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FRANCESCO TORRISI

Manca un mese …..

Tra un mese, come oggi, il 5 Marzo, conosceremo il risultato elettorale e, con tutta probabilità, inizierà una complicatissima procedura, con schermaglie politiche tra i Partiti/le Coalizioni, i “Capi”, finalizzata alla possibile definizione di un’alleanza per la formazione del Governo del Paese.

Quanto mai opportuno quindi entrare nel merito di una Legge Elettorale, frutto di un compromesso, conseguenza di un accesissimo, reiterato, snervante dibattito parlamentare che ha trovato forzata ( i “tempi” stavano scadendo!) conclusione in quel “Rosatellum” (secondo la pessima abitudine ormai invalsa di ….. “maccheronizzare”, dal “Porcellum” in poi, il nome della Legge elettorale) che si presenterà agli elettori con una scheda elettorale, che, a mio parere, appare più mirata al possibile annullamento che a facilitare la chiara espressione di un voto!

Entriamo nel merito:

Come è fatta la scheda?

Domenica 4 marzo ci consegneranno due schede elettorali una per la Camera e – per chi ha almeno 25 anni – una per il Senato. ( In Lombardia riceveremo anche una scheda per il voto alle regionali, ma quella è un’altra storia!).

Il “Rosatellum” ha introdotto un sistema misto, proporzionale e maggioritario, che prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: “proporzionale” e “uninominale” .

  • Uninominale” vuol dire che in ogni collegio i partiti (o le coalizioni) candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate ottiene un seggio;
  • Proporzionale” vuol dire che più seggi in un collegio vengono invece divisi in modo proporzionale ai voti presi dai partiti (o dalle coalizioni).

Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in confronti diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti con sistema proporzionale.

Qui sotto il “modello” di scheda ( in sostanza simile per Camera e Senato) :

Ogni “area” della scheda (nel fac simile ce ne sono 7, che simulano diverse possibilità) ma potrebbero essere di + o di – ) ha un rettangolo orizzontale in testa, nel quale è scritto Cognome e Nome del candidato del Partito (o della Coalizione) per l’”uninominale”.

Appena sotto: il simbolo ( o i simboli se c’è coalizione) del Partito di appartenenza, con a fianco il nome/i nomi dei candidati del Partito ( o della Coalizione) per il voto “proporzionale”.

Ed è già un bel “campo di battaglia” no?

Come si fa quindi ad esprimere il proprio voto?

  • Si riceve una sola scheda per la Camera e una sola scheda per il Senato.
  • Non più di due segni!  Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione.
  • È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno, scegliere una delle liste che lo appoggiano.
  • Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” rispettivamente anche sulle liste o sul candidato.
  • Non si può votare una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato che abbiamo scelto. Se no, Voto nullo!
  • Si può votare una lista, ma, non ci sono le “preferenze”! Non si può scegliere a quale candidato della lista dare il voto: la lista dei nomi è solo un’informazione (confusione? Trabocchetto?) in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato.

Mia personalissima conclusione: beh, ci hanno buttato un sacco di tempo in Parlamento, Camera, Senato, Commissioni, ma …… in compenso, a mio parere, ne è uscita davvero una pessima Legge!

FRANCESCO TORRISI

05 Feb 2018 in Politica

3 commenti

Commenti

  • Francesco, sempre più mi convinco che i risultati di una consultazione sono dovuti al caso. Chi, la gente qualunque, si prende la briga, o ne ha la capacità, di studiare un tale casino? Così che il quadro di orientamento, a posteriori, che dovrebbe essere l’identità di un Paese, ne esce inevitabilmente falsato. Legge quindi da Colpo di stato, dove tutti ci provano, avendoci portato il loro contributo, sempre sperando di aver presentato l’emendamento giusto. A vincere loro, intendo, cioè imbastendo una legge, o imbastardendo la volontà dei cittadini e credendo e sperando che un loro pasticcio favorisca questo o quest’altro. Ognuno per sè ovviamente. Non c’è niente di più antidemocratico nel mettere insieme tanto casino. La democrazia sarebbe mettere tutti in condizione di votare con consapevolezza, dotare tutti degli strumenti necessari per farlo. Ragione in più, per molti, per non andare a votare, inconsapevoli che il momento è tale che un pò di fatica la dovrebbero fare tutti.
    Grazie per averci regalato queste preziose informazioni.

  • Come sai, Ivano, qualsiasi legge è il frutto di un compromesso.
    Una legge elettorale, poi, avendo a che vedere con “le regole del gioco” richiede un “compromesso più ampio” perché si tratta di “mediare” al di là di una maggioranza governativa.
    Il Rosatellum è infatti il risultato della mediazione tra Pd, Forza Italia, Lega e Alternativa popolare.
    Il dato positivo è che sia espressione di un’ampia maggioranza (non l’hanno votata i pentastellati e la sinistra della sinistra).

    Che dire nel merito?
    Il discorso sarebbe lungo.
    Mi limito qui a dire che, con 2/3 di proporzionale, la legge garantisce la “rappresentatività” più del Mattarellum che invece garantiva la “governabilità” (il Rosatellum è in sostanza un Mattarellum rovesciato).

    Nessuna legge elettorale è neutra: tutte avvantaggiano gli uni e svantaggiano gli altri.

    La legge elettorale migliore è quella che garantisce nello stesso tempo “rappresentatività” e “governabilità” (un mix di maggioritario e proporzionale): un modello che non c’è da nessuna parte.
    Il sistema proporzionale è il prevalente in Europa (il nostro sistema della prima Repubblica con variazioni nazionali).
    In Gran Bretagna c’è da sempre il maggioritario secco che sacrifica la rappresentatività (un partito può avere il 20% del consenso ed avere zero seggi!).
    In Francia è in vigore il sistema maggioritario a doppio turno.
    In Germania, poi, come sappiamo, è presente un sistema “misto” (anche da noi ci si era orientati in un primo momento verso il “tedeschellum”, ma poi l’accordo è stato raggiunto sul Rosatellum (che sulla carta può penalizzare il M5S in quanto questo rifiuta le coalizioni, ma non è escluso che ne sia beneficiato grazie proprio ai 2/3 di proporzionale).

    • Tempo poche settimane, e poi vediamo come M5s “rifiuta le coalizioni”. Basti vedere cos’hanno combinato con le “parlamentarie”, pur di esserci. Gia’ me lo vedo Di Maio che va a casa … ormai non sono piu’ un “movimento” ma un partito come tutti gli altri. Grillo, infatti, ha tagliato la corda.

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