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RITA REMAGNINO

#ioleggoacasa

Leggere e scrivere, leggere e scrivere. Questo sto facendo da quando è iniziata la quarantena, ma immagino che anche molti di voi stiano impiegando più tempo del solito nella lettura. Perché, dunque, non scambiarci dei consigli utili alla scelta di un buon libro. Cosa avete letto nelle ultime tre settimane? Quali testi consigliereste agli amici? Elenco qui di seguito le mie ultime letture, da quando è iniziata la reclusione, aspettandomi che facciate lo stesso anche voi. Creiamo una rete di … sopravvivenza all’abbandono.

 

 

Alessandro Trasciatti
“Avevo costruito un sogno. Storie e fatiche di un postino artista”
Ediesse Editore
La storia vera di un postino di campagna francese di fine Ottocento e delle sue biciclettate lunghe decine di chilometri. Da un paesino all’altro, con il sole o con la pioggia, portando a spalla un borsone pieno di lettere. Ma Ferdinand Cheval trova il modo di sfuggire all’ossessione dei giorni sempre uguali e di passare alla storia costruendo il suo Palazzo Ideale. Un edificio astruso, tutto grotte e gallerie, scalette, pinnacoli e terrazze, assolutamente impossibile da abitare ma di una bellezza mozzafiato. Una biografia narrativa che restituisce il ricordo di uomo volonteroso ed eccentrico amato da Breton – che gli dedicò una poesia e un fotomontaggio -, da Max Ernst e da altri surrealisti. Citato da Claude Levi-Strauss e caro a Pablo Picasso.

 

Alan Bennett
“La sovrana lettrice”
Adelphi
A una cena ufficiale la poco loquace Elisabetta II chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. La richiesta è inconsueta, e difatti qualcosa è successo all’impeccabile sovrana amante della caccia e dell’aria aperta. Qualcosa di semplice ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, Elisabetta ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus della lettura a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security lo racconta questo breve romanzo, ironico e coinvolgente quanto basta a regalare qualche ora di relax.

 

Marcello Veneziani
“Dispera bene. Manuale di consolazione e resistenza al declino”
Marsilio
Si può convivere con la vecchiaia, i fallimenti e le delusioni, la mancanza di speranza nel futuro e la morte di tutto ciò che in passato dava un senso alle proprie giornate (idee politiche, relazioni umane, fiducia nella scienza, eccetera)? Viene il momento in cui non si crede più che le cose possano cambiare. Con sguardo lucido e disincantato l’autore s’interroga sul mondo, sul tempo, sulla politica, sull’età che avanza, rivolge una lettera a un ragazzo del duemila e una postilla a un bambino neonato, suggerendo anche un quadrifarmaco per combattere un tempo sgradito. Un libretto d’istruzioni contro il pessimismo.

 

Knut Hamsun
“Pan”
Adelphi
La natura è protagonista tanto quanto i pochi personaggi che la popolano. Anzi, la natura narra le vicende e man mano anche i sentimenti del tenente solitario Thomas Glahn, che vive in una baracca di caccia ai margini di un piccolo villaggio norvegese. Glahn ama la natura, ne capisce e rispetta i cicli ineffabili e la sua crudeltà. Accetta solo ciò che è naturale, ciò che sgorga spontaneo. Si sente fuori posto, gigantesco, nelle piccole occasioni sociali che gli offre il villaggio vicino. Le descrizioni sensuali e vibranti che l’autore fa della foresta, frammezzate da parentesi quasi oniriche e devote a divinità perdute (come Pan, appunto) portano la mente del lettore altrove, a scavare anche nei propri ricordi che connessi alla natura fanno venire voglia di “frequentarla” sempre di più.

RITA REMAGNINO

25 Mar 2020 in Cultura

5 commenti

Commenti

  • Ma che bella proposta!
    Pratichiamola, dai……

  • Quattro titoli cosi diversi…
    C’è un filo che li unisce?

  • Mah, Graziano, forse no. Da sempre scelgo i libri “a istinto”, raramente il best seller mi acchiappa, chiedo alla trama di “parlarmi”. E qui, nella fattispecie, c’è un po’ di tutto: avventura, divertimento, natura. La vita è un po’ di tutto.

  • E il virus più pericoloso non è quello con la corona, ma quello con le pantofole: ci stiamo prendendo gusto!
    Constatazione doverosa: dalla disperazione all’assuefazione, e ci manca solo la nostalgia dopo: “quando me ne stavo al calduccio e le giornate errano scandite solo dalla conferenza stampa delle 18…”
    Brava Rita, bell’iniziativa.
    Se guardiamo su Cremavvenimenti tuttavia vedremo che due assodciazioni si stanno riciclando online. Certo, noj lo siamo già, ma qualche cosina in più, anche se non possiamo incontrci per far carburare le idee. Matt. tu che sei il mago della rete, che dici? e ora torno a scrivere.

    • Non avete ancora detto, però, cosa state leggendo.
      Mica sarete davanti alla tv, voglio sperare.

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