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FRANCESCO TORRISI

La Consulta dei Giovani a Crema

…..riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Se non ora, quando? Se non noi, chi? Nasce la Consulta dei Giovani di Crema

Pensate a tutte le cose che quotidianamente ci circondano e che non ci piacciono.

L’indifferenza verso il prossimo che fatica ad arrivare alla fine del mese, la rassegnazione dei giovani che pensano ad un futuro lontano dal proprio Paese, la violenza dello sterile linguaggio con cui comunicano le forze politiche, l’egoismo dilagante che contamina le nostre vite. Sono tante le cose che non ci piacciono.

Generalmente di fronte ad una cosa che non ci piace abbiamo due possibilità: possiamo perdere la speranza di cambiare quello che non ci piace e accettare che le cose restino così, possiamo rinchiuderci a coltivare il nostro Io e chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie oppure possiamo rimboccarci le maniche, lavorare insieme e fare la nostra piccola parte in un grande processo di cambiamento.

E chi se non noi giovani , abituati a guardare verso l’orizzonte con tanti sogni e energie, chi se non noi che, come scriveva Bob Dylan, “teniamo aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”, chi se non noi dobbiamo scegliere la strada della reazione, dell’impegno e della partecipazione.

Sono già tanti, d’altra parte, i ragazzi che, come in tutta Italia, anche a Crema hanno scelto di reagire, hanno scelto di cambiare ciò che non  piace impegnandosi nelle associazioni, nel mondo del volontariato, negli oratori, nei movimenti e nei partiti politici o nelle società sportive.

Tuttavia mancava un luogo in cui queste diverse esperienze, competenze ed energie potessero incontrarsi, in cui noi ragazzi potessimo collaborare per presentare proposte all’amministrazione e al consiglio comunale, realizzare iniziative e piccoli interventi per la nostra comunità.

Per questo motivo è nata la Consulta dei Giovani di Crema. È nata come opportunità di incontro e proposte ma anche come un laboratorio di partecipazione. Non dobbiamo, però, nascondere il fatto che sono tanti i giovani che fanno scelte diverse, che decidono di non partecipare perché sfiduciati dallo stato delle cose o perché disinteressati

Allora Noi come Consulta dei Giovani quale contributo possiamo dare?

Noi dobbiamo lavorare sulla partecipazione perché i giovani devono sentire il dovere di impegnarsi per la cosa pubblica e dobbiamo farlo partendo dalle scuole, partendo da quell’età in cui si forma il pensiero di un cittadino.

I nostri ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, di trovare qualcuno che protegga le loro fragilità e valorizzi le potenzialità.
Hanno bisogno di essere aiutati tramite testimonianze e esempi positivi, tramite nuove iniziative e progetti in cui esprimere la propria personalità e dare qualcosa alla nostra comunità, una comunità alla quale devono sentire di appartenere.

Dobbiamo farlo perché se è vero che ci sono tante cose molto più interessanti e piacevoli da fare piuttosto che occuparsi di politica, è altrettanto vero che nessuno lavorerà al nostro posto per sistemare le cose che non ci piacciono.

E a questo proposito mi tornano sempre in mente le parole di un gigante, Piero Calamandrei, professore di diritto civile e padre costituente, quando ricordava agli studenti che la libertà di cui godiamo oggi, codificata nella nostra Costituzione, che spesso diamo per scontata, ci richiede una certa responsabilità verso il nostro passato, un passato fatto di sangue e oppressione.

E voi, adulti, che molte delle cose che stiamo scoprendo le avete già vissute come potete aiutarci?

Abbiamo bisogno della vostra memoria storica e della vostra conoscenza della Città. In questi anni, su Cremascolta, ho letto tante proposte e spunti di riflessione interessanti su come migliorare Crema.

Noi vi chiediamo di darci una mano allora: usateci, fateci proposte, indicateci aspetti su cui bisognerebbe lavorare in città, collaboriamo!

Già nelle commissioni di lavoro tematiche in cui ci siamo divisi( ambiente, solidarietà e quartieri, sport e salute, arte e cultura, rapporti con le scuole) stanno emergendo interessanti idee e progetti.

Partiamo da qui, dall’idea che i giovani non siano futuro ma presente e dall’idea che giovani e meno giovani debbano parlarsi e collaborare.

Partiamo da qui per ripensare ad una società impegnata e altruista, che ascolti le singole voci e crei un’armonia tra le voci di tutti, perché nella vita come nello sport “o si vince tutti insieme , con il Noi, come una squadra, o individualmente si viene annullati”.

Giorgio Cardile

FRANCESCO TORRISI

02 Mar 2018 in Senza categoria

2 commenti

Commenti

  • Se avessi i tuoi anni verdi, Giorgio, mi aggregherei subito anch’io.
    Il tuo intervento è un vero e proprio “manifesto” che esprime bene la tensione ideale che giusto cinque anni fa ha animato noi di CremAscolta quanto abbiamo deciso di aprire la nostra “agorà”: uno spazio di confronto, ma soprattutto uno strumento di “partecipazione”, una manifestazione di “democrazia”, una volontà di passare dalla semplice “protesta”, pur utile e necessaria, alla “proposta”.

    Vedo la foto e vedo che siete più numerosi di quanto immaginassi. Vuol dire che, come la rassegnazione è contagiosa, può esserlo anche la “partecipazione”, la volontà di non stare alla finestra ma di “rimboccarsi le maniche”, il coraggio di di non accettare supinamente il mantra del “THERE IS NO ALTERNATIVE”.

    E non si tratta, il tuo, di un manifesto di buone intenzioni: già nel ruolo di coordinatore dell’Associazione “RinasciMenti” hai dimostrato con i fatti quanto sei in grado di “fare”, di “aggregare”, di convincere giovani prima rassegnati, di impegnarti a ridurre il gap tra i giovani e la politica.

    Il mio sogno, Giorgio (parlo anch’io a titolo personale, ma credo di interpretare le convinzioni anche di altri) è quello di orientare il nostro blog sempre più nella direzione di quelli che oggi si chiamano i MEDIA CIVICI” (che altro non è che la l’idea che ci ha ispirati): andare oltre cioè lo spirito della “condivisione di tutto tra gli amici” tipico dei “social” per realizzare un vero e proprio “laboratorio politico” (nel senso più nobile del tempo), di controllare cioè dal basso il POTERE (qualsiasi potere, tanto più se si tratta di un soggetto eletto dal popolo) e di condurre battaglie, anche a livello locale, finalizzate a migliorare la qualità della vita “per tutti” e nello stesso tempo di migliorare la qualità dell’ambiente,

    La nostra “agorà” è anche VOSTRA: magari, insieme, mettendo insieme “esperienza” e “energie giovanili”, potremo incidere di più.
    Esclusivamente a servizio della comunità.
    Dobbiamo RISCOPRIRE” tutti, giovani e meno giovani, il VALORE DELLA POLITICA, un’arte che – come fa dire a Protagora il… divino Platone – Zeus ha distribuito a tutti: proprio a TUTTI e non a una OLIGARCHIA.

  • Forza ragazzi…
    Bella la frase di Bob Dylan: ” Teniamo aperto l’oblò della speranza…”,
    e…Diluite l’energia; il meglio viene dopo il “Nel mezzo del cammin di nostra vita”.

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