Soresina) mi dà ragione.
E non dimentichiamo poi che questo personale, che non c’è, se pur saltasse fuori, lo dovremmo pagare, che è vero che un posto letto in una Struttura per bassa intensità di cure costa enormemente di meno che in Ospedale per acuti, con tanto di Rianimazione, ma sogniamoci che le prestazioni le svolgano gli stessi sparuti Soggetti che già non ci sono per il territorio e a titolo gratuito, perché scapperanno altrove: la stima di perdite di laureati medici verso l’estero è già del 10%. E ricordiamo che già l’Ospedale cittadino, un tempo operativo con oltre 600 posti letto, soffre di un’enorme carenza di personale.
No mura, ma gente al lavoro! Formiamoli in sede, o attiriamoli in prossimità!

ADRIANO TANGO

27 Feb 2022 in Città

8 commenti

Commenti

  • “Case di comunità”, gia il nome suona male assai, e, prima di battagliare per le ragioni di una location più o meno sensata, vediamo di capire per bene le prospsettive operative della nuova struttura. Non basta un “perdere i fondi non si può!”.
    Il “buffo stivale” abbonda di “cattedrali nel deserto” giustificate con la stessa motivazione.
    Da quello che ci sta dicendo Adriano, che è della partita, pare proprio che il progetto vada per lo meno approfondito, soprattutto rispetto alla sua incidenza sull’utilizzo dei Medici di Base.

    • Ribadisco, non ce n’è, figurarsi poi a fargli fare doppio lavoro! Certo, la figura infermieristica, specie le/i Caposala, stanno assumendo ruolo prioritario, mentre il medico andrebbe ad assumere funzioni quasi di consulenza, e allora puntiamo sugli infermieri, fidelizziamo quelli che escono dalla scuola dio Crema! Il mio ex infermiere Giuseppe Vitale, ora docente dopo corso di qualificazione alla scuola infermieri, si è fatto fotografare nella sede ex Olivetti, che Franco ben conosce, mentre faceva lezione con l’ombrello aperto, perché dal tetto ci piove! Lo so, il progetto di riqualificazione c’è, ed è ambizioso, bisogna pazientare per gli appalti, ma intanto Lodi e Cremona e Treviglio sono vicine e ormai tutte le Strutture sono cannibali a caccia di capitale umano.

  • Adriano, fratellone mio, questa della “…Scuola dio Crema…” non te la ripulisco, e’ troppo bella cosi’!
    Polpastrelli liberi!!!

  • Non merita un pezzo ad hoc quindi la appiccico qui: “Classifica migliori ospedali del mondo: sette italiani, Gemelli e Sant’Orsola al top” Ma anche Pavia, Bergamo e Brescia on se la cavano male. Purtroppo il sud latita…con grandi ingegni e poco sistema.

  • Il tasso di positività al Covid è stabile da alcuni giorni, in Italia. I contagi non sono pochi. “Le Monde” segnalo un aumento del 20% dei contagi in una settimana. È possibile, segnala il Sole 24 ore che la protezione al Covid dei vaccini, calando nel tempo, espone a reinfezioni.

    • L’ho visto nella mia famiglia!

    • Ma guarda sto cinghialone!

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