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FRANCESCO TORRISI

PRIMO MAGGIO 2018 !

     La festa del lavoro, la festa dei lavoratori.

Riveste importanza particolare in Italia, la cui Costituzione Repubblicana che apre il suo testo con i PRINCIPI FONDAMENTALI, mette al primo posto :

“ Art. 1 – L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

La Costituzione fu approvata dall’”Assemblea Costituente della Repubblica Italiana” il 22 Dicembre 1947 e promulgata dal Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 Dicembre 1947, entrando in vigore il primo Gennaio dell’anno successivo.

Fondamentale ricordare che il suo articolato (originariamente 139 articoli) fu il frutto di un accordo tra le diverse componenti politiche che avevano assunto il compito di ricostruire l’Ordinamento Nazionale all’indomani del Referendum del 2 Giugno 1946 che sancì il passaggio dalla forma Monarchica a quella Repubblicana dello Stato.

In questo contesto, la festa del 1 Maggio non solo è la festa del Lavoro e dei Lavoratori, ma rappresenta solenne momento nel quale gli Italiani si riconoscono nel Principio Fondamentale che li unisce: il Lavoro!

Specie in questa temperie storica che ci sta agitando, una riflessione su quanto sta scritto sulla Carta Costituzionale credo sia responsabilmente doveroso.

FRANCESCO TORRISI

01 Mag 2018 in Editoriale

6 commenti

Commenti

  • Art. 1 – l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sui diritti civili.

  • C’è chi (il sociologo Domenico De Masi che abbiamo invitato a inaugurare il nostro corso sugli effetti sociale delle tecnologie digitali) sostiene che tale “diritto al lavoro” è figlio di una fase dello sviluppo economico che ora sta venendo meno in una società post-industriale che sempre più affiderà il lavoro ai robot.
    Da qui il suo teorizzare il… diritto non al lavoro, ma all’ozio.

    Siamo di fronte, ceto, a una provocazione che evoca scenari futuri, ma intanto noi ci misuriamo con i milioni e milioni di posti di lavoro che globalizzazione e rivoluzione digitale stanno spazzando via creando sofferenze diffuse, sofferenze che stanno provocando terremoti politici (anche in Italia).

    E’ utile, di sicuro, immaginare il futuro per guidarlo a servizio dell’uomo, ma è necessario guardare alle sofferenze di oggi e trovare quello spirito unitario a cui tu fai riferimento parlando della Costituente: solo insieme e con l’umiltà di guardare anche ad altri Paesi, potremo affrontarle, pensando in primo luogo alle nuove generazioni a cui stiamo rubando letteralmente il futuro.

  • Mi ricollego: penso che si dovrà parlare nella Costituzione di un’equa condivisione del lavoro che sarà, e questa condivisione sarà minata da nuovi fattori di stratificazione sociale in cui, i vecchi potenti accumulavano ricchezza, i nuovi conoscenze e facoltà mentali, rimanendo così gli ultimi a poter competere con l’I.A. per l’accaparramento dei lavori più “raffinati”, senza evocare quadri di transumanesimo, per carità! Tuttavia….
    Penso inolte che come la sinista ha rinunciato al suo collegamento ideologico esplicito eliminando la parola “comunista”, come del resto la Lega elidendo il termine restrittivo “nord”, anche il I maggio, pur rimanendo una festa per un diritto, ma diverso, allenterà la sua simbiosi con la bandiera rossa.

  • Ora et ” Labora “.

  • Già, ma di labora ne resta poco ora!

  • Si, Adriano e quel poco è in nero.
    Abbiamo persino il presidente della Camera, Fico, che ha la colf in nero (500€ al mese), e il compagno di merende Toninelli (eletto con 56 preferenze, quindi non si sa chi rappresenti, forse i famigliari), gli esprime pure solidarietà al socio “oggetto di strumentali attacchi politici”. La cosa tragica è che nessuno dice niente, tutto bene. Manca solo che si debba dimettere, che poi un altro accordo chi lo trova ……

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