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FRANCESCO TORRISI

La fortuna di nascere in Italia

Massì, questo nostro tempo oscenamente imbrattato dal CoronaVirus, può, deve essere usato anche per leggere, guardare con attenzione, capire, ascoltare e (croce e delizia del web, dell’informatica) spaziare, fuori dai riferimenti usuali, nell’”universo mondo” a portata di polpastelli che la tastiera del nostro pc ci consente di esplorare.

E mi è capitato esplorando, di imbattermi in un bel video, che linko, a chi interessa, qui sotto, che “…. in mezzo a tutta stà ignoranza…” (EJ “Parlare con i limoni”1987) mi riporta a …”far felicemente la pace” con il “buffo stivale”, uscendo dalla pateticità del contingente,  inquadrandolo con un “grand’angolo spazio/temporale” così come propone OSCAR FARINETTI.

Questo sarebbe davvero l’”ITALY FIRST” la quale aderirei volentieri!

FRANCESCO TORRISI

10 Mar 2020 in Ambiente

21 commenti

Commenti

  • Personalmente l’ho sempre detto, dopo aver percorso il globo per lungo e per sbieco, che l’Italia è il paese più bello del mondo. Già in tempi non sospetti. E mi sento di spezzare una lancia anche a favore degli italiani, nonostante i loro innumerevoli difetti. O, forse, proprio per questo.

    • Dove posso scaricare il testo; mi serve per la Scuola.

  • E guai a chi ce la tocca, da qualsiasi punto di vista. L’Italia è mia e me la gestisco io, basta clandestini, contaminazioni culturali e religiose, magari traendo da Farinetti solo il bello della biodiversità animale e vegetale, le bellezze artistiche, i paesaggi da custodire come bene prezioso, da non spartire con nessuno, se non in export di nicchia o ad uso e consumi interni, autoctoni, indigeni o con qualche turista, magari non troppo di massa. E questi sono i vantaggi e la bellezza. Altra lettura: non dimentichiamoci del culo che abbiamo avuto a nascere qui, non merito nostro, per caso, come non è un demerito abitare in casa senza abitabilità in capo al mondo, quello sfortunato che non detiene niente. Bellissimo discorso quello delle opportunità. C’è chi ne ha e chi no. Ma non diciamolo troppo in giro, potremmo avere altre invasioni

    • Non capisco il senso dei “meriti e demeriti”, forse è un discorso troppo religioso per le mie capacità di comprensione. Da sempre si nasce con o senza la camicia, il mondo è fatto così. Ma certo quando capita di avere la camicia in dono, quanto meno, bisognerebbe lavarla e stirarla ogni giorno con estrema cura. Altrimenti si sgualcisce e poi va gettata via. Lo stiamo facendo?

    • Gentile Eugenio Carretta, la fortuna di nascere in Italia l’abbiamo, eccome, perchè, nonostante tutto siamo un paese paesaggistcamente favoloso, dove abbiamo una varietà di luoghi e di gente, dal Sudtirolo alla Calabria, ai borghi marchigiani, il mare, le Alpi, Trieste. Un mondo, in casa. Poi, purtroppo abbiamo la politica italiana che guasta il paesaggio; personaggi come Salvini o la signora Giorgia Meloni così felice di essere invitata a corte dagli amici di Donald Trump, il presidente americano chiamato dal filosofo Noam Chomsky “un buffone psicopatico”. L’Italia è un paese pasticcione, dove c’è gente che ha la testa confusa e magari vota la signora Meloni che va a cena con Steve Bannon, l’ideologo-stratega del populismo, vicino ai “suprematisti bianchi”. Gente confusa che si rompe la testa tuonando contro i guasti del capitalismo, dimenticando che Donald Trump è l’espressione del capitalismo peggiore. Per favore, lo dica ai suoi studenti, che l’Italia è una paese magnifico ma con gente dalla testa confusa, che pasticcia, che parla a vanvera; lo faceva prima del coronavirus, e lo farà anche dopo.

    • Rispondo a Eugenio Carretta 2 maggio 13:54.
      Eugenio, se ti riferisci al testo del “discorso” di Oscar Farinetti, niente di più semplice che “sbobinare” a scuola da https://www.bibliotecanova.it/la-fortuna-di-nascere-in-italia/ , è anche sottotitolato in inglese e ti permette un lavoro “multidisciplinare”!

  • Niente di religioso secondo me, solo umano quello delle opportunità, e questo dovrebbe dotarci di un occhio di riguardo, senza sacrificarsi troppo, ovvio, verso chi ne ha avute meno. Che poi non si debba sputare nel piatto dove si mangia e che si debba avere consapevolezza delle nostre fortune su questo siamo d’accordo tutti. Ma se io passeggio in campagna in primavera e gioisco degli alberi in gemmatura o fioritura devo avere anche l’altra di consapevolezza: non come sono bravo, ma che culo ho avuto. Il senso del discorso di Farinetti sta tutto qui. Poi capisco che per te sia una tirata troppo politica.

  • Belo caro Franco, ma qualcuno mi spiega la relazione fra virus e risveglio, su tutti i canali, di spirito nazionalistico, eccelso, ma perché proprio ora? Forse lo so, sindrome delle spalle al muro, ma ditemelo voi

    • Per il semplice motivo, Adriano, che lo spirito nazionalistico l’italiano, come tutti gli altri, lo ha sempre avuto ma gli hanno insegnato a reprimerlo. Non era educazione. Bisognava riverire il “liberatore” e farsi prendere a calci nel c***, perché avevamo perso la guerra. Ma le cose represse, come tu ben sai, prima o poi saltano fuori e poter esprimere questa cosa oggi, nonostante il momento tragico, è liberatorio come non mai.

  • Non belo, no pecora, bello!

  • Caro Adriano, c’è chi nasce con la camicia, chi con il paltò già dalla nascita, e chi nudo. Non è vero che tutti i bimbi nascono nudi. Balle. Il problema è c’è chi nasce con il paltò (per spiegarmi: con più case di proprietà, soldi in banca, terreni) e fa la morale agli altri, parla del popolo, e vuol spiegare agli altri la rava e la fava del politichese. Se hai le palanche, hai avuto una famiglia con le palanche goditele e non rompere con la morale facile che ti esce dalla bocca. Abbi almeno il pudore, se non l’umiltà di tacere e goditi la tua vita senza assilli finanziari.
    Poi, quanto è importante la Scienza, la Sanità, e quante parole sprecate da noi letterati della Mutua, frustrati e sciocchi! E a proposito di riviste tecniche del genere “The Scientific American”, di qualità, chi se ne intende (non io) cita anche “The Lancet”, inglese, che si può leggere online. La conosci? Ho provato a darci un’occhiata ma gli scritti sono belli tosti.

  • Chissà quali complotti, Francesco, stanno dietro la diffusione, da quattro giorni a oggi, di questo vecchio video di Farinetti sul web. Chissà quali forze oscure, chissà quali perfidi intenti. L’intervento di Nicola “Oscar” Farinetti al convegno di Banca Mediolanum è del 2015. Anche allora, lo ricordo molto bene, aveva sollevato molte polemiche. Soprattutto da parte di certa stampa, a partire da Libero. Ma anche da parte opposta, a partire da Travaglio, viste determinate frequentazioni renziane del patron di Eataly. Insomma, un video controverso da un lustro, anche in riferimento a taluni comportamenti imprenditoriali del suo protagonista, veri o supposti. Figuriamoci oggi, a cinque anni di distanza, in un clima nel quale imperversa il più sfrenato e immaginifico complottismo geopolitico e fantabiologico sul COVID-19.
    Ciò posto, a me il video non era dispiaciuto fin da allora. Intanto perché è un buon esempio di comunicazione aziendale, nello stile e nella confezione. Non a caso, è un video da convention di venditori. Poi perché, pur essendo abbastanza pieno di errori (dai dati quantitativi sulle varie specie all’incontro, soltanto qui da noi, tra Homo Sapiens e Neanderthal), il filmato riesce a esprimere quella carica motivazionale che, a volte, in certi meeting aziendali stenta e langue (il public speaking non è per tutti). Infine perché credo che, in effetti, questo sia il momento giusto per darci, come italiani, un po’ di carica e di senso di identità, di appartenenza. La situazione è gravissima, come sa chi ha parenti o amici che, come medici o infermieri, stanno operando negli ospedali di Lodi, Sant’Angelo Lodigiano, Cremona, Crema e Bergamo. E certi “riduzionismi”, di chiara targa e matricola, non aiutano certo. Chissà quali complotti, Francesco, ci stanno dietro.

  • Il mio intento, caro Pietro, magari non tanto “ragionato”, quando mi è arrivato sotto mano il video di Farinetti, era proprio quello di “…. darci, come italiani, un po’ di carica e di senso di identità, di appartenenza….” come hai ben detto tu!
    Tirare una boccata d’aria! Il nostro Paese non è la merda nella quale oramai siamo costretti a sguazzare!
    Di tutto il resto, dei retropensieri, del complotti, assai poco, anzi, nulla me ne cale !
    Usciamo dalla paranoia nella quale siamo costretti dalla full immersion che ci deriva ogni momento da qualsiasi mezzo di comunicazione, non ….”stiamo al gioco”, ci possiamo meritare molto di più e meglio!

  • Se saremo intelligenti e responsabili e se sfrutteremo al meglio questo flagello, ne usciremo migliori, più forti, più… solidali, più consapevoli di appartenere a un destino comune e quindi più impegnati a rimboccarci le maniche e ad aguzzare il nostro cervello.

    Ma la mia sensazione è che non abbiamo ancora la consapevolezza dell’ora presente.

  • Hai ragione, Francesco, e hai fatto bene a mettere sul blog questo video. In certi momenti sono cose che possono aiutare, facilitando un sentimento comune meno divisivo rispetto a prima. I pensieri positivi servono. E forse in questi giorni aiutano ancora di più le emozioni positive. Questa volta il nemico non è l’invenzione di qualche demagogo arraffavoti. Qui c’è un nemico vero, che si vince solo restando uniti. Sappiamo come gli italiani diano il meglio di loro sotto stress-test. Qui lo stress rischia di diventare pericolosissimo. Sappiamo che cosa sta per succedere nei prossimi giorni con le terapie intensive negli ospedali intorno alla nostra città. Parte della politica ha capito che certi giochi delle tre carte, con gli italiani, in momenti così drammatici, possono diventare controproducenti per tutti, proprio a partire dai politici che li tentano in certi mezzanini mediatici. Sono rimasti in pochi a insistere nel fare i rodomonti, i capitan fracassa, i tartarini, i baroni di Münchhausen e, soprattutto, i seminatori di zizzania, facendosi sempre più male, anche nei sondaggi. E il palcoscenico perduto e lo show del passato non si recuperano più polemizzando sull’UE o sul MES. Guarda come Renzi e Meloni, due che fiutano il vento, dopo qualche strafalcione iniziale, hanno adesso capito l’aria che tira. Guarda come si sono riallineati al clima emotivo generale, pur concedendo a Salvini qualche siparietto sulle “proposte condivise”. Oggi chi continua a dividere e aizzare rischia di farsi male da solo. Mi spiace per Sgarbi, che pure tempo fa non mi dispiaceva troppo, che ha fatto la giusta difesa dei nostri beni culturali nel momento più sbagliato, sulle aperture dei musei. Ma è solo un esempio. Dopo ogni Caporetto, in Italia chi intona (anche ipocritamente, a volte) la canzone unitaria del Piave vince. Chi invece sobilla buttando veleno e fiele (anche con qualche ragione, a volte) si fa solo del male. E poi, a Vittorio Veneto, ci rimette. Persino Berlusconi sta mandando avanti Tajani. Salvini invece in TV sta nuovamente mandando avanti Bagnai.

  • Finita l’emergenza contagio (perchè finirà!) ci sarà modo e tempo per mettere mano alle tante cose che non vanno nel “buffo stivale”, evidenziatesi anche “grazie” al “Corona” (sanità pubblica da rilanciare/potenziare e tutela /valorizzazione di chi ci lavora, sistema carcerario sottodimensionato e inefficiente, razionalizzazione e ridimensionamento del rapporto grande distribuzione/vendita al dettaglio, Leggi disapplicate per mancanza di Regolamenti di attuazione, sistema premiante delle competenze in ambito di lavoro pubblico&privato, ricostruzione di un minimo di senso civico condiviso dai cittadini …..) ma adesso, ciò che deve essere fatto, da ognuno di noi è applicare quanto deciso dal Governo, (ci piaccia più o meno) fermarsi, azzerare le possibilità di diffusione del contagio, contribuire personalmente alla battaglia che si sta combattendo per impedire il collasso del sistema sanitario nazionale, per salvare vite umane, giovani o vecchi che siano, anche e soprattutto in solidarietà ai tanti cittadini che in quel sistema stanno buttando il sangue per tutti noi!
    E allora, ce la faremo!

  • L’iniziale diffusione del COVID-19 in Italia più che in altri paesi europei, Francesco, sembrerebbe a prima vista poco congruente con l’affermare che siamo stati fortunati a nascere in Italia, oltre che a viverci, soprattutto di questi tempi. In varie parti d’Europa e del mondo, proprio adesso, si considera infatti una sfortuna anche solo l’entrare in contatto con l’Italia, visto l’attuale contagio epidemico.
    Personalmente resto dell’idea, già espressa in passato su questo blog, che noi abbiamo tre fortune. La prima è di essere europei, invece che di altri continenti. La seconda è di essere italiani, invece che di altri paesi europei. La terza è di essere cremaschi, invece che di altre città italiane. Ho più volte indicato in vari contesti le ragioni di questa mia opinione. Che confermo anche riguardo al contagio attuale.
    In termini europei, siamo lontani da situazioni dittatoriali e quindi manipolatrici, dunque gravemente pregiudizievoli della salute pubblica, come in Cina e in Iran e magari, sia pure in modo diverso, in India e in altre parti del mondo, forse persino negli USA, dove non è la dittatura a mistificare ma è il business a venire prima di tutto (alla domanda “o la borsa o la vita”, laggiù la risposta è “la borsa”, posto che la vita è quella altrui, vista l’assenza di un servizio sanitario nazionale, e la borsa è la propria, cioè quella dei pochi ammessi alle cure private).
    In termini italiani, inoltre, è chiaro che, volendo fare le zampe alle formiche, le modalità attuative di certe decisioni governative possano aver lasciato qualche dubbio. Ma ritengo che l’Italia abbia sostanzialmente fatto le cose giuste, nella giusta misura, con le giuste priorità. È moltissimo, davanti a un nemico inaspettato, sconosciuto, pericoloso come questo. Oltretutto, siamo in una regione che sta ulteriormente spingendo in una direzione ancora più giusta, verso maggiori tutele e cautele. Prima si chiude dappertutto (o quasi), prima si riapre dappertutto. Prima ci si ferma dappertutto (o quasi), prima si riparte dappertutto.
    In termini cittadini, infine, guardiamoci in giro. Bravi, bravissimi cremaschi. Con pochissime eccezioni, dovunque ordine, disciplina, responsabilità. Abbiamo presente altrove? Anche in momenti così drammatici, anzi ancora di più in questi momenti, sono davvero fiero di essere europeo, fiero di essere italiano, fiero di essere cremasco. E chi pensa che queste tre cose possano essere in contraddizione tra di loro, caro Francesco, può aver ragione su aspetti particolari, oggi. Ma avrà torto nell’insieme, domani.

    • Signor Martini, anch’io son contento di essere europeo, italiano e…bergamasco (mi scusi). Tuttavia sono più fiero del passato che del presente. Inoltre, ho studenti cinesi e uno studente iraniano, tutti molto fieri di esserlo.

    • La “vera” scoperta, infatti, non è tanto quella che il resto del mondo sia fieramente legato alle proprie origini ma che lo siano “anche” gli italiani. Questa è senz’altro una novità assoluta, ci voleva un virus.
      Un video spassoso che gira da stamattina su WA mostra il monologo di un montanaro veneto che termina il suo discorso dicendo che la vera tragedia non è tanto quella degli italiani che non possono più uscire dal loro paese quanto quella del resto del mondo che non può più entrare in Italia.

    • Signor Cadè, è un piacere condividere certe cose. Anche riguardo al nostro passato, rispetto al presente.
      Rita, dopo certe mie affermazioni un po’ troppo Blut und Boden, non provocarmi con discorsi “autarchici”, con il montanaro veneto e le sue ragioni. Come sai, sono tutte cose che vanno molto d’accordo con l’Europa, per lo meno con l’Europa che viene e veniva contrapposta, sin da mezzo secolo fa, sia agli USA che all’URSS.

  • E il “pensiero assonante” mi condiuce, Livio a ….”.i fieri delle illusioni”! ( l’assonanza è con “La fiera delle illusioni” film di Edmund Goulding. Con Joan Blondell, Tyrone Power, Coleen Gray Titolo originale Nightmare Alley. – USA 1947: Un mago da luna park si accorda con una psicologa di pochi scrupoli per raggirare la gente)
    E, se così fosse, sarebbe terribile! Come cercare di stare con i piedi ben piantati per terra e ….scoprire che si sta sulle sabbie mobili!!!

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