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RITA REMAGNINO

Senza offesa

Come da qualche anno a questa parte, dicembre è il mese in cui torna in auge il “dibattito” sul Presepe. Nonostante il tema sia sempre meno caldo, come se, ormai, ci si fosse abituati all’idea di dover soccombere sotto l’onda dello tsunami. Dopotutto Gesù Bambino è un gracile biondino che non può reggere il confronto con i muscolosi morettoni che nei prossimi anni feconderanno l’Europa, la Madonna vergine è un insulto all’emancipazione sessuale delle donne, i Re Magi rappresentano una pericolosa apologia della monarchia, gli Angeli sono un’offensiva parodia dei trans, il bue e l’asinello sono un’offesa ai diritti degli animali costretti loro malgrado a riscaldare una grotta, il panettone non fa parte della dieta vegana, umili pastori beduini e affaticati cammellieri sono il frutto di una mentalità xenofoba.

Questo Natale sarà meglio evitare anche le luminarie sull’albero decorato, sulla porta di casa e sul pino in giardino, perché sono un’inutile spreco di energia e pesano sulla bolletta dell’Enel che poi, a gennaio, si farà sentire. Neppure i bambini avranno nostalgia della vecchia Tu scendi dalle stelle, detronizzata dalla sua versione rap, che parla il linguaggio planetario: “Suona, Canta e Balla la notte di Natale, Natale Rap!!”. Non sarà un capolavoro ma per lo meno non offende gli islamici, gli ebrei, i protestanti e i non credenti. E’ una canzoncina neutra, tale e quale a tutte altre, che si lascia canticchiare per qualche giorno e poi si getta via, tanto non significa niente.

Bene hanno fatto anche tante maestre a togliere il crocefisso dalle aule scolastiche. Non è bello che i bambini abbiano continuamente sotto gli occhi quel tipo scheletrico e sofferente, pieno di sangue e con i chiodi conficcati nelle mani e nei piedi. E’ vero, giocano ogni giorno a Street Fighter e Mortal Kombat, ma c’è una bella differenza: la scienza ha dimostrato che non c’è relazione tra l’aumento del consumo di videogiochi violenti e l’aumento dei crimini che, anzi, diminuiscono nei mesi immediatamente successivi alla pubblicazione di un nuovo gioco. Mentre il tipo sulla croce sta lì appeso a penare tutto l’anno.

Tanto è gentile la cosiddetta “civiltà occidentale”, da togliere di mezzo tutto ciò che poteva offendere il prossimo: il crocifisso, l’albero, il presepe, la festa di Natale, i canti e le preghiere. Tra un po’, toglieranno pure la Pasqua perché offende i diabetici che non possono mangiare la colomba e le uova di cioccolata. Poi toccherà al Carnevale, che bandirà i mascheramenti a scuola perché potrebbero esserci bambini che non possono permettersi un vestito da Toro seduto o Corsaro Nero, e l’antica “carta crespa” per inventarsi una maschera che duri poche ore è decisamente fuori moda.

Affetti dal virus della gentilezza noi occidentali ci stiamo comportando come lo scout che fa attraversare la strada alla vecchietta che non vuole. Nessuno ci ha chiesto di seppellire i nostri simboli, eppure lo stiamo facendo. Con la smania di non voler imporre alcun credo a nessuno, ne stiamo imponendo uno (che non è il nostro) a noi stessi. Abbiamo studiato tanto ma non abbiamo capito niente: le tradizioni di un popolo servono a dare un senso alla vita, a renderla più tollerabile, non solo per chi crede ma anche per chi non crede. Esse non sono solo religione: sono anche comunione d’intenti, partecipazione diretta, significati condivisi, gioia e allegria. Senza offesa.

RITA REMAGNINO

06 Dic 2017 in Attualità

12 commenti

Commenti

  • …. così, d’acchitto (una “t” o due? mah…)Rita, da laico impenitente (ops!), apprezzo il tuo approccio al “santo natale”, privo di ogni retorica (kosa essere?!?), che va diritto al cuore (del problema): “…Nessuno ci ha chiesto di seppellire i nostri simboli, eppure lo stiamo facendo…”!
    Non concordo su una parte della tua conclusione, quando dici: ” …Abbiamo studiato tanto ma non abbiamo capito niente ….”: che abbiamo capito (poco o) niente è vero, ma che “abbiamo studiato tanto”, questa non …. te la passo!
    Qualcuno “fuori dal coro”, magari si, ma il ….”coro”?!?
    Accendi la scatola a qualsiasi ora, su un canale qualsiasi degli “n” che offre l’orgia del comunicare tv (senza comunicare nulla per davvero! grandi fratelli, saranno famosi, cuochi a profusion, quelli si!) entra in uno degli “n” social (che ben poco hanno di “sociale” per davvero! gossip, volgarità, esibizione, quello si!), apri uno qualsiasi degli “n nuovi torrazzi” legati agli “n campanili” del “buffo stivale”, per capire cosa intendo: solo robaccia “appiccicata”, quando fa comodo, da parte di chi vuol far piacere a ….chi fa comodo; roba “studiata” ….nisba!
    Approfondimento, analisi delle fonti, ricerca delle cause, analisi e sintesi, proposte operative mirate alla soluzione …. non interessa, anzi, “prego, astenersi”; quei pochi che pretendo di farlo sono espulsi dal sistema e ….scompaiono (un paio di esempi tv, tanto per capirci: Daniele Luttazzi, Milena Gabanelli ! do you remember?).
    Conclusione?
    Andiamo avanti con CremAscolta !!!!

    • Da laica anch’io, ti dirò che questa perdita di … tutto quanto, ormai, mi spinge a dare un segnale di vita. Non escludo quindi di andare a tirar fuori il presepe dalla soffitta (sarà lì da quarant’anni) e di mettermi a costruire laghetti di carta stagnola e cieli punteggiati di stelle, come da bambina. Senza abbandonare l’Albero, naturalmente, che possiede una simbologia di tutto rispetto ed è ben più antico del presepe. Avremmo dovuto tramandarle da una generazione le nostre tradizioni. Invece, tac!, a un certo punto la catena si è spezzata. I mussulmani, come i sikh e tanti altri, sono stati molto più accorti di noi.

      Quei volponi dei Cinesi (il futuro del mondo in tandem con la Russia), nella persona di Xi Jinping, hanno dichiarato di volersi fare ri-guidare dalla saggezza di Confucio. Pensa che da un convegno internazionale di economia sono usciti messaggi come “attraversa il mare senza che il cielo lo sappia” (sappiate che poco e ben predeterminato sarà lo spazio per il mercato-mondo dentro quello interno della Cina futura); oppure “nascondi la luce, nutri il buio” (potenzia ciò che gli Occidentali non vedono subito, perché non li riguarda direttamente). Mica scemi, eh? Mi sa tanto che, qui, gli unici scemi siamo noi.

  • Un post, il tuo, Rita che condivido in toto (uno dei rari).
    E’ un tema su cui sulle colonne de Il Corriere della Sera Ernesto Galli Della Loggia si sofferma puntando il dito contro, in particolare, gli insegnanti cosiddetti progressisti che ritengono di esserlo dimostrando “attenzione” più alle tradizioni altrui che alle nostre.
    L’irenismo romantico non porta da nessuna parte.
    E poi è la nostra “identità” che ci mette in evidenza la “diversità”: il modello del melting pot altro non è che la notte hegeliana in cui tutte le vacche sono nere.

    • In realtà ai mussulmani del “nostro” Natale importa poco o niente, e sono sicura che il panettone se lo mangiano pure loro. Noi, semmai, abbiamo colto la palla al balzo e usato la presenza crescente di altre etnie sul nostro territorio per giustificare tutt’altro. Sinceramente: da quanto tempo le festività religiose sono diventate consumistiche?; forse che, vent’anni fa, per le famiglie italiane le festività natalizie rappresentavano un momento di riflessione e di meditazione sul mistero della nascita del Salvatore?; persino in piazza San Pietro, ormai da parecchi anni, un enorme albero di Natale (noto simbolo di riflessione consumistica) campeggia visibile da lontano, in modo da comunicare al mondo intero gli orientamenti moderni della nuova pop-chiesa del Terzo Millennio.

      Qui c’è un grosso problema di perdita dell’identità, altro che presepi e crocefissi.
      Forse è su questo che dovremmo fermarci a riflettere.

  • “…. grosso problema di perdita dell’identità…” dici Rita.
    Ma non è che noi qui, nel “buffostivale”, unificato a ….”nostra insaputa”, proveniendo dall’eridità pittoresca, creativa, inimitabile dell’ “arlecchinata” 7/8centesca, una identità nazionale (mi veniva subito attaccato un… “esportazione”, con una delle solite battutacce simildemenziali, ma ….mica tanto poi!) non ce la siamo mai data!
    Ci ha provato quello dell'”ottomilionidibaionette” parodiando l’Impero Romano, con i risultati catastrofici che ne sono conseguiti, ci ha provato la “Costituente” con quello splendido risultato che è stata la COSTITUZIONE che nella sua fase attutiva, ha progressivamente mostrato impietosamente tutti i limiti del “popolo italico” inesorabilmente più incline a coltivare il “particulare” a sfavore delle “res pubblica”, assolutamente incapace di fare evolvere il suo DNA da un “franza o spagna, basta ca se mmagggna” a una dimensione di civile maturità!
    Le “condizioni al contorno” poi sono state le più sfavorevoli: il bigottismo della presenza invadente e diffusa sul territorio dell “curie vaticane” + mafiacamorrandrangheta + la progressiva presa di campo del “consumismo”, seguita a speron battuto dalla “globalizzazione”!
    In questo contesto, la nostra nascente (?!?) democrazia, che ci illudevamo potesse passare dalla sua fase … “cristiana” (si, quella “todo modo” dello scudocrociato che riassumendo in se ….maggioranza e opposizione le tarpava di fatto le ali) ad una fase più matura di tipo “europeo”, ha vissute le “triste” stagioni della “involuzione socialista” (monetine 1^), della …”discesa in campo”(monetine 2^), di “Romaladrona” …. eppoi eppoi via via precipitando senza mai riuscire a toccare il fondo….
    Conclusione?
    Andiamo avanti con CremAscolta !!!!

    • Ottimamente scritto, una grande penna. Nei contenuti direi che dovremmo fare tutti un passo indietro, minimizzzare prima di assorbire usi e costumi barbarici esteri. Certo, si passavano settimane a costruire il Presepe, il cui diretto discendente estetico-tecnologico è stato il plastico ferroviario, ma di spirituale niente. Siamo a confronto con una cultura chje rifiuta l’immagine, se si parla di sacro. Proprio sbagliato? No. E allora accettiamo in parte questo concetto ridimensionando a “una grottina portatile” e stiamo attenti piuttosto a non farci colonizzare dai barbari veri, quelli dello sfarzo, delle ricorrenze ridicolamente collegate al macabro, quelli che con la morte della civiltà hanno più a che fare. Sul dispendio energetico natalizio scriverò a suo tempo. c’è molto da dire, e non solo sul Natale, ma su tutte le rituali esplosioni di entusiasmo collettivo calendarizzato, quasi un ordine a comando… che vergogna!

    • Tutti i difetti del popolo italico che hai elencato indubbiamente ci sono, esistono. Proprio per questo noi italiani siamo, dal punto di vista identitario, piu’ fragili di altre nazioni europee, che invece identitarie lo sono sempre state. E, diciamocelo, questa “tegolata” in testa dell’invasione africana/mussulmana non ha fatto altro che peggiorare la nostra gia’ traballante situazione sociale ed esistenziale. Il presepe e’ una goccia nel mare, eppure non e’ uno sbaglio che i nostri (pochi) bambini imparino a conoscerlo. Comunque la si pensi in tema di religione, esso appartiene ai grandi miti della civilta’ occidentale.

  • ….e allora, “mò vene Natale”, facciamocelo stuppresepe !!!!!

  • Per quelli che credono di non credere,per quelli che credono di credere,per quelli che credono,siamo in avvento.

  • ops.. non elena lanzi, ma graziano calzi ha detto…

    • ….son curioso: come si ….attanaglia graziano calzi a elena lanzi?!?

  • Non ho una mia propria e-mail…Uso quella di mia moglie

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