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ADRIANO TANGO

21.11: giornata nazionale dell’albero

Il sottotitolo potrebbe essere “alberi e leggi disattese”. Da chi? Da chi ci governa, nelle nostre città. E vediamo in cosa mi sono imbattuto! Far ricerca, anche con mezzi a volte inattendibili come Google, può portare lontano. E così, partendo non so più da cosa, incappo in leggi da riscoprire, o mai sospettate, e dal senso minaccioso per Amministrazioni inadempienti; ma si sentiranno poi così minacciate? Anticipo, direi che qualche attenuante c’è. Poi, cosa luminosa e gradita, le stesse leggi mi ricordano che l’albero sta per compiere il suo giorno del festeggiamento annuale, una festa nazionale ben precisa, anche se non si sta a casa dal lavoro, da celebrare comunque come quelli della Liberazione, la Repubblica, o tutti i Santi! Ma leggiamo nell’ordine con cui queste disposizioni mi son saltate all’occhio, o meglio al monitor:

Legge del 1 feb 2013, n.10: 

“La Repubblica riconosce il 21 novembre quale «Giornata nazionale degli alberi» al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione…”

Quindi dovremmo far festa; come? boh, forse con una concimatura extra, visto che le torte gli alberi non le gradiscono e la loro munificenza è tale da darci tanto in cambio del solo fatto di essere lasciati in pace e di un po’ d’acqua se c’è siccità.  Ma da quando questa festa passa sotto silenzio? Almeno così mi sembra, ma attendo i notiziari nel giorno della celebrazione per vedere se qualche ramo riesce a insinuarsi fra Salvini, Di Maio e Trump.

Per quanto ne so nel nostro Comune si medita, tanto per far festa, di iniziare facendo la festa agli alberi di via Bacchetta!

E andiamo avanti, perché per le leggi sono come per le ciliegie, un richiama l’altra; quindi risaliamo ancora indietro secondo la citazione contenuta nel testo:

Legge 29 gennaio 1992, n. 113: 

Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica.”

Ora, che ci sia una decrescente natalità è cosa nota. Santa cosa, per me, e lo sapete come la penso, per dare una speranza di vita ai nostri nipoti, ma torniamo a noi, e pensiamo a Crema: stiamo parlando di ventisei anni di storia, un periodo in cui sono nati intorno ai 250 bambini/anno, certo con bilancio demografico comunque negativo, visto il prevalere della mortalità. Ma non divaghiamo, e lo so che altre volte ho proposto un “albero per morto”. Comunque, da un calcolo rapido, il totale nell’intero periodo 1992/2018 supera di certo i cinquemila nati. E i relativi alberi mi mancano all’appello! Già, perché fossero anche solo mille, con una densità media coprirebbero un’estensione pari a cinque ettari (dati a me forniti da esperti) cioè l’equivalente di sessantacinque campi di calcio standard per partite internazionali.

E allora, chi colpevolizziamo, il Comune inadempiente alla legge 113 – 92, la quale, notare, obbliga, non dà facoltà o consiglia, o Adriano Tango che magari non ha capito niente, o non è aggiornato su successive deroghe? Poi mentre rifletto passeggiando, arrivo all’inizio di via Diaz, quindi in direzione Piazzale Rimembranze mi imbatto nell’albero simbolo, uno per tutti i nati! (scusate il cambio di carattere verificatosi automaticamente: non riesco a rimediare!)

Che dire? Innanzitutto che la legge era azzardata. Da una stima prudente l’investimento si aggira intorno ai 18.000 €, comprese cure fino all’attecchimento, certo, ma comunque, vista la quasi costanza di natalità, rinnovate in pari misura anno per anno. E poi c’è un problema di allocazione: il legislatore, prima di “ordinare”, ci aveva pensato? Tuttavia noi possiamo rinunciare a tutti quegli alberi, ma  vogliamo comunque degli alberi, anche se non tutti quelli cui le leggi citate ci darebbe il diritto collettivo!

Fra l’altro quell’incrocio simbolico fra albero 

?

di Natale e carnevale cremasco lo trovo bruttino, Sig.ra Sindaco mi consenta la libertà di critica, o comunque mal posizionato in un parco pieno di vecchia classe arborea e fascino idrico.

Da parte nostra, come Cremascolta, oltre a protestare, stiamo pensando di “sporcarci le mani di terra”, cioè agire in proprio, con nostri alberi. Ce lo faranno fare? Nel senso, ci daranno almeno una mano con concessioni?

Vedremo e vi terremo informati, contateci.

 

 

 

 

ADRIANO TANGO

20 Nov 2018 in Senza categoria

1 commento

Commenti

  • Scusate le stranezze grafiche: oggi al sitema girava così, forse offeso per la mia sveglia alle sei, ma non sono proprio riuscito a farlo ragionare!

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