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ADRIANO TANGO

Virus fai da te? Istruzioni per l’uso

L’avete riconosciuto? No? Eppure lo conosciamo così bene che si è fatto fotografare di profilo, di fronte di trequarti!
È H5N1, il virus dell’influenza aviaria, un killer da 50% di deceduti, già capace di spillover, ma per fortuna incapace di diffondersi per via aerea.
Vi serve un supervirus? Molto semplice, munitevi di un laboratorio di media capacità, anche in cantina, dei tecnici, centomila euro, la mappa genica del virus (che si trova ormai facilmente) e un sistema operativo di quelli che arrivano anche a casa acquistandoli in internet (sentito parlare di sistemi CRISPR vero?): risultato in sei mesi.
Mica roba da superpotenze direi. Eppure laboratori di tutto il mondo maneggiano cobra di questa portata, e li modificano potenziandoli. Perché? Per studiarli e prevenire i contagi. Come afferma uno dei massimi cervelli della nostra epoca Richard Feynman, fisico nucleare detto nel suo ambiente “il buffone”, per la sua capacità di coniugare massimi sistemi e giocosità “Ciò che non posso creare non posso neanche comprenderlo”. Umh, forse non è la più felice delle sue espressioni, ma manifesta comunque la sua fiducia di scienziato in questa ricerca.
Ma questi serpentelli sfuggono al controllo?
Purtroppo sì, e per fortuna fin’ora facendo poche vittime a breve raggio, ma episodi in Russia di influenza, nel Regno Unito di afta epizootica, sono stati in passato grandi sospettati.
Ma allora non è più semplice tenerli alla larga, distruggerli nei laboratori? Se ne discute incessantemente, ma la mia opinione è che dobbiamo fidarci dei sistemi di sicurezza, che funzionano più o meno come le matriosche.
Se è così facile, i film di spionaggio in cui qualcuno ricatta il mondo intero ci vedono giusto!
No, perché i movimenti di informazione non sfuggono al controllo, e l’interconnessione, un sistema informativo a livello mondiale, è già e dovrà essere ancor più la nostra difesa. Il sistema dei brevetti e delle licenze fa poi in modo che se il sistema “fuggisse” ne sarebbe danneggiato direttamente l’ideatore, infatti le cause impiantate sulla paternità intellettuale viaggiano già a livello mondiale.
D’altra parte, come dicevo il giorno 3.5, le chiazze gialle sulle due mappe dei rischi e della sorveglianza (immagine in evidenza) se coincidono si elidono. E chiudere i laboratori sarebbe come mandare in giro poliziotti disarmati. Ma attenzione, non c’è bisogno di creare un nuovo virus, basterebbe rimettere in circolo uno di quelli già sconfitti in passato con i vaccini, per innescare una catastrofe mondiale! E poi son meglio i batteri. Le fattorie dell’antrace, che uccide velocemente, sono state scoperte anche in tempi relativamente recenti, ma sicuramente ce ne sono ancora.
Ma allora siamo seduti su una polveriera!
Sì, e senza bisogno di alcun complotto, per questo sarebbe il caso rapidamente di riprogrammare i nostri stili di vita, secondo i criteri che vi ho esposto fino alla nausea almeno di facile isolamento a blocchi, e investire, non disinvestire, in ricerca, e soprattutto dar fiducia a chi ci difende, perché se qualcuno ci avesse voluto realmente fare del male non gli sarebbe stato impossibile, ma mica tirandoci una sassata con la fionda (mi riferisco al Coronavirus del giorno) ma con il bazooka almeno, e l’unica difesa in un sistema-mondo così labile, quale l’abbiamo creato in una sola generazione, si chiama controllo.
E per chi mi chiede “ma allora cosa dobbiamo fare?” per una volta rispondo “niente”, o meglio tanto, ma ci credo poco: in tempi possibilmente medi cambiate il nostro rischioso modo di vivere (ricordate i quattro principi D.I.M.A.?), e se il patatrac l’abbiamo fatto in una generazione, dico, metter giudizio in tre no?
E per l’immediato, almeno fidatevi!

ADRIANO TANGO

05 Mag 2020 in Scienze

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