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FRANCESCO TORRISI

COME ERAVAMO, toh, tale quale!

COME ERAVAMO, toh, tale quale!

Ieri, passando/cercando di passare, in bici per la martoriata (speriamo davvero…. a fin di bene, per gli alberi da mettere (ops!), per le bici da far passare, per le auto da ….mettere a dovere!) Piazza Garibaldi, mi è venuto un flash rispetto al ”tema-bici”che avevo affrontato, con entusiasmo, sull’onda della nuova Giunta, dei nuovi assessori, agli “albori” di CremAscolta, qualcosa più di 6 anni fa e, dato che per quanto riguarda Crema Città siamo a …”sicut erat in pricipium” ( e mi fermo qui!), lo ripropongo tal quale.

Oddio, qualcosa è cambiato: Giorgio Schiavini, quello che definivo “...Assessore-ciclista (“sensa i danè”) provvederà in merito, perché è appassionato alla “partita” e non mancheremo di “sollecitarlo” e, se lo ritiene, di aiutarlo ad affrontare e risolvere il problema (e non ci vogliono nemmeno …. “tanti danè”! …..)” è uscito di scena,  quasi subito, direi “senza clamori”, ma con gran danno, a mio parere, per la Comunità!

Questo il testo del marzo 2013:

      Si, Crema sarebbe proprio un luogo molto adatto per muoversi in “Bici”, siamo nel mezzo di una bella pianura, ed in pianura si pedala bene!

E allora? Perché …”sarebbe”?

Si, Il “sarebbe” deriva dal fatto che dai ”quattro punti cardinali” le “ciclabili” arrivano a Crema, ma poi la città, rispetto alle “Bici” si trasforma in “cittadella” (termine peraltro, almeno in passato, piaciuto assai a parecchi assessori) parecchio difficile da … “espugnare”!

La situazione è stata colpevolmente lasciata deteriorare negli ultimi anni e chi adesso si è preso l’onere di governare la città, si è preso anche gli ….”arretrati” da smaltire, il tanto promesso e non fatto, e non bastano le “volontà politiche (termine un tempo caro al “politichese”) “sensa i danè” c’è poco da … “far correre i cavalli”, e … nemmeno le “Bici”!

Sensa i danè” puoi aderire all’Associazione “PIANURA DA SCOPRIRE” http://www.pianuradascoprire.it/ , e la Giunta Bonaldi l’ha fatto il 4 marzo appena trascorso; “sensa i danè” puoi aderire al Bellissimo progetto “VEN TOhttp://www.progetto.vento.polimi.it/ , una pista ciclabile che attraversa tutta la valle del Po da VENezia e TOrino, e la Giunta Bonaldi ha fatto anke questo nel settembre, insediata da poco, ma per ora, a Bilancio poco, poco, anzi, quasi niente, ergo, “sensa i danè” ….. lista d’attesa!

Ma torniamo ai “quattro punti cardinali”: l’”Est” è l’orientamento un po’ più … tribolato, la ciclabile da Offanengo – Izano è ancora ….”sulla carta”, anche se le ottime “spinte” di Giorgio Schiavini, Assessore-ciclista (“sensa i danè”), hanno concretizzato un “accordo di programma Provincia/Crema/Izano che lascia intravvedere, discretamente a breve, il nastro d’asfalto, e quella da Madignano resta un bellissima (il tratto nel Comune di Madignano, ben tenuta, illuminata pure) incompiuta! Si ferma al confine tra il Comune di Madignano e quello di Crema. Ma si ferma … “di brutto” è! Provare per credere. Ci sarebbe una “ciclabile” che “penetra” in Crema da Via Cremona, ma c’è di mezzo il Grande Rondò e … scusate se è poco!

Sull’”Ovest” direi che andiamo abbastanza bene: la ciclabile da/per Ombriano c’è! Magari un tantinello sull’…”abbandono”, quanto a segnaletica orizzontale e manutenzione in generale. Buona la sua derivazione verso “Sud” in zona Ospedale/Tribunale e poi ancora verso Scuole superiori e San Bartolomeo, fino ad arrivare al ponte sul Serio, dove, progressivamente diventa sempre meno praticabile fino a … scomparire del tutto all’altezza della “provinciale” 52 (ma lo è ancora provinciale? O e stata anche lei “abbandonata!?!) per il meraviglioso tratto Marzale – Ripalta vecchia – Ripalta Arpina.

Due parole su questo …”potenziale gioiello”, per chi ama le due ruote ed il paesaggio: la strada, che si snoda sinuosa tra rogge, bellissime vedute e flora lussureggiante, è stata oggetto, nel tratto Ripalta vecchia – Ripalta Arpina, di pregevoli interventi di “arredo” da parte del Comune di Madignano (grazie Guido Ongaro Assessore !) ma viene martoriata dal traffico veicolare, assai spesso “pesante”! Perché non impegnarsi a “declassarla” e renderla fruibile ai soli residenti ed a coloro che amano la natura? E’ “tecnicamente” possibile oramai, perché il “famigerato” macello di Ripalta vecchia può gravitare in toto su Madignano/”Castelleonese”!

Ritornando sulla “Ombriano”, arrivati al grande Rondò, presa una rincorsa adeguata per poter risalire il “pordoi” del sottopassaggio, lasciato il “Voltini”, il percorso si fa … ingannevole! C’è una “finta svolta” a dext verso Via C. Urbino, dove malgrado spazi esistenti la ciclabile non prosegue verso Polizia/Ospedale, mentre si prosegue, “quasi” diritto fino al ponte sul Cresmiero e li: …..”game over” e …. “alla ventura” potendo scegliere tra la compagnia di “auto” o “pedoni” sul vasto marciapiede!

Giriamo la bussola sul “Nord”. Qui troviamo della “bella robetta”: un percorso ben progettato e ben tenuto scende … “dai monti”, (verrebbe da dire, e … potrebbe anche esserlo, in futuro) da Sergnano – Pianengo e poi , costeggiata la stupenda Bramantesca Santa Maria, lungo il Viale, arriva fino alla Porta Serio. “Occhio” solo agli …. Attraversamenti ….. a qualcuno che conosco bene ha fatto fare un “bel capitombolo”!

Sul “Nord-Ovest”, altra “robetta interessante”: da Cremosano si dirige verso Crema un bellissimo percorso ciclo/pedonale, alberato, assai frequentato ed amato dai cittadini. Arriva al Rondò “dell’Organo” e si sdoppia in due direzioni, una verso dext , percorso ciclo/pedonale altrettanto bello, ben tenuto ed amato, alberato ed in parte anche “arredato” ed una diritto, lungo Via Treviglio, percorso assolutamente non altrettanto ben tenuto, con segnaletica orizzontale oramai quasi illeggibile, quasi esclusivamente usato (proditoriamente) come parcheggio, quindi sostanzialmente impraticabile, fino al suo sbocco in Via Indipendenza. Riprendendo invece dal Rondò “dell’Organo” il percorso verso l’IperCoop, si pedala in allegria e sicurezza fino al Rondò e poi piegando a sin, sempre in percorso “protetto”, senza “attraversamenti” ci si inoltra a lambire il nuovo quartiere di San Carlo, ed in Via Nenni, un’altra volta: ….”game over”, si scruta per terra, ma non si vedono più né “biciclettine” né “omini”!

Restando nella zona “Nord”, mi si dice che anche Campagnola, ambirebbero ad essere collegati a Crema, anche li una “ciclabile” (dall’”altisonante” nome: “del pellegrino”) attende di trovare “significato” in territorio cittadino, ma, fino ad ora …. nisba!

E in Città? E qui sta il vero nodo! Abbiamo visto che attorno a Crema (magari qualcuna solo … sulla carta) le “ciclabili” convergono sulla Città, ma poi, quando ci entrano, nel territorio comunale …” nebbia in val padana”!

C’è qualche …”reliquato”, dalla segnaletica incerta, ma assolutamente nessun “disegno” di percorrenza della Città! Un “pezzo” in Via Bottesini, ma “prima” e “dopo” … niente, un pezzo in Via Cremona, fino al ponte di ferro sul fiume, ma anche qui “prima” e “dopo”, nulla, un altro pezzo (e sembra … il “testamento del capitano”!) in Via di Canossa e “prima” e “dopo”…. capito no? Non c’è un “progetto compiuto” di percorrenza ciclabile cittadina e di collegamento extra/urbano!

Ed è il caso di provvedere no?

E sono certo che Giorgio Schiavini, Assessore-ciclista (“sensa i danè”) provvederà in merito, perché è appassionato alla “partita” e non mancheremo di “sollecitarlo” e, se lo ritiene, di aiutarlo ad affrontare e risolvere il problema (e non ci vogliono nemmeno …. “tanti danè”!)

Questo il finale del post del marzo 2013, che, per ovvi motivi (ma che “fine ha fatto” il bravo “Assessore-ciclista “sensa i danè”?) non può essere riproposto ….tal quale!

Può “essere riproposto tal quale, viceversa il fatto che “Non c’è un “progetto compiuto” di percorrenza ciclabile cittadina e di collegamento extra/urbano!” e ciò non è affatto bene a 6 anni e più di distanza!!!

Chissà che la riproposizione di quanto al Marzo 2013,  abbia sorte migliore nell’assolato Luglio 2019 !!!

C’e nessuno in….. “casa”?!?

 

FRANCESCO TORRISI

26 Lug 2019 in Ambiente

5 commenti

Commenti

  • Gran lavoro fotografico Franco! E nel tema riconosco la Cremascolta più vera. Ma vuoi vedere che mi fai venir la voglia di rimettermi sulle due ruote? E già, perché due figli a Crema li ho cresciuti fra sediolino e sellino accessorio, son mica nato e cresciuto in macchina! Certo, la mia anima padano-bolognese ha chiamato appena ritornato in pianura. Ma allora che mi è successo?
    Analizzo, e trovo due tracce:
    1 Ero molto più alto e tutte le mie bici, ultima compresa che ora ha il mio figlio integralmente cremasco (il maggiore è milanesizzato, ovvero barbaro), mi vanno come un cammello al cavaliere. Ho paura!
    2 La situazione di pericolo è aumentata nonostante le ciclabili, e non migliorerà con quelle future a compimento. Sapete bene che ce l’ho in particolare con gli attraversamenti su zebre, ibridi pedoni e biciclette, ma scarsamente evidenti agli automobilisti. La legge in generale, salvo deroga applicata in città, prevedrebbe l’attraversamento con bici a mano, ma soprattutto tutti senza cell. e guardando bene alla strada, anche i pedoni! Che mi risulti è un reato anche per loro. Parafrasando, fatte le ciclabili fare i ciclisti, e per buon peso pedoni e automobilisti. E quindi ancora… ho paura! Già, perché ne è passata di acqua sotto i ponti, non quelli del Serio, da quando, imparato sommariamente l’equilibrio e la frenata, me ne andavo in giro nelle varie città della mia formazione bravamente contro mano, anche in curva, e non succedeva niente.

  • Le mie scuse, tanto per cambuiare mi è scappato un pezzo di NL con il testo

  • Grazie per la usuale attenzione, Adriano.
    Davvero, quello che mi dispiace profondamente è che malgrado FIAB ( che invero sembra più occuparsi di ……. lodevolmente spazzare i rifiuti), malgrado quanto ri/affermato anche nel programma di mandato ’17/’22 “…..Ciclopedonalizzazione, messa in sicurezza, completamento di tratti di collegamento in città…..” ( e c’era di che sospettare, mica diceva piano della mobilità ciclo/pedonale!), chi arriva in città in bici, da una delle ciclabili realizzate attorno a Crema Città, non trovi percorsi dedicati alle due ruote. Siamo ancora al 2013!
    Stesso discorso per chi in città, ci vive e vorrebbe muoversi in bici sapendo dove mettere i pneumatici in sicurezza per andare, per esempio eclatante, da Piazza Garibaldi a Piazza S. Martino! Tutta una roba alla …. o la va o la spacca!
    Non c’è un piano della mobilità cittadina in bicicletta, al quale fare riferimento, uniformare la realizzazione degli interventi.
    Davvero mi piacerebbe che qualcuno dell’Amministrazione mi dicesse: Franco ti sbagli, perchè …… sarei davvero felice di essere sbugiardato!
    Quello che vedo però …… è li che parla!
    Ci sono ciclabili (sul cartello!) che diventano Park per le auto e a nessuno importa nulla!
    Che comanda è la divina,onnipotente, puzzolente automobile, che se ne guarda bene di rispettare limiti di velocità (autovelox? ecchessaràmai) per non parlare delle moto ( ma sarem mia ‘n svisera!), che sosta dovunque, alla faccia degli stentorei segnali di rimozione (eqquandomai?) che sta in sosta col motore acceso (se no, il condizionatore l’ho pagato per fare?) e piacevolezza consimili.
    E occhio allo sportello in faccia, se arrivi in bici che il/la conducente “ciapat/da kuma l’è col telefonino” ………..

  • Un suggerimento, Franco (ma magari hai già fatto tutto): perché non invii il tuo post direttamente, oltre all’assessore al ramo, a tutti i componenti della Giunta?
    In una green economy (un tema su cui noi di CremAscolta stiamo lavorando in funzione del corso di educazione all’economia edizione 2020) la bici – come tutti i mezzi di trasporto… green – dovrà avere un ruolo fondamentale.
    Dovremo – perché no? – puntare al modello nord-europeo!

  • Appena rientrato a Crema transito per Piazza Garibaldi. Un signore, visibilmente indignato, con cui commento il gran bazar dei lavori in corso, mi confida: “sto cercano di capirci qualcosa, ma l’unica cosa chiara è che i parcheggi non bastano”. Un commerciante schierato per i propri “interessi di bottega”, immagino. Ma, incauto, insisto: “Bisogna andare verso l’auto a stallo zero, solo car sharing e parcheggi privati, spazi pubblici urbani liberi e piantumati!” Improvvisamente si rivela sì preoccupato per il lucro cessante, ma non insensibile all’ambiente, quando mi puntualizza: “Perfetto, ma in Piazza S. Martino i lavori sono finiti da un pezzo, e lei ha visto un qualsiasi punto ricarica per auto elettriche? E qui vede qualche traccia di predisposizione?” Lo ringrazio e mi pento di non avere una coda da cacciarmi fra le gambe.
    Dico, ma nella Regione cugina Veneto i punti ricarica ci sono fino ai margini delle piste da sci! E fatti i lavori qui non se ne parlerà per altri trenta – quarant’anni! Cosa costava farli e attendere che qualcuno li utilizzasse? E torna la coda del cane, quello che continua a girare e cerca di morderla.

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