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FRANCO GRAZIANO

Scherzetto (mica tanto) Politico in musica omaggiando Battiato.

Miss Meloni e sciur  Salvini  non ho voglia di scherzare
rimettiamoci il cervello i tempi stanno per cambiare.

Siamo figli del Biscione e pronipoti di sua maestà il denaro.

Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare
le interviste demenziali o meglio…… elettorali.

E avete voglia di mettervi profumi e deodoranti
siete come sabbie mobili che ci tiran giù uh uh.

C’è chi si mette la felpa con la scritta del comune,

o regione da blandire per avere più votanti.

Uh! com’è difficile restare fermo quando i fighi crescono e gli On. imbiancano.

 

Quante squallide figure che attraversano il paese,
com’è misera la vita negli abusi di potere.

Sul ponte sventola il caro Sergio
sul ponte sventola il super Mario
sul ponte sventola il caro Sergio
sul ponte sventola il super Mario

Ai Matteo ed i Silvio preferisco l’ insalata,
a Donna Giorgia  l’uva passa che mi dà più calorie.
Uh! com’è difficile restare calmi e indifferenti
mentre questi  intorno fanno rumore.

In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti del no-vax.

Ho sentito degli spari in una via del centro-destra,
quante stupide stelline che si azzuffano per niente
però anche il PD…
però anche il PD…
e sommersi soprattutto da immondizie verbali.

Sul ponte sventola il caro Sergio
sul ponte sventola il super Mario
sul ponte sventola il caro Sergio
sul ponte sventola il super Mario

però anche il PD…
Il Tren
my only friend this is the Tren for la ripartence

FRANCO GRAZIANO

04 Feb 2022 in Attualità

10 commenti

Commenti

  • Molto carino Franco,e, dopo un anno forse di mia latitanza, ben ritrovato su questi schermi!

    • Grazie Adriano mi piacciono la Politica e la musica e ieri mi è venuta questa ispirazione. Spero che il maestro Battiato non se ne abbia troppo a male ma penso non gli dispiacerebbe! 😉

  • Complimenti. Hai fatto bene a ricordare che siamo figli del Biscione. La prima volta che ascoltai Battiato era in un paesino della Bassa bresciana, dove neanche lì Cristo si è fermato, che non sapeva che farci, a Travagliato. Battuato arrivò con un grosso sintetizzatore, era solo e sconosciuto. Cage e Luciano Berio e trilli elettronici , e suoni come pentole sfregate fra di loro. Fu fischiato sonoramente dal pubblico dei fiori dentro i cannoni, pace love e music. Battiato, un profilo a becco d’aquila, occhialuto, serio come un liceale che ha letto Nietzsche ed è scappato da casa. Una via di mezzo tra un incompreso e un saputello. Poi, ha capito che tutto il suo misticismo mixato con la canzonetta sarebbe stato una bella trovata. Mare, mare, voglio annegare. Fantastico.

  • “Passa una gondola
    della città.
    Ehi dalla gondola,
    qual novità?”.
    “Il morbo infuria,
    il pan ci manca
    sul ponte sventola
    bandiera bianca!”.
    E questo era un ….brandello da “Bandiera bianca (L’ultima ora di Venezia) di Arnaldo Fusinato”(fine’800).
    “Progenitore del “sul ponte sventola bandiera bianca” dal “Bandiera Bianca” di Battiato , che poi andava anche in sintonia col mio post “Scheda bianca …..bandiera bianca” di fine gennaio, quindi siamo in ….circolarità, Franco Graziano.
    Ma è il tuo finale:
    “Il Tren
    my only friend this is the Tren for la ripartence” che mi lascia basito!
    Non possiedo il termine “Tren”, ergo anche la “albionnata” conseguente mi ….giunge oscura. Illuminami/ci please!

  • Non vuol dire semplicemente treno in spagnolo?

  • Grazie Franco per la tua attenzione a questo piccolo divertissement , per la circolarità che ci ri-tange e per il flash storico della genesi di bandiera bianca 🙏.
    Siccome mi piaceva il termine “ripartence” che evoca la ripresa del famoso piano di ripresa e resilienza ho pensato che al posto del train che riparte potevo mettere tren in una ulteriore licenza poetica che poi ho scoperto grazie a Ivano Maccalli che mi ricade nello spagnolo ( per fortuna😊 ).

    • Macalli con un c. 😜

  • oops Ivano sorry ma licenza poetica come il Tren!😂

    • 😟 Grazziano

  • A proposito di ripartenza, non in treno da Crema, che è meglio in corriera, anche in bicicletta; lo scherzetto politico lo fa il gemellaggio cremasco con Melun, piccola città francese non troppo distante da Parigi, famosa soprattutto per un grosso carcere citato in un romanzo di Georges Simenon. Melun, scrive il quotidiano “Liberation” è uno dei luoghi dove l’astensionismo elettorale è stato più alto. All’ultimo secondo turno elettorale quasi l’80% degli elettori di Melun, gemella di Crema, non ha votato. Meglio rompere il gemellaggio; ma chi decide questi apparentamenti? Una mente cremasca? O hanno scelto a caso puntando il dito sulla mappa? Che Melun non la voleva nessuno, quindi loro erano ben contenti di venire a Crema per vedere Bergamo, Cremona, Milano, Pavia, Brescia che c’è tanto da vedere e pagano gli amministratori.

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